STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone
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chiamerà bebop o più semplicemente bop. Buona parte del repertorio<br />
bebop sulle armonie delle canzoni di Tin Pan Alley, eseguite però con<br />
nuove linee melodiche create in contrapposizione e assegnando un ruolo di<br />
primo piano a passaggi di bravura e a disegni ritmici asimmetrici. Inoltre,<br />
nonostante generalmente l’andamento sia molto veloce, i passaggi solistici<br />
sono eseguiti con precisione e chiarezza.<br />
Raramente nel bebop si avverte una melodia convenzionale e dato<br />
l’andamento veloce, il virtuosismo della maggioranza dei solisti, l’agilità<br />
sbalorditiva e l’energia nervosa dei migliori interpreti, il bebop era<br />
percepito dai più come una successione di passaggi tecnici abbaglianti<br />
privi di contorni melodici riconoscibili. Anche i contorni ritmici sono così<br />
frastagliati e asimmetrici da nascondere a tutti gli effetti il sottostante<br />
ritmo in 4/4. Si vedano a questo proposito, tra gli altri, Shaw ‘Nuff, Ko-Ko,<br />
Three Deuces, Cool Blues, Hot Blues.<br />
La collaborazione tra Gillespie e Parker fu di breve durata: Gillespie<br />
formò una serie di big bands e di piccoli complessi,continuando a suonare<br />
fino agli anni ’90, assumendo il ruolo di decano dello stile che aveva<br />
contribuito a creare. Molto diversa fu la carriera di Parker. Dopo la rottura<br />
con Gillespie, Parker solo sporadicamente suonò su tempi estremamente<br />
rapidi come quelli che avevano contraddistinto il primissimo stile bebop. Il<br />
suo stile si orientò più verso una tecnica espressiva che verso un puro<br />
virtuosismo e molte delle esecuzioni più memorabili degli ultimi anni della<br />
sua carriera sono in tempo moderato o addirittura lento, basate<br />
generalmente sui disegni armonici del blues di 12 battute o su qualche<br />
successo di Tin Pan Alley, trasformati però in qualcosa di speciale<br />
dall’invenzione melodica e dal fraseggio impareggiabili di Parker (come<br />
ad esempio in Relaxin’ at Camarillo del 1947). Va ricordato, inoltre, che<br />
Parker, pur essendo fondamentalmente un autodidatta, conosceva la<br />
musica colta e aveva studiato con un maestro dell’avanguardia americana,<br />
Edgar Varèse.<br />
Dopo alcuni mesi di degenza in un ospedale psichiatrico di Los Angeles<br />
nel 1946-47, continuò ad incidere dischi fino al 1951, gli anni successivi,<br />
fino alla sua morte precoce nel 1955, furono segnati da un ulteriore<br />
deterioramento della salute fisica e mentale, consentendogli solo rare<br />
comparse in pubblico, soprattutto al Birdland, un club di New York così