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STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone

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chiamato in suo onore. Il contribuito di Parker è in primis alla formazione<br />

di uno stile jazzistico innovatore ma la sua eccezionale bravura come<br />

solista improvvisatore, la sua stupenda tecnica strumentale fanno di lui<br />

forse il solista più straordinario di tutta la storia del jazz. Venerato da<br />

parecchie generazioni di estimatori della musica americana “Bird vive”<br />

anche a quasi cinquant’anni dalla sua morte.<br />

Un’altra figura, inizialmente legata al bebop, destinata a lasciare un<br />

segno indelebile nella storia della musica jazz è quella di Miles Davis<br />

(1926-1991), trombettista che inizia la sua carriera con Parker, sia in molte<br />

esibizioni dal vivo che in molte sedute di registrazione tra il 1947 e il<br />

1951. I due musicisti riuscirono spesso a raggiungere, nelle esecuzioni<br />

all’unisono, una precisione dello stesso tipo che aveva contraddistinto la<br />

collaborazione Gillespie-Parker. La morte prematura di Parker ha però<br />

concesso a Miles Davis una sorta di “liberazione” da una diretta<br />

influenza, da un timore reverenziale nei confronti del grande sassofonista.<br />

Non solo trombettista, ma anche compositore, arrangiatore e pittore,<br />

Miles Davis ha un percorso musicale di quasi cinque decadi che include,<br />

oltre al bebop anche il cool jazz, il jazz modale e infine la<br />

contaminazione con il funk, il rock, il rap, il pop ed anche l’avanguardia..<br />

personalità quindi decisamente eclettica e non monolitica sia nella sfera<br />

musicale che in quella privata, esistenziale. Dopo aver accennato agli<br />

esordi con Parker, indispensabile è ora un preciso riferimento al cool jazz.<br />

Esso implica per sua natura ordine, controllo, disciplina, composizione e<br />

quindi una “forma” più “esternata” di quanto non fosse evidente<br />

nell’entusiasmo sottilmente organizzato ma intuitivo di Parker. Mentre<br />

infatti la genialità di Parker si espresse quasi esclusivamente attraverso<br />

l’improvvisazione creativa come solista, il lavoro di Davis ha sempre<br />

implicato una stretta cooperazione con “arrangiatori” compositori di<br />

talento atti a fornirgli il materiale che avrebbe stimolato le sue facoltà di<br />

improvvisazione.<br />

Manifesto del cool sono i suoi dischi Kind of Blue e Sketches of Spain<br />

(fine anni ’50) che in effetti aprono nuovi orizzonti alla musica jazz. In<br />

queste incisioni la lucidità delle proporzioni e la ricchezza sonora<br />

disciplinano il sotteso nervosismo della linea e del ritmo. Kind of Blue, in

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