STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone
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quale aveva condiviso il percorso di definizione del jazz elettrico, Hancock<br />
ha sviluppato a modo suo le premesse del jazz-rock con esempi innovativi<br />
e spesso geniali indirizzati vero un pubblico che si stava avvicinando al<br />
jazz. A questi sono seguite anche operazioni meno interessanti, sia<br />
nell’ambito del jazz-rock ( e del funk) che in quello del jazz vero e proprio.<br />
Pianista dalla carriera altalenante, Hancock è comunque sperimentatore<br />
curioso che ha lavorato sulla frontiera delle nuove tecnologie,<br />
confermandosi comunque artista dall’impeccabile fraseggio personale. Nel<br />
1987, in collaborazione con Dexter Gordon, ha firmato la colonna sonora<br />
di Round Midnight, e questo gli ha permesso di vincere l’Oscar.<br />
Keith Jarrett, forse anche per aver collaborato con Miles Davis nel<br />
periodo più tumultuoso dal punto di vista della sperimentazione<br />
tecnologica – ossia tra il 1970 e il 1971 – è diventato uno dei più coerenti<br />
sostenitori del suono pulito e naturale, non toccando più una tastiera<br />
elettrificata. Il suo pianismo è forte e appassionato, spesso malinconico e<br />
romantico ma soprattutto possiede una intensità magica creata attraverso<br />
un’atmosfera di profonda sospensione. Il grande successo arriva con un<br />
album doppio realizzato nel 1975 – The Koln Concert – uno dei dischi più<br />
venduti di tutta la storia del jazz, ricco di lunghe improvvisazioni legate da<br />
un flusso ininterrotto nel quale nuclei di idee si trasformano in altri, in un<br />
incessante racconto musicale.<br />
Giunti pressoché al termine del lungo ed esaltante percorso compiuto<br />
dal jazz, particolarmente importante mi pare una dichiarazione di Jarrett ,<br />
che riporto integralmente, perché sottolinea un elemento costitutivo di<br />
questa musica: “ Bisogna mollare completamente la presa per fare swing.<br />
Il classico è la tecnica, il jazz la libertà, il rischio. Sinceramente cosa<br />
succederebbe senza il jazz Sarebbe come una cornice senza il quadro.” Il<br />
jazz assomma quindi in sé ingredienti essenziali della cultura americana:<br />
elogio di uno spirito “democratico” che implica e sostiene trasformazione,<br />
cambiamento, libertà.<br />
Necessario è infine anche un riferimento al cosiddetto neo-bop, ben<br />
rappresentato dai fratelli Wynton e Branford Marsalis, trombettista il<br />
primo e sassofonista il secondo, cresciuti nei “Jazz Messengers” di Art<br />
Blakey, una sorta di “Università del jazz”. Eredi della tradizione dell’hardbop,<br />
i fratelli Marsalis sono spesso , e a ragione ritengo, accusati di avere