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PROVA A VOLARE - Studio PUNTOeVIRGOLA

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BUSY FILM<br />

presenta<br />

<strong>PROVA</strong> A <strong>VOLARE</strong><br />

un film di<br />

Lorenzo Cicconi Massi<br />

con<br />

Riccardo Scamarcio<br />

Alessandra Mastronardi<br />

Antonio Catania<br />

Ennio Fantastichini<br />

una distribuzione<br />

Istituto Luce<br />

Uscita: 24 Agosto<br />

Film riconosciuto di Interesse Culturale Nazionale realizzato con il sostegno del Ministero per i Beni e le<br />

Attività Culturali – Direzione Generale per il Cinema.


CAST ARTISTICO<br />

:<br />

Riccardo Scamarcio………………………………Alessandro<br />

Alessandra Mastronardi…………………………Gloria<br />

Antonio Catania…………………………………..Tonino<br />

Ennio Fantastichini………………………………Pietro<br />

2


CAST TECNICO<br />

Regia……………………………………….LORENZO CICCONI MASSI<br />

Soggetto………………………………………………….. ANDREA LEONI<br />

LORENZO CICCONI MASSI<br />

Sceneggiatura………………………………………….…ANDREA LEONI<br />

TAMARA ALESSI<br />

LORENZO CICCONI MASSI<br />

Musiche…………………………………………….ROBERTO MAZZANTI<br />

Fotografia<br />

………………………………………………...MASSIMO LUPI<br />

Scenografia………………………………….NICOLA PONTRANDOLFO<br />

Montaggio……………………………………………..CARLO FONTANA<br />

Costumi…………………………………………………CLAUDIA SCUTTI<br />

Fonico…………………………………………………GLAUCO PULETTI<br />

Aiuto regia…………………………………………...GIOVANNI VANNINI<br />

Direzione di produzione……………………………MARCO PISTOLESI<br />

Distribuzione……………………………………………ISTITUTO LUCE<br />

Direttore Comunicazione:…………………..MARIA CAROLINA TERZI<br />

mcarolinaterzi@luce.it<br />

tel. + 39 06 72992242<br />

Ufficio Stampa:……………………………… ... ANDREA GUGLIELMINO<br />

a.guglielmino@luce.it<br />

tel. +39 06 72992249/255<br />

3


SINOSSI<br />

Alessandro è un ragazzo di vent’anni, rimasto improvvisamente orfano e costretto a<br />

confrontarsi con la responsabilità di doversi prendere carico dell’azienda di famiglia.<br />

Una responsabilità da cui vuole fuggire, non per nevrosi o per immaturità, ma per difendere il<br />

suo diritto ad avere vent’anni.<br />

Per rimandare una decisione che sente come una resa al mondo degli adulti, fa il cameraman<br />

per Tonino, un fotografo di matrimoni, titolare dell’agenzia Fotostar.<br />

Cinquant’anni portati con disinvoltura, folta capigliatura leonina, baffoni spioventi alla<br />

messicana, Tonino è il tipico marchigiano, astuto e concreto nella sopravvivenza quotidiana.<br />

Gloria è un’adolescente di sedici anni che “deve” sposarsi perché è rimasta incinta. Pietro, suo<br />

padre, è un uomo tutto d’un pezzo, con un’etica che non consente alternative: una figlia<br />

incinta deve sposarsi, anche se questo significa allontanarsi dall’essere che più ama al mondo.<br />

Anche Gloria, nonostante i suoi sedici anni, ha un carattere tutto d’un pezzo e, con la stessa<br />

determinazione con cui il padre ha organizzatole nozze, lei ha pianificato la fuga, proprio il<br />

giorno del suo matrimonio.<br />

Alessandro, quel giorno addetto alle riprese e ignaro di tutto, rientra nei suoi piani. Si trova,<br />

così, coinvolto nella fuga e ha così inizio un viaggio verso un paesino della Lucania nel corso<br />

del quale gradualmente cambia tutto: il paesaggio, la realtà interiore dei due ragazzi che si<br />

riconoscono nella fuga ed iniziano ad elaborare il loro rapporto con il mondo degli adulti.<br />

