Scarica l'edizione di Novembre - Fondazione Biblioteca di via Senato
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48 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – novembre 2010<br />
5<br />
Para<strong>di</strong>so 4 . E proprio Giovanni <strong>di</strong><br />
Paolo, con le sue preziose immagini<br />
blu e oro popolate da piccoli personaggi<br />
colorati, è l’interprete dantesco<br />
che Monika Beisner ama <strong>di</strong> più,<br />
nonché il suo modello <strong>di</strong> riferimento<br />
per il Para<strong>di</strong>so.<br />
<br />
Che la principale fonte d’ispirazione<br />
dell’artista tedesca fosse la<br />
miniatura me<strong>di</strong>oevale si evince non<br />
solo dal taglio delle sue immagini,<br />
che raffigurano quasi sempre ampi<br />
spazi nei quali Dante e Virgilio, o<br />
Dante e Beatrice, sono figurine fissate<br />
in una determinata posa, ma anche<br />
per la voluta ingenuità <strong>di</strong> questi <strong>di</strong>segni,<br />
e per il modo in cui i protagonisti<br />
sono abbigliati. Come nelle miniature<br />
<strong>di</strong> Priamo della Quercia, o in<br />
quelle del “Co<strong>di</strong>ce Urbinate Latino<br />
365” attribuite a Guglielmo Giral<strong>di</strong>,<br />
Dante indossa una tunica azzurra e<br />
ha il volto incorniciato dai lembi<br />
bianchi della sua cuffietta, laddove<br />
spesso l’iconografia tra<strong>di</strong>zionale<br />
tende a vestire il Sommo Poeta <strong>di</strong><br />
rosso. Nelle miniature della Beisner<br />
è invece Virgilio a indossare una tunica<br />
rossa, mentre Beatrice porta i<br />
colori delle tre virtù teologali, fede,<br />
speranza e carità, simboleggiate, rispettivamente,<br />
dal bianco, dal verde<br />
e dal rosso.<br />
Dunque l’illustratrice ama soprattutto<br />
le antiche e<strong>di</strong>zioni manoscritte<br />
della Divina Comme<strong>di</strong>a, Giovanni<br />
<strong>di</strong> Paolo e l’arte della scuola senese<br />
in generale, a partire da Duccio<br />
<strong>di</strong> Buoninsegna. Le piacciono le immagini<br />
pulite, prive <strong>di</strong> inutili orpelli,<br />
quasi crude. Tra le altre e<strong>di</strong>zioni illustrate,<br />
apprezza quella <strong>di</strong> Botticelli,<br />
in particolar modo le poche figure<br />
che egli riuscì a colorare, ma trova il<br />
suo Para<strong>di</strong>so troppo ripetitivo. Apprezza<br />
anche Amos Nattini, Rauschenberg<br />
e Tom Phillips, mentre<br />
non ama né Dalì, né William Blake, e<br />
giu<strong>di</strong>ca Doré troppo vittoriano e<br />
kitsch, Flaxman troppo manierato.<br />
<br />
Vivaci e imme<strong>di</strong>ate come miniature<br />
me<strong>di</strong>oevali, le 100 illustrazioni<br />
realizzate da Monika Beisner<br />
per la Divina Comme<strong>di</strong>a hanno la forza<br />
<strong>di</strong> certe figurazioni infantili e primitive.<br />
Ma sono anche incre<strong>di</strong>bilmente<br />
attuali. Non solo, come ho<br />
sottolineato all’inizio, per la freschezza<br />
con cui l’artista ha rivisitato<br />
alcune scene famose, ma pure per<br />
certe angolature sorprendenti, tipiche<br />
<strong>di</strong> una visione moderna, e per il