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DELLA MEMORIA - Comune di Cusano Milanino

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gruppo fotoamatori cusano milanino<br />

SULLA STRADA<br />

<strong>DELLA</strong> <strong>MEMORIA</strong><br />

Nel 1933 Hitler, capo del partito<br />

nazionalsocialista, assunse<br />

ufficialmente la carica <strong>di</strong><br />

Cancelliere tedesco......<br />

Nel 1935 fu sancita ufficialmente la<br />

<strong>di</strong>scriminazione degli ebrei con le<br />

leggi <strong>di</strong> Norimberga..............<br />

Legge 20 luglio 2000, n. 211<br />

“Istituzione del “Giorno della Memoria” in<br />

ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del<br />

popolo ebraico e dei deportati militari e politici<br />

italiani nei campi nazisti”<br />

pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31 luglio<br />

2000<br />

Art. 1.<br />

Accanto a queste feroci repressioni<br />

in Germania, anche nell’ex-URSS si<br />

andava consumando l’altra<br />

trage<strong>di</strong>a dell’Arcipelago Gulag, un<br />

insieme <strong>di</strong> campi <strong>di</strong> concentramento<br />

dove morirono milioni <strong>di</strong> persone.<br />

1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio,<br />

data dell’abbattimento dei cancelli <strong>di</strong> Auschwitz, “Giorno<br />

della Memoria”, al fine <strong>di</strong> ricordare la Shoah (sterminio<br />

del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione<br />

italiana dei citta<strong>di</strong>ni ebrei, gli italiani che hanno<br />

subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè<br />

coloro che, anche in campi e schieramenti <strong>di</strong>versi, si<br />

sono opposti al progetto <strong>di</strong> sterminio, ed a rischio della<br />

propria vita hanno salvato altre vite e protetto i<br />

perseguitati.<br />

Art. 2.<br />

Il 27 Gennaio del 1945, le avanguar<strong>di</strong>e<br />

del 62° corpo delle armate russe<br />

del fronte ucraino entrarono ad<br />

Auschwitz mettendo al parola fine a<br />

quella trage<strong>di</strong>a.<br />

Oggi a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 61 anni bisogna<br />

non <strong>di</strong>menticare. .....<br />

1. In occasione del “Giorno della Memoria” <strong>di</strong> cui all’articolo<br />

1, sono organizzati cerimonie, iniziative,<br />

incontri e momenti comuni <strong>di</strong> narrazione dei fatti e <strong>di</strong><br />

riflessione, in modo particolare nelle scuole <strong>di</strong> ogni<br />

or<strong>di</strong>ne e grado, su quanto è accaduto al popolo<br />

ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei<br />

campi nazisti in modo da conservare nel futuro<br />

dell’Italia la memoria <strong>di</strong> un tragico ed oscuro periodo<br />

della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinchè simili<br />

eventi non possano mai più accadere.


gruppo fotoamatori cusano milanino<br />

Un gruppo <strong>di</strong> amici<br />

che ha sfidato<br />

il nazismo<br />

SULLA STRADA<br />

<strong>DELLA</strong> <strong>MEMORIA</strong><br />

LA ROSA BIANCA<br />

“La Rosa Bianca” è il nome <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> giovani<br />

che, tra l’estate del 1942 e il febbraio del 1943,<br />

in Germania scrivono e ciclostilano sei volantini<br />

per incitare il popolo tedesco a ribellarsi ad<br />

Hitler.<br />

“La Rosa Bianca” è da sempre stato considerato un<br />

movimento <strong>di</strong> resistenza al nazismo, e lo fu.<br />

Ma fu molto <strong>di</strong> più.<br />

Ciò che caratterizzò la vicenda umana <strong>di</strong> questi<br />

giovani fu una profonda passione per la vita.<br />

Ognuno <strong>di</strong> loro - Hans e Shopie Scholl, Cristoph<br />

Probst, per citare i più conosciuti - ha a cuore le<br />

domande fondamentali dell’esistenza, è capace <strong>di</strong><br />

sorprendersi per la bellezza e <strong>di</strong> seguirla.<br />

In un mondo in cui la propaganda sostituisce<br />

l’educazione, questi giovani nutrono la passione<br />

alla vita usando <strong>di</strong> fronte a ciò che accade la<br />

ragione.<br />

E’ perché usano la ragione che cercano senza<br />

arrendersi mai il perché ultimo.<br />

Così, mentre il regime procedeva in modo impietoso<br />

a fare <strong>di</strong> ogni tedesco un sud<strong>di</strong>to fedele, chi<br />

