Ciak, si doppia - LINK | Idee per la televisione
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CIAK, SI DOPPIA<br />
L ' A D A T T A M E N T O D E L L E S E R I E T V<br />
Intervista a A. Restivo e G. Izzo di Elena Cappuccio<br />
Prima di essere trasmesse le serie di importazione passano <strong>per</strong> il <strong>doppia</strong>ggio, un processo<br />
complesso che coinvolge diverse profes<strong>si</strong>onalità. In Italia e<strong>si</strong>ste un’industria di consolidata<br />
e riconosciuta tradizione, che risale alle origini del sonoro del cinema. Non a caso infatti<br />
l’Italia è l’unico paese in Europa dove e<strong>si</strong>ste un contratto collettivo nazionale <strong>per</strong> le profes<strong>si</strong>oni<br />
che concorrono al <strong>doppia</strong>ggio. L’industria ha un fatturato annuo di circa 60 milioni di<br />
euro, di cui il 60% deriva dal<strong>la</strong> tv e in grande misura dalle serie tv e dai cartoni animati.<br />
Questo articolo è il frutto di una chiacchierata con Antonio Restivo, responsabile del<strong>la</strong> strut-
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tura <strong>doppia</strong>ggi RTI-Mediaset (area diritti), e con Giuppy (al secolo Federica)<br />
Izzo, attrice, <strong>doppia</strong>trice 1 , direttrice di <strong>doppia</strong>ggio; e di un’ora al<strong>la</strong><br />
Fono Roma, a sbirciare il <strong>doppia</strong>ggio di Una mamma <strong>per</strong> amica (Gilmore<br />
Girls), sotto <strong>la</strong> direzione di Barbara Castracane. 2 Secondo Restivo l’adattamento<br />
– termine omnicompren<strong>si</strong>vo <strong>per</strong> indicare l’adattamento vero e<br />
proprio (testuale), <strong>la</strong> scelta delle voci e il <strong>doppia</strong>ggio – è deci<strong>si</strong>vo al punto<br />
da influire al 60-70% sul successo dei telefilm. Ed è il frutto di un delicato<br />
equilibrio fra fedeltà all’originale e adattamento al gusto del paese ospitante.<br />
Ma partiamo dall’inizio, dai tre step dell’adattamento.<br />
1 Giuppy Izzo nei telefilm ha dato <strong>la</strong> voce<br />
a Eliza Dushku (Faith di Buffy, Tru Davies<br />
di Tru Calling ), a Lore<strong>la</strong>i Gilmore (Lauren<br />
Graham) di Una mamma <strong>per</strong> amica,<br />
Meredith Grey in Grey's Anatomy, Connie<br />
McDowell (Charlotte Ross) di NYPD.<br />
2 Barbara Castracane è <strong>la</strong> voce di Miranda<br />
Bailey (Chandra Wilson) di Grey's Anatomy,<br />
Norma Jennings (Peggy Lipton) di I segreti<br />
di Twin Peaks, Elizabeth Payne in Ugly Betty<br />
(La donna mascherata), Zelda Spellman,<br />
(Beth Broderick) in Sabrina, vita da strega.<br />
Traduzione (e <strong>doppia</strong>ggese)<br />
L’adattamento di una serie parte dal<strong>la</strong> traduzione del testo.<br />
La mediazione è <strong>si</strong>mile a quel<strong>la</strong> che <strong>si</strong> fa <strong>per</strong> i libri, <strong>si</strong> cerca<br />
di rendere il senso, il gusto, lo stile e il ritmo delle fra<strong>si</strong> in<br />
lingua straniera, ma nel <strong>doppia</strong>ggio in più <strong>si</strong> deve rispettare<br />
<strong>la</strong> lunghezza, <strong>per</strong> coordinare il <strong>la</strong>biale (il fantomatico<br />
"<strong>si</strong>nc") senza tras<strong>la</strong>re il <strong>si</strong>gnificato. Secondo Restivo "il must<br />
