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“Il nostro è un secolo che, in una parola, separa il passato dal futuro, che non è nè l’uno nè l’altro, che assomiglia a entrambi e nel quale, a ogni passo, non è chiaro se si cammina sui germi del futuro o sui cocci del passato.” De Musset, La Confession d’un enfant du siècle. H u b b l e Roberta Martinucci 720110 Deniz Orcun 720996 Neda Parvaneh 722441 Facoltà del Design Politecnico di Milano Metodi di Ricerca per il Progetto 1°L.S. _3P/S1_A.A. 2007/2008 Prof. Stefano Maffei

“Il nostro è un secolo che, in una parola, separa il<br />

passato dal futuro, che non è nè l’uno nè l’altro, che<br />

assomiglia a entrambi e nel quale, a ogni passo, non è<br />

chiaro se si cammina sui germi del futuro o sui cocci<br />

del passato.”<br />

De Musset, La Confession d’un enfant du siècle.<br />

H u b b l e<br />

Roberta Martinucci 720110<br />

Deniz Orcun 720996<br />

Neda Parvaneh 722441<br />

Facoltà del Design<br />

Politecnico di Milano<br />

Metodi di Ricerca per il Progetto<br />

1°L.S. _3P/S1_A.A. 2007/2008<br />

Prof. Stefano Maffei


L’innovazione Tecnologica<br />

Le teorie dell’innovazione<br />

di fronte alla rivoluzione digitale<br />

1 parte:<br />

le teorie standard<br />

antropologia della tecnica pensare<br />

insieme il tecnico e il sociale<br />

azione socio-tecnica e quadro di<br />

riferimento<br />

Patrice Flichy<br />

Tesi<br />

Contesto<br />

2 parte:<br />

un approccio<br />

socio-tecnico<br />

dalla tecnica ignorata al pantecnico<br />

determinismo tecnico / determinismo<br />

sociale<br />

Conclusione<br />

3 parte:<br />

una storia<br />

socio-tecnica<br />

il tempo della tecnica<br />

L’immaginario tecnologico<br />

La genesi dei quadri socio-tecnici


PARTE1:<br />

Teorie Standard sulla Tecnica<br />

PARTE2:<br />

Affrontare Congiuntamente Gli Aspetti<br />

Tecnici e Quelli Sociali<br />

PARTE3:<br />

Il Fattore Tempo<br />

*“La posizione tradizionale delle<br />

scienze sociali nei confronti della<br />

tecnica consiste o nell’ignorarla o nel<br />

considerarla un’acquisizione immutabile.”<br />

*“Gli economisti si sono chiesti se<br />

fosse l’offerta a creare l’innovazione<br />

o se a svolgere la tale funzione fosse<br />

la domanda sociale. Gli storici delle<br />

tecniche si sono chiesti , da canto<br />

loro, se le invenzioni fossero inevitabili,<br />

e se fosse la macchina a fare<br />

la storia. I sociologhi del lavoro, poi,<br />

si sono interrogati sui rapporti fra<br />

l’automazione e il Taylorismo. Alla<br />

fine i storici e i sociologhi hanno a<br />

lungo dibattuto sugli effetti dei media.”<br />

*“Quando storici e sociologi vogliono<br />

costruire un’approccio<br />

globale alla tecnica che ne metta<br />

in luce le molteplici interazioni con<br />

il sociale,fanno spesso riferimenti<br />

all’antropologia considerando la<br />

tecnica come fenomeno sociale totale,<br />

osservando come essa possa<br />

assumere caratteristiche specifiche<br />

in relazione alla cultura di questa o<br />

quell’etnia.”<br />

*“Per definire un nuovo approccio<br />

alla tecnologia e ai suoi usi è necessario<br />

approfondire la rifflessione<br />

sull’attivita’ degli attori, sulle interazioni<br />

che si instaurano fra loro, sul<br />

quadro delle loro azioni.”<br />

*“Come si accumula l’esperienza<br />

tecniche Come si evolve Queste<br />

sono le prime domande a cui dare<br />

una risposta. Ma ce ne sono altre:<br />

Come si verificano le rotture profonde<br />

Come si passa da un quadro<br />

di riferimento a un’anltra, da un paradigma<br />

a un’altro”<br />

*“Se le scelte tecnologiche dipendono<br />

dal percorso intrapreso, resta<br />

tuttavia una domanda: qual’e’<br />

l’origine del percorso”<br />

*“Quando si elabora un quadro di<br />

riferimento, esistono sempre delle alternative.<br />

Spiegare la scelte,significa<br />

essere in grado di analizzare le alternative<br />

che non sono state accettate,<br />

cogliendo le ragioni che hanno presieduto<br />

alla loro non realizzazione.”


