Le Fonti Francescane LEGGENDA PERUGINA - Assisi OFM
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persuaderete il popolo a rispettare i diritti delle chiese, i prelati vi chiederanno di ascoltare le<br />
confessioni dei loro fedeli. Oltre tutto, di questo non vi dovete preoccupare: quelli che si<br />
convertono trovano senza difficoltà dei confessori.<br />
Io voglio per me questo privilegio dal Signore: non avere nessun privilegio dagli<br />
uomini, fuorché quello di essere rispettoso con tutti e di convertire la gente più con l'esempio<br />
che con le parole, conforme all'ideale della Regola ».<br />
LAGNANZE DI CRISTO<br />
1675 116. Disse una volta il Signore Gesù Cristo a frate <strong>Le</strong>one compagno di Francesco: « Io<br />
ho di che lamentarmi, riguardo ai frati ». Rispose <strong>Le</strong>one: « A motivo di che, Signore ».<br />
Rispose: « Su tre punti. Primo, perché non sono riconoscenti per i benefici che, come tu sai,<br />
ogni giorno io largisco loro generosamente, dando ad essi il necessario, sebbene non<br />
seminino e non mietano. Secondo, perché passano tutta la giornata in ozio a brontolare.<br />
Terzo, perché spesso si adirano vicendevolmente e non tornano a volersi bene, perdonando<br />
l'ingiuria ricevuta ».<br />
L' ULTIMA CENA DI FRANCESCO<br />
1676 117. Una notte Francesco fu talmente colpito dal rincrudire delle sofferenze provocate<br />
dalle sue malattie che gli riuscì quasi impossibile riposare e dormire. Ai mattino, come i<br />
dolori si attenuarono un poco, fece chiamare tutti i frati dimoranti in quel luogo. Seduti che<br />
furono accanto a lui, il Santo li considerò come rappresentanti di tutta la fraternità.<br />
E cominciando da uno di essi, li benediceva, posando la destra sul capo di ciascuno,<br />
con l'intenzione di benedire tutti quelli che vivevano allora nell'Ordine e quanti vi sarebbero<br />
venuti sino alla fine del mondo. E lo si vedeva tutto accorato di non poter mirare i suoi figli e<br />
fratelli prima di morire.<br />
Si fece poi recare dei pani e li benedisse. Siccome a causa della sua infermità non<br />
aveva la forza per spezzarli, li fece dividere in molte parti da un fratello, e ne diede un<br />
frammento a ciascuno, raccomandando che venisse consumato interamente. Come il Signore<br />
il giovedì santo volle cenare con gli apostoli prima della sua passione, così anche Francesco,<br />
parve a quei fratelli, prima di morire volle benedirli e nelle loro persone benedire tutti gli<br />
altri, e mangiare quel pane benedetto quasi in compagnia di tutti gli assenti.<br />
Noi possiamo ben credere a questa intenzione, poiché, sebbene quel giorno non fosse<br />
un giovedì, il Santo disse ai frati che invece pensava proprio lo fosse.<br />
Uno di quei frati conservò una particella di quel pane. E dopo la morte di Francesco<br />
alcuni infermi che ne ebbero mangiato, tosto furono guariti.<br />
Fine della<br />
<strong>Le</strong>ggenda perugina