dovrebbe essere il rispetto dell’originale e del<strong>la</strong> volontà del<br />
regista e dell’autore, <strong>la</strong> lingua dovrebbe essere l’italiano<br />
<strong>per</strong>fetto. Ormai <strong>per</strong>ò sono entrate nell’uso comune alcune<br />
espres<strong>si</strong>oni del ‘<strong>doppia</strong>ggese’, una lingua completamente<br />
inventata: espres<strong>si</strong>oni come ‘dannazione!’, che non dice<br />
più nessuno, o chiare traduzioni letterali come ‘Sei pazzo<br />
o cosa’ (Are you crazy or what) o ‘Sei felice Sì lo sono’<br />
(Are you happy Yes I am)". In realtà gli adattatori dovrebbero<br />
conoscere bene <strong>si</strong>a l’italiano che <strong>la</strong> lingua madre dal<strong>la</strong><br />
quale adattano e soprattutto il <strong>si</strong>nc, ma <strong>la</strong> traduzione è sempre<br />
un processo delicato, al punto che "molto spesso oggi <strong>si</strong><br />
preferisce affidare l’adattamento a chi dirige il film <strong>per</strong>ché<br />
abbia il controllo assoluto, dal<strong>la</strong> traduzione al mix" continua<br />
Restivo. Fra le problematiche più frequenti nel<strong>la</strong> traduzione<br />
i riferimenti culturali, le espres<strong>si</strong>oni dialettali, <strong>la</strong> dizione, il<br />
ritmo e il senso delle battute. Non a caso adattare comedy<br />
è o<strong>per</strong>azione molto complessa, poiché <strong>la</strong> comicità cambia a<br />
seconda del paese, del<strong>la</strong> cultura. "Ogni adattatore comunque<br />
ha il suo traduttore e <strong>si</strong> fida di lui" interviene Giuppy<br />
Izzo "e i bravi adattatori conoscono sempre molto bene l’inglese,<br />
anzi fondamentalmente l’americano, sono padroni<br />
del<strong>la</strong> lingua. Poi battuta <strong>per</strong> battuta lo adattano, trovano il<br />
<strong>si</strong>gnificato, <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> giusta, il <strong>la</strong>biale. Per esempio è fondamentale<br />
il ritmo delle parole: se <strong>si</strong> ha una paro<strong>la</strong> che in americano<br />
è più corta e in italiano utilizzo più vocaboli <strong>si</strong> nota<br />
immediatamente. Quindi è necessario trovare anche il ritmo<br />
del<strong>la</strong> battuta: spesso gli as<strong>si</strong>stenti in sa<strong>la</strong> <strong>la</strong> fanno rifare o<br />
<strong>la</strong> ‘tirano su’ come <strong>si</strong> dice in gergo (anticipano l’inizio del<strong>la</strong><br />
battuta succes<strong>si</strong>vamente in montaggio) proprio <strong>per</strong>ché il<br />
ritmo è diverso rispetto all’originale." Nel<strong>la</strong> traduzione poi<br />
possono intervenire tecnicismi: "Nel caso di Grey’s Anatomy"<br />
dice <strong>la</strong> Izzo "l’adattamento è stato molto complicato <strong>per</strong>ché<br />
abbiamo avuto bisogno dell’aiuto di un medico che control<strong>la</strong>sse<br />
tutti i copioni e le cassette, <strong>per</strong> occupar<strong>si</strong> dei riferimenti<br />
medici. Gli americani poi in tre lettere esprimono dei concetti<br />
medici che in italiano richiedono fra<strong>si</strong> molto più lunghe. In<br />
questi ca<strong>si</strong> noi manteniamo ciò che compare nell’originale:<br />
una volta che nel<strong>la</strong> serie veniva usato un macchinario che<br />
qui in Italia non c’è, abbiamo <strong>la</strong>sciato il nome americano".
