Scarica l'edizione di Novembre - Fondazione Biblioteca di via Senato
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novembre 2010 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 49<br />
7<br />
pathos reso in parte attraverso una<br />
gestualità elementare, in parte attraverso<br />
la scelta dei colori – cupi nell’Inferno,<br />
naturali nel Purgatorio,<br />
sgargianti nel Para<strong>di</strong>so, dove dominano<br />
il blu, il giallo, il rosso.<br />
Quando parlo <strong>di</strong> “visione moderna”<br />
mi riferisco in<br />
particolare a immagini<br />
come quella relativa<br />
al canto IX dell’Inferno,<br />
che raffigura le mura<br />
della città <strong>di</strong> Dite con in cima<br />
le tre furie infernali, il messo celeste<br />
<strong>di</strong> fronte alla porta delle mura e,<br />
al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> esse, gli avelli infuocati degli<br />
eretici (Fig. 2). Si tratta <strong>di</strong> una visione<br />
“aerea”, come se l’artista avesse<br />
non solo osservato la scena dall’alto,<br />
ma fosse stata lei stessa in movimento,<br />
un taglio che un miniatore<br />
me<strong>di</strong>oevale, o chiunque prima della<br />
15<br />
conquista dei cieli da parte dell’uomo,<br />
non avrebbe saputo dare.<br />
Altre due immagini aeree sono<br />
quella che apre il volume del Para<strong>di</strong>so<br />
e quella del canto V del Purgatorio<br />
(Fig. 3); nella prima ve<strong>di</strong>amo in basso<br />
il monte del Purgatorio e la linea<br />
curva dell’orizzonte sul mare, e <strong>di</strong><br />
fronte a noi Dante e Beatrice che<br />
ascendono verso il sole; nella seconda,<br />
poi, la linea dell’orizzonte sul<br />
mare è stata appositamente inclinata<br />
dall’illustratrice per accentuare l’impressione<br />
della ripidezza della «costa<br />
superba».<br />
<br />
L’illustrazione del canto IX<br />
dell’Inferno è anche un ottimo esempio<br />
<strong>di</strong> una delle caratteristiche principali<br />
della Comme<strong>di</strong>a<strong>di</strong> Monika Beisner,<br />
e cioè la sua traduzione spiccatamente<br />
letterale <strong>di</strong> certi passi <strong>di</strong><br />
Dante, in questo caso: “tre furïe infernal<br />
<strong>di</strong> sangue tinte, / che membra<br />
femminine avieno e atto, / e con idre<br />
ver<strong>di</strong>ssime eran cinte; / serpentelli e<br />
ceraste avien per crine, / onde le fiere<br />
tempie / erano avvinte. / […] / Con<br />
l’unghie si fendea ciascuna il petto;”