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Le Fonti Francescane LEGGENDA PERUGINA - Assisi OFM

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Agli inizi della mia nuova vita, quando mi separai dal mondo e dal mio padre terreno,<br />

il Signore pose la sua parola sulle labbra del vescovo di <strong>Assisi</strong>, affinché mi consigliasse<br />

saggiamente nel servizio del Cristo e mi donasse conforto Per questa ragione e per le altre<br />

eminenti qualità che riconosco nei prelati, io voglio amare, venerare e considerare miei<br />

signori non soltanto i vescovi, ma anche gli umili sacerdoti ».<br />

1563 16. « E dopo aver ricevuto la benedizione del vescovo, vadano e facciano scavare un<br />

gran fossato tutto intorno al terreno ricevuto, e vi piantino a guisa di muraglia una spessa<br />

siepe, in segno di santa povertà e umiltà. Poi si facciano apprestare delle case poverelle,<br />

costruite con fango e legname, e alcune cellette separate, dove i frati possano raccogliersi a<br />

pregare e lavorare con più devozione e lontano da discorsi oziosi.<br />

Facciano costruire anche la chiesa. Però i frati non devono far erigere grandi chiese, al<br />

fine di predicare al popolo o sotto altro pretesto. C'è maggiore umiltà e migliore esempio<br />

quando vanno a predicare in altre chiese, osservando la santa povertà e mantenendosi umili<br />

e rispettosi. Se talora venissero da loro prelati o chierici, religiosi o secolari, le povere case, le<br />

cellette e le chiese dei frati dimoranti nel luogo saranno per gli ospiti una predica, e ne<br />

trarranno edificazione ».<br />

Aggiunse: « Molto spesso i fratelli si fanno fabbricare grandi costruzioni, violando la<br />

nostra santa povertà, provocando nel prossimo malesempio e mormorazione. Poi, sotto<br />

pretesto di un luogo più comodo o più santo abbandonano il luogo primitivo e i suoi edifici.<br />

Allora quelli che diedero elemosine e la gente, vedendo e udendo ciò, ne restano molto<br />

scandalizzati e urtati.<br />

E' più conveniente che i frati abbiano luoghi e edifici poveri, restando fedeli al loro<br />

ideale e dando buon esempio al prossimo, anziché fare del bene in contrasto con la loro<br />

professione religiosa e dando malesempio al popolo. Allora sì, se accadesse ai frati di<br />

abbandonare i luoghi modesti e le abitazioni poverelle in vista di un'abitazione più adatta, il<br />

malesempio e lo scandalo sarebbero meno grandi ».<br />

ULTIME VOLONTA'<br />

1564 17. In quei giorni stessi e proprio nella celletta dove aveva così parlato a messer<br />

Bonaventura, una sera fu preso da conati di vomito, a causa della sua malattia di stomaco. E<br />

nel violento sforzo che fece per rigettare, mandò fuori sangue, e ciò per tutto il corso della<br />

notte, fino al mattino.<br />

I suoi compagni, vedendolo in procinto di morire per lo sfinimento e i dolori della<br />

malattia, con molta angoscia e piangendo gli dissero: « Padre, che facciamo Dona la tua<br />

benedizione a noi e agli altri tuoi fratelli. E lascia ai tuoi fratelli un memoriale della tua<br />

volontà, affinché, se il Signore ti vorrà chiamare da questo mondo, possano sempre tenere in<br />

mente e ripetere: " Il nostro padre, sul punto di morire, ha lasciato queste parole ai suoi<br />

fratelli e figli! » ».<br />

Francesco disse: « Chiamatemi frate Benedetto da Piratro ». Era questi sacerdote,<br />

uomo equilibrato e santo, ascritto all'Ordine fino dai primordi, e talvolta celebrava per<br />

Francesco in quella stessa cella. Infatti il Santo, sebbene infermo, sempre e volentieri, quando<br />

gli era possibile, voleva ascoltare devotamente la Messa.

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