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Le Fonti Francescane LEGGENDA PERUGINA - Assisi OFM

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aperta la porta della celletta, immediatamente vi penetrò: Francesco era in un piccolo rifugio<br />

arrangiato con delle stuoie.<br />

Sapendo il vescovo che il padre santo gli mostrava confidenza e affetto, vi si diresse<br />

senza riguardi e sollevò una stuoia per vederlo. Ma non appena vi ebbe messo la testa<br />

dentro, ne fu respinto energicamente fuori per volontà del Signore, poiché non era degno di<br />

guardare Francesco. Camminando a ritroso, uscì difilato dalla cella, tutto tremante e allibito.<br />

E alla presenza dei frati confessò la sua colpa, pentendosi della libertà che si era preso quel<br />

giorno.<br />

IL FRATELLO TENTATO<br />

1551 7. Un frate, uomo di viva spiritualità e anziano nell'Ordine, era molto amico di<br />

Francesco. Gli avvenne, in un periodo della sua vita, di essere torturato per lunghi giorni da<br />

gravi e crudeli suggestioni del diavolo, così che stava per inabissarsi in una disperazione<br />

profonda. Ne era assillato ogni giorno, e più si angosciava perché provava vergogna a<br />

confessarsi ogni volta. E si accaniva a punirsi con astinenza, veglie, lacrime e battiture.<br />

Da molti giorni durava questo supplizio, quando, per disposizione divina, Francesco<br />

giunse a quel luogo. E mentre il Santo passeggiava non molto discosto dal convento insieme<br />

con un fratello e con quel povero tribolato, allontanandosi a un certo punto dal primo, si<br />

accostò al tentato e gli disse: « Carissimo fratello, voglio e ordino che non ti angosci a<br />

confessare quelle suggestioni e irruzioni del diavolo. Stai tranquillo: non hanno fatto alcun<br />

danno alla tua anima. Ogni volta che ne sei assalito, ti suggerisco di recitare sette volte il<br />

Padre nostro ».<br />

Fu tutto esultante il frate al sentire tali parole, che cioè non era tenuto a confessare le<br />

tentazioni, soprattutto perché si vergognava di doverlo fare ogni giorno, cosa che aggravava<br />

il suo tormento. Ammirò la santità di Francesco che, per mezzo dello Spirito Santo, aveva<br />

conosciuto le sue tentazioni, che lui non aveva confidato a nessuno, fuorché ai sacerdoti; e<br />

aveva mutato spesso confessore, per la vergogna di far sapere sempre allo stesso tutta la sua<br />

infermità interiore.<br />

E subito che Francesco gli ebbe rivolto la parola, egli si sentì liberato, dentro e fuori, da<br />

quella terribile prova, sofferta per lungo tempo. Con l'aiuto di Dio, grazie ai meriti del Santo,<br />

egli ritrovò una gran serenità e pace d'anima e di corpo.<br />

OTTIENE LA CHIESA DELLA PORZIUNCOLA<br />

1552 8. Vedendo che Dio voleva moltiplicare il numero dei suoi discepoli, Francesco disse<br />

loro: « Carissimi fratelli e figli miei, vedo che il Signore vuole moltiplicarci. E perciò mi<br />

sembra cosa buona e conveniente a dei religiosi, ottenere dal vescovo o dai canonici di San<br />

Rufino o dall'abate del monastero di San Benedetto, una piccola chiesa poverella, dove

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