Gloria è decisa ad abortire, una volta arrivata a destinazione. il viaggio di Alessandro e<br />

Gloria, darà loro l’opportunità di confrontarsi e di aiutarsi reciprocamente, ma solo alla fine<br />

Gloria confiderà ad Alessandro le sue intenzioni.<br />

Anche Pietro e Tonino, gli adulti, percorrendo la stessa strada sulle loro tracce, si riconoscono<br />

come padri e hanno modo di riflettere sui principi a cui hanno improntato la loro vita. Questa<br />

“storia marchigiana” pone una domanda universale: può convivere il mondo della libertà e<br />

dei sogni dell’adolescenza con quello della responsabilità dell’età adulta<br />

La vicenda avrà un felice epilogo, Gloria grazie anche all’incontro con la donna che avrebbe<br />

dovuto aiutarla ad abortire, capirà di dover affrontare la sua famiglia e le sue responsabilità a<br />

viso aperto senza più fuggire e Pietro sarà lì ad abbracciarla e a capirla.<br />

Anche Alessandro le sarà sempre accanto d’ora in poi.<br />

4


NOTE DI REGIA<br />

Appartengo ad una terra, le Marche, e ad una città, Senigallia, in cui ho scelto di restare per<br />

vivere tra la mia gente. Molti miei coetanei hanno fatto altre scelte e sono andati via. Eppure<br />

la nostra non è una terra povera: ci sono molte piccole imprese con una buona tecnologia,<br />

aziende agricole gestite in modo razionale, servizi per il turismo, centri commerciali,<br />

infrastrutture portuali e poi le scarpe che come si fanno qui non le fa nessuno e Diego Della<br />

Valle ne sa qualcosa. Insomma si lavora, non troppo perché a Senigallia chi non ha tempo di<br />

oziare al bar è visto male, ma quanto basta sì. C’è tuttavia una sensazione di marginalità,<br />

come una percezione di essere “altrove”, che ho considerato per molto tempo inspiegabile.<br />

Questo stato d’animo non è dovuto alle dimensioni contenute delle nostre città, né alla<br />

considerazione che nelle grandi metropoli ci siano più occasioni e maggiori stimoli, perché la<br />

stessa cosa non accade, l’ho verificato, nel sud più estremo. Lì i giovani vanno via perché non<br />

c’è lavoro, perché non c’è l’acqua, perché mancano le infrastrutture, perché c’è la mafia; lì la<br />

gente ha la percezione del sottosviluppo non della marginalità. Se poi prendo la macchina e<br />

me ne vado lungo l’adriatica a nord, dopo Gabicce Mare la situazione è già diversa. Cattolica,<br />

Riccione, Rimini, è sempre provincia ma questo disagio della mente non c’è. Il fatto è che la<br />

Romagna, la Calabria e la Sicilia, sono scenari acquisiti nella coscienza collettiva; hanno una<br />

loro centralità nel modo in cui gli italiani comunicano a sé stessi ( e agli altri) il loro paese. Le<br />

Marche no. Questa terra è stata rappresentata sempre come territorio di passaggio, come una<br />

via di collegamento da un punto a un altro, mai come luogo d’arrivo in cui stare. La<br />

cinematografia italiana ne è una conferma. Ad esclusione, forse, del solo film d’esordio di<br />

Giuseppe Piccioni, le poche pellicole ambientate nelle Marche, da Ossessione di Visconti<br />