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Voce (accento sì accento no)<br />
Doppiaggio (un, due, tre)<br />
"La scelta del<strong>la</strong> voce è importantis<strong>si</strong>ma, il timbro tendenzialmente<br />
deve essere vicino a quello dell’attore in lingua<br />
originale. In Italia <strong>per</strong>ò spesso <strong>si</strong> tende a dare una voce<br />
più profonda e più adulta e così abbiamo 20enni <strong>doppia</strong>ti<br />
da 30enni e 40enni <strong>doppia</strong>ti da 60enni…" dice Restivo. La<br />
voce caratterizza <strong>la</strong> <strong>per</strong>sonalità dell’attore e l’accompagna<br />
nel<strong>la</strong> sua vita sullo schermo: "Chi non ricorda <strong>la</strong> voce<br />
svampita di Marilyn o il timbro affascinante che Rinaldi<br />
ha dato a Brando Se oggi c’è molta più attenzione nel<br />
rispettare timbro e stile dell’attore originario, rimane tuttavia<br />
l’abitudine di <strong>doppia</strong>re con l’accento <strong>si</strong>ciliano l’attore<br />
che nei film americani interpreta l’italiano o l’accento dell’A<strong>la</strong>bama<br />
con uno del Sud Italia, invece di interpretare<br />
determinati atteggiamenti con <strong>la</strong> recitazione". In realtà<br />
il <strong>doppia</strong>tore dovrebbe par<strong>la</strong>re un italiano <strong>per</strong>fetto senza<br />
accento, os<strong>si</strong>a dovrebbe essere preferibilmente "romano,<br />
toscano o sardo (di Sassari, <strong>per</strong>ò, non di Cagliari!)" specifica<br />
Restivo. "Sono questi infatti gli accenti che <strong>si</strong> riescono<br />
a correggere meglio, non a caso molti attori provengono<br />
da queste città." Una serie in cui è stata deci<strong>si</strong>va <strong>la</strong> scelta<br />
delle voci è CSI. "Era un po’ come <strong>la</strong>vorare a dei piccoli<br />
film, a dei piccoli prodotti cinematografici, con attori che<br />
<strong>la</strong>vorano anche nel cinema. Fu così anche con I Soprano.<br />
Lavorare su questi prodotti richiede adattatori che possono<br />
anche fare cinema, con direttori che hanno fatto cinema<br />
e con delle voci che sembra di aver già sentito al cinema.<br />
Il rischio del <strong>doppia</strong>ggio è quello di fare delle scelte sbagliate<br />
e allora a volte è opportuno scegliere delle voci che<br />
diano qualcosa in più. Per i prodotti importanti, <strong>si</strong> fanno dei<br />
provini-voce sui protagonisti. Sul<strong>la</strong> scelta influisce molto<br />
l’ora di messa in onda o <strong>la</strong> tipologia del prodotto: una serie<br />
in prime time come Dr. House sarà, ovviamente, più curata.<br />
"La direzione del <strong>doppia</strong>ggio è come <strong>la</strong> direzione di un’orchestra"<br />
esordisce Restivo. "Le voci <strong>si</strong> devono intonare,<br />
così come gli accenti e i ritmi, che nel<strong>la</strong> lingua italiana<br />
sono spesso molto diver<strong>si</strong> da quelli originali. Le voci <strong>si</strong><br />
devono poi coordinare fra loro, così come le emozioni<br />
e i sentimenti dei <strong>per</strong>sonaggi." Il direttore fa in modo<br />
che l’adattamento funzioni anche in sa<strong>la</strong>, dove di solito<br />
<strong>si</strong>ede dal<strong>la</strong> parte dei comandi, accanto a un tecnico. In<br />
sa<strong>la</strong> di registrazione, con gli attori, l’as<strong>si</strong>stente rego<strong>la</strong> il<br />
ritmo (meglio chiamarlo <strong>si</strong>nc). Spesso sono attori <strong>doppia</strong>tori<br />
a fare <strong>la</strong> direzione, proprio <strong>per</strong>ché conoscono tutti i<br />
