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Le Fonti Francescane LEGGENDA PERUGINA - Assisi OFM

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Prima che i frati fossero diventati numerosi, e anche dopo che furono moltiplicati,<br />

quando Francesco andava per il mondo a predicare, in molte città e paesi dove si recava non<br />

c'erano allora luoghi dei frati; succedeva quindi che qualche personaggio nobile e ricco lo<br />

pregava gentilmente di venire a mangiare e alloggiare In casa sua.<br />

Il Santo sapeva bene che il suo ospite aveva approntato in quantità tutto ciò che era<br />

necessario al suo corpo, per amore del Signore Dio. Tuttavia, sia per dare buon esempio ai<br />

fratelli, sia per riguardo alla nobiltà e dignità della signora Povertà, all'ora del pasto andava a<br />

mendicare. E talvolta spiegava a colui che lo aveva invitato: « Io non voglio abdicare alla mia<br />

dignità regale, né alla eredità e vocazione e professione mia e dei frati minori: cioè di recarmi<br />

all'elemosina. Non ne ricavassi che tre frustoli di pane, poco importa, poiché voglio esercitare<br />

la mia professione ».<br />

E così, contro il volere dell'ospite, egli usciva alla cerca. E l'invitante gli andava<br />

appresso e riceveva le elemosine che Francesco raccoglieva, conservandole poi come reliquie,<br />

per devozione verso il Santo.<br />

Colui che sta scrivendo, ha visto molte volte fatti simili, e ne rende testimonianza.<br />

ALLA MENSA DEL CARDINALE UGOLINO<br />

1611 61. In altra occasione, Francesco, andato a far visita al vescovo di Ostia, più tardi eletto<br />

papa, all'ora del desinare scivolò fuori casa a questuare, ma di nascosto per riguardo al<br />

vescovo. Costui, quando Francesco rientrò, stava assiso a mensa e aveva incominciato a<br />

mangiare, poiché aveva invitato anche alcuni cavalieri, suoi consanguinei.<br />

Il Santo depose le elemosine sulla tavola del vescovo, poi venne a sederglisi vicino. Il<br />

prelato infatti, quando Francesco era suo ospite, voleva che all'ora dei pasti prendesse posto<br />

al suo fianco. Quella volta rimase un po' male, per il fatto che il Santo era andato alla cerca;<br />

però, per riguardo ai commensali, non gli disse nulla.<br />

Dopo che Francesco ebbe mangiato qualcosa, prese le elemosine e ne distribuì un poco<br />

a ciascuno dei cavalieri e dei cappellani del vescovo, come dono da parte del Signore Dio.<br />

Tutti lo ricevettero con molta devozione. Alcuni lo consumarono, altri lo riposero con un<br />

senso di venerazione. Anzi, si levarono il cappello in segno di rispetto a Francesco, nel<br />

momento che lo ricevevano. Ugolino fu ricolmo di gioia nel vedere tanta devozione,<br />

soprattutto perché quei frustoli non erano pane di frumento.<br />

Dopo il pranzo, il prelato si alzò ed entrò nella sua camera conducendo con sé<br />

Francesco. E levando le braccia, strinse a sé il Santo in uno slancio di gioia esultante,<br />

dicendogli però: « Ma perché, fratello mio semplicione, mi hai fatto 1'affronto di uscire per la<br />

questua mentre stai in casa mia, che è casa dei tuoi frati ». Rispose Francesco: « Al contrario,<br />

signore: io vi ho reso un grande onore. Invero, quando un suddito esercita la sua professione<br />

e compie l'obbedienza dovuta al suo signore, egli onora il signore e insieme il rappresentante<br />

di lui ».<br />

E aggiunse: « Io devo essere modello ed esempio dei vostri poveri, perché so che nella<br />

vita e nell'Ordine dei frati, ci sono e saranno dei frati minori di nome e di fatto, i quali per<br />

amor del Signore Dio e per ispirazione dello Spirito Santo, che insegna e insegnerà loro ogni<br />

cosa, sapranno umiliarsi a ogni genere dl umiltà, sottomissione e servizio del propri fratelli.

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