Scarica l'edizione di giugno - Fondazione Biblioteca di via Senato
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la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – <strong>giugno</strong> 2012<br />
PAGINE CHE PARLANO DI LIBRI<br />
Ma i libri sono da fare o da leggere<br />
Due libri sul mestiere <strong>di</strong> e<strong>di</strong>tore e lettore<br />
<strong>di</strong> matteo noja<br />
SEDUTI SUL BORDO<br />
ESTREMO DEL FUTURO<br />
Èuscita la nuova e<strong>di</strong>zione<br />
dell’Almanacco Guanda, a cura <strong>di</strong><br />
Ranieri Polese. Come titolo reca:<br />
Fare libri. Come cambia il mestiere<br />
dell’e<strong>di</strong>tore. Esce giusto ottant’anni dopo<br />
che Ugo Guandalini, col cognome<br />
abbre<strong>via</strong>to in Guanda, fondò la sua casa<br />
e<strong>di</strong>trice. Correva infatti l’anno 1932, a<br />
Modena. Il giovane aspirante e<strong>di</strong>tore<br />
aveva appena pubblicato a proprie spese<br />
un opuscolo <strong>di</strong> poesie in 150 copie,<br />
Ballata delle streghe, e subito imparò<br />
che c’è più sugo a stamparli i libri che a<br />
scriverli (anche se continuò a cimentarsi<br />
con la letteratura). Per il suo programma<br />
culturale Guanda e la sua casa e<strong>di</strong>trice<br />
non trovò consensi nel regime fascista.<br />
«Nella collezione Problemi d'oggi<br />
figurano opere <strong>di</strong> E. Buonaiuti, A. Tilgher,<br />
P. Martinetti, G. Renzi, G. A. Borgese, J.<br />
Maritain, ecc. Particolare attenzione ha<br />
sempre de<strong>di</strong>cato alla poesia con le<br />
collane La Fenice e La piccola Fenice. Si<br />
deve a Guanda la scoperta <strong>di</strong> alcuni lirici<br />
italiani e la traduzione <strong>di</strong> molti poeti<br />
stranieri del Novecento (García Lorca, T.<br />
S. Eliot, W. H. Auden, E. Pound, D.<br />
Thomas, P. Neruda, ecc.)» (citiamo da<br />
Treccani.it, l’enciclope<strong>di</strong>a online).<br />
Questo Almanacco riporta 36<br />
interventi <strong>di</strong> vari autori, sud<strong>di</strong>visi per<br />
specifiche competenze: lettori e filosofi,<br />
e<strong>di</strong>tori europei, e<strong>di</strong>tori italiani, stu<strong>di</strong>osi<br />
del mondo del libro e della lettura,<br />
librai, bibliotecari, scrittori affermati,<br />
blogger, giovani scrittori. L’insieme degli<br />
interventi <strong>di</strong>batte del futuro del libro<br />
nell’epoca degli e-books: soggetto ormai<br />
trito, ma che ancora non è stato ben<br />
definito o circoscritto.<br />
Le voci che si spiegano nelle<br />
pagine dell’Almanacco, infatti, sono<br />
<strong>di</strong>scor<strong>di</strong>. Molte nostalgiche, alcune<br />
proiettate in un futuro ancora non<br />
delineato. Come <strong>di</strong>ce nel suo intervento<br />
Ernesto Franco, della casa e<strong>di</strong>trice<br />
Einau<strong>di</strong>, «in mancanza <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso<br />
“geniale” e armonico che tenga insieme<br />
ogni dettaglio» si prova a «procedere per<br />
fondamenta e, inevitabilmente, per<br />
fughe in avanti. Simulazioni».<br />
Gli autori degli interventi partono<br />
da esperienze <strong>di</strong>verse, da settori che pur<br />
trattando il medesimo oggetto (in un<br />
impeto <strong>di</strong> efficientismo commerciale<br />
potremmo <strong>di</strong>re “la stessa merce”), il<br />
libro, sembra che da lungo tempo non si<br />
parlino neppure. Ne viene fuori un<br />
mosaico <strong>di</strong> impressioni che stenta a<br />
ritrovarsi in un’immagine univoca.<br />
Per quello che ci riguarda, come<br />
biblioteca, la sezione titolata Il futuro<br />
delle biblioteche, riporta due importanti<br />
interventi: un’intervista <strong>di</strong> Bruno Racine,<br />
presidente della Bibliothèque Nationale<br />
de France, e un saggio breve <strong>di</strong> Robert<br />
Darnton, docente universitario e<br />
<strong>di</strong>rettore della Harvard University<br />
Library. Il primo conclude l’intervista<br />
rispondendo alla domanda se il libro <strong>di</strong><br />
carta <strong>di</strong>venterà un prodotto vintage, e<br />
<strong>di</strong>ce: «Non lo so, ma in ogni caso può<br />
realmente <strong>di</strong>ventare un prodotto<br />
derivato dell’e-book e non viceversa,<br />
come avviene oggi»; il secondo titola<br />
con grande coraggio, infondendoci<br />
speranza, Con la biblioteca <strong>di</strong>gitale<br />
rinasce l’illuminismo.<br />
Dalla lettura dell’Almanacco si<br />
ricava un’impressione abbastanza<br />
strana: sembra che intorno a noi<br />
succedano cose meravigliose o<br />
pericolosissime, comunque ignote, e<br />
ancora nessuno abbia un lessico e una<br />
grammatica per poterle comprendere e<br />
spiegare. E noi non siamo ancora capaci<br />
<strong>di</strong> lavorare sul bordo estremo della<br />
scoperta.<br />
“Almanacco Guanda. Fare libri. Come<br />
cambia il mestiere dell’e<strong>di</strong>tore”.<br />
A cura <strong>di</strong> Ranieri Polese. Milano,<br />
Guanda 2012; 248 p., € 28,00<br />
UNA DIFESA APPASSIONATA<br />
DEL LIBRO E DELLA LETTURA<br />
prima d’ora mi ero<br />
chiesto quanti libri<br />
«Mai<br />
avessi, e del resto mai<br />
prima d’ora avevo avuto la tentazione <strong>di</strong><br />
contarli».<br />
Chi ha qualche libro in casa lo sa,