Scarica l'edizione di giugno - Fondazione Biblioteca di via Senato
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<strong>giugno</strong> 2012 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 21<br />
BvS: Archivio Malaparte<br />
<br />
MALAPARTE E BARTALI:<br />
AMICIZIA SU DUE RUOTE<br />
Una biografia ritrovata <strong>di</strong> Gino fa pensare alla mano <strong>di</strong> Curzio<br />
LAURA MARIANI CONTI<br />
E MATTEO NOJA<br />
«Mi sono svegliato alle<br />
cinque, ho aperto<br />
la finestra, sono<br />
rimasto a lungo a contemplare i tetti<br />
<strong>di</strong> ardesia umi<strong>di</strong> <strong>di</strong> rugiada, macchiati<br />
qua e là <strong>di</strong> macchie nere, <strong>di</strong><br />
macchie grige, <strong>di</strong> macchie ver<strong>di</strong>.<br />
Un vento leggero e fresco soffiava<br />
dal Bois de Boulogne…» 1 .<br />
Curzio Malaparte torna a Parigi<br />
nel <strong>giugno</strong> 1947. Vi è stato <strong>di</strong>verse<br />
volte prima, vi ha vissuto e lavorato<br />
per molto tempo. Nel 1918, quando<br />
ancora giovanissimo, vi giunge fisicamente<br />
e psicologicamente provato<br />
dalle esperienze devastanti della prima<br />
guerra mon<strong>di</strong>ale. Nel 1931, quando vi conosce un successo<br />
eccezionale, quando Parigi tutta, l’intera Francia lo<br />
ama. E lui ricambia sinceramente, affascinato da quella<br />
che per lui è anche una donna – o tutte le donne –, una stupenda<br />
donna che ha la sua età.<br />
Ora torna a Parigi «dopo quattor<strong>di</strong>ci anni <strong>di</strong> esilio».<br />
Anche questa volta è provato: ha conosciuto il confino,<br />
l’ostracismo intellettuale <strong>di</strong> un regime, la guerra e la prigionia.<br />
E si sente in colpa: imbracciare <strong>di</strong> nuovo il fucile<br />
nel 1940 sul fronte occidentale, proprio contro gli amici<br />
francesi, non gli è piaciuto.<br />
Nella pagina precedente, Malaparte si allena sul tetto<br />
della sua casa <strong>di</strong> Capri;<br />
sopra, Gino Bartali vincitore del Tour del 1948<br />
Desidera rivedere i molti amici:<br />
Pierre Bessand Massenet, Max<br />
Dorian, Jean Cassou, Jean Cocteau,<br />
Blaise Cendrars, François Mauriac.<br />
Ha desiderio <strong>di</strong> confrontarsi con loro,<br />
come prima, con intelligenza. È<br />
curioso <strong>di</strong> vedere come la grande<br />
capitale sia uscita materialmente e<br />
culturalmente dalle miserie dell’ultima<br />
guerra.<br />
Parigi infatti si è liberata dall’occupazione<br />
tedesca. Rispetto a<br />
prima della guerra, ora la città ha<br />
nuovi eroi, nuovi idoli, anche in letteratura<br />
e in filosofia. Ora, soprattutto<br />
c’è Sartre e il suo esistenzialismo a influenzarne<br />
il pensiero. Verso <strong>di</strong> lui Malaparte nutre istintivamente<br />
un profondo <strong>di</strong>sprezzo. È colpevole ai suoi occhi<br />
<strong>di</strong> aver esercitato l’arte francese per eccellenza «<strong>di</strong> volgarizzare,<br />
<strong>di</strong> rendere piacevole, comprensibile, alla portata<br />
<strong>di</strong> tutti, <strong>di</strong> rendere salottieri, <strong>di</strong> mettere alla moda le teorie,<br />
i problemi, le idee degli altri popoli. Di ridurre in profumo<br />
il fango <strong>di</strong> certi pesci […] Sartre ha scritto, insomma,<br />
L’existentialisme pour les dames […]. Non è con questo<br />
ritorno ai vecchi sistemi che la Francia tornerà ad avere il<br />
primo posto nella cultura europea» 2 . E il nostro scrittore<br />
ricorda come, tra i primi, con la collaborazione <strong>di</strong> Mora<strong>via</strong>,<br />
all’esistenzialismo avesse de<strong>di</strong>cato un numero unico<br />
<strong>di</strong> “Prospettive” presentando per la prima volta in Italia le<br />
nuove idee filosofiche, attraverso gli scritti dei «migliori<br />
cultori <strong>di</strong> Jaspers e Heidegger». Per aggirare la censura