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<strong>giugno</strong> 2012 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 5<br />
L’Utopia: prìncipi e princìpi<br />
<br />
IL MITO DEL BUON<br />
“SELVAGGIO”<br />
L’utopia settecentesca <strong>di</strong> Mercier, fra natura e in<strong>di</strong>viduo<br />
GIANLUCA MONTINARO<br />
Di Louis Sebastian Mercier<br />
(1740-1814) sono note soprattutto<br />
due opere: Tableau<br />
de Paris (1781-1788) e l’An<br />
2440 (1770). Lavoro satirico-enciclope<strong>di</strong>co<br />
il primo, de<strong>di</strong>cato al<br />
mondo, ai mo<strong>di</strong> e ai costumi della<br />
Parigi della fine del XVIII secolo<br />
(12 volumi, per oltre mille capitoli),<br />
raffinato romanzo utopico il secondo,<br />
nel quale si immagina la capitale<br />
francese nel lontano 2440, settecento<br />
anni più tar<strong>di</strong>.<br />
In mezzo, prima e dopo, una<br />
gran quantità <strong>di</strong> altri scritti: riflessioni<br />
filosofiche, comme<strong>di</strong>e, pagine<br />
satiriche, articoli. Alcuni <strong>di</strong> essi, si<br />
conservano, in rare e<strong>di</strong>zioni, nella<br />
<strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong>. L’Homme<br />
sauvage (Neuchâtel, Société Typographique, 1784, con<br />
in appen<strong>di</strong>ce un’opera giovanile, in sei atti, Les amours<br />
de Cherale) è uno <strong>di</strong> questi. Testo fra i meno noti <strong>di</strong> Mercier,<br />
ha una genesi interessante, nella quale si mescolano<br />
dati biografici ed esperienze intellettuali.<br />
Nato a Parigi, in una famiglia <strong>di</strong> estrazione borghe-<br />
A sinistra: La France et le Temps, antiporta incisa<br />
su rame del secondo volume L’an deux mille quatre cent<br />
quarante (1801-1802). Sopra: ritratto <strong>di</strong> Louis-<br />
Sébastien Mercier inciso da Benoît-Louis Henriquez<br />
su <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> André Pujos, contenuto in L’an deux<br />
mille quatre cent quarante (1801-1802)<br />
se, Mercier apprende qualche ru<strong>di</strong>mento<br />
<strong>di</strong> latino da un precettore e<br />
quin<strong>di</strong>, nel 1749, frequenta come allievo<br />
esterno il collegio delle Quatre-Nations.<br />
Negli anni successivi,<br />
anche grazie all’amicizia con Crébillon<br />
figlio, entra in contatto con l’effervescente<br />
ambiente teatrale parigino.<br />
Decide <strong>di</strong> intraprendere la carriera<br />
dello scrittore e inizia a produrre<br />
versi e saggi letterari. Nel frattempo,<br />
grazie all’espulsione dei Gesuiti<br />
dalla Francia, gli giunge la nomina a<br />
professore <strong>di</strong> retorica presso il collegio<br />
della Madeleine a Bordeaux<br />
(1763). In Aquitania rimane però poco:<br />
il clima troppo provinciale non è<br />
congeniale a Mercier che, rinunciando<br />
all’incarico, torna a Parigi. Si<br />
tuffa, con poco successo, nella scrittura: romanzi e traduzioni<br />
si susseguono senza sosta fino a che Mercier non acquista<br />
un po’ <strong>di</strong> notorietà grazie ad alcuni drammi (imitati<br />
in buona parte da opere <strong>di</strong> origine inglese e tedesca) che<br />
iniziano a girare per i teatri della provincia francese.<br />
<br />
Nel 1767 pubblica L’Homme sauvage. L’opera però<br />
passa sotto silenzio, fino alla successiva - e non casuale<br />
- ristampa del 1784. La pubblicazione anonima dei<br />
primi due volumi dei Tableau de Paris (1781) crea a Mercier<br />
numerosi problemi. Viene denunciato per <strong>di</strong>ffamazione<br />
e, per evitare spiacevoli conseguenze giu<strong>di</strong>ziarie,<br />
è costretto a lasciare la Francia e a rifugiarsi a