aveva a cuore il proprio “io” non accettava <strong>di</strong><br />

rinunciare alla sua libertà: accadeva che queste<br />

persone, incontrandosi, si riconoscessero in modo<br />

imme<strong>di</strong>ato e dessero vita ad un’amicizia <strong>di</strong> cui<br />

parlare <strong>di</strong> sé, esprimere il proprio giu<strong>di</strong>zio critico<br />

nei confronti del regime.<br />

E’ quanto accadde ai giovani della Rosa Bianca.<br />

Il 22 febbraio 1943 tre giovani della “Rosa Bianca”<br />

furono processati, condannati a morte, giustiziati.<br />

PERSONAGGI


gruppo fotoamatori cusano milanino<br />

SULLA STRADA<br />

<strong>DELLA</strong> <strong>MEMORIA</strong><br />

Bob Dylan<br />

With God on our side (1964)<br />

Oh my name it is nothin’<br />

My age it means less<br />

The country I come from<br />

Is called the Midwest<br />

I’s taught and brought up there<br />

The laws to abide<br />

And that land that I live in<br />

Has God on its side.<br />

...<br />

Oh the First World War, boys<br />

It closed out its fate<br />

The reason for fighting<br />

I never got straight<br />

But I learned to accept it<br />

Accept it with pride<br />

For you don’t count the dead<br />

When God’s on your side.<br />

When the Second World War<br />

Came to an end<br />

We forgave the Germans<br />

And we were friends<br />

Though they murdered six million<br />

In the ovens they fried<br />

The Germans now too<br />

Have God on their side.<br />

Traduzione dall’inglese<br />

<strong>di</strong> Bruno Moretti<br />

Il mio nome non conta,<br />

La mia età significa ancora meno<br />

Il paese da cui provengo<br />

Fa parte dell’Occidente Libero<br />

Sono cresciuto ed educato<br />

Ad obbe<strong>di</strong>re le sue leggi<br />

E la terra in cui vivo<br />

Ha Dio dalla sua parte<br />

...<br />

Oh la prima Guerra Mon<strong>di</strong>ale,<br />

E’ cominciata ed è finita<br />

La ragione per combattere<br />

Non l’ho mai capita<br />

Ma ho imparato ad accettarla,<br />

accettarla con orgoglio<br />

Non si contano i morti<br />

Quando si ha Dio dalla propria parte.<br />

E quando la seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale<br />

Si concluse<br />

Noi perdonammo i tedeschi<br />

Ed ora siamo amici<br />

Nonostante ne abbiano ammazzato sei<br />

milioni,<br />

Li hanno cotti nei forni,<br />

I tedeschi adesso, anche loro,<br />

Hanno Dio dalla loro parte.<br />

...<br />

MUSICA<br />

...