(curioso, anche questo un esordio) a La Stanza del figlio di Moretti, non si sono soffermate sui<br />

caratteri particolari del territorio e delle persone che ci vivono, non hanno costruito dei<br />

personaggi che esprimessero l’identità della gente delle Marche. Questo è un problema per<br />

noi che non ci rispecchiamo in archetipi che ci rimandino un senso forte di identità, per tutti<br />

perché manca il nostro contributo alla definizione dell’identità collettiva. Affrontare questo<br />

problema è uno dei proponimenti del film che intendo realizzare.<br />

I protagonisti della storia sono due giovanissimi. Alessandro ha vent’anni, è rimasto<br />

improvvisamente orfano e deve confrontarsi con la responsabilità dell’azienda di famiglia. Il<br />

suo tentativo di fuga dalla responsabilità non è un segno nevrotico dell’immaturità delle<br />

nuove generazioni, bensì la sana reazione di un ragazzo che vuole difendere il suo diritto di<br />

avere vent’anni. Per rimandare una decisione che sente come una resa al mondo degli adulti,<br />

fa il cameraman per Tonino, un fotografo di matrimoni. Questi è il tipico marchigiano, astuto<br />

e concreto nella sopravvivenza quotidiana ed ingenuo e sognante nella fantasia del futuro. Di<br />

fatto, un uomo ancora legato nella memoria e nei sentimenti ad una civiltà contadina che<br />

sopravvive, nonostante tutto, nelle cerimonie matrimoniali che fotografa. Gloria è<br />

un’adolescente di sedici anni che “deve” sposarsi perché è rimasta incinta. Pietro, il padrepatriarca,<br />

è un uomo tutto d’un pezzo, con un’etica che non consente alternative: una figlia<br />

incinta deve sposarsi, anche se questo significa allontanarsi dall’essere che più ama al mondo.<br />

Anche Gloria, nonostante i suoi sedici anni, ha un carattere tutto d’un pezzo e, con la stessa<br />

determinazione con cui il padre ha organizzato il matrimonio, lei ha pianificato la fuga.<br />

Alessandro, ignaro, rientra nei suoi piani. Così ha inizio un viaggio verso un paesino della<br />

Lucania nel corso del quale tutto gradualmente cambia: il paesaggio che si apre nelle piane<br />

meridionali prive di insediamenti, dove il giallo del grano appena tagliato si alterna al nero del<br />

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fuoco che ha bruciato le stoppie per la nuova aratura; la realtà interiore dei due ragazzi che si<br />

riconoscono nella fuga ed iniziano ad elaborare il loro rapporto con il mondo degli adulti.<br />

Anche Pietro e Tonino, gli adulti, percorrendo la stessa strada sulle loro tracce, si riconoscono<br />

come padri e hanno modo di riflettere sui principi a cui hanno improntato la loro vita. Questa<br />

“storia marchigiana” pone una domanda universale: può convivere il mondo della libertà e<br />

dei sogni dell’adolescenza con quello della responsabilità dell’età adulta<br />

Lorenzo Cicconi Massi<br />

6


LORENZO CICCONI MASSI<br />

Nasce nel 1966 a Senigallia dove tuttora vive.<br />

Nel 1991 discute la tesi di laurea in sociologia “Mario Giacomelli e il gruppo Misa a<br />

Senigallia”.<br />

Comincia il suo lavoro di ricerca fotografica in bianco e nero. Contemporaneamente realizza i<br />

primi cortometraggi a basso costo, premiati in alcuni festival e poi trasmessi da Tele+ e Rai.<br />

Nel 1999 ottiene il primo premio al concorso Canon. Dal Gennaio del 2000 è uno dei<br />

fotografi dell’agenzia Contrasto. La sua ricerca si sviluppa e trae suggestioni per lo più<br />

posando lo sguardo sulle realtà umane e paesaggistiche della sua terra.<br />

Come regista esordisce con il lungometraggio “Prova a volare” che ha fra gli interpreti<br />

