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Le Fonti Francescane LEGGENDA PERUGINA - Assisi OFM

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Noi che siamo vissuti con lui, lo abbiamo visto sempre dilettarsi intimamente ed<br />

esteriormente di quasi ogni creatura: le toccava, le guardava con gioia, così che il suo spirito<br />

pareva muoversi in cielo, non sulla terra.<br />

1601 Questo è evidente e vero, che cioè Francesco ricevette molte consolazioni dalle creature<br />

di Dio. Infatti, poco prima della morte, egli compose le Laudi del Signore per le sue creature,<br />

allo scopo d'incitare il cuore degli ascoltatori alla lode di Dio, e perché il Creatore sia esaltato<br />

nelle sue creature.<br />

GENEROSITA' Dl FRANCESCO<br />

1602 52. In quello stesso torno di tempo, una donna poverella di Machilone venne a Rieti<br />

per farsi curare gli occhi. E un giorno che il medico si recò da Francesco, ebbe a riferirgli: «<br />

Fratello, è venuta da me una donna malata agli occhi; ma è talmente povera, che mi tocca<br />

curarla per amor di Dio, e pagarle io le spese ».<br />

Al sentire questo, Francesco fu preso da compassione per quella infelice e, chiamato a<br />

sé uno dei compagni, precisamente il suo "guardiano", gli disse: « Frate guardiano, dobbiamo<br />

restituire la roba d'altri ». Quello osservò: « E quale sarebbe, fratello ». Replicò il Santo: «<br />

Questo mantello che abbiamo preso in prestito da quella donna poverella e malata d'occhi:<br />

dobbiamo renderglielo ». Concluse il guardiano: « Fratello, fai pure quello che ti par meglio<br />

».<br />

Allora Francesco, tutto felice, fa venire un uomo spirituale, con cui era in intimità, e gli<br />

dice: « Prendi questo mantello e dodici pani, va' e dirai a quella donna povera e inferma, che<br />

l'oculista ti indicherà: "Il povero, al quale tu hai prestato questo mantello, ti ringrazia di cuore<br />

del prestito fatto. E adesso, riprendi quello che ti appartiene" ».<br />

L'amico andò e disse alla donna le parole suggeritegli da Francesco. Quella però, non<br />

riuscendo a raccapezzarsi, presa da sospetto e disagio, rispose: « Lasciami in pace. Non so<br />

cosa stai dicendo ». Ma quello le mise in mano il mantello con i dodici pani. La donna,<br />

constatando che diceva sul serio, prese il dono tra preoccupata e felice. E, temendo non gli<br />

venisse tolto, si alzò nascostamente di notte e tornò tutta contenta a casa sua. Francesco aveva<br />

incaricato il suo guardiano di pagare le spese della povera malata ogni giorno, finché fosse<br />

rimasta a Rieti.<br />

Noi che siamo vissuti con lui, possiamo testimoniare che Francesco, sano o infermo<br />

che fosse, traboccava di amore e tenerezza non solo verso i suoi frati, ma verso tutti i poveri,<br />

tanto in buona salute che ammalati. Si privava del necessario, che i fratelli gli procuravano<br />

con sollecitudine e affetto, --non senza mostrarsi carezzevole con noi, affinché non ne<br />

rimanessimo male,--per offrirlo con molta gioia agli altri, sottraendo al proprio corpo anche<br />

ciò che gli era indispensabile.<br />

Per ovviare a questo, il ministro generale e il suo guardiano gli avevano comandato di<br />

non cedere la tonaca ad alcun frate senza il loro permesso. In effetti, sospinti da devozione<br />

verso Francesco, i frati talvolta gliela chiedevano, e lui la regalava immediatamente. Talora<br />

lui stesso, vedendo qualche frate malaticcio o malvestito, gli dava la propria tonaca, magari

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