gruppo fotoamatori cusano milanino<br />

SULLA STRADA<br />

<strong>DELLA</strong> <strong>MEMORIA</strong><br />

Francesco De Gregori,<br />

Numeri da scaricare (2005)<br />

MUSICA<br />

NUMERI<br />

DA SCARICARE<br />

Guarda quel treno<br />

che sta arrivando da lontano<br />

Guarda quel treno<br />

che sta arrivando da lontano<br />

E’ nero come il fumo<br />

e sta arrivando piano piano<br />

Sai che cosa c’è<br />

Non c’è niente da vedere su quel treno<br />

Sai che cosa c’è<br />

Non c’è niente da guardare dal finestrino<br />

Solo madri senza latte<br />

e cenere dal camino<br />

C’è odore <strong>di</strong> bruciato<br />

e bambini soldato sepolti in pie<strong>di</strong><br />

C’è odore <strong>di</strong> bruciato<br />

e bambini soldato sepolti in pie<strong>di</strong><br />

Puoi pure non guardare<br />

ma non è possibile che non ve<strong>di</strong><br />

Puoi pure non<br />

guardare<br />

ma non è possibile<br />

che non ve<strong>di</strong><br />

...<br />

E’ gente come te e me<br />

o sono numeri da scaricare<br />

E’ l’inferno che avanza<br />

ma non ti devi preoccupare


gruppo fotoamatori cusano milanino<br />

SULLA STRADA<br />

<strong>DELLA</strong> <strong>MEMORIA</strong><br />

MUSICA<br />

Franco Battiato<br />

Il carmelo <strong>di</strong> Echt (2008)<br />

.........<br />

I mattini <strong>di</strong> maggio riempivano l’aria<br />

i profumi nei chiostri<br />

del carmelo <strong>di</strong> Echt.<br />

Dentro la clausura qualcuno<br />

che passava selezionava gli angeli.<br />

E nel tuo desiderio <strong>di</strong> cielo<br />

una voce nell’aria si udì:<br />

gli ebrei non sono uomini.<br />

E sopra un camion<br />

o una motocicletta che sia<br />

ti portarono ad Auschwitz.<br />

Dove sarà E<strong>di</strong>th Stein<br />

Dove sarà<br />

E per vivere in solitu<strong>di</strong>ne<br />

nella pace e nel silenzio<br />

nel carmelo <strong>di</strong> Echt.<br />

UNA VOCE NELL’ARIA<br />

SI UDI’:<br />

GLI EBREI<br />

NON SONO UOMINI


gruppo fotoamatori cusano milanino<br />

IO CHIEDO QUANDO SARA’<br />

CHE L’UOMO POTRA’IMPARARE<br />

A VIVERE SENZA AMMAZZARE<br />

SULLA STRADA<br />

<strong>DELLA</strong> <strong>MEMORIA</strong><br />

FRANCESCO GUCCINI<br />

Auschwitz (Canzone del bambino nel vento)<br />

(1964)<br />

...<br />

Ad Auschwitz tante persone<br />

Ma un solo grande silenzio<br />

È strano, non riesco ancora<br />

A sorridere qui nel vento,<br />

A sorridere qui nel vento<br />

Io chiedo, come può un uomo<br />

Uccidere un suo fratello<br />

Eppure siamo a milioni<br />

In polvere qui nel vento,<br />

In polvere qui nel vento.<br />

MUSICA<br />

Un’altra canzone per la quale non c’e’<br />

bisogno <strong>di</strong> nessuna presentazione.<br />

Inclusa originariamente nell’album<br />

“Folk Beat n.1”, cantata originariamente<br />

dall’Equipe 84 (con un testo abbastanza<br />

<strong>di</strong>verso).<br />

Io chiedo quando sarà<br />

Che l’uomo potrà imparare<br />

a vivere senza ammazzare<br />

...<br />

Guccini scrive e canta la storia terribile<br />

ed emblematica <strong>di</strong> un anonimo bambino morto e<br />

bruciato nel famigerato campo <strong>di</strong> sterminio<br />

nazista. Una storia-simbolo delle altre sei<br />

milioni <strong>di</strong> vittime dell’orrore hitleriano.


gruppo fotoamatori cusano milanino<br />

SULLA STRADA<br />

<strong>DELLA</strong> <strong>MEMORIA</strong><br />

FUMETTO<br />

Dal fumetto “MAUS” <strong>di</strong> ART SPIEGELMAN<br />

Che cos’è Maus<br />

“Maus” è uno splen<strong>di</strong>do romanzo a fumetti,<br />

molto citato e poco letto, in cui un grande<br />

fumettista si confronta con l’immane<br />

trage<strong>di</strong>a dell’Olocausto e con la figura del<br />

padre, un sopravvissuto <strong>di</strong> Auschwitz,<br />

cercando nello stesso tempo <strong>di</strong> “custo<strong>di</strong>re<br />

la memoria” e <strong>di</strong> costruire un’opera<br />

narrativa <strong>di</strong> grande impatto.