Riccardo Scamarcio, Ennio Fantastichini ed Antonio Catania.<br />

I suoi lavori vengono premiati in numerosi concorsi, pubblicati dalle maggiori testate italiane<br />

ed esposti in due personali alla Treffpunkt Galerie di Stoccarda e allo Stadthaus di Ulm.<br />

Dal 2006 alcune sue stampe fanno parte della collezione di Forma, prestigioso centro per la<br />

fotografia di Milano.<br />

Nel 2007 è premiato nella sezione “sports features singles” al World Press Photo, con un<br />

lavoro sui giovani calciatori cinesi.<br />

Nella primavera del 2007 riceve il premio G.R.I.N.<br />

Espone a palazzo del Duca di Senigallia la mostra “Viaggio intorno a casa”, con catalogo<br />

edito da Contrasto.<br />

7


RICCARDO SCAMARCIO<br />

Figlio di una pittrice, dopo essersi ritirato per l'ennesima volta dal liceo a soli 16 anni, si<br />

trasferisce a Roma per seguire i corsi di recitazione del Centro Sperimentale di<br />

Cinematografia, dove studia con Mirella Bordoni, Mino Bellei, Marco Baliani e soprattutto<br />

Nicolai Karpov. Dopo tanto teatro, debutta nella serie tv Compagni di scuola (2001), insieme<br />

a Brando De Sica, Cristiana Capotondi e Laura Chiatti. Successivamente è diretto da<br />

Damiano Damiani nel film tv Ama il tuo nemico 2. L’esordio esordio sul grande schermo è<br />

con Marco Tullio Giordana nel 2003, in La meglio gioventù. Dopo aver interpretato Ora o<br />

mai più (2003) di Lucio Pellegrini, viene scelto da Luca Lucini per il ruolo che lo consacrerà<br />

ad attore di culto degli adolescenti: il diciannovenne teppista Step del blockbuster romantico<br />

Tre metri sopra il cielo (2004), accanto a Katy Louise Saunders. Questo ruolo, seducente e<br />

allo stesso tempo violento, che si sgretola lentamente in nome del primo amore, al di là dei<br />

contrasti sociali e dei tormenti familiari, non solo riscuote uno straordinario successo di<br />

pubblico, ma lo conferma come uno degli attori più promettenti della sua generazione,<br />

premiandolo con il Globo d'Oro come miglior attore esordiente. Presente nel cast de L'odore<br />

del sangue (2004) di Mario Martone, nel 2005 è poi uno dei tre protagonisti (insieme a<br />

Gabriella Pession e Francesca Inaudi) della commedia romantica L'uomo perfetto (2005) e di<br />

di Texas (2005) di Fausto Paravidino per cui ha una nomination ai Nastri d'Argento come<br />

miglior attore non protagonista. Viene scelto da Michele Placido per interpretare il pericoloso<br />

criminale soprannominato "il Nero" nel suo Romanzo criminale (2005). Nel 2006 è<br />

protagonista insieme a Martina Stella dello sceneggiato La freccia nera (2006). Nel 2007 è a<br />

fianco a Monica Bellucci in Manuale d'amore 2 – Capitoli successivi (2007) di Giovanni<br />

Veronesi, e protagonista di Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti (tratto dal romanzo<br />

"Il fasciocomunista" di Antonio Pennacchi), insieme a Elio Germano. Testimonial di successo<br />

dei gioielli e orologi Breil, riprende i panni di Step nel sequel di Tre metri sopra il cielo,<br />

intitolato Ho voglia di te, diretto da Luis Prieto.<br />

ALESSANDRA MASTRONARDI<br />

Di origine napoletana ma residente a Roma dall'età di cinque anni, ha conseguito la maturità<br />

classica e attualmente studia Scienze dello Spettacolo all'Università La Sapienza di Roma.<br />

Dopo aver iniziato giovanissima a lavorare nella pubblicità, debutta come attrice partecipando<br />

alla serie tv Amico mio 2 (1997). Successivamente partecipa ad altre fiction: Lui e lei 2<br />

