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Le Fonti Francescane LEGGENDA PERUGINA - Assisi OFM

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Osservando il fervore di lui, Francesco esultò nel Signore, anche perché allora aveva<br />

pochi fratelli e perché quelI'uomo, con la sua pura semplicità, gli dava affidamento che<br />

sarebbe un buon religioso. Gli rispose: « Fratello, se vuoi condividere la nostra vita e stare<br />

con noi, è necessario che tu doni ai poveri, secondo il consiglio del santo Vangelo tutti i beni<br />

che possiedi legittimamente. Così hanno fatto i miei fratelli cui è stato possibile ».<br />

Sentendo ciò, subito Giovanni si diresse verso il campo dove aveva lasciato i buoi, li<br />

sciolse e ne portò uno davanti a Francesco, dicendogli: « Fratello, per tanti anni ho lavorato<br />

per mio padre e gli altri della famiglia. Sebbene questa parte della mia eredità sia scarsa,<br />

voglio prendere questo bue e darlo ai poveri nel modo che ti sembrerà più opportuno<br />

secondo Dio ».<br />

Vedendo che voleva abbandonarli, i genitori, i fratelli che erano ancora piccoli, e tutti<br />

quelli di casa cominciarono a lacrimare e piangere forte. Francesco si sentì mosso a<br />

compassione, massime perché la famiglia era numerosa e senza risorse. Disse loro: «<br />

Preparate un pranzo, mangeremo insieme. E non piangete, poiché vi farò lieti ». Quelli si<br />

misero all'opera, e pranzarono tutti con molta allegria.<br />

Finito il desinare, Francesco parlò: « Questo vostro figlio vuole servire a Dio. Non<br />

dovete contristarvi di ciò, ma essere contenti. E un onore per voi, non solo davanti a Dio ma<br />

anche agli occhi della gente; e ne avrete vantaggio per l'anima e per il corpo. Di fatti, è uno<br />

del vostro sangue che dà onore a Dio, e d'ora innanzi tutti i nostri frati saranno vostri figli e<br />

fratelli. Una creatura di Dio si propone di servire al suo Creatore--ed essere suo servo vuol<br />

dire essere re,--voi capite quindi che non posso e non debbo ridarvi vostro figlio. Tuttavia,<br />

affinché riceviate da lui un po' di conforto, io dispongo ch'egli rinunci per voi, che siete<br />

poveri alla proprietà di questo bue, benché secondo il consiglio dei santo Vangelo dovesse<br />

darlo agli altri poveri ».<br />

Furono tutti confortati dal discorso di Francesco, e soprattutto furono felici che fosse<br />

loro reso il bue, poiché erano veramente poveri.<br />

Francesco, cui piacque sempre la pura e santa semplicità in se stesso e negli altri, ebbe<br />

grande affetto per Giovanni. E appena lo ebbe vestito del saio, prese lui come suo compagno.<br />

Era questi talmente semplice, che si riteneva obbligato a fare qualunque cosa facesse<br />

Francesco. Quando il Santo stava a pregare in una chiesa o in un luogo appartato, Giovanni<br />

voleva vederlo e fissarlo, per ripetere tutti i gesti di lui: se Francesco piegava le ginocchia, se<br />

alzava al cielo le mani giunte, se sputava o tossiva, anche lui faceva altrettanto.<br />

Pur essendo incantato da tale semplicità di cuore, Francesco cominciò a rimproverarlo.<br />

Ma Giovanni rispose: « Fratello, ho promesso di fare tutto quello che fai tu; e perciò intendo<br />

fare tutto quello che tu fai ». Il Santo era meravigliato e felice davanti a tanta purità e<br />

semplicità. Giovanni fece tali progressi in tutte le virtù, che Francesco e gli altri frati<br />

restavano stupefatti della sua santità.<br />

E dopo non molto tempo egli morì in questa santa perfezione. Francesco, colmo di<br />

letizia nell'intimo ed esteriormente, raccontava ai frati la vita di lui, e lo chiamava « san<br />

Giovanni » in luogo di « frate Giovanni >>.<br />

UNA FALSA VOCAZIONE

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