0264_BvS n.3 marzo_ok - Fondazione Biblioteca di via Senato
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<strong>marzo</strong> 2010 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 7<br />
ogni costo essere un personaggio sono fenomeni oggi<br />
comuni, quasi banali. Il Malaