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Le Fonti Francescane LEGGENDA PERUGINA - Assisi OFM

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1615 65. Sempre in quei giorni, un medico di Arezzo, Buongiovanni, conoscente e amico di<br />

Francesco, venne a fargli visita nel palazzo. Il Santo lo interrogò sulla propria malattia: « Che<br />

te ne pare, fratello Giovanni, di questa mia idropisia ».<br />

Invero, Francesco non voleva chiamare col loro nome quanti avessero nome " Buono",<br />

per riverenza al Signore che ha detto: Nessuno è buono, fuorché Dio solo. Allo stesso modo, non<br />

voleva dare a nessuno il titolo di " padre " o di " maestro", né scriverlo nelle lettere, per<br />

rispetto al Signore che disse: Non chiamate nessuno " padre " sulla terra, né fatevi chiamare "<br />

maestri ", ecc.<br />

Il medico rispose: « Fratello, con l'aiuto di Dio starai meglio ». Non aveva il coraggio<br />

di dirgli che tra poco sarebbe morto. Ma Francesco insistette: « Dimmi la verità, che cosa<br />

prevedi Non avere paura, poiché, con la grazia di Dio, non sono un codardo che teme la<br />

morte. Per misericordia e bontà del Signore, sono così intimamente unito a Lui, che sono<br />

ugualmente felice sia della morte che della vita ».<br />

Allora il medico gli disse schiettamente: « Padre, secondo la nostra scienza, la tua<br />

infermità è incurabile, e tu morrai tra la fine di settembre e i primi di ottobre ».<br />

Francesco, che giaceva a letto ammalato, preso da ardente devozione e reverenza<br />

verso il Signore, stese le braccia con le mani aperte ed esclamò con viva gioia intima ed<br />

esteriore: « Ben venga la mia sorella Morte! ».<br />

QUALE FU L' INTENZIONE DI FRANCESCO<br />

1616 66. Frate Rizzerio, originario della Marca d'Ancona, nobile di famiglia ma più nobile<br />

per santità, amato con grande affetto da Francesco, si recò un giorno a visitare il Santo nel<br />

palazzo vescovile di <strong>Assisi</strong>.<br />

La conversazione ebbe per argomento la situazione delI'Ordine e l'osservanza della<br />

Regola. A un certo punto, Rizzerio fece questa domanda: « Dimmi, Padre, quale ideale avesti<br />

nei primordi, al momento che cominciasti ad avere dei fratelli, e a quale ideale ti ispiri oggi e<br />

pensi di restar fedele fino al giorno della morte Così potrò essere sicuro della tua prima e<br />

ultima intenzione e volontà: noi frati chierici, che abbiamo tanti libri, li possiamo conservare,<br />

riconoscendo che appartengono alla comunità ».<br />

Disse a lui Francesco: « Fratello, questa fu ed è la mia prima e ultima volontà e<br />

intenzione, se i frati mi avessero ascoltato: che nessuno debba avere se non la tonaca<br />

concessaci dalla Regola, con il cingolo e le brache ».<br />

LA DENOMINAZIONE: FRATI MINORI<br />

1617 67. A questo proposito egli ebbe a dire una volta: « L'Ordine e la vita dei frati minori si<br />

assomiglia a un piccolo gregge, che il Figlio di Dio, in questa ultima ora, ha chiesto al suo<br />

Padre celeste, dicendo:--Padre, vorrei che tu suscitassi e donassi a me in questa ultima ora un<br />

nuovo umile popolo, diverso per la sua umiltà e povertà da tutti gli altri che lo hanno

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