(1998), Un prete tra noi (1998), Un medico in famiglia 3 (2003), con il ruolo di Claudia, Il<br />

veterinario (2005), Il grande Torino (2005), in cui interpreta il ruolo di Rosa Di Girolamo, e<br />

in un episodio di Don Matteo 5. A cinema partecipa a: Il manoscritto di Van Hecken (1999),<br />

La bestia nel cuore (2003), Prova a Volare (2003). Sale alla ribalta nel 2006 con la fortunata<br />

serie tv I Cesaroni, in cui interpreta il personaggio di Eva Cudicini, la figlia diciassettenne di<br />

Lucia Liguori (Elena Sofia Ricci), giovane molto timida e romantica, alle prese con una<br />

pericolosa attrazione ricambiata per Marco Cesaroni (Matteo Branciamore), figlio del nuovo<br />

marito della madre. Sempre nel 2006 è protagonista, insieme a Matteo Branciamore, del<br />

videoclip Stai bene come stai della band Le Mani.<br />

Il 16 gennaio 2007 debutta a teatro nella commedia The Prozac Family, regia di Marco Costa.<br />

Il ruolo interpretato nella commedia, rappresentata al Teatro De' Servi di Roma, è quello di<br />

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Margherita, mentre il ruolo del suo fidanzato Mamo è interpretato da Eros Galbiati, diventato<br />

popolare nel 2006 con il film Notte prima degli esami.<br />

A seguito del grande successo registrato dalla prima serie de I Cesaroni, il 16 aprile 2007<br />

ritorna sul set per girare la seconda serie, in onda presumibilmente a gennaio 2008.<br />

ANTONIO CATANIA<br />

Si è diplomato alla Scuola d’Arte Drammatica del “Piccolo Teatro” di Milano.<br />

In teatro ha interpretato tra l’altro: Un amore a Roma per la regia di Guglielmo Ferro, Storie<br />

da bar per la regia di Maurizio Panici, Gli insospettabili per la regia di Enzo Monteleone, La<br />

signora Papillon scritto e diretto da Stefano Benni, Eldorado per la regia di Gabriele<br />

Salvatores, Comedians per la regia di Gabriele Salvatores, Nemico di classe per la regia di<br />

Elio De Capitani, Due di noi per la regia di Massimo Navone, Ti ho sposato per allegria per<br />

la regia di Valerio Binasco. Attualmente è impegnato a teatro nello spettacolo Sandokan –<br />

Storia di camorra per la regia Nello Correale.<br />

In televisione: Zanzibar (1986), La tenda nera di Luciano Manuzzi (1995), Il caso Braibanti<br />

di Bernini, Disokkupati di Franza di Rosa (1997), Dio vede e provvede di Enrico Oldoini e<br />

Paolo Costella (1997), Doppio segreto di Marcello Cesena (1998), Giochi di ruolo di A.<br />

Angeli, Cornetti al miele di Sergio Martino (1999), Cuore di Maurizio Zaccaro (2004),<br />

Ultima pallottola di Michele Soavi (2004), Il giudice di Enrico Oldoini (2005).<br />

Fra le numerose interpretazioni per il cinema ricordiamo: Kamikazen - Ultima notte a Milano<br />

di Gabriele Salvatores (1987), Mediterraneo di Gabriele Salvatores (1991), Puerto Escondido<br />

di Gabriele Salvatores (1992), Mille bolle blu di Leone Pompucci (1993), Sud di Gabriele<br />

Salvatores (1993), Anime fiammeggianti di Davide Ferrario (1994), Camerieri di Leone<br />

Pompucci (1995), Cuori al verde di Giuseppe Piccioni (1996), Il cielo è sempre più blu di<br />

Aurelio Grimaldi (1995), Vesna va veloce di Carlo Mazzacurati (1996), Nirvana di Gabriele<br />