PARTE1:<br />

Teorie Standard sulla Tecnica<br />

*“La posizione tradizionale delle scienze<br />

sociali nei confronti della tecnica consiste<br />

o nell’ignorarla o nel considerarla<br />

un’acquisizione immutabile.”<br />

*“Gli economisti si sono chiesti se fosse<br />

l’offerta a creare l’innovazione o se a<br />

svolgere la tale funzione fosse la domanda<br />

sociale. Gli storici delle tecniche<br />

si sono chiesti , da canto loro, se le invenzioni<br />

fossero inevitabili, e se fosse la macchina<br />

a fare la storia. I sociologhi del lavoro,<br />

poi, si sono interrogati sui rapporti<br />

fra l’automazione e il Taylorismo. Alla fine<br />

i storici e i sociologhi hanno a lungo dibattuto<br />

sugli effetti dei media.”


PARTE2:<br />

Affrontare Congiuntamente Gli Aspetti Tecnici e<br />

Quelli Sociali<br />

*“Quando storici e sociologi vogliono<br />

costruire un’approccio globale alla tecnica<br />

che ne metta in luce le molteplici<br />

interazioni con il sociale,fanno spesso<br />

riferimenti all’antropologia considerando<br />

la tecnica come fenomeno sociale<br />

totale, osservando come essa<br />

possa assumere caratteristiche specifiche<br />

in relazione alla cultura di questa o<br />

quell’etnia.”<br />

*“Per definire un nuovo approccio alla<br />

tecnologia e ai suoi usi è necessario approfondire<br />

la rifflessione sull’attivita’ degli<br />

attori, sulle interazioni che si instaurano<br />

fra loro, sul quadro delle loro azioni.”


PARTE3:<br />

Il Fattore Tempo<br />

*“Come si accumula l’esperienza tecniche Come si<br />

evolve Queste sono le prime domande a cui dare una<br />

risposta. Ma ce ne sono altre: Come si verificano le rotture<br />

profonde Come si passa da un quadro di riferimento<br />

a un’anltra, da un paradigma a un’altro”<br />

*“Se le scelte tecnologiche dipendono dal percorso intrapreso,<br />

resta tuttavia una domanda: qual’e’ l’origine<br />

del percorso”<br />

*“Quando si elabora un quadro di riferimento, esistono<br />

sempre delle alternative. Spiegare la scelte,significa essere<br />

in grado di analizzare le alternative che non sono<br />

state accettate, cogliendo le ragioni che hanno presieduto<br />

alla loro non realizzazione.”


