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Scarica l'edizione di Novembre - Fondazione Biblioteca di via Senato

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24 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – novembre 2010<br />

1 3<br />

Da sinistra: probabile primo ex libris in forma <strong>di</strong> un timbro tondo in inchiostro nero con motto “Iosephi Martini Lucensis”<br />

e al centro arma famigliare; terzo ex libris allegorico (quello più <strong>di</strong>ffuso) con motto “Adsit Fortuna Non Invita Minerva” e<br />

“Iosephi Martini Lucensis”. Nella pagina a destra: fotografia <strong>di</strong> Giuseppe Martini e marca tipografica <strong>di</strong> Leonardo Torrentino<br />

Una svolta importante per future ricerche e<br />

stu<strong>di</strong> su questo importante collezionista e libraio antiquario<br />

è ora possibile dall’acquisizione da parte della<br />

<strong>Fondazione</strong> <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> dello schedario<br />

personale ine<strong>di</strong>to <strong>di</strong> Giuseppe Martini, custo<strong>di</strong>to a lungo<br />

presso il libraio antiquario milanese Carlo Alberto<br />

Chiesa (1926-1998). Lo schedario contiene oltre 7.900<br />

schede autografe per libri a stampa, ma anche numerose<br />

schede riguardanti manoscritti posseduti da Martini.<br />

Or<strong>di</strong>nata in or<strong>di</strong>ne alfabetico (normalmente dell’autore),<br />

ogni scheda contiene la descrizione <strong>di</strong>plomatica<br />

del titolo e delle note tipografiche, alle quali si aggiungono<br />

una minuziosa collazione e la segnalazione <strong>di</strong><br />

eventuali illustrazioni e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi repertori e infine una<br />

dettagliata descrizione bibliografica che fa capire che<br />

Martini «fut vraiment l’homo bibliographicus», con un<br />

apparato «si élaboré, le raisonnement si convaincu,<br />

qu’on peut <strong>di</strong>fficilement s’y opposer […] Il donne les<br />

détails les plus minutieux avec une précision absolue et<br />

il parle des auteurs, qu’elle qu’en soit l’époque, comme<br />

de ses contemporains» (Introduzione <strong>di</strong> Mario Armanni,<br />

Bibliothèque bibliographique, Vente aux enchères à Genève,<br />

salle Kun<strong>di</strong>g, 1946, p. 5).<br />

<br />

Similmente viene ricordato in un articolo, in<strong>di</strong>cando<br />

che «per lui la ricerca bibliografica non si esauriva<br />

mai con gli scopi pratici ai quali essa avrebbe dovuto<br />

mirare. Ne conseguiva che i suoi cataloghi, modelli <strong>di</strong><br />

precisione, avevano un carattere eru<strong>di</strong>to tutto speciale<br />

e parevano <strong>di</strong>retti più a una ristretta cerchia <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi<br />

che non a una folla <strong>di</strong> compratori [...] Le conoscenze bibliografiche<br />

del Martini si irraggiavano in tutte le <strong>di</strong>rezioni<br />

dello scibile, ma egli eccelleva particolarmente in<br />

quelle attinenti agli incunaboli, alla letteratura italiana<br />

e ai manoscritti» (La Bibliofilia XLVII, 1945, p. 128).

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