STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone

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48 La stagione del 1916 introdusse un nuovo nome, al tempo solo diciassettenne, nell’ambiente musicale di Broadway,quello di George Gershwin, destinato al successo e a fama imperitura. Dpo aver lavorato per diversi anni come pianista e promotore di canzoni per una casa editrice di Tin Pan Alley, firmò un contratto con l’editore T.B. Harms come autore in esclusiva di canzoni. A partire dal 1924 concentrò le sue energie sugli spettacoli con copione narrativo e la sua abilità come scrittore per il teatro musicale non tardò a manifestarsi. La partitura di Lady, Be Good poteva vantare alcune delle sue migliori canzoni: oltre a quella che dà il titolo allo spettacolo, Fascinating Rhythm, The Man I Love, So Am I, tutte con testo scritto dal fratello Ira. Lo stile di Gershwin, che attinge alla tradizione europea e al jazz, il suo ottimo istinto per le situazioni drammatiche, e il la sua abilità di saper scrivere melodie memorabili, continuamente interpretate dai maggiori talenti internazionali della musica, conferirono una nuova dimensione alla commedia musicale americana. Il periodo compreso tra i primi anni ’20 fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale può essere considerata l’epoca d’oro della commedia musicale americana perché si sono trovati riuniti quegli ingredienti necessari per dare al teatro musicale un periodo di enorme vivacità e ricchezza espressiva: l’impegno di molti tra i migliori autori di canzoni del paese, l’emergere di parolieri altrettanto dotati e con una decisa propensione per gli spettacolo drammatici e una buona disposizione del pubblico e dei critici nei confronti di questi lavori. La commedia musicale americana era diventata quindi uno dei prodotti artistici più notevoli del Nuovo Mondo. Nei primi decenni del Novecento tre innovazioni – l’incisione su disco, la radio commerciale e l’industria cinematografica – saranno destinate ad avere notevoli conseguenze sull’universo musicale. I primi dischi di successo incisi da cantanti furono quelli di Enrico Caruso e di altri divi dell’opera lirica. La loro voce ben impostata riusciva ad avere la meglio su buona parte della distorsione inevitabile con la tecnologia discografia dell’epoca: in effetti le incisioni davano una resa approssimativa della qualità delle voci sentite dal vivo. E’ comprensibile quindi come il grammofono avesse maggiore successo con la musica strumentale da ballo del periodo.

49 Intorno ai primi anni ’20, la tecnologia discografica fu in grado di captare su cera la voce di molti cantanti popolari, tra cui ad esempio Al Jolson, in modo abbastanza fedele, e le vendite dei dischi di certe canzoni si avvicinarono a quelle delle musiche, a volte addirittura superandole. I principali editori di New York controllavano la distribuzione della musica leggera e il disco fonografico divenne un’aggiunta particolarmente remunerativa. A sua volta, la radio commerciale, nata nei primi anni ’20, si affidò quasi esclusivamente, nel primo decennio della sua esistenza, alla programmazione dal vivo. La musica era una componente importantissima di queste trasmissioni: i cantanti, accompagnati da un complesso o da un’orchestra da studio, venivano presentati in trasmissioni di varietà e presto ebbero loro propri programmi; le orchestre da ballo venivano trasmesse dagli alberghi e dai night. Certi interpreti costruirono la propria fama esclusivamente alla radio, senza aver mai calcato le scene del vaudeville o della commedia musicale: tra gli altri, Will Osborne, Lanny Ross e Kate Smith. Ma nei primi tempi il nuovo mezzo non generò nuove musiche. Gli interpreti radiofonici dovettero sfruttare quanto trovavano disponibile presso gli editori musicali: per diversi decenni le onde radio diffusero le canzoni di Tin Pan Alley. Perfino quando Your Hit Parade nel 1935 cominciò ad essere trasmesso su rete radiofonica portando le canzoni di musica leggera a un pubblico più vasto di quello raggiungibile con qualunque altro mezzo, il repertorio consisteva perlopiù di canzoni già divulgate dal teatro musicale o dallo schermo cinematografico e già disseminate per mezzo dei dischi e delle edizioni musicali. Dovettero passare alcuni decenni prima che la radio arrivasse a giocare un ruolo cruciale nella diffusione iniziale delle canzoni. Il film muto sviluppò tradizioni musicali proprie nel primo trentennio del Novecento. Fin quasi da principio, le pellicole avevano accompagnamenti musicali, suonati inizialmente su un pianoforte verticale e successivamente su grossi ed elaborati organi da teatro concepiti e costruiti a tale scopo. Con l’introduzione del film sonoro, la musica da film divenne un prolungamento del teatro musicale newyorchese.

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Intorno ai primi anni ’20, la tecnologia discografica fu in grado di<br />

captare su cera la voce di molti cantanti popolari, tra cui ad esempio Al<br />

Jolson, in modo abbastanza fedele, e le vendite dei dischi di certe canzoni<br />

si avvicinarono a quelle delle musiche, a volte addirittura superandole. I<br />

principali editori di New York controllavano la distribuzione della musica<br />

leggera e il disco fonografico divenne un’aggiunta particolarmente<br />

remunerativa.<br />

A sua volta, la radio commerciale, nata nei primi anni ’20, si affidò quasi<br />

esclusivamente, nel primo decennio della sua esistenza, alla<br />

programmazione dal vivo. La musica era una componente importantissima<br />

di queste trasmissioni: i cantanti, accompagnati da un complesso o da<br />

un’orchestra da studio, venivano presentati in trasmissioni di varietà e<br />

presto ebbero loro propri programmi; le orchestre da ballo venivano<br />

trasmesse dagli alberghi e dai night.<br />

Certi interpreti costruirono la propria fama esclusivamente alla radio,<br />

senza aver mai calcato le scene del vaudeville o della commedia musicale:<br />

tra gli altri, Will Osborne, Lanny Ross e Kate Smith. Ma nei primi tempi il<br />

nuovo mezzo non generò nuove musiche. Gli interpreti radiofonici<br />

dovettero sfruttare quanto trovavano disponibile presso gli editori<br />

musicali: per diversi decenni le onde radio diffusero le canzoni di Tin Pan<br />

Alley.<br />

Perfino quando Your Hit Parade nel 1935 cominciò ad essere trasmesso<br />

su rete radiofonica portando le canzoni di musica leggera a un pubblico più<br />

vasto di quello raggiungibile con qualunque altro mezzo, il repertorio<br />

consisteva perlopiù di canzoni già divulgate dal teatro musicale o dallo<br />

schermo cinematografico e già disseminate per mezzo dei dischi e delle<br />

edizioni musicali. Dovettero passare alcuni decenni prima che la radio<br />

arrivasse a giocare un ruolo cruciale nella diffusione iniziale delle canzoni.<br />

Il film muto sviluppò tradizioni musicali proprie nel primo trentennio del<br />

Novecento. Fin quasi da principio, le pellicole avevano accompagnamenti<br />

musicali, suonati inizialmente su un pianoforte verticale e successivamente<br />

su grossi ed elaborati organi da teatro concepiti e costruiti a tale scopo.<br />

Con l’introduzione del film sonoro, la musica da film divenne un<br />

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