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Le Fonti Francescane LEGGENDA PERUGINA - Assisi OFM

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Molte cose infatti sono santificate per mezzo della parola di Dio, e in virtù delle parole di<br />

Cristo viene attuato il sacramento dell'altare ».<br />

Queste direttive non furono però accolte nella Regola, perché i ministri non<br />

giudicarono opportuno di farne un obbligo ai frati. Tuttavia il Santo volle lasciare, nel<br />

Testamento e in altri suoi scritti, I'espressione della sua volontà su questo punto.<br />

Volle inoltre che altri frati percorressero tutte le regioni della cristianità, muniti di belli<br />

e buoni ferri per far ostie.<br />

1636 Com'ebbe scelto il gruppo che intendeva portare con sé Francesco disse a quei fratelli:<br />

« Nel nome del Signore, andate due a due per le strade, con dignità, mantenendo il silenzio<br />

dal mattino fino a dopo l'ora di terza, pregando nei vostri cuori il Signore. Nessun discorso<br />

frivolo e vacuo tra di voi, giacché, sebbene siate in cammino, il vostro comportamento<br />

dev'essere raccolto come foste in un eremo o in cella. Dovunque siamo o ci muoviamo,<br />

portiamo con noi la nostra cella: fratello corpo; I'anima è l'eremita che vi abita dentro a<br />

pregare Dio e meditare. E se l'anima non vive serena e solitaria nella sua cella, ben poco<br />

giova al religioso una cella eretta da mano d'uomo ».<br />

AREZZO DISINFESTATA DAI DEMONI<br />

1637 81. Quando arrivarono vicini ad Arezzo, la città era interamente in preda allo<br />

sconvolgimento e alla guerra civile, giorno e notte, a causa di due fazioni che si odiavano da<br />

lungo tempo.<br />

Vedendo questo, Francesco, e udendo lo scatenarsi di strepiti e urla giorno e notte,<br />

mentre alloggiava in un ospedale del borgo fuori città, scorse un nembo di demoni che si<br />

divertivano in quello sconquasso e incitavano tutti gli abitanti a distruggere la loro città con<br />

gli incendi e altre furie .<br />

Ne fu mosso a compassione. E si rivolse a frate Silvestro, che era sacerdote, uomo di<br />

grande fede, di stupenda semplicità e purità, ch'egli venerava come santo. Gli disse: « Va'<br />

dinanzi alla porta della città e a voce alta comanda ai demoni di sloggiare tutti ». Silvestro si<br />

alzò e andò davanti alla porta della città, dove ordinò a gran voce: « Lodato e benedetto sia il<br />

Signore Gesù Cristo! Da parte di Dio onnipotente e in virtù della santa obbedienza di<br />

Francesco, io comando a tutti i demoni di uscire da questa città! ». E per la misericordia<br />

divina e la preghiera di Francesco, gli abitanti di Arezzo tornarono poco dopo, senza bisogno<br />

di alcuna predicazione, a pace e concordia.<br />

Non avendo potuto predicare loro in quella occasione Francesco, un'altra volta, nel<br />

primo di una serie di discorsi disse: « Parlo a voi come a gente che fu incatenata dai demoni.<br />

Vi eravate legati e venduti da voi stessi, come animali al mercato, a causa della vostra<br />

iniquità. Vi siete buttati in braccio ai demoni, esponendovi al potere di esseri che distrussero<br />

e distruggono se stessi e voi, e vogliono mandare in rovina l'intera città. Ma voi siete<br />

miserabili e incoscienti, mostrandovi ingrati ai benefici di Dio, il quale--sebbene alcuni di voi<br />

non lo sappiano,--liberò una volta questa città per i meriti di un santo religioso, chiamato<br />

Silvestro ».

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