Scarica l'edizione di giugno - Fondazione Biblioteca di via Senato
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<strong>giugno</strong> 2012 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 55<br />
pamphlet La giustizia nei contratti e<br />
l’usura, in risposta a un saggio dell’abate<br />
Marco Mastrofini che a giu<strong>di</strong>zio<br />
del conte violava le pure dottrine<br />
della Chiesa, e soprattutto<br />
quando il conte si schierò nella <strong>di</strong>sputa<br />
Cesarini-Torlonia de legitima<br />
vel illegittima filiazione, che a Roma<br />
creava più <strong>di</strong> qualche mormorio nei<br />
buoni salotti. Le duchesse Geltrude<br />
e Anna Sforza Cesarini tentavano<br />
l’estromissione dalla linea ere<strong>di</strong>taria<br />
<strong>di</strong> Lorenzo, figlio illegittimo<br />
<strong>di</strong> Geltrude ma riconosciuto<br />
dalla Sacra Rota, a favore <strong>di</strong> Giulio<br />
Torlonia, figlio <strong>di</strong> Anna. Monaldo,<br />
invitato alla scrittura dall’avvocato<br />
Niccola Manari, si pronunciò<br />
esprimendo forti riserve sulla imminente<br />
sentenza del Tribunale ecclesiastico<br />
che, legittimando un<br />
adulterio, avrebbe costituito, a suo<br />
ragionato parere, un precedente<br />
pericolosamente innovatore. L’opuscolo,<br />
Una causa celebre nella età<br />
presente e nelle età future, 17 recentemente<br />
acquisito dalla <strong>Biblioteca</strong>,<br />
venne pubblicato anonimo. Ma che<br />
proprio il conte recanatese ne fosse<br />
l’autore era cosa ovunque risaputa,<br />
e proprio a lui si rivolsero le gerarchie<br />
curiali quando lo costrinsero a<br />
ritrattare le sue parole per una forse<br />
troppo impavida affermazione<br />
contenuta in un’aggiunta all’e<strong>di</strong>zione.<br />
<br />
Amareggiato dalla chiusura<br />
umana e ideologica <strong>di</strong> quelle autorità<br />
pontificie che pure aveva sempre<br />
<strong>di</strong>feso, Monaldo decise <strong>di</strong> dare<br />
libero sfogo alla propria verve critica<br />
pubblicando in Svizzera presso<br />
l’e<strong>di</strong>tore Vela<strong>di</strong>ni. Oltre a Le illusioni<br />
della pubblica carità, oltre confine<br />
comparve La santa casa <strong>di</strong> Loreto.<br />
Discussioni istoriche e critiche del<br />
1841, ultima opera animosamente<br />
condotta per rendere omaggio alla<br />
verità storica e <strong>di</strong>mostrare, attraverso<br />
lunghi e ragionati stu<strong>di</strong>, che il<br />
trasferimento della casa sui colli<br />
lauretani non accadde sul finire del<br />
Trecento, come pure molti stu<strong>di</strong>osi<br />
asserivano, ma molti anni dopo. 18<br />
Alla fine <strong>di</strong> una lunga malattia<br />
che gli permetteva a fatica <strong>di</strong> scrivere,<br />
Monaldo morì il 30 aprile 1847,<br />
in tempo per non assistere con sofferenza<br />
ai moti dell’anno successivo<br />
che sconvolsero l’Europa.<br />
Chissà cosa ne avrebbe scritto.<br />
NOTE<br />
1<br />
MONALDO LEOPARDI, Autobiografia, con<br />
Appen<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Alessandro Avoli, Roma, Befani,<br />
1883, p. 325.<br />
2<br />
Ibi, p. 31.<br />
3<br />
Si confronti a questo proposito: AN-<br />
DREA CAMPANA, Catalogo della <strong>Biblioteca</strong> Leopar<strong>di</strong><br />
in Recanati, Firenze, Olschki, 2011, recentemente<br />
acquisito dalla <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong><br />
<strong>Senato</strong>.<br />
4<br />
Citato in ALFREDO PANZINI, Casa Leopar<strong>di</strong>,<br />
Firenze, Le Monnier, 1948, p. 160.<br />
5<br />
M. LEOPARDI, cit. p. 75.<br />
6<br />
Ibi, p. 36.<br />
7<br />
ALVARO VALENTINI in Autobiografia, a cura<br />
<strong>di</strong> Anna Leopar<strong>di</strong>, Transeuropa, 2003, p.<br />
VII.<br />
8<br />
M. LEOPARDI, Autobiografia, p. 339.<br />
9<br />
Possedute anche le Aggiunte alla prima,<br />
seconda, e terza e<strong>di</strong>zione dei Dialoghetti<br />
e le Aggiunte alla sesta e<strong>di</strong>zione, entrambe<br />
per Nobili, 1832.<br />
10<br />
DBI 64, p. 656.<br />
11<br />
M. LEOPARDI, Pre<strong>di</strong>che recitate al popolo<br />
liberale da Don Muso Duro curato del paese<br />
della verità e nella contrada della poca pazienza,<br />
[s.l.], [s.n.], 1832.<br />
12<br />
M. LEOPARDI, Catechismo filosofico per<br />
uso delle scuole inferiori proposto dai redattori<br />
della Voce della Ragione, Pesaro, Nobili,<br />
1832.<br />
13<br />
CARLO GRABHER, in Autobiografia e Dialoghetti,<br />
Bologna, Cappelli, 1972, p. 11.<br />
14<br />
A. VALENTINI, p. VIII.<br />
15<br />
M. LEOPARDI , Autobiografia, p. 7.<br />
16<br />
C. GRABHER, cit. p. 10.<br />
17<br />
L’opuscolo <strong>di</strong>venne protagonista <strong>di</strong> un<br />
gustoso botta e risposta a <strong>di</strong>stanza che coinvolse<br />
il poeta romano Giuseppe Gioacchino<br />
Belli: anch’egli infatti si occupò a più riprese<br />
della celebre causa, ma con intenti opposti:<br />
con i sonetti romaneschi Li du’ senatori<br />
e La causa Scesarini, colse l’occasione<br />
per farsi interprete della voce popolare,<br />
condannando il cinismo <strong>di</strong> cui stavano dando<br />
prova nei tribunali le duchesse Cesarini.<br />
18<br />
Completano il gruppo delle e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />
Monaldo Leopar<strong>di</strong> presenti nel Fondo Antico<br />
della <strong>Biblioteca</strong> i seguenti titoli: Catechismo<br />
sulle rivoluzioni, Modena, Per gli ere<strong>di</strong><br />
Soliani tipografi reali, 1832; Otto giorni de<strong>di</strong>cati<br />
ai liberali illusi, del 1833; le Considerazioni<br />
sulla storia d'Italia continuata da<br />
quella del Guicciar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Carlo Botta nelle<br />
tre e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Livorno, Migliaresi, 1836; Venezia,<br />
Antonio Rosa,1834 (rarissima) e Nobili,<br />
1834; Pensieri del tempo, Fossombrone,<br />
Rossi e Lana, 1836; Le parole <strong>di</strong> un credente<br />
come le scrisse l'abate F. de La Mennais<br />
quando era un credente, Modena, Vincenzi,<br />
1836; la Lettera al signor preposto Antonio<br />
Riccar<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bergamo in replica alla sua critica<br />
polemica sopra Le <strong>di</strong>scussioni lauretane,<br />
Lugano, Vela<strong>di</strong>ni, 1841 e l’Apologia della<br />
corrispondenza <strong>di</strong> Monteverde contro il<br />
giornale La Voce della Ragione […] del 1835.