meccanismi e le problematiche del <strong>la</strong>voro. "Quando esegui<br />
un <strong>doppia</strong>ggio e non sei sulle righe te ne accorgi, lo<br />
vedi dal<strong>la</strong> faccia dell’attore" dice Giuppy Izzo. "Sappiamo<br />
che <strong>la</strong> lingua italiana è ‘prolissa’, che richiede molte<br />
più parole rispetto all’inglese <strong>per</strong> esprimere dei concetti<br />
anche molto semplici. Il direttore capisce quando<br />
un attore non è adatto a una certa voce o quando c’è<br />
da accorciare qualcosa." Ma c’è mu<strong>si</strong>ca e mu<strong>si</strong>ca: nei<br />
telefilm USA i ritmi <strong>si</strong>ncopati e serrati del<strong>la</strong> par<strong>la</strong>ta<br />
costringono i <strong>doppia</strong>tori ad adeguare addirittura <strong>la</strong> respirazione,<br />
come racconta Giuppy Izzo: "Da quando doppio<br />
Una mamma <strong>per</strong> amica ho imparato a par<strong>la</strong>re più velocemente,<br />
<strong>per</strong>ché <strong>la</strong> protagonista par<strong>la</strong> a macchinetta e<br />
devo vivere con i suoi fiati e <strong>la</strong> sua respirazione". Mentre<br />
invece i telefilm europei hanno un par<strong>la</strong>to e un ritmo narrativo<br />
più familiare: "Ultimamente <strong>doppia</strong>mo tante serie<br />
tedesche e france<strong>si</strong>, che <strong>si</strong> avvicinano maggiormente<br />
al<strong>la</strong> nostra cultura rispetto a quelle americane. Mi riferisco<br />
a serie come Il giudice e il commissario, o Cordier,<br />
storie ben raccontate dove i ritmi non sono così forsennati<br />
e tutto avviene con tempi che potrebbero essere i<br />
nostri. Con ritmo mi riferisco al linguaggio in generale<br />
e non solo al<strong>la</strong> cadenza". "Il problema del<strong>la</strong> dinamica<br />
del<strong>la</strong> velocità, sul<strong>la</strong> direzione di prodotti europei, non<br />
c’è" dice Restivo. "Ora abbiamo acquistato un prodotto<br />
svedese <strong>per</strong> Rete 4, Wal<strong>la</strong>nder, che all’inizio non mi<br />
convinceva, ma una volta <strong>doppia</strong>to, nonostante i tempi<br />
lenti del<strong>la</strong> narrazione, mi sono ricreduto. Ha una struttura<br />
narrativa ben fatta, prevale più l’aspetto emotivo e<br />
rifles<strong>si</strong>vo rispetto al dinamismo e all’azione, che comunque<br />
restano. È qua<strong>si</strong> un prodotto cinematografico in tv."<br />
Doppiaggio cinematografico in tv<br />
A questo riguardo ci sono adattatori e <strong>doppia</strong>tori <strong>per</strong> il cinema e<br />
profes<strong>si</strong>onisti che <strong>la</strong>vorano più sul prodotto televi<strong>si</strong>vo. Ma molti<br />
ruoli ormai sono intercambiabili, e <strong>la</strong> cura sul prodotto televi<strong>si</strong>vo<br />
equivale a quel<strong>la</strong> del cinema, specie <strong>per</strong> i prodotti in prime<br />
time. Le società del resto, come pure i profes<strong>si</strong>onisti, tendono a<br />
coincidere <strong>per</strong> cinema e tv, tranne qualche specializzazione. "Le<br />
società con cui noi <strong>la</strong>voriamo sono una dozzina (anche se nel<br />
settore ce ne sono più di 100)" commenta Restivo. "A Mi<strong>la</strong>no<br />
ci sono quelle specializzate, <strong>la</strong> Merak che fa cartoni animati e<br />
qualche documentario, Studio PV che <strong>la</strong>vora anche con i telefilm,<br />
e <strong>la</strong> SEDE, che fa <strong>la</strong> soap Sentieri. A Torino c’è <strong>la</strong> Videodelta<br />