PARTE1<br />

Teorie Standard sulla Tecnica<br />

Capitolo1:<br />

Il residuo dell’analisi economica:<br />

Negli anni cinquanta, gli economisti<br />

inizieranno a interessarsi alla questione<br />

della crescità. L’analisi neoclassica tendera<br />

all’ora a dare una spiegazione alle<br />

origini degli incrementi produttivi. La<br />

crescita della produzione deriverebbe<br />

in primo luogo dall’incremento quantitativo<br />

dei fattori di produzione in seguito,<br />

per esempio, a un’aumento del tasso<br />

di risparmio o della popolazione(per il<br />

lavoro). Pero resta un “residuo”, anche<br />

quando il lavoro e il capitale restano<br />

costanti. Per uscire da una teoria nella<br />

quale il residuo è la causa principale<br />

della crescita, gli economisti devono<br />

cercare di integrare di integrarvi la tecnica.<br />

Robert Solow:<br />

Uno dei primi, nel 1957, a proporre di<br />

tenere conto del cambiamento tecnologico<br />

nella funzione di produzione.<br />

Secondo lui, la produzione è determinata<br />

da tre fattori: il capitale, il lavoro<br />

e il cambiamento tecnologico. Come<br />

progresso tecnologico va inteso “qualsiasi<br />

cambiamento nella funzione della<br />

prduzione” e dichiara “sul periodo 1909-<br />

1949, il progresso tecnologico spiega<br />

l’87 per cento della crescita”.<br />

Innovazioni di Processo/<br />

Innovazioni di consumo:<br />

Bernard Real ritiene che a un approccio<br />

al progresso tecnologico basato<br />

sull’offerta se ne possa affiancare uno<br />

complementare basato sulla domanda.<br />

Le prime agiscono sull’offerta, le seconde<br />

sulla domanda.<br />

es. Dopo guerra dell’industria automobilistica<br />

e gli elettrodomestici e la televisione.<br />

Learning by Doing:<br />

La questione dell’evoluzione<br />

dell’oggetto tecnico si articola in<br />

molteplici componenti. Il produttore<br />

continua a migliorare il proprio prodotto<br />

durante tutto il periodo di diffusione.<br />

L’attività di innovazione non si ferma,<br />

permette di lanciare generazioni successive<br />

del prodotto. Inoltre il reiterarsi<br />

della produzione del nuovo oggetto<br />

genera un processo di apprendimento.<br />

Kenneth Arrow lo definisce “apprendimento<br />

attraverso la pratica produttia”.<br />

Learning by Using:<br />

All’aprendimento attraverso la<br />

produzione,Nathen Rosenberg oppone<br />

apprendimento attraverso l’uso. L’uso<br />

permette all’operatore di migliorare<br />

il performance di una macchina e si<br />

profila una migliore adeguazione fra<br />

la macchina e l’uomo. A farsi carico del<br />

modifico sara o l’utilizzatore o il produttore.<br />

Caratteristiche Per L’Adozione di Una<br />

Nuova Tecnica:<br />

1- Vantaggio relativo. 2- La competibilità<br />

con i valori del gruppo<br />

di appartenenza. 3- La complessità<br />

dell’innovazione. 4- Possibilità<br />

di sperimentarla. 5- La visibilità<br />

dell’innovazione.<br />

“La bomba atomica, essendo<br />

possibile era necessaria,<br />

questa è la parola d’ordine<br />

dell’intera evoluzione tecnica...”<br />

Jacques Ellul


PARTE1<br />

Teorie Standard sulla Tecnica<br />

Capitolo2:<br />

Market pull/Tecnological push<br />

Casualità Multipla e Complessa:<br />

“Non esiste assolutamente una corrente<br />

casuale privilegiata, un’ordine di<br />

fatti sempre e ovunque determinanti, e<br />

opposti a dei perpetui epifenomeni; al<br />

contrario ogni società, come ogni spirito,<br />

è il risultato di interazioni costanti. Il<br />

vero realismo, in storia consiste nel sapere<br />

che la realtà umana è molteplicè.”<br />

Mark BLOCH<br />

Multi-step Flow:<br />

La tesi di Elihu Katz, verso la meta degli<br />

anni 50, che prevede la multiplicazione<br />

delle linee di influenza.<br />

Il Medium è il Messaggio:<br />

Noto aforisma di Marshall McLuhan.<br />

L’idea che ogni mezzo di comunicazione<br />

strutturi i modi di conoscenza e le<br />

forme di organizzazione sociale. Ogni<br />

supporto tecnico sollecita i nostri sensi<br />

in maniera specifica. La scrittura e soprattutto<br />

la stampa assoggettano le<br />

nostre percezioni al senso della vista,<br />

mentre l’espressione orale sollecita un<br />

utilizzo simultaneo di tutti i sensi.<br />

“Riforma fa di un’invenzione una necessità<br />

spirituale.” Francois Furet<br />

Interazioni molteplici nel processo di<br />

comunicazione.<br />

“Il mulino a braccia vi dara la società<br />

col signore feudale, e il mulino a vapore<br />

la società col capitalista industriale.”<br />

Karl MARX (Misteria della filosofia)<br />

“Non esiste alcun determinismo tecnologico,<br />

la società utilizza la tecnologia<br />

che ne serve per ragioni economiche<br />

o politiche.” Cloude Durant<br />

Design Organizzativo:<br />

In occasione dell’introduzione di una<br />

nuova tecnologia in un certo settore di<br />

produzione, i responsabili dell’impresa<br />

possono procedere a un rinnovo del<br />

design organizzativo che si risolve non<br />

solamente in un’adattamento specifico<br />

del modello organizzativo a quella de-<br />

terminata impresa, ma in una modifica<br />

organizzativa autonoma rispetto alla<br />

tecnologia.


