Scarica l'edizione di Novembre - Fondazione Biblioteca di via Senato
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28 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – novembre 2010<br />
8<br />
anche a costo <strong>di</strong> pagar caro. E allora fra gli spettatori,<br />
che avevan seguito la gara con interesse a volte drammatico<br />
(Duecentomila… Duecento<strong>di</strong>eci… Duecentotrenta…<br />
- Armanni batteva, contento e impaziente, il<br />
piccolo martello sul tavolo), frusciavan, mormorati,<br />
nomi famosi: - È per Harper… - No, per Rosenbach…<br />
- Per Morgan, <strong>di</strong>rettamente…». (Introduzione <strong>di</strong><br />
Achille Pellizzari, Catalogo della Libreria <strong>di</strong> Giuseppe<br />
Martini, 1934, p. XII).<br />
Un’altra peculiarità si in<strong>di</strong>vidua nel commento<br />
sull’e<strong>di</strong>tio princeps <strong>di</strong> De gli Hecatommithi <strong>di</strong> Giovanni<br />
Battista Giral<strong>di</strong> (Mondovì, Leonardo Torrentino,<br />
1565) quando Martini nella scheda manoscritta <strong>di</strong> sei<br />
pagine aggiunge un dettaglio interessante sull’impresa<br />
tipografica usata da Leonardo Torrentino: «L’impresa<br />
dell’elefante assunta dallo stampatore Leonardo<br />
Torrentino è probabilmente un’allusione all’altra dell’elefante<br />
in mezzo al gregge portata da Emanuele Filiberto<br />
duca <strong>di</strong> Savoia, il quale volendo fondare un’università<br />
o accademia a Mondovì, aveva chiamato i Torrentino<br />
per stabilirvi una tipografia» (foto 7). La copia<br />
descritta in una “legatura eseguita da Riviere <strong>di</strong> Londra”<br />
è proprio quella conservata oggi presso la nostra<br />
biblioteca. Oltre a un esemplare della più piccola Divina<br />
Comme<strong>di</strong>a mai stampata (Salmin e Hoepli 1878),<br />
Martini possedeva un esemplare della limitatissima tiratura<br />
del 1879: “Milano, Ulrico Hoepli - 1879 […]<br />
Con 30 fotografie eseguite sui <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> Francesco<br />
Scaramuzza […] «Esemplare N. Di questa e<strong>di</strong>zione illustrata<br />
del DANTINO esistono cinquantuno esemplari<br />
numerati portanti le firma <strong>di</strong> [lettera cancellata]»<br />
(manca il numero dell’esemplare e la firma, [alcune parole<br />
cancellate] che dovevano essere apposti da Hoepli);<br />
Medesima e<strong>di</strong>zione della precedente, ma coll’occhietto<br />
e il frontespizio ristampati e l’aggiunta <strong>di</strong> 2 altre<br />
cc. contenenti la <strong>di</strong>chiarazione del [alcune parole<br />
cancellate] degli esemplari pubblicati colle fotografie<br />
e l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> queste” (foto 8).<br />
Gli occasionali esempi <strong>di</strong> schede finora presentate<br />
in questo articolo suggeriscono, anche se in piccola<br />
parte, l’enorme potenziale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e ricerca insito nell’Archivio<br />
Martini, che sicuramente costituisce un tassello<br />
fondamentale per ricostruire la collezione e anche<br />
la carriera del grande libraio antiquario.