STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone
STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone
STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
112<br />
consapevole distacco. Fu la prima cantante nera, nel 1938, ad andare in<br />
scena con un’orchestra di bianchi, condotta da Artie Shaw.<br />
Dal jazz emerse anche uno stile vocale ben distinto. Louis Armstrong fu<br />
il primo ad usare la propria voce in una maniera paragonabile allo stile<br />
strumentale del jazz: abbellendo liberamente la melodia, introducendo<br />
stilemi melodici e ritmici analoghi a quelli del suo modo di suonare la<br />
cornetta, interagendo con gli altri strumentisti mentre cantava. Fu anche il<br />
primo ad usare la tecnica dello scat, introducendo nei ritornelli vocali<br />
sillabe prive di senso anziché parole, avvicinando così ancor di più la voce<br />
allo stile strumentale, spogliandola di un testo comprensibile.<br />
Sebbene il jazz degli anni ’30 e di buona parte degli anni ’40 fosse<br />
dominato dalle big bands, diversi piccoli complessi che privilegiavano il<br />
solismo riuscirono a sopravvivere nei piccoli club, i più famosi dei quali si<br />
trovavano a New York, soprattutto sulla 52ma strada. Era in questi piccoli<br />
club che avvenivano le migliori improvvisazioni dell’epoca in quanto si<br />
dava a ciascun interprete la possibilità di esibire il proprio stile personale,<br />
il proprio virtuosismo, la propria personalità musicale, la propria fantasia<br />
nell’inventare ed eseguire una linea solistica sovrapposta ai cambi di<br />
accordi.<br />
Fu proprio nel contesto di questi piccoli club che verso la metà degli anni<br />
’40 cominciarono a profilarsi trasformazioni e sviluppi musicali che<br />
rivoluzioneranno l’intero canone jazzistico precedente. Gli esordi si<br />
devono ad un trombettista che proveniva da orchestre swing, Dizzy<br />
Gillespie che in un piccolo club di Harlem, il Minton sulla 118ma strada,<br />
entrò in contatto con un giovane sassofonista proveniente da Kansas City e<br />
che ben presto diverrà una leggenda della storia del jazz, ossia Charlie<br />
Parker. I due cominciarono a condividere un grande interesse verso<br />
elementi armonici mai uditi prima nel jazz , accordi complessi e cromatici<br />
incorporati in passaggi di grande velocità e bravura. Alla base del loro<br />
nuovo stile vi furono lunghi periodi di ricerca e studio all’unisono nel<br />
corso dei quali svilupparono la destrezza nell’eseguire insieme, e con<br />
straordinaria precisione, passaggi di estrema difficoltà.<br />
Le prime incisioni di Gillespie e Parker in cui è avvertibile il nuovo<br />
stilema musicale risalgono al 1945, dove vi è l’essenza di ciò che presto si