PARTE2<br />

Un approccio socio-tecnico<br />

Capitolo 3:<br />

Tecnologia culturale:<br />

interesse non rivolto soltanto alla vita<br />

materiale della società ma collegamento<br />

tra tecnica e corpo (es. per studiare<br />

una seduta è indispensabile studiare i<br />

modi di sedere e riposare).<br />

Rapporto tra utensile e gesto: l’utensile<br />

esiste realmente solo nel gesto che lo<br />

rende tecnicamente efficace.<br />

Attori: qualsiasi elemento che cerchi di<br />

curvare lo spazio intorno a sé, di rendere<br />

gli altri elementi dipendenti da sé, di<br />

tradurre le volontà nel linguaggio della<br />

propria scienza.<br />

Contesto: ambiente che accoglie un<br />

progetto tecnico, può essere modificato<br />

per accogliere l’oggetto o può modificare<br />

l’oggetto.<br />

Tecnica: prodotto dell’interazione fra<br />

ambito interiore (cultura) e ambito<br />

esteriore (ambiente naturale).<br />

Costruttivismo sociale: approccio che<br />

sottolinea come la forma degli oggetti<br />

tecnici sia completamente influenzata<br />

dal sociale.<br />

Scatola nera:→ fatto scientifico stabile<br />

comunemente considerato come facente<br />

parte della natura.<br />

Rete: ciò che connette elementi eterogenei.


PARTE2<br />

Un approccio socio-tecnico<br />

Capitolo 4:<br />

Sociologia internazionalista: si interessa<br />

allo studio dei processi e delle<br />

azioni collettive.<br />

Quadro d’uso: insieme degli usi tecnici<br />

e degli usi sociali.<br />

Mondi sociali: realtà trasversali alle<br />

organizzazioni nei quali gruppi di riferimento<br />

condividono prospettive in grado<br />

di permettere un’azione collettiva.<br />

Forum: luogo di scontro e di cooperazione<br />

fra i mondi sociali.<br />

Oggetti-frontiera: oggetti posizionati<br />

all’intersezione di molti mondi sociali<br />

sufficientemente flessibili per adattarsi<br />

alle necessità specifiche dei diversi attori<br />

e sufficientemente robusti da mantenere<br />

un’identità comune.<br />

Quadro socio-tecnico: unione del<br />

quadro di funzionamento e del quadro<br />

d’uso.<br />

Quadro di funzionamento: insieme di<br />

saperi e di abilità pratiche mobilitate o<br />

mobilitabili nel corso dell’attività tecnologica.