gruppo fotoamatori cusano milanino<br />

SULLA STRADA<br />

<strong>DELLA</strong> <strong>MEMORIA</strong><br />

PITTURA<br />

ARTISTI DELL’<br />

OLOCAUSTO<br />

Dalla collezione <strong>di</strong> Roberto Malini, storico<br />

della Shoah e presidente del Gruppo Watching<br />

The Sky, un’organizzazione che cerca <strong>di</strong> salvare<br />

dall’oblio le opere prodotte da artisti<br />

che soffrirono e soffrono <strong>di</strong>scriminazione e<br />

persecuzione.<br />

Recuperare l’arte della Shoah significa<br />

restituire all’umanità la memoria <strong>di</strong> una<br />

civiltà e <strong>di</strong> una cultura scomparse,<br />

tagliate alle ra<strong>di</strong>ci dalla persecuzione<br />

nazista. La cultura e l’arte degli ebrei<br />

d’Europa sono così poco conosciute, così<br />

poco comprese dai critici e dagli storici<br />

dell’arte da venire regolarmente travisate<br />

nel simbolismo, nell’immaginario, nelle<br />

strutture figurativa e astratta.<br />

Shimon Balicki<br />

Bambini<br />

nella camera a gas<br />

1947, olio su tela, 70x50<br />

Shimon Balicki<br />

Donne nel campo <strong>di</strong> concentramento<br />

<strong>di</strong> Ludwigsdorf<br />

1947, pastello su carta, 44,4x35


gruppo fotoamatori cusano milanino<br />

SULLA STRADA<br />

<strong>DELLA</strong> <strong>MEMORIA</strong><br />

LIBRI<br />

IL DIARIO DI<br />

ANNA FRANK<br />

“Scrivendo mi libero <strong>di</strong> qualsiasi cosa,<br />

mi passa il malumore,<br />

mi solletica il morale....”<br />

“Non voglio far la fine <strong>di</strong> gran parte<br />

della gente, che non ha<br />

vissuto per uno scopo.<br />

Voglio essere utile<br />

e portare gioia a chi mi conosce e<br />

a chi non mi conosce,<br />

voglio continuare a<br />

vivere anche dopo la morte.”


gruppo fotoamatori cusano milanino<br />

SULLA STRADA<br />

<strong>DELLA</strong> <strong>MEMORIA</strong><br />

LIBRI<br />

PRIMO LEVI<br />

Si immagini ora un uomo,<br />

a cui<br />

insieme alle persone amate,<br />

vengano tolte<br />

la sua casa,<br />

le sue abitu<strong>di</strong>ni,<br />

i suoi abiti,<br />

tutto infine,<br />

letteralmente tutto quanto possiede:<br />

SE QUESTO<br />

sarà un uomo<br />

vuoto,<br />

ridotto a sofferenza e bisogno:<br />

<strong>di</strong>mentico <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità e <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento,<br />

E’ UN UOMO<br />

poiché facilmente accade,<br />

a chi<br />

ha perso tutto,<br />

<strong>di</strong> perdere se stesso;<br />

Primo Levi, <strong>di</strong> religione ebraica, nacque a<br />

Torino nel 1919 e ivi mori,forse suicida,<br />

nel 1987.<br />

Laureato in chimica nel 1941,partigiano in<br />

Val d’Aosta nel 1943.<br />

Viene arrestato e deportato dapprima in un<br />

campo <strong>di</strong> concentramentoe poi nel campo <strong>di</strong><br />

sterminio <strong>di</strong> Auschwitz in Polonia nel febbraio<br />

1944.<br />

Nel gennaio 1945 viene liberato dai soldati<br />

russi.<br />

Nel 1947 presso un piccolo e<strong>di</strong>tore pubblica<br />

“Se questo è un uomo” che avrà un enorme<br />

successo solo nel 1958 quando lo ripubblicò<br />

Einau<strong>di</strong>.<br />

tale quin<strong>di</strong>,<br />

che si potrà<br />

a cuor leggero<br />

decidere<br />

della sua vita o morte<br />

al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> ogni senso <strong>di</strong> affinità umana;<br />

nel caso più fortunato,<br />

in base ad un puro giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> utilità.<br />

