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Relazione per l'anno 2012. - ufficiale giudiziario associazione ...

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Infatti, i dati del contenzioso relativo alla c.d. Legge Pinto registrano un continuo<br />

aumento. I ricorsi alle Corti d’Appello al 2011, sono 53.138, rispetto ai 44.101 nel<br />

2010, con un incremento annuale del 20,5%.<br />

Anche <strong>per</strong> la Corte di Cassazione, la c.d. legge Pinto è diventata un’area di rilevante<br />

impegno, considerato che nel 2011 sono stati definiti 3.709 ricorsi, pari all’11,3% del<br />

totale della produzione.<br />

Tale insostenibile situazione ha indotto a prevedere, con il citato decreto legge,<br />

significative modifiche alla disciplina sostanziale e processuale, dei procedimenti<br />

relativi alle domande di indennizzo <strong>per</strong> violazione del termine di durata ragionevole del<br />

processo civile e penale.<br />

L’intervento è animato dagli obiettivi paralleli di razionalizzare il procedimento<br />

giurisdizionale presso la Corte di Appello e di contenere la spesa pubblica collegata agli<br />

indennizzi che ne derivano.<br />

Siamo infatti arrivati al paradosso che gli stessi procedimenti di indennizzo <strong>per</strong><br />

violazione della durata ragionevole, causa i ritardi nelle definizioni, generano a loro<br />

volta ulteriori richieste <strong>per</strong> eccessiva durata, in una sorta di circolo vizioso che si<br />

autoriproduce senza fine.<br />

b) Nell’azione del Ministro hanno assunto rilevanza strategica le attività svolte <strong>per</strong><br />

assecondare la tempestiva attuazione delle iniziative legislative di Governo e Parlamento<br />

finalizzate a ridurre la durata dei processi e attenuare i disagi <strong>per</strong> cittadini e imprese. In<br />

questo contesto si colloca l’azione voluta dal Ministro tesa a restituire il maggior numero<br />

possibile di magistrati alle loro funzioni primarie presso gli uffici giudiziari, avendo cura<br />

di non pregiudicarne l’aggiornamento professionale e l’a<strong>per</strong>tura alle migliori pratiche<br />

internazionali. Previo attento monitoraggio dei magistrati destinati a o<strong>per</strong>are, in<br />

posizione di fuori ruolo, nei vari organismi internazionali e nelle missioni da questi<br />

attivate, sono state enucleate, in continua consonanza con il Ministro, le effettive priorità<br />

contem<strong>per</strong>ando l’esigenza di un’indispensabile presenza dell’Italia nella coo<strong>per</strong>azione<br />

internazionale con la necessità di evitare dannose sco<strong>per</strong>ture degli organici degli uffici<br />

giudiziari.<br />

L’a<strong>per</strong>tura dell’amministrazione italiana della giustizia alle positive es<strong>per</strong>ienze di altri<br />

Paesi è stata assicurata attraverso l’invio di magistrati in ruolo a incontri tecnicoscientifici<br />

internazionali (panel, seminari, gruppi di lavoro) <strong>per</strong> un proficuo scambio di<br />

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