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Le Fonti Francescane LEGGENDA PERUGINA - Assisi OFM

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intorno alla salma venerata. Con il panno che aveva recato, i frati confezionarono la tonaca<br />

con cui il Santo venne sepolto. Francesco ordinò loro che vi cucissero sopra delle pezze di<br />

sacco, in segno ed esempio di umiltà e povertà. E come piacque a Dio, proprio nella<br />

settimana che donna Jacopa era arrivata, Francesco migrò al Signore.<br />

GLI IDEALI DI UMILTÀ' E POVERTA'<br />

1658 102. Fin dalla conversione, Francesco, con l'aiuto del Signore, fondò se stesso e la sua<br />

casa, vale a dire l'Ordine, da sapiente architetto, sopra solida roccia, cioè sopra la massima<br />

umiltà e povertà del Figlio di Dio, e lo chiamò Ordine dei frati minori.<br />

Sopra la massima umiltà. Per questo, nei primordi, quando i frati presero a<br />

moltiplicarsi, volle che abitassero nei lazzaretti a servizio dei lebbrosi. A quel tempo, quando<br />

nobili e popolani si presentavano come postulanti, fra le altre cose che venivano loro<br />

annunziate, si diceva ch'era necessario servire ai lebbrosi e stabilirsi nei lazzaretti.<br />

Sopra la massima povertà. Infatti, nella Regola è fatto obbligo ai frati di vivere nelle<br />

loro abitazioni come stranieri e pellegrini, senza nulla voler possedere sotto il cielo all'infuori<br />

della santa povertà, grazie alla quale il Signore li nutre quaggiù di alimenti corporali e di<br />

virtù, e in futuro otterranno l'eredità celeste.<br />

Costruì dunque se stesso sulle fondamenta di una perfetta umiltà e povertà. Invero,<br />

pur essendo un grande prelato nella Chiesa di Dio, volle e prescelse di essere l'ultimo, non<br />

solo nella Chiesa ma anche in mezzo ai suoi fratelli.<br />

IL VESCOVO DI TERNI<br />

1659 103. Una volta mentre predicava al popolo di Terni nella piazza davanti all'episcopio,<br />

il vescovo della città, uomo saggio e spirituale, assisteva al sermone. Terminato che fu, il<br />

vescovo si alzò e, fra altre parole di Dio, rivolse al popolo questa esortazione: « Da quando<br />

cominciò a piantare e edificare la sua Chiesa, il Signore non ha mai cessato d'inviare uomini<br />

santi, i quali con la parola e l'esempio l'hanno sostenuta. E in questi ultimi tempi egli ha<br />

voluto illuminarla per mezzo di questo uomo poverello, semplice e illetterato »--e così<br />

dicendo mostrava con il dito Francesco a tutto il popolo--. « Per questo siete tenuti ad amare<br />

e onorare il Signore, e a guardarvi dai peccati: poiché non ha fatto a tutte le nazioni un dono<br />

simile >>.<br />

Concluso che ebbe il discorso, il vescovo scese dal luogo dove aveva parlato ed entrò<br />

con Francesco nella chiesa cattedrale. Allora il Santo si inchinò davanti al vescovo e si prostrò<br />

ai suoi piedi dicendo: « In verità ti dico, messer vescovo, che finora nessuno mi ha fatto a<br />

questo mondo un onore grande come quello fattomi oggi da te. Gli altri dicono:--Questo è un<br />

santo uomo!--, attribuendo gloria e santità alla creatura e non al Creatore. Ma tu, da uomo<br />

sagace, hai separato la materia preziosa da quella vile ».

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