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Le Fonti Francescane LEGGENDA PERUGINA - Assisi OFM

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spegnerlo. Allora quello si precipitò dal frate «guardiano" di Francesco e lo condusse da lui.<br />

E così, contro la volontà del Santo, il fuoco fu estinto.<br />

Non voleva mai spegnere la candela, la lampada o il fuoco, come si suol fare quando<br />

occorre: tanta era la pietà e affettuosità che portava a questa creatura. Nemmeno voleva che<br />

un frate gettasse via il fuoco o i tizzi fumiganti, come si fa d'abitudine; ma raccomandava che<br />

si ponesse delicatamente per terra, in reverenza di Colui che lo ha creato.<br />

LA CELLA IN FIAMME<br />

1599 50. Mentre faceva la quaresima sul monte della Verna, un giorno, all'ora della<br />

refezione, uno dei suoi compagni accese il fuoco nella cella in cui Francesco veniva per<br />

mangiare. Acceso che fu andò nella celletta dove il Santo usava pregare e riposarsi per<br />

leggergli il brano di Vangelo assegnato alla Messa di quel giorno. Infatti, Francesco, prima<br />

del pasto, voleva sempre ascoltare il Vangelo del giorno, quando non aveva potuto<br />

partecipare alla Messa.<br />

Quando arrivò per prendere cibo nella cella dov'era stato acceso il fuoco, già le<br />

fiamme erano salite al tetto e lo stavano bruciando. Il compagno cercava di spegnere<br />

l'incendio, ma da solo non riusciva; Francesco non voleva aiutarlo, anzi prese una pelle con<br />

cui si copriva di notte, e si addentrò nella selva.<br />

Intanto i frati del luogo, sebbene dimoranti lontano da quella celletta costruita fuori<br />

mano, accorgendosi che stava bruciando, accorsero ed estinsero l'incendio. Francesco tornò<br />

più tardi per mangiare. Dopo il pasto disse al compagno: « Non voglio più stendere su di me<br />

questa pelle, poiché, per colpa della mia avarizia, non ho concesso a fratello Fuoco di<br />

divorarla ».<br />

ALTRI SEGNI D' AMORE<br />

PER LE CREATURE<br />

1600 51. Quando si lavava le mani, sceglieva un posto dove l'acqua non venisse pestata con i<br />

piedi.<br />

E se gli toccava camminare sulle pietre, si moveva con delicatezza e riguardo, per<br />

amore di Colui che è chiamato "Pietra". Allorché recitava il versetto del salmo: Sulla pietra mi<br />

hai innalzato, lo trasformava per devozione e reverenza così: « Sotto i piedi della pietra mi hai<br />

innalzato ».<br />

Al frate che andava a tagliare la legna per il fuoco, raccomandava di non troncare<br />

interamente l'albero, ma di lasciarne una parte. Diede quest'ordine anche a un fratello del<br />

luogo dove egli soggiornava.<br />

Diceva al frate incaricato dell'orto, di non coltivare erbaggi commestibili in tutto il<br />

terreno, ma di lasciare uno spiazzo libero di produrre erbe verdeggianti, che alla stagione<br />

propizia producessero i fratelli fiori. Consigliava alI'ortolano di adattare a giardino una parte<br />

dell'orto, dove seminare e trapiantare ogni sorta di erbe odorose e di piante che producono<br />

bei fiori, affinché nel tempo della fioritura invitino tutti quelli che le guardano a lodare Dio,<br />

poiché ogni creatura sussurra e dice: « Dio mi ha fatta per te, o uomo ».

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