Le Fonti Francescane LEGGENDA PERUGINA - Assisi OFM
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Diceva ancora dell'allodola: « La sorella allodola ha il cappuccio come i religiosi. Ed è<br />
un umile uccello che va volentieri per le vie in cerca di qualche chicco. Se anche lo trova nel<br />
letame, lo tira fuori e lo mangia. E volando loda il Signore, proprio come i buoni religiosi che,<br />
avendo in spregio le cose mondane, vivono già in cielo. La veste dell'allodola, il suo<br />
piumaggio cioè, è color terra. Così essa dà esempio ai religiosi a non cercare abiti eleganti e<br />
fini, ma di tinta smorta, come la terra ».<br />
Mirando questi pregi nelle sorelle allodole, Francesco le amava molto e le guardava<br />
con gioia.<br />
NON SONO UN LADRO !<br />
1670 111. Francesco ripeteva spesso ai fratelli: « Non sono mai stato ladro. Voglio dire che<br />
delle elemosine, le quali sono l'eredità dei poveri, ho preso sempre meno di quanto mi<br />
bisognasse, allo scopo di non intaccare la parte dovuta agli altri poveri. Fare diversamente<br />
sarebbe rubare ».<br />
NESSUNA PROPRIETA',<br />
NEMMENO IN COMUNE<br />
1671 112. I frati ministri cercavano di convincere Francesco a permettere che si possedesse<br />
qualcosa, almeno comunitariamente, in maniera che un numero così grande di religiosi<br />
avesse una riserva cui attingere. Raccoltosi in preghiera, il Santo chiamò Cristo e lo consultò<br />
su questo punto. E immediatamente il Signore gli diede la sua risposta: non ci doveva essere<br />
proprietà alcuna né personale né comunitaria. Questa era la sua famiglia, disse, alla quale lui<br />
avrebbe immancabilmente provveduto per quanto numerosa fosse, e sempre avrebbe avuto<br />
cura di essa finché la fraternità avesse nutrito fiducia in Lui.<br />
CRISTO APPROVA LA REGOLA<br />
1672 113. Dimorava Francesco sopra un monte assieme a frate <strong>Le</strong>one d'<strong>Assisi</strong> e Bonizo da<br />
Bologna per comporre la Regola, giacché era andato smarrito il testo della prima, dettatogli<br />
da Cristo.<br />
Numerosi ministri si recarono da frate Elia, vicario di Francesco, e gli dissero: «<br />
Abbiamo sentito che questo fratello Francesco sta facendo una nuova Regola, e temiamo non<br />
la renda così dura da riuscire inosservabile. Noi vogliamo che tu vada da lui e gli riferisca che<br />
ci rifiutiamo di assoggettarci a tale Regola. Se la scriva per sé, e non per noi ». Frate Elia<br />
osservò che non aveva coraggio di andarci, per paura dei rimproveri di Francesco. Ma<br />
siccome quelli insistevano, ribatté che non intendeva recarsi là senza di loro. Così partirono<br />
tutti insieme.<br />
Quando frate Elia, accompagnato dai ministri fu giunto a Fonte Colombo, chiamò il<br />
Santo. Francesco uscì e vedendo i ministri chiese: « Cosa vogliono questi fratelli ». Rispose<br />
Elia: « Sono dei ministri. Venuti a sapere che stai facendo una nuova Regola e temendo non