di Leandro Burgai che in realtà è un editore che compra<br />
prodotti e li adatta (negli anni ‘80 aveva cominciato con le telenovele),<br />
come <strong>per</strong> esempio Betty <strong>la</strong> fea (trasmessa su Happy<br />
Channel con il titolo Betty <strong>la</strong> cozza). A Roma ci sono le più grosse<br />
e importanti, che fanno <strong>si</strong>a cinema <strong>si</strong>a televi<strong>si</strong>one: <strong>la</strong> CDC, che<br />
è quel<strong>la</strong> storica, <strong>la</strong> più importante (CSI, Cordier, Wal<strong>la</strong>nder,<br />
Malcom in the middle, Love is in the air ), <strong>la</strong> Pumais delle Izzo<br />
(Una mamma <strong>per</strong> amico, Ugly Betty, Colombo, Alf, Monk, NYPD,<br />
Pappa e Ciccia, Buffy), <strong>la</strong> CVD (Beautiful, 7th Heaven), <strong>la</strong> BiBi.it<br />
che fa parecchio cinema indipendente e ha curato X-Files, The<br />
Sopranos, The OC, Heroes. Un tempo ogni società aveva <strong>la</strong> propria<br />
scuderia di talenti <strong>per</strong> adattatori e voci, <strong>la</strong> CDC <strong>per</strong> esempio<br />
ha le proprie voci importanti, ne avrà una decina, ma poi attinge<br />
a tutto il mercato. Di certo <strong>si</strong> tende a mantenere le stesse voci<br />
<strong>per</strong> lo stesso <strong>per</strong>sonaggio (e attore) del<strong>la</strong> serie. Quando è morto<br />
Ferruccio Amendo<strong>la</strong> <strong>per</strong> esempio (voce storica di tutti i mostri<br />
del cinema americano, da De Niro a Hoffman, Pacino, Stallone,<br />
ma anche Bill Cosby in I Robinson, Cosby indaga, e The Cosby<br />
Show, o i cani famo<strong>si</strong> del<strong>la</strong> tv, Tequi<strong>la</strong> e Ari) è stato un problema<br />
sostituirlo. Quello che cambia fra cinema e tv oltre i costi sono i<br />
ritmi di <strong>la</strong>voro" fa notare Restivo. "In televi<strong>si</strong>one sono più veloci<br />
di quelli del cinema e rispetto a una volta l’acquisto di un diritto<br />
televi<strong>si</strong>vo avviene più a ridosso del<strong>la</strong> messa in onda, anche <strong>per</strong><br />
una questione economica, non avrebbe senso investire capitali<br />
nell’acquisto di una serie che va in onda dopo un anno. Ma<br />
anche serie di lunga durata come Beautiful sono <strong>doppia</strong>te abbastanza<br />
a ridosso. "C’è sempre il problema del<strong>la</strong> produzione americana<br />
rispetto all’Italia, questi materiali arrivano circa 45 giorni<br />
prima e non <strong>si</strong> hanno dei margini molto ampi. I direttori di rete<br />
infatti non vogliono assolutamente sa<strong>per</strong>ne di rinunciare al<strong>la</strong><br />
messa in onda di un episodio. Ci fu una volta, <strong>per</strong> fare un esempio,<br />
in cui Beautiful andò con i sottotitoli, <strong>per</strong> via di uno scio<strong>per</strong>o<br />
dei <strong>doppia</strong>tori sul rinnovo del contratto di <strong>la</strong>voro scaduto."<br />
E cosa succede <strong>per</strong> il <strong>doppia</strong>ggio di serie che prima passano<br />
sul<strong>la</strong> pay "In questo caso, se il diritto è nostro, lo <strong>doppia</strong>mo <strong>per</strong><br />
poi recu<strong>per</strong>are le spese in <strong>per</strong>centuale dividendole fra le varie<br />
piattaforme. È capitato anche di dover <strong>doppia</strong>re nuovamente<br />
una serie <strong>per</strong>ché il <strong>la</strong>voro fatto non soddisfaceva, anche se <strong>per</strong><br />
risparmiare generalmente <strong>si</strong> evitano o<strong>per</strong>azioni di questo tipo."