PARTE3<br />

Una storia socio-tecnica<br />

Capitolo 5:<br />

Dominique Foray: Non esiste una sola<br />

soluzione tecnologica naturale e universale.<br />

E non si sceglie una tecnologia<br />

perché è più efficace, ma perché la si è<br />

scelta che diventa efficace.<br />

Brian Arthur: 5 fattori spiegano la crescente<br />

attrattiva di una tecnologia in<br />

concomitanza con l’accrescimento della<br />

sua diffusione.<br />

Apprendimento mediante l’uso: Più<br />

una tecnologia è diffusa, meglio si impara<br />

ad utilizzarla, più si ottimizza il suo<br />

utilizzo, più essa diviene performante.<br />

Economie esterne di rete: crescita di<br />

utilità di una tecnologia in rapporto<br />

all’aumento del volume delle adozioni.<br />

Economia di scala, apprendimento<br />

mediante la pratica produttiva: specifici<br />

dispositivi di produzione permettono<br />

rilevanti economie di scala.<br />

Rendimento crescente da informazione:<br />

Più una tecnica si diffonde, più sarà<br />

conosciuta; la circolazione dell’informazione<br />

favorisce un’estensione della<br />

diffusione.<br />

Complementarietà tecnologiche: la<br />

produttività di un’invenzione dipende<br />

dalla disponibilità di tecnologie complementari.<br />

Evoluzionismo: movimento continuo<br />

e cumulativo del cambiamento tecnologico<br />

visto come susseguirsi di innovazioni<br />

incrementali.<br />

Paradigma tecnologico: la storia della<br />

tecnologia assume i tratti dell’incertezza<br />

e della discontinuità e si presenta<br />

come un susseguirsi di innovazioni<br />

radicali.<br />

Christopher Freeman e Carlota Perez:<br />

4 tipi di innovazioni:<br />

Innovazione incrementale: si ha quando<br />

il quadro di riferimento dell’innovazione<br />

è quello dominante e consolidato,<br />

l’attività tecnologica è ordinaria.<br />

Innovazione radicale: si ha quando il<br />

quadro di riferimento è in gestazione<br />

e l’innovazione radicale partecipa alla<br />

sua genesi. L’innovazione radicale è<br />

dipendente dalle iniziative di ricerca e<br />

sviluppo, e riferita ad eventi discontinui.<br />

Mutamento di sistema tecnologico:<br />

generato dall’articolazione tra le innovazioni<br />

incrementali e le innovazioni<br />

radicali.<br />

Rivoluzioni tecnologiche: l’innovazione<br />

non si limita a far emergere una nuova<br />

gamma di prodotti o servizi ma ha un<br />

impatto su tutti gli altri settori dell’economia,<br />

modificando sia la struttura dei<br />

costi sia le condizioni di produzione e<br />

distribuzione per tutto il sistema economico.<br />

Gerhard Mensch:<br />

3 ondate di innovazione di 15 anni circa<br />

l’una: 1825, 1886, 1935<br />

L’apogeo dell’innovazione è sempre<br />

posteriore di qualche anno alle grandi<br />

crisi economiche.<br />

Con la crescita della disoccupazione e<br />

il sottoutilizzo dei capitali, l’ostilità e la<br />

diffidenza verso nuove idee, mai sperimentate<br />

e che implicano dei rischi,<br />

scompare poiché si pensa che tutto<br />

possa contribuire ad un miglioramento.


PARTE3<br />

Una storia socio-tecnica<br />

Capitolo 6:<br />

Immaginario sociale:<br />

immaginario di una società o di parte<br />

di essa, è costitutivo del quadro d’uso<br />

di una tecnologia ed è comune sia agli<br />

innovatori sia ai fruitori.<br />

L’innovazione, intesa come produzione<br />

di un quadro di riferimento, è un’attività<br />

fondamentalmente sociale.<br />

L’immaginario tecnologico è certamente<br />

una delle componenti centrali<br />

dello sviluppo di una tecnologia.<br />

Lo studio dell’immaginario sociale della<br />

tecnologia appare come una componente<br />

importante nell’analisi dell’innovazione.<br />

L’immaginario tecnologico non costituisce<br />

il semplice embrione di un futuro<br />

quadro di riferimento socio-tecnico.<br />

E’ una risorsa a disposizione degli attori,<br />

allo stesso titolo dei fenomeni fisici conosciuti<br />

e delle pratiche sociali esistenti.<br />

3conclusioni:<br />

L’itinerario che conduce ad una tecnologia<br />

stabilizzata non è lineare o arborescente<br />

ma proliferante.


