STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone
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Pur non concedendo nulla, in modo palese, al nuovo stile rock ‘n’ roll, è<br />
sorprendente che il successo di Cash si affermi negli anni in cui irrompono<br />
sulla scena Elvis Presley, Chuck Berry, Jerry Lee Lewis e Lille Richard.<br />
Paradossalmente è stato attraverso il rock ‘ n’ roll che il pubblico urbano<br />
ha compreso come quest’ultimo fosse radicato nella musica countrywestern,<br />
che sarebbe poi riuscito ad apprezzare.<br />
Forse l’idioma più caratteristico, emerso nel secondo dopoguerra, della<br />
musica country-western è quello definito bluegrass, fondato nel 1946 da<br />
Bill Monroe e i suoi Blue Grass Boys. Il nucleo di questo complesso è<br />
composto da banjo a cinque corde, violino, chitarra, mandolino e<br />
contrabbasso. L’andamento è solitamente vivace, spesso rapidissimo e lo<br />
stile è contraddistinto da esibizioni virtuosistiche su tutti gli strumenti, con<br />
una nuova tecnica per la mano destra del banjo, consistente nel pizzico<br />
con tre dita: cosa che rendeva possibile suonare brani più veloci e<br />
complessi di quanto non fosse stato possibile con la più vecchia tecnica del<br />
frailing, ossia lo strimpellare o pizzicare con il plettro.<br />
Anche se le figurazioni ritmiche e lo stile strumentale suggeriscono poco<br />
il jazz, l’insistenza sul virtuosismo strumentale e il modo in cui i diversi<br />
strumentisti vengono messi in risalto è molto in sintonia con la tradizione<br />
del jazz da piccolo complesso. Una volta consolidato negli ultimi anni ’40,<br />
lo stile bluegrass è rimasto praticamente statico per molti decenni. Infine,<br />
è interessante notare come i seguaci di questo idioma musicale siano sia<br />
coloro che apprezzano il country-western sia appartenenti ad un ceto<br />
medio alto con istruzione a livello universitario.<br />
A partire dagli anni ’50, le compagnie discografiche iniziarono una<br />
campagna diretta ad avvicinare un pubblico più vasto alla musica countrywestern.<br />
Seguendo l’esempio della Decca, altre case discografiche<br />
impiantarono studi di registrazione a Nashville, per avvicinarsi di più ai<br />
migliori cantanti e strumentisti, molti dei quali si esibivano regolarmente<br />
alla Grand Ole Opry. Questa tendenza portò un elemento nuovo nelle<br />
registrazioni country-western – ossia un produttore coinvolto nelle<br />
decisioni artistiche, che prima erano lasciate agli interpreti.<br />
La “Country Music Association” fu fondata a Nashville per migliorare,<br />
commercializzare e pubblicizzare la musica country-western con l’intento