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Il difficile equilibrio fra fedeltà e tradimento<br />
"Come direttrice di <strong>doppia</strong>ggio e come attrice posso dire che<br />
l’adattamento deve essere sempre fedele all’originale, non<br />
bisogna mai travisare i pen<strong>si</strong>eri che vengono espres<strong>si</strong> in un<br />
telefilm. L’adattamento <strong>per</strong> il cinema e <strong>per</strong> <strong>la</strong> tv sono in fondo<br />
<strong>la</strong> stessa cosa, richiedono lo stesso impegno. E lo stesso vale<br />
<strong>per</strong> il <strong>doppia</strong>ggio. Non <strong>si</strong> può inventare niente ed è un <strong>la</strong>voro<br />
di grande responsabilità" dice Giuppy Izzo, che prosegue: "Faccio<br />
l’esempio del<strong>la</strong> serie Ugly Betty, che a tratti è commedia, a<br />
tratti ha del grottesco e a tratti è sentimentale… In ca<strong>si</strong> come<br />
questo, <strong>per</strong> <strong>la</strong> recitazione come <strong>per</strong> l’adattamento, il segreto<br />
è seguire ciò che fanno loro, trovare il modo e le parole più<br />
<strong>si</strong>mili, seguendo ovviamente il <strong>la</strong>biale: nell’americano è tutto<br />
più veloce, e i dialoghi più <strong>si</strong>ntetici. Noi dobbiamo dire le<br />
stesse parole senza tradire il <strong>si</strong>gnificato". L’equilibrio entra in<br />
cri<strong>si</strong> su prodotti più culturalmente connotati, come <strong>per</strong> esempio<br />
le <strong>si</strong>tcom, "soprattutto <strong>per</strong> le risate: ci sono delle cose<br />
che a noi non fanno ridere <strong>per</strong> niente o non ci fanno ridere<br />
in quei tempi. Spesso le battute sono legate a culture, quotidianità<br />
o mode diverse: in questo caso bisogna intervenire<br />
inserendo riferimenti nostri". Ma se è vero che ci sono tanti<br />
riferimenti che vanno adattati è anche vero che prima <strong>si</strong> adattava<br />
di più, "ora le culture sono più vicine tra loro e <strong>si</strong> tende a<br />
rimanere fedeli all’originale." Un esempio di adattamento del<br />
passato in cui <strong>si</strong> è intervenuti molto <strong>per</strong> <strong>si</strong>tuazioni grottesche<br />
tipicamente statuniten<strong>si</strong> è <strong>la</strong> <strong>si</strong>tcom La Tata. Dice Restivo: "Se<br />
fosse stata semplicemente tradotta e adattata così com’era,<br />
The Nanny non avrebbe avuto un successo tanto grande e longevo.<br />
All’epoca fu deciso, mi sembra con Aldo Romersa (Italia<br />
1) e Guido Leoni, di inserire dei <strong>per</strong>sonaggi un po’ stravolti<br />
rispetto all’originale, con delle caratteristiche partico<strong>la</strong>ri. La<br />
protagonista e <strong>la</strong> sua famiglia erano diventati originari di Fro<strong>si</strong>none<br />
e <strong>si</strong> erano trasferiti in America, portando<strong>si</strong> dietro dei<br />
modi di fare e di dire tipici dell’italoamericano, molto comici.<br />
Così com’erano, alcuni <strong>per</strong>sonaggi non avrebbero avuto nessun<br />
<strong>si</strong>gnificato, non avrebbero fatto ridere, era necessario renderli<br />
comici anche nel<strong>la</strong> ver<strong>si</strong>one italiana. E poi ci sono o<strong>per</strong>azioni<br />
come I Simpson, dove Tonino Accol<strong>la</strong> (voce di Eddie Murphy,<br />
Tom Hanks, Jim Carrey al cinema, direttore del <strong>doppia</strong>ggio<br />
dei Simpson e voce di Homer) ha dimostrato di essere bravis<strong>si</strong>mo<br />
ad associare <strong>per</strong>sonaggi e cadenze regionali italiane".
