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26 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – <strong>giugno</strong> 2012<br />
Malaparte a Parigi nel 1948 ritratto col bassotto Pucci dall’amico Doisneau, dall’Archivio BvS<br />
conferma della telefonata <strong>di</strong> De Gasperi che lo spinge a<br />
vincere il Tour per l’Italia tutta, soprattutto per s<strong>via</strong>re l’attenzione<br />
dal drammatico gesto <strong>di</strong> un giovane studente<br />
che aveva cercato <strong>di</strong> uccidere il segretario del Partito comunista.<br />
Gianni Mura, nella nota al testo <strong>di</strong> Malaparte su<br />
Coppi e Bartali, scrive: «Il 14 luglio 1948 lo studente Pallante<br />
attenta alla vita <strong>di</strong> Togliatti (che, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong><br />
Gramsci, stimava Malaparte). Si teme un’insurrezione.<br />
Bartali non sa nulla. Il Tour riposa a Cannes. Gino è in<br />
spiaggia con la squadra. Dall’albergo gli vengono a <strong>di</strong>re<br />
che c’è una chiamata urgente dall’Italia. È Alcide De Gasperi,<br />
che gli spiega in fretta la situazione e gli chiede: “Gino,<br />
puoi vincere il Tour”. “Sono in<strong>di</strong>etro in classifica, ma<br />
la tappa <strong>di</strong> domani sì, la posso vincere, e poi si vedrà”» 7 .<br />
Le Mémoires riportano <strong>di</strong>versamente l’episo<strong>di</strong>o.<br />
Nel sesto capitolo, Mala-Bartali (o chi ha veramente scritto<br />
questa autobiografia) racconta <strong>di</strong> come siano <strong>di</strong>ffusi tra<br />
gli sportivi amuleti e superstizioni. Bartali <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> non<br />
averne mai portati. Anche se ammette <strong>di</strong> conservare<br />
un’autentica reliquia <strong>di</strong> Santa Teresa del Bambin Gesù in<br />
una medaglietta. Gli è stata regalata dalla sorella <strong>di</strong> Bernadette<br />
Soubirous, la pastorella <strong>di</strong> Lourdes, quando andò in<br />
pellegrinaggio al Carmelo <strong>di</strong> Lisieux nel 1937. La indossa<br />
sempre, anche quando dorme. L’aneddoto riconduce al<br />
tema della religione, della fede incrollabile del corridore<br />
che lo porta a <strong>di</strong>re che la classe <strong>di</strong> un campione è solo la <strong>di</strong>vina<br />
volontà che si concretizza nella macchina umana in<br />
un perfetto equilibrio organico. Fede che lo porta più <strong>di</strong><br />
una volta al cospetto del Santo Padre. La prima volta,<br />
mentre si reca nelle stanze ponitificie a visitare Pio XII,<br />
sente le gambe come «due fragili colonne <strong>di</strong> cristallo».<br />
Poi, dopo che il papa lo chiama «“figlio mio”, tutte le paure<br />
svaniscono per far posto a una pace angelica». Alla fine<br />
del racconto della visita al papa (durante la quale il corridore<br />
porta in dono una bicicletta al Santo Padre che a sua<br />
volta ne fa dono a un missionario cinese), Bartali ci parla <strong>di</strong><br />
Un telegramma <strong>di</strong> De Gasperi mal interpretato.<br />
Da Lourdes dove è arrivato con il Tour scrive al<br />
papa, «come ho scritto ugualmente a De Gasperi». E<br />
continua: «A questo proposito, tengo a precisare che è<br />
falso che De Gasperi mi abbia in<strong>via</strong>to un telegramma <strong>di</strong><br />
felicitazioni, <strong>di</strong>ciamo così, perché le mie vittorie avevano<br />
contribuito a riportare la calma in Italia. Il popolo<br />
italiano era sovraeccitato per l’attentato <strong>di</strong> cui era stato