Salvatores (1997), Il carniere di Maurizio Zaccaro (1997), In barca a vela contromano di<br />

Stefano Reali (1997), La cena di Ettore Scola (1998), Besame mucho di Maurizio Ponzi<br />

(1999), Così è la vita di Aldo Giovanni e Giacomo (1998), Ormai è fatta di Enzo Monteleone<br />

(1999), Pane e tulipani di Silvio Soldini (2000), Qui non è il paradiso di Gianluca Tavarellli<br />

(2000), Chiedimi se sono felice di Aldo Giovanni e Giacomo e Massimo Venier (2000),<br />

Ribelli per caso di Vincenzo Terracciano (2001), Il consiglio d’Egitto di Emidio Greco<br />

(2002), Bimba di Sabina Guzzanti (2002), La leggenda di Al, John e Jack di Aldo Giovanni e<br />

Giacomo e Massimo Venier (2002), Il segreto del successo di Massimo Martelli (2003), Ma<br />

che colpa abbiamo noi di Carlo Verdone (2003), Gli indesiderabili di Pasquale Scimeca<br />

(2003), Segreti di stato di Paolo Benvenuti (2003), L’amore è eterno... finchè dura di Carlo<br />

Verdone (2004), La cura del gorilla di Carlo Sigon (2006), Il Caimano di Nanni Moretti<br />

(2006), 442-Il gioco più bello del mondo di Francesco Lagi (2006), Liscio di Claudio<br />

Antonini (2006); Notturno bus di Davide Marengo (2007). Ha inoltre appena finito di girare il<br />

film Appuntamento a ora insolita di Stefano Coletta.<br />

9


ENNIO FANTASTICHINI<br />

Si diploma all'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico.<br />

Fra i lavori teatrali ricordiamo: Aspettando Godot per la regia di Stefano Mastini (1970), Il<br />

ladro di Bagdad (1979) e Improvvisation (1980) entrambi per la regia di Giorgio Barberio<br />

Corsetti, Coltelli nel cuore (1985) e Mercedes (1986/7) per la regia di Mario Martone.<br />

Per la televisione: Essere attore di Corrado Augias (1973), Alle fonti dell'avanguardia di<br />

Giorgio Corsetti (1977), Il caso Renzi Aristarco di Pino Passalacqua (1984), Un siciliano in<br />

Sicilia di Pino Passalacuqa (1986), Un cane sciolto di Giorgio Capitani (1989), A che punto è<br />

la notte di Nanni Loy (1993), La piovra 7 di Luigi Perelli (1994), Maria José di Carlo Lizzani<br />

(2001), Paolo Borsellino di Gianluca Tavarelli (2004), e Sacco e Vanzetti (2004) e La Freccia<br />

Nera (2005), entrambi di Fabrizio Costa.<br />

Al cinema: Cammelli di Giuseppe Bertolucci (1988), I ragazzi di Via Panisperna di Gianni<br />

Amelio (1988), La stazione di Sergio Rubini (1989), Porte aperte di Gianni Amelio (1989),<br />

film grazie al quale vince l'European Award come scoperta dell'anno, il Ciak d'Oro ed il<br />

Nastro d'Argento come miglior attore non protagonista, Un caldo soffocante di Giovanna<br />

Gagliardo (1990), La bionda di Sergio Rubini (1991), Una storia semplice di Emidio Greco<br />

(1991), Ferie d'agosto di Paolo Virzi' (1995), che gli vale la candidatura per il David di<br />

Donatello, Senza movente di Luciano Odorisio (1998), Il corpo dell'anima di Salvatore<br />

Piscicelli (1998), Come si fa un martini di Kiko Stella (1999), Rosa Funzeca di Aurelio<br />

Grimaldi (2002), Alla fine della notte di Salvatore Piscicelli, Saturno contro di Ferzan<br />

Ozpetek (2007), Notturno bus di Davide Marengo (2007)..<br />

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