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Le <strong>si</strong>gnore degli anelli (Fono Roma, 25 febbraio 2007, ore 14.30)<br />
In sa<strong>la</strong> cinque <strong>si</strong> <strong>doppia</strong> Una mamma <strong>per</strong> amica, sul<strong>la</strong> porta <strong>la</strong> spia<br />
è accesa su on air, all’interno <strong>la</strong> direttrice del <strong>doppia</strong>ggio, Barbara<br />
Castracane, sta discutendo con una collega sul nome che possono<br />
dare a un vino, nell’originale <strong>si</strong> fa riferimento allo Château<br />
Margaux, ma in Italia <strong>si</strong> deve essere meno specifici: <strong>si</strong> opta <strong>per</strong> un<br />
generico Bordeaux. Accanto a lei il tecnico al<strong>la</strong> console gestisce<br />
le tracce audio e video, os<strong>si</strong>a trascina avanti e indietro le scene<br />
da <strong>doppia</strong>re, anzi gli anelli, sequenze di 20-40 secondi, alza o abbassa<br />
l’audio originale, salva le “buona questa”. Dietro un vetro <strong>la</strong><br />
vera e propria sa<strong>la</strong> di recitazione: <strong>si</strong> intuisce <strong>la</strong> presenza dell’as<strong>si</strong>stente<br />
di <strong>doppia</strong>ggio che comunica via interfono e, soprattutto, <strong>si</strong><br />
intravedono le due sagome degli attori di spalle, cuffia alle orecchie,<br />
concentrati sul leggio illuminato, stagliati contro l’immagine<br />
a pieno schermo del telefilm: lo stereotipo dell’immagine del <strong>doppia</strong>tore.<br />
Entrare in una sa<strong>la</strong> di <strong>doppia</strong>ggio <strong>si</strong>gnifica vedere le serie<br />
al nudo, gli attori deformati nelle smorfie dei fermo-immagine, le<br />
loro battute sezionate e ripetute all’infinito in inglese e italiano.<br />
Ma essere lì e sentire in diretta il recitato emoziona. In questo<br />
turno <strong>si</strong> <strong>doppia</strong>no Richard ed Emily, i genitori di Lore<strong>la</strong>i Gilmore.<br />
Le voci in sa<strong>la</strong> sono di Eugenio Marinelli e Graziel<strong>la</strong> Pole<strong>si</strong>nanti:<br />
ogni <strong>per</strong>sonaggio ha una propria voce e a ogni voce corrisponde<br />
una traccia che sta in una colonna separata. Sul foglio di <strong>la</strong>voro<br />
del<strong>la</strong> giornata è segnato “anelli 16-42”, ma non è detto che <strong>si</strong><br />
riesca a fare tutto: “In un turno <strong>si</strong> fanno in media 25-30 anelli.<br />
Ogni turno è di tre ore, ogni scena compiuta è costituita in media<br />
da 25 anelli di diverse voci” dice Barbara. In un turno di tre ore,<br />
in definitiva, <strong>si</strong> riesce a <strong>doppia</strong>re il corrispondente di una scena,<br />
le <strong>per</strong>sone impiegate sono cinque: <strong>la</strong> prima cosa che apprende un<br />
profano è che il <strong>la</strong>voro di <strong>doppia</strong>ggio è lungo e complesso. Barbara<br />
interviene spesso sul testo e sugli attori, aiutata dall’as<strong>si</strong>stente<br />
di <strong>doppia</strong>ggio che segna<strong>la</strong> quando anche “tirando su” <strong>la</strong> battuta<br />
non <strong>si</strong> riesce a recu<strong>per</strong>are il <strong>si</strong>nc. Fra gli interventi sul testo: un<br />
“alquanto pittoresco” di Richard, a commento dell’abbigliamento<br />
di alcuni giovani invitati a una festa, che diventa un “molto bizzarro”<br />
dopo una breve consultazione con gli attori in sa<strong>la</strong>; e qualche<br />
taglio sul testo di Emily, bloccata da un poliziotto <strong>per</strong>ché par<strong>la</strong>va al<br />
telefono guidando, che indignata lo assale a parole (“ma quanto<br />
è difficile star dietro al <strong>si</strong>ncopato americano di mamma Emily!”).<br />