Si comprenderà allora<br />

il duplice significato del termine<br />

“Campo <strong>di</strong> Annientamento”<br />

e sarà chiaro cosa inten<strong>di</strong>amo esprimere<br />

con questa frase:<br />

“giacere sul fondo”


gruppo fotoamatori cusano milanino<br />

SULLA STRADA<br />

<strong>DELLA</strong> <strong>MEMORIA</strong><br />

CINEMA<br />

LA VITA E’ BELLA<br />

<strong>di</strong> Roberto Benigni e<br />

VIncenzo Cerami<br />

Italia 1997<br />

...<br />

Le regole del campo<br />

Soldato (in tedesco): Ogni sabotaggio è punito con la<br />

morte. Le esecuzioni avvengono sul quadrangolare con<br />

degli spari alle spalle.<br />

Guido: Ogni giorno vi daremo la classifica generale da<br />

quell’altoparlante là. All’ultimo classificato verrà attaccato<br />

un cartello con su scritto “asino”,<br />

qui sulla schiena.<br />

Soldato: Avete l’onore <strong>di</strong> lavorare per la nostra grande<br />

madrepatria e <strong>di</strong> partecipare alla costruzione del grande<br />

Impero Tedesco.<br />

Guido: Noi facciamo la parte <strong>di</strong> quelli cattivi cattivi<br />

che urlano, chi ha paura perde punti.<br />

Soldato: Non dovete scordare mai tre regole generali:<br />

1) Non provate a scappare; 2) Seguite ogni comando senza<br />

fare domande; 3) Ognuno che protesta vien impiccato.<br />

È chiaro<br />

Guido: In tre casi si perdono tutti i punti, li perdono:<br />

1) Quelli che si mettono a piangere; 2) Quelli che<br />

vogliono vedere la mamma; 3) Quelli che hanno fame e<br />

vogliono la meren<strong>di</strong>na, scordatevela!<br />

Soldato: Dovreste essere contenti <strong>di</strong> lavorare qui. Non<br />

succederà niente a quelli che rispettano le regole.<br />

Guido: È molto facile perdere punti per la fame. Io<br />

stesso ieri ho perso 40 punti perché volevo a tutti i<br />

costi un panino con la marmellata.<br />

Soldato: La compiacenza è tutto!<br />

...<br />

Guido: D’albicocche.<br />

Guido: Scusate se vado <strong>di</strong> fretta, ma oggi sto giocando<br />

a nascon<strong>di</strong>no, ora vado, sennò mi fanno tana


gruppo fotoamatori cusano milanino<br />

SULLA STRADA<br />

<strong>DELLA</strong> <strong>MEMORIA</strong><br />

CINEMA<br />

SCHINDLER LIST<br />

<strong>di</strong> Steven Spielberg<br />

USA 2003<br />

Dal libro dell’australiano Thomas Keneally<br />

“La lista”.<br />

L’industriale tedesco Oskar Schindler, in<br />

affari coi nazisti, usa gli ebrei come<br />

forza-lavoro a buon mercato.<br />

Gradatamente, pur continuando a sfruttare<br />

i suoi intrallazzi, <strong>di</strong>venta il loro salvatore,<br />

strappando più <strong>di</strong> 1100 persone dalla<br />

camera a gas.<br />

È il film più ambizioso <strong>di</strong> S. Spielberg e<br />

il migliore: pro<strong>di</strong>go <strong>di</strong> emozioni forti,<br />

coinvolgente, ricco <strong>di</strong> tensione, sapiente<br />

nei passaggi dal documento al romanzesco,<br />

dai momenti epici a quelli psicologici.<br />

La partenza finale <strong>di</strong> Schindler è<br />

l’unica vera caduta del film, un ce<strong>di</strong>mento<br />

alla drammaturgia hollywoo<strong>di</strong>ana, alla sua<br />

retorica sentimentale.


