STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone
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umano e con le possibilità che offre è stato personalizzato fino al punto da<br />
somigliare ad una vera e propria voce, ma con enormi possibilità in più per<br />
quanto riguarda il fraseggio ( modo di articolare espressivamente<br />
l’esecuzione, sia in ambito vocale che strumentale).<br />
Nel corso degli anni ’50 ci fu un’esplosione di forti personalità che si<br />
espressero con questo strumento – in particolare il sax tenore – i cui<br />
precursori furono Coleman Hawkins e Lester Young e, ovviamente,<br />
Charlie Parker.<br />
Nel periodo che va dagli anni ’50 al decennio successivo, il jazz ha<br />
attraversato una stagione di straordinaria e dirompente creatività, scandita<br />
da alcune personalità di eccezionale valore, musicisti in grado di portare<br />
l’enorme potenziale della musica afro-americana ai massimi livelli,<br />
sviluppando non solo uno stile personalissimo ma una “filosofia” della<br />
musica che diviene “visione” del mondo. Su tutti primeggia John Coltrane<br />
(1926-1967), il più importante solista di jazz dopo la scomparsa di Charlie<br />
Parker.<br />
Dopo aver suonato con una serie di orchestre dirette da alcuni dei<br />
massimi personaggi del jazz degli anni ’50, compresi Dizzy Gillespie e<br />
Miles Davis, Coltrane ebbe la sua prima forte affermazione personale con<br />
Giant Steps (1959) che contiene esclusivamente lavori di sua<br />
composizione, eseguiti da musicisti di sua scelta. La composizione che dà<br />
il titolo all’album contiene una seri di ritornelli solistici basati su una frase<br />
di 16 battute composta da accordi molto cromatici che rendono il pezzo<br />
una sorta di nuovo standard per l’improvvisazione al sassofono.<br />
Nel Coltrane maturo l’abilità tecnica e l’innovazione stilistica rivestono<br />
altrettanta importanza che l’impegno emotivo e la visione spirituale di un<br />
sincretismo religioso (tradizione occidentale/orientale/africana) orientato<br />
verso una “pace/serenità” interiore, riflesso di un “ordine” cosmico.<br />
Alabama (1963) è un pezzo elegiaco composto dopo la morte di alcuni<br />
bambini neri vittime di un attentato razzista in una chiesa di Montgomery<br />
in quello stato del profondo sud.<br />
Coltrane raggiunge un ineguagliabile equilibrio con un celeberrimo<br />
quartetto ( McCoy Tyner al piano, Jimmy Garrison al basso ed Elvin Jones