Scarica l'edizione di giugno - Fondazione Biblioteca di via Senato
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<strong>giugno</strong> 2012 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 15<br />
quali volgeva in italiano in versi sciolti il nono libro<br />
dell’Eneide; e una Breve et utile somma cavata d’una parte<br />
de’ decreti del Sacrosanto oecumenico Concilio Tridentino<br />
(Firenze, Bartolomeo Sermartelli, 1565).<br />
Minerbetti era assai noto agli intellettuali dell’epoca<br />
e figura anche tra i fondatori dell’Accademia degli<br />
Umi<strong>di</strong>. 3 Ebbe infatti rapporti con personaggi importanti<br />
del suo tempo quali Michelangelo, del quale<br />
fu grande ammiratore, e soprattutto Giorgio Vasari. Il<br />
carteggio <strong>di</strong> Giorgio Vasari riflette una ricca corrispondenza<br />
tra i due che copre quasi un quarto <strong>di</strong> secolo, dal<br />
1550 fino al 1573, anno precedente la scomparsa <strong>di</strong> Vasari<br />
e <strong>di</strong> Minerbetti. Già in una lettera del 4 ottobre<br />
1551 Minerbetti si rivolgeva a Vasari per aiutarlo a coinvolgere<br />
Michelangelo nella realizzazione <strong>di</strong> un quadro<br />
raffigurante la “Pazienza”, che era l’impresa della<br />
sua famiglia: “E poiché io son privo per mia mala fortuna<br />
<strong>di</strong> non poter aver <strong>di</strong> sua mano qualche cosa, siami almeno<br />
concesso dalla bontà sua, che io possa godere in<br />
vita mia del suo infinito ingegno qualche cosa a mia<br />
fantasia, e sia questa: che e’ vi <strong>di</strong>ca, come si debba a iu<strong>di</strong>zio<br />
suo <strong>di</strong>pinger la Pazienza, la quale, come a bocca vi<br />
<strong>di</strong>ssi, è la mia impresa e da me fu presa in quei tempi<br />
che essendo giovanetto, al servizio <strong>di</strong> mio zio così strano<br />
e arabico, mi bisognava, oltre a mille bassi servizii<br />
che io exercitavo, comportare infinite ingiurie. Imperò<br />
conoscendomi povero e abandonato, mi resolvei, che<br />
la Pazienza mi dovesse condurre a questo grado, el<br />
quale merciè <strong>di</strong> Jesu tengo con molto contento”. 4 E più<br />
avanti in una lettera composta poco dopo precisa<br />
“Aspetto con molto desiderio la Pazienza, formata dalle<br />
vostre benedette mani e ghiribizata insieme da quel<br />
gran<strong>di</strong>ssimo Vecchio che tutto ’l mondo e ammira e<br />
meritamente onora”. 5 Alla fine è proprio lo stesso Vasari,<br />
consultatosi con Annibale Caro – visto che Michelangelo<br />
non <strong>di</strong>mostrava alcun interesse – a sviluppare<br />
un’ine<strong>di</strong>ta iconografia per la rappresentazione<br />
della “Pazienza” in un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> bozzetto, per il quale<br />
Minerbetti lo ringraziava il 28 novembre del 1551,<br />
scrivendogli che “dove ho trovata la mia Pazienza <strong>di</strong>