PARTE3<br />

Una storia socio-tecnica<br />

Capitolo 7:<br />

Tecnologia culturale:<br />

La storia della tecnologia e dei suoi usi<br />

si costruisce secondo tre linee interconnesse:<br />

il caso, la necessità e il volere<br />

umano collettivo e individuale.<br />

Un oggetto tecnico non è mai solo.<br />

Esso si inscrive o in una famiglia di innovazioni<br />

che utilizzano gli stessi componenti<br />

tecnici, o in un sistema tecnologico<br />

più ampio.<br />

La messa a punto di un quadro di funzionamento<br />

riguarda non solo gli innovatori,<br />

ma tutti gli attori coinvolti dalla<br />

tecnologia. In seguito alle negoziazioni<br />

condotte in differenti forum si giunge<br />

all’oggetto-frontiera.<br />

Un’innovazione si stabilizza solo quando<br />

gli attori tecnologici riescono a creare<br />

una lega fra il quadro di funzionamento<br />

e il quadro d’uso.<br />

Il quadro socio-tecnico non è la somma<br />

del quadro di funzionamento e del<br />

quadro d’uso, ma è una nuova entità.<br />

Il prezzo è un mediatore di grande importanza<br />

tra il quadro di funzionamento<br />

e il quadro d’uso.<br />

Entro un determinato periodo di tempo,<br />

dopo che il quadro socio-tecnico si<br />

è definitivamente imposto, si assiste al<br />

“blocco tecnologico”.<br />

Nel processo di elaborazione dei quadri<br />

socio-tecnici si distinguono 3 fasi:<br />

Preistoria dell’innovazione: periodo<br />

anteriore allo stabilirsi di un quadro<br />

socio-tecnico, in cui diverse vicende<br />

senza legami si sviluppano in parallelo.<br />

Fase dell’oggetto-valigia: alcuni elementi<br />

di mondi sociali diversi iniziano<br />

a convergere in modo utopico e astratto.<br />

Gli ideatori propongono numerose<br />

possibili utilizzazioni delle loro macchine,<br />

allo scopo di convincere i finanziatori<br />

e in generale l’intera società della<br />

loro utilità sociale.<br />

Fase dell’oggetto-frontiera: i diversi<br />

attori si affrontano e negoziano tra loro<br />

per giungere ad un accordo, per definire<br />

meglio i contorni dell’oggetto, per<br />

passare dall’utopia alla realtà, dall’astrazione<br />

alla concretizzazione.<br />

Al termine delle mediazioni, il quadro<br />

socio-tecnico si consolida e, di conseguenza,<br />

si assiste ad un blocco sociotecnico.<br />

All’interno del nuovo quadro sociotecnico,<br />

proseguirà lo sviluppo dell’innovazione.<br />

Il calcolo economico diventa possibile<br />

e la domanda può essere valutata con<br />

maggiore facilità. Nel dispositivo innovativo,<br />

la riduzione dei costi è parte<br />

integrante della sfida dei progettisti, la<br />

cui preoccupazione principale è spesso<br />

come trovare le soluzioni tecniche che<br />

permettano la realizzazione di un prodotto<br />

ad un certo costo.


Conclusione<br />

Comprensibilità<br />

Leggibilità<br />

Interesse<br />

Grado di approfondimento<br />

Utilità<br />

Applicabilità e<br />

spendibilità dei<br />

contenuti


Patrice Flichy<br />

Studia socioligia, si 1969<br />

specializza in scienze<br />

economiche alla Sorbonne<br />

P<br />

ubblica il suo primo libro:<br />

L’industria<br />

dell’immaginario<br />

1980<br />

Fonda e dirige la rivista<br />

‘’Réseaux’’<br />

1983<br />

Diventa docente di<br />

Scienze dell’informazione<br />

e della comunicazione<br />

presso l’università di<br />

Grenoble<br />

1994<br />

1945 Nasce a<br />

Boulogne-sur-Seine<br />

France<br />

1978-79 Diventa responsabile del<br />

Groupe de Recherche en<br />

Sciences Sociales del<br />

Istituto Nazionale di<br />

Audiovisivo (INA)<br />

Francese<br />

1982<br />

Diventa Capodipartimento<br />

di seizone relativo all’uso<br />

sociale delle<br />

Telecomunicazioni del<br />

Centre Nacional d’etudes des<br />

Telecomunmunications<br />

1991<br />

Pubblica i libri: Storia della<br />

communicazione moderna e<br />

European Telematics, The<br />

Emerging Economy of Words<br />

1995 Pubblica: L’innovazione<br />

Tecnologica<br />

2007 Pubblica: The internet<br />

imaginaire


Tesi<br />

“Contrariamente a ciò che si è sempre pensato, l’innovazione<br />

non è la somma di un geniale eureka e di un processo di diffusione.<br />

Al contrario, essa è l’incontro di storie parallele, adeguamenti<br />

successivi, confronto e negoziazione, riduzione dell’incertezza.<br />

Un processo di stabilizzazione che riguarda tanto il funzionamento<br />

operativo della macchina quanto gli usi, tanto i progettisti quanto<br />

i fruitori, tanto i produttori quanto i venditori”<br />

(P. Flichy, 1995, pag. 242)


Contesto<br />

Flichy intraprende una rigorosa analisi della storia<br />

del concetto di innovazione tecnologica attraverso<br />

il confronto con i più diversi campi disciplinari:<br />

Antropologia culturale,<br />

Teorie economiche,<br />

scuola delle “Annales” ,<br />

sociologia del lavoro,<br />

sociologia e storia della scienza.<br />

Dopo aver messo in rilievo le rigidità teoriche<br />

presenti in ciascuna di queste proposte interpretative,<br />

l’autore approda ad una sua originale<br />

prospettiva: L’Innovazione, non come il risultato<br />

rettilineo del progredire scientifico e tecnologico,<br />

ma come il prodotto di interazioni continue e<br />

aperte tra i più diversi attori sociali.<br />

Antropologia culturale<br />

Teorie economiche<br />

sociologia e storia<br />

della scienza<br />

Teoria<br />

di Flichy<br />

sociologia del lavoro<br />

scuola delle “Annales”

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