gruppo fotoamatori cusano milanino<br />

SULLA STRADA<br />

<strong>DELLA</strong> <strong>MEMORIA</strong><br />

CINEMA<br />

IL PIANISTA<br />

<strong>di</strong> Roman Polansky<br />

Polonia 2002<br />

C’è un’or<strong>di</strong>nanza che vieta agli<br />

ebrei <strong>di</strong> sostare nei giar<strong>di</strong>ni<br />

Stai scherzando<br />

No per niente. Ci potremmo sedere<br />

su una panchina, ma c’è un’altra<br />

or<strong>di</strong>nanza che vieta agli ebrei <strong>di</strong><br />

sedersi sulle panchine<br />

Ma è assurdo!<br />

Possiamo stare in pie<strong>di</strong> e parlare,<br />

non penso che ciò sia vietato.


gruppo fotoamatori cusano milanino<br />

SULLA STRADA<br />

<strong>DELLA</strong> <strong>MEMORIA</strong><br />

CINEMA<br />

Ho riflesso molte volte sulla<br />

nostra rigida ricerca.<br />

Mi ha <strong>di</strong>mostrato che ogni cosa è<br />

illuminata dalla luce del passato.<br />

E’ sempre al nostro lato,<br />

all’interno, che guarda fuori.<br />

Come <strong>di</strong>ci tu, alla rovescia.<br />

Jonfen, in questo modo, io sarò<br />

sempre al lato della tua vita.<br />

E tu sarai sempre<br />

al lato della mia.<br />

OGNI COSA<br />

E’ ILLUMINATA<br />

<strong>di</strong> Liev Schreiber<br />

USA 2005


gruppo fotoamatori cusano milanino<br />

FIGLI <strong>DELLA</strong> SHOAH<br />

<strong>di</strong> Cesare Righi<br />

Sola nella <strong>di</strong>sperazione della moltitu<strong>di</strong>ne<br />

la mente cercava conforto<br />

tra muri <strong>di</strong> gelo e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>fferenza<br />

non scorrevano nemmeno le lacrime<br />

Le urla!<br />

le urla come fantasmi<br />

reali ma dall’evidenza negati<br />

erano strazio e tormento<br />

Noi da quel seno<br />

abbiamo succhiato il tormento<br />

noi dentro quegli occhi<br />

abbiamo visto l’orrore<br />

Non vi era paura<br />

nei nostri padri<br />

non <strong>di</strong>sperazione<br />

nelle nostre madri<br />

esisteva solo speranza<br />

la sola speranza<br />

che delle migliaia<br />

uno solo vivesse<br />

poter ritornare<br />

poter raccontare<br />

per la nostra memoria<br />

dovevano<br />

poter farci sognare<br />

SULLA STRADA<br />

<strong>DELLA</strong> <strong>MEMORIA</strong><br />

Una ferita si riapre e<br />

sanguina nei cuori<br />

degli uomini ogni anno,...<br />

POESIA SUL WEB<br />

728:<br />

RICORDI DI UN DEPORTATO<br />

<strong>di</strong> Francesco Di Ruggiero<br />

Angoli strappati dalla memoria.<br />

Ricor<strong>di</strong> recisi, violentati.<br />

Labbra avide <strong>di</strong> perché.<br />

Libertà...<br />

<strong>di</strong>gnità...<br />

vita...<br />

Invocazioni soffocate.<br />

Cuore <strong>di</strong>laniato,<br />

pensieri esuli<br />

urlo <strong>di</strong> morte ancora<br />

eco viva lacerante.<br />

Notte dell’anima.<br />

GIORNO <strong>DELLA</strong> <strong>MEMORIA</strong><br />

<strong>di</strong> Caterina Siclari

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