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STORIA CULTURALE DELLA MUSICA AMERICANA - Paola Carbone

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Canal Street e Perdido Street – che non godevano certo di buona fama ma<br />

dove il divertimento non mancava.<br />

Si è accennato al gusto cosmopolita della città: in effetti è necessario<br />

ricordare che a New Orleans vi era una mescolanza molto promiscua di<br />

francesi, italiani, spagnoli, tedeschi e una sorta di “spruzzo” di anglosassoni,<br />

oltre naturalmente ad una vasta popolazione nera con un numero<br />

considerevole di caraibici. Tutte queste infiltrazioni portarono alla musica<br />

di New Orleans un ritmo più sensuale, fluido e disteso rispetto a quello più<br />

frenetico africano e a quello più teso degli spirituals e del blues.Si può dire<br />

che la musica afroamericana inserisce anche frammenti del ritmo latinoamericano.<br />

In molta musica di Jelly Roll Morton, autodefinitosi<br />

“inventore” del jazz e sicuramente re del primo jazz di New Orleans, vi è<br />

un’effettiva fusione della tradizione musicale teatrale francese e italiana<br />

con il tango e la rumba.<br />

Un altro elemento costitutivo del jazz di New Orleans fu la musica<br />

militare. In tutto il Sud, fra le vestigia della Guerra Civile, sopravvivevano<br />

decrepiti strumenti musicali delle bande militari. I neri se ne appropriarono<br />

e con le loro street band imitavano la musica militare, frantumandola<br />

ritmicamente e trattando i motivi in un’ eterofonia folk improvvisata. Ad<br />

esempio in un pezzo reso famoso sia da Jelly Roll Morton che da Louis<br />

Armstrong, Oh, Didn’t he Ramble, la band esegue un pezzo funebre in<br />

accordo all’innodia europea in un ritmo militare lento, ma alla fine della<br />

cerimonia funebre e avviandosi al banchetto funebre la marcia militare<br />

diventa un rag veloce, l’inno diventa un blues e la dance song fa qualche<br />

accenno all’opera italiana e francese.<br />

Le bande da parata erano così numerose nelle strade della città da<br />

causare rivalità accese e spirito di emulazione. Nei parchi, nelle piazze si<br />

poteva sentire ragtime, tango, quadriglie, valzer, minuetto. Vi era musica<br />

per ogni occasione e ogni gruppo etnico aveva i suoi giorni di festa e al<br />

Mardi Gras le celebrazioni erano universali. Tutto questo ci può dare<br />

un’idea della varietà della musica che scosse New Orleans nel corso dei<br />

primi due decenni del Novecento.<br />

Non è un’impresa facile ripercorrere il primo periodo della storia del<br />

jazz perché il primo quarto del XX secolo non ha lasciato alcuna

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