Pausa. Gli attori di diverse sale convergono magicamente in un<br />
angusto cortiletto <strong>per</strong> un po’ di luce e una boccata di nicotina.<br />
Giuppy Izzo, che sta <strong>doppia</strong>ndo <strong>la</strong> voce di Lore<strong>la</strong>i nell’altra sa<strong>la</strong>,<br />
accenna a Ugly Betty (pros<strong>si</strong>mamente in Italia), il nuovo <strong>la</strong>voro<br />
di cui <strong>la</strong> sorel<strong>la</strong> Fiamma sta curando l’adattamento: il primo<br />
episodio è già pronto. “Personalmente <strong>la</strong> trovo una serie molto<br />
carina, <strong>per</strong>ché è tutto un frul<strong>la</strong>to: in alcuni momenti è vera, in altri<br />
è comica o malinconica… è girata benis<strong>si</strong>mo, <strong>la</strong> protagonista fa<br />
tenerezza, ma allo stesso tempo ti dà anche forza, <strong>per</strong>ché è brutta,<br />
con tanti problemi, <strong>per</strong>ò è vincente. Quando ti diverti <strong>doppia</strong>ndo e<br />
vedendo le stesse scene più e più volte, vuol dire che il prodotto<br />
funziona.” Gli attori <strong>doppia</strong>tori hanno un rapporto partico<strong>la</strong>re con<br />
le serie tv su cui <strong>la</strong>vorano. Non <strong>si</strong> tratta solo di immede<strong>si</strong>mazione,<br />
ma anche di frequentazione quotidiana degli stes<strong>si</strong> <strong>per</strong>sonaggi.<br />
Quindi il discorso <strong>si</strong> sposta sulle serie preferite. Per Giuppy sono<br />
Una mamma <strong>per</strong> amica e X-Files; Barbara cita Huff, una “serie<br />
bellis<strong>si</strong>ma, che mi ha partico<strong>la</strong>rmente colpita. È <strong>la</strong> storia profes<strong>si</strong>onale<br />
e <strong>per</strong>sonale di uno p<strong>si</strong>chiatra, che diventa uno spaccato<br />
inquietante del decadimento del<strong>la</strong> nostra cultura occidentale.<br />
Veder<strong>la</strong> tutta in<strong>si</strong>eme mi ha turbato profondamente”. Sì, <strong>per</strong>ché<br />
il direttore di <strong>doppia</strong>ggio deve vedere tutta <strong>la</strong> serie originale e<br />
studiare i <strong>per</strong>sonaggi e <strong>la</strong> loro evoluzione <strong>per</strong> poter scegliere le<br />
voci adatte e dirigere gli attori, che non conoscono il prodotto. Si<br />
rientra in sa<strong>la</strong>, un corriere porta a Barbara un documento rilegato<br />
a spirale, <strong>si</strong> tratta di dispense <strong>per</strong> una scuo<strong>la</strong> di <strong>doppia</strong>ggio: è<br />
il progetto Arte nel Cuore, una accademia d’arte a tutto tondo<br />
(danza, <strong>doppia</strong>ggio, mimo, recitazione) <strong>per</strong> disabili e non, mirata<br />
a creare delle profes<strong>si</strong>onalità dello spettacolo e a favorire l’integrazione.<br />
“Il progetto è iniziato con le lezioni di danza e <strong>doppia</strong>ggio,<br />
<strong>si</strong>amo stati coinvolti, è molto stimo<strong>la</strong>nte” racconta Barbara.<br />
Riprende il <strong>la</strong>voro, <strong>la</strong> voce calda di Marinelli-Richard è troppo<br />
enfatica, <strong>si</strong> rifà. Per me è tardi, <strong>la</strong>scio <strong>la</strong> penombra del<strong>la</strong> sa<strong>la</strong><br />
<strong>per</strong> riguadagnare il tiepido pomeriggio romano. Nelle orecchie<br />
le parole di Giuppy sull’immede<strong>si</strong>mazione del <strong>doppia</strong>tore con i<br />
<strong>per</strong>sonaggi con cui convive <strong>per</strong> settimane: “C’è stato un momento,<br />
durante il <strong>la</strong>voro su Grey’s Anathomy, in cui al<strong>la</strong> domanda:<br />
‘Come stai’ rispondevo: ‘Oggi mi sento molto Meredith!’”.