STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone

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27.01.2015 Views

80 acadiani si erano insediati nel XVII secolo in un’area canadese che oggi include la Nuova Scozia, il New Brunswick e l’Isola Principe Edward. Espulsi dagli inglesi nel 1755, trovarono una nuova patria lungo il Mississippi a sud di New Orleans e nel bayou, all’epoca colonia francese). Isolati rispetto alla corrente principale della cultura e del modello di vita americani, preservarono con tenacia la propria lingua e le proprie usanze fino al Novecento inoltrato. Poco si sa della loro musica prima della diffusione di un certo numero di dischi verso la metà degli anni ’20. Questi rivelano una musica da ballo il cui strumento principale era il violino. Nell’esecuzione tipica due violini suonano assieme: uno fa la linea melodica e l’altro alterna tra il raddoppio della melodia e il sostegno di questa con figurazioni ritmico-lineari. Il loro stile violinistico è simile a quello giunto in Canada con i colonizzatori scozzesi e quindi la loro musica affonda le sue radici nel linguaggio musicale delle Isole Britanniche. Seguendo un’evoluzione simile a quella della musica hillbilly, la musica cajun assunse un carattere armonico con l’introduzione di uno strumento capace di suonare accordi: in questo caso si tratta di un piccola fisarmonica, nota come concertina. E’ pressoché impossibile stabilire con certezza come e quando questo strumento sia arrivato nel territorio cajun, ma probabilmente vi giunse un po’ prima dell’introduzione della chitarra nella musica del Sud rurale. Con l’avanzare del XX secolo, aumentarono i contatti dei cajun con i propri vicini, sia bianchi che neri. Verso la fine degli anni ’30 la loro musica, per lo meno quella registrata per essere commercializzata, rischiava di perdere i propri tratti distintivi. Soltanto l’uso continuativo della lingua francese, in una forma dialettale, distingueva questa musica dal filone principale dello stile country-western. Lo stile cajun tradizionale fu mantenuto in vita dagli esecutori non commerciali. La particolare tecnica violinistica e l’uso della concertina si sentivano nella musica suonata in occasione di picnic e di altre festività, nei bar e nelle sale da ballo locali. Come è accaduto per tanti altri gruppi etnici degli Stati Uniti, anche tra i cajun, nel corso degli ultimi decenni del XX secolo, si è manifestato un crescente interesse ed orgoglio nei

81 confronti del proprio patrimonio culturale e questo ha comportato una ripresa della loro musica più tradizionale. Nonostante la proliferazione di vari idiomi della musica hillbilly negli anni ’30 e ’40 – canzoni da cowboy, musica da film western, musica cajun – lo stile originale riuscì in qualche modo a sopravvivere. L’erede più importante della famiglia Carter e di Jimmie Rodgers fu Roy Acuff, originario del Tennessee. La sua musica si attenne allo stile delle ballate e delle canzoni tradizionali e le sue canzoni, in maggioranza composte o adattate dalui, da solo o in collaborazione con altri, sono per l o più strofiche e narrative, con testi e melodie tratti da fonti tradizionali o comunque ricollegabili a tali fonti. Non per questo si può accusare Acuff di plagio: nella tradizione orale dalla quale egli proveniva, testi e melodie erano considerati di pubblico dominio, da prendere e da modificare a discrezione del singolo interprete. Anche il suo stile interpretativo era tradizionale. La qualità della sua voce era discesa da quella nasale e malinconica delle regioni montane del Sud e la sua band era composta da violino, chitarra, contrabbasso e dobro – un tipo di “steel guitar” popolare nel primo periodo della musica hillbilly, capace di produrre il suono glissato che rimane ancora uno dei caratteri più particolari della musica country-western. Railroad Boomer, registrata da Acuff nel 1939, strofica e narrativa nello stile di una ballata tradizionale, ha una strofa finale che funge da morale, con un sentimento condiviso da moltissime canzoni hillbilly, ossia quello della mobilità offerta dal treno: “If you want to do me a favor, When they lay me down to die, Dig my grave beside the railroad So I can hear the trains go by” I temi delle canzoni di Acuff confermano gli atteggiamenti morali e religiosi tradizionali e conservatori prevalenti tra i bianchi del Sud del periodo. Molte sono di argomento religioso e molte altre esprimono invece giudizi negativi su aspetti della vita moderna.

80<br />

acadiani si erano insediati nel XVII secolo in un’area canadese che oggi<br />

include la Nuova Scozia, il New Brunswick e l’Isola Principe Edward.<br />

Espulsi dagli inglesi nel 1755, trovarono una nuova patria lungo il<br />

Mississippi a sud di New Orleans e nel bayou, all’epoca colonia francese).<br />

Isolati rispetto alla corrente principale della cultura e del modello di vita<br />

americani, preservarono con tenacia la propria lingua e le proprie usanze<br />

fino al Novecento inoltrato. Poco si sa della loro musica prima della<br />

diffusione di un certo numero di dischi verso la metà degli anni ’20. Questi<br />

rivelano una musica da ballo il cui strumento principale era il violino.<br />

Nell’esecuzione tipica due violini suonano assieme: uno fa la linea<br />

melodica e l’altro alterna tra il raddoppio della melodia e il sostegno di<br />

questa con figurazioni ritmico-lineari. Il loro stile violinistico è simile a<br />

quello giunto in Canada con i colonizzatori scozzesi e quindi la loro<br />

musica affonda le sue radici nel linguaggio musicale delle Isole<br />

Britanniche.<br />

Seguendo un’evoluzione simile a quella della musica hillbilly, la musica<br />

cajun assunse un carattere armonico con l’introduzione di uno strumento<br />

capace di suonare accordi: in questo caso si tratta di un piccola<br />

fisarmonica, nota come concertina. E’ pressoché impossibile stabilire con<br />

certezza come e quando questo strumento sia arrivato nel territorio cajun,<br />

ma probabilmente vi giunse un po’ prima dell’introduzione della chitarra<br />

nella musica del Sud rurale.<br />

Con l’avanzare del XX secolo, aumentarono i contatti dei cajun con i<br />

propri vicini, sia bianchi che neri. Verso la fine degli anni ’30 la loro<br />

musica, per lo meno quella registrata per essere commercializzata,<br />

rischiava di perdere i propri tratti distintivi. Soltanto l’uso continuativo<br />

della lingua francese, in una forma dialettale, distingueva questa musica<br />

dal filone principale dello stile country-western.<br />

Lo stile cajun tradizionale fu mantenuto in vita dagli esecutori non<br />

commerciali. La particolare tecnica violinistica e l’uso della concertina si<br />

sentivano nella musica suonata in occasione di picnic e di altre festività,<br />

nei bar e nelle sale da ballo locali. Come è accaduto per tanti altri gruppi<br />

etnici degli Stati Uniti, anche tra i cajun, nel corso degli ultimi decenni del<br />

XX secolo, si è manifestato un crescente interesse ed orgoglio nei

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