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STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone

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Come tanti altri gruppi di immigrati, anche gli ebrei di New York erano<br />

combattuti tra il desiderio di conservare la propria identità e la necessità di<br />

adattarsi alla cultura del paese che li ospitava. Il compromesso più comune<br />

è la conservazione del proprio descent – lingua, religione e tradizioni –<br />

nella sfera privata e in quella della comunità di appartenenza e adesione<br />

(consent) alla cultura americana e al suo modello di vita nell’ambito<br />

pubblico e professionale. Diventare americani, essere considerati<br />

americani era, soprattutto per gli immigrati più giovani, più debolmente<br />

legati al proprio descent , una meta collettiva perseguita tenacemente.<br />

Nell’universo musicale, l’assimilazione della cultura del paese risultò per<br />

certi versi stupefacente. Pur conservando e sviluppando il teatro, la<br />

letteratura e la musica yiddish per la comunità di appartenenza, gli ebrei di<br />

New York assimilarono perfettamente forme popolari americane di teatro<br />

e di musica. Per tutta la prima metà del XX secolo, la canzone popolare<br />

degli Stati Uniti fu creata soprattutto da autori e parolieri di origine ebraica<br />

i quali erano in grado di attingere non solo alla tradizione classica ma<br />

guardavano con maggior favore di gran parte dei bianchi anche al ragtime,<br />

alla musica da ballo sincopata e quindi al jazz.<br />

Nonostante una grande tradizione musicale, gli italiani che come noto<br />

costituiscono una grossa componente etnica di New York, durante questo<br />

periodo contribuirono poco alla formazione della canzone leggera<br />

americana. Paradossalmente forse il peso di tanta tradizione ha finito per<br />

costituire un ostacolo all’assimilazione di culture musicali diverse. Nomi<br />

italiani di rilievo emergono con il passare dei decenni invece in qualità di<br />

interpreti, i quali medieranno abilmente il canto melodico con i ritmi<br />

sincopati della terra d’adozione. Un nome su tutti, Frank Sinatra, che<br />

diverrà la voce più memorabile di un’epoca d’oro della canzone<br />

americana.<br />

Nella storia del teatro musicale americano centrale è la figura di George<br />

M. Cohan (1878-1942). Autodidatta, componeva canzoni fin dalla prima<br />

adolescenza. Comincia in seguito a comporre tutta una serie di musical<br />

plays – spettacoli musicali che assumono i tratti di una commedia<br />

musicale dal carattere ben distinto. Autore sia del copione che delle<br />

canzoni, Cohan creò opere unitarie per il palcoscenico, nelle quali le<br />

canzoni venivano collocate in punti strategici, contribuendo allo

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