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STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone

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Molti altri interpreti country-western degli anni ’30 e ’40 costruirono la<br />

propria carriera sulla base di canzoni di tipo analogo: sarà necessario<br />

attendere il secondo dopoguerra per assistere ad un periodo di vero e<br />

proprio boom di questo tipo di musica, che inoltre ne allargherà i confini<br />

geografici e culturali. Il servizio militare e l’occupazione in attività<br />

collegate alla guerra porterà milioni di persone dalle zone rurali del Sud<br />

nelle città del Nord e dell’Est: molti di costoro vi si stabilizzeranno,<br />

inducendo stazioni radiofoniche e case discografiche ad occuparsi della<br />

loro musica preferita.<br />

Appartiene a quest’epoca la carriera di un interprete geniale e<br />

carismatico, Hank Williams (1923-1953), originario dell’Alabama. La sua<br />

voce conservava la sonorità nasale delle zone rurali (“country twang” ) e<br />

l’accompagnamento strumentale era dominato da chitarre, violino, “steel<br />

guitar” o dobro, più contrabbasso. Allo stesso tempo, la sua musica<br />

rispecchiava la vita e la tradizione musicale del Sud rurale così come si era<br />

evoluta alla metà del secolo. Le sue canzoni non erano ballate tradizionali,<br />

bensì un commento musicale su i rapporti tra i due sessi, spesso brevi ed<br />

amari, ambientati nei bar e nelle sale da ballo malfamati del Sud<br />

contemporaneo. I titoli dei suoi successi sono esplicativi a riguardo: Why<br />

Don’t You Love Me, Cold, Cold Heart, I’ll Never Get Out of This World<br />

Alive, Your Cheatin’ Heart.<br />

Come altri musicisti bianchi cresciuti al Sud, Williams aveva frequenti<br />

contatti con interpreti neri e con la loro musica. In effetti la sua musica ha<br />

lo stesso “sapore” di quella dei neri d’America: dalla sezione ritmica della<br />

sua band – batteria, chitarra ritmica e contrabbasso più in risalto rispetto<br />

alla musica country-western degli anni precedenti – al fatto che molte sue<br />

canzoni rispecchiano il sentimento, e talvolta anche la struttura, del blues.<br />

I testi amari ma onesti e la forte semplicità del suo stile vocale e<br />

dell’accompagnamento strumentale, si ponevano in netto contrasto con i<br />

sentimenti dolciastri e sostanzialmente falsi offerti dai musicisti di<br />

Hollywood e New York , imprigionati nello stile ormai agonizzante di Tin<br />

Pan Alley. I bianchi delle grandi città americane non erano ancora del tutto<br />

pronti ad accettare le sonorità vocali e strumentali della musica countrywestern,<br />

ma apprezzarono la musica di Hank Williams, in esecuzioni<br />

“ripulite”: nei primi anni ’50 furono vendute molte covers ( riesecuzione

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