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STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone

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quelle di Stan Kenton, Woody Herman e Duke Ellington, certa che su<br />

tempi più lunghi l’eccellenza, e non solo quindi il successo di breve<br />

periodo, era in grado di avere un proprio mercato.<br />

La voce di Sinatra tornava ad avere una sicurezza da tempo perduta e<br />

l’incontro con Nelson Riddle fece il resto. Nelson Ridde raggiunse<br />

visibilità come arrangiatore di due enormi successi di Nat King Cole:<br />

“Monna Lisa” e “Too Young”. Iniziando con pezzi come “South of the<br />

Border”, “I Love You” e “I’ve Got the World on a String” Sinatra nel<br />

successivo quarto di secolo effettuerà 318 registrazioni con Nelson Riddle,<br />

a volte coadiuvato da Billy May che costituiscono senz’altro l’apice del<br />

Sinatra maturo. Il suono del Sinatra con le mani in tasca, il cappello in<br />

testa, il sorriso accattivante dell’uomo che pare proprio possa possedere il<br />

mondo intero, assolutamente ai suoi piedi.<br />

Il lavoro dei due era all’insegna della disciplina, dell’eccellenza, della<br />

cura estrema dei dettagli. L’ingrediente principale dello stile di Nelson<br />

Ridde è la sua capacità, sia che si tratti di ottoni o di archi, di far sì che il<br />

tutto “suoni leggero”: anche la ballata più convenzionale non diventa<br />

troppo sentimentale o insincera, anche il pezzo più carico di swing non<br />

appena forzato. Inoltre Nelson Riddle sa lasciare a Sinatra tutto lo spazio<br />

di cui ha bisogno, non lo nasconde con una sonorità eccessiva. La sua<br />

orchestrazione, infine, è sempre “aperta” ai suggerimenti e alle indicazioni<br />

di The Voice.<br />

Influenzato dai compositori impressionisti, Ravel e Debussy soprattutto,<br />

il sound di Nelson Riddle includeva spesso flauto, oboe, clarinetto e<br />

fagotto (l’esempio più magistrale è dato dall’album Only the Lonley, da<br />

molta parte della critica considerato forse il migliore album di tutta la<br />

carriera di Sinatra); alla tromba di Harry Edison era affidato il compito di<br />

fornire accenti ed enfasi; e poi tromboni e sassofoni e una solida sezione<br />

ritmica.<br />

Nel giro di un anno il ritorno di Sinatra si completa con la registrazione<br />

di “Young at Heart” che entra nelle top five: cosa che non accadeva dal<br />

1947. Ai suoi concerti di New York, Miami, Las Vegas il pubblico tornava<br />

ad essere molto numeroso e non si trattava prevalentemente di pubblico<br />

femminile come negli ’40. Sinatra era stato in grado di trasformarsi e il

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