Scarica l'edizione di giugno - Fondazione Biblioteca di via Senato
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la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – <strong>giugno</strong> 2012<br />
L’intervista d’autore<br />
IL FORZIERE DI UN PIRATA: ROMOLO<br />
ANSALDI E I SUOI SIMENON<br />
<strong>di</strong> luigi mascheroni<br />
Come, a volte, due persone che<br />
rimangono insieme per una<br />
vita, finiscono con<br />
l’assomigliarsi nei tratti fisici o nel<br />
carattere, così anche Romolo Ansal<strong>di</strong>,<br />
dopo quasi 70 anni passati con<br />
Georges Simenon, del quale è<br />
probabilmente il più grande<br />
collezionista al mondo, e che legge e<br />
rilegge da quando era<br />
quattor<strong>di</strong>cenne, oggi è molto simile,<br />
in tante cose, al suo alter ego. Ha la<br />
medesima corporatura, <strong>di</strong>cono<br />
l’identico passo, la stessa passione<br />
per la buona tavola, il “sano” vizio<br />
della pipa («le ho collezionate per<br />
anni, solo Dunhill però: per le mie<br />
ossessioni scelgo sempre il meglio»),<br />
la curiosità per la Parigi nascosta e<br />
l’insofferenza per quella turistica<br />
(«Simenon preferiva i bassifon<strong>di</strong> e i<br />
quartieri defilati, gli stessi che<br />
frequento io quando mi capita <strong>di</strong><br />
soggiornarci») e un debole per le<br />
belle donne («Ma lui ne ebbe<br />
centinaia, io una sola, la stessa, mia<br />
moglie: da 55 anni. Sono uno<br />
all’antica…»). Ed entrambi, a loro<br />
modo sempre in giro per il mondo.<br />
Simenon, scrittore tradotto ovunque,<br />
in tutte le lingue del pianeta o quasi,<br />
e Ansal<strong>di</strong>, commercialista e<br />
consulente economico, richiesto da<br />
clienti <strong>di</strong> tutti i tipi, in ogni Paese:<br />
«Ho avuto l’occasione <strong>di</strong> pranzare con<br />
il presidente Mao, con Ronald Reagan<br />
quando era alla Casa Bianca, con<br />
Bokassa a Bangui… Sempre in giro».<br />
Anche oggi che è in pensione, e<br />
a 84 anni fa avanti e in<strong>di</strong>etro tra<br />
Lugano dove risiede, la Francia dove<br />
va a caccia <strong>di</strong> “memorie<br />
simenoniane” e Genova, dove ha i<br />
nipoti, una casa, e le ra<strong>di</strong>ci: «Sono<br />
genovese <strong>di</strong> nascita, <strong>di</strong> cultura e <strong>di</strong><br />
memoria. Il nome della mia famiglia<br />
compare per la prima volta negli<br />
archivi del comune <strong>di</strong> Genova nel<br />
1360. Gli Ansal<strong>di</strong> erano pirati,<br />
naturalmente…».<br />
Ci vuole la precisione <strong>di</strong> un<br />
commercialista, il carattere <strong>di</strong> un<br />
me<strong>di</strong>atore e lo spirito <strong>di</strong> un pirata<br />
per giocare a una caccia al tesoro<br />
che dura dagli anni Quaranta, che è<br />
certo che non avrà mai fine e che in<br />
palio invece <strong>di</strong> un forziere ha una<br />
biblioteca che contiene tutto ciò che<br />
ha prodotto la fantasia prolifica <strong>di</strong><br />
Georges Simenon: 450 tra romanzi e<br />
scritti brevi, <strong>di</strong> cui 107 sulle inchieste<br />
del Commissario Maigret, più 117<br />
romanzi “psicologici”, oltre tremila<br />
tra articoli e reportage, per un totale<br />
<strong>di</strong> circa 27mila pagine. Più tutte<br />
quelle non ancora trovate fra quelle<br />
scritte sotto i vari pseudonimi<br />
(«Quelli accertati sono 37…»).<br />
Tradotto in 55 lingue e pubblicato in<br />
44 nazioni, Simenon ha superato i<br />
700 milioni <strong>di</strong> copie vendute.<br />
Come mai Simenon<br />
«A 14 anni, nel 1942, mese <strong>di</strong><br />
<strong>giugno</strong>, sto tornando da scuola dopo i<br />
risultati <strong>di</strong> fine anno. Alle bancarelle <strong>di</strong><br />
piazza Bianchi, a Genova, vedo un libro<br />
intitolato Pietro il lettone, in un’e<strong>di</strong>zione<br />
Mondadori degli anni Trenta, con in<br />
copertina una donna bionda con le<br />
gambe nude. Diventa subito il mio regalo<br />
per la promozione. Quell’estate la passo<br />
dai miei parenti in campagna, dove il<br />
parroco un giorno vede quello che sto<br />
leggendo. La mattina dopo non trovo più<br />
il mio Simenon. La zia lo aveva bruciato:<br />
il parroco le aveva detto che l’autore era<br />
all’In<strong>di</strong>ce. Quel giorno mi sono detto:<br />
adesso voglio tutti i libri <strong>di</strong> Georges<br />
Simenon».