Scarica l'edizione di giugno - Fondazione Biblioteca di via Senato

Scarica l'edizione di giugno - Fondazione Biblioteca di via Senato Scarica l'edizione di giugno - Fondazione Biblioteca di via Senato

bibliotecadiviasenato.it
from bibliotecadiviasenato.it More from this publisher
25.01.2015 Views

46 la Biblioteca di via Senato Milano – giugno 2012

giugno 2012 – la Biblioteca di via Senato Milano 47 BvS: il Fondo Milano Giuseppe Ripamonti: un irascibile cronista seicentesco La storia della città ambrosiana tra cariche, arresti e censure BEATRICE PORCHERA Giuseppe Ripamonti, il maggiore dei cronisti milanesi del Seicento, a cui la città ambrosiana ha dedicato una delle sue più lunghe vie, nacque il 17 agosto 1577 nella frazione Nava di Tegnone (dal 1860 Ravellino, oggi nel comune di Colle Brianza), da Bertolino e Lucrezia, piccoli proprietari terrieri. Formatosi sotto la guida dello zio Battista Ripamonti, parroco di Barzanò, a diciotto anni entrò nel Seminario della Canonica di Milano, dove, a causa della scarsità dei mezzi economici, restò un solo anno. Dedicatosi allo studio della logica presso le scuole di Brera, acquisì un’ottima conoscenza del latino, del greco e dell’ebraico, come testimoniato da Filippo Argelati nella sua Bibliotheca scriptorum Mediolanensium: «Linguas Latinam, Graecam, et Hebraicam adeo calluit, ut eis quoties opus esset, quasi naturali idiomate uteretur». 1 Dopo aver svolto diversi incarichi tra Milano, Monza e Novara, nel 1602 ricevette da Federico Borromeo il compito di insegnare grammatica ed eloquenza sacra nel Seminario di Porta Orientale, in cui restò per quattro anni. Ordinato sacerdote nel 1605, nel 1609, in occa- Nella pagina accanto: frontespizio figurato del vol. III dell’Historia patria, inciso in rame da Cesare Bassano su disegno di Cristoforo Störer. Sopra: ritratto dell’autore contenuto nel vol. III dell’Historia patria, inciso in rame da Gio. Paolo Bianchi su disegno di Cristoforo Störer La prima decade della sua Historia Ecclesiae Mediolanensis uscì nel 1617 “ex Collegii Ambrosiani Typographia”. Tale pubblicazione suscitò numerose polemiche e accuse, anche presso il Tribunale dell’Inquisizione: «per avere inserito nella Historia la vicenda di un prete Fortunato corredandola di false lettere di Gregorio Magno; di non aver taciuto episodi vergognosi della vita di Sant’Agostino; di avere trascurato i propri doveri di sacerdote; e perfino di negare l’immortalità dell’anima». 2 Molto probabilmente la causa di tanta ostilità va ricercata nel mancato apprezzamento, da parte dei superiori e dei colleghi, delle allusioni presenti nell’opera. Il prezzo da pagare fu piuttosto alto: nell’agosto del 1618 Ripamonti venne arrestato e incarcerato nel palazzo arcivescovile, privato di ogni libro, eccezion fatta per il breviario. La severa sentenza del Tribunale fu emessa il 16 agosto 1622 e prevedeva: il sottoporre l’opera alla consueta censura ecclesiastica; cinque anni di carcere, tre dei quali da scontare presso la curia, gli altri due in un luogo pio; il divieto di contisione della fondazione della Biblioteca Ambrosiana, entrò a far parte del Collegio dei Dottori con l’incarico di storiografo.

46 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – <strong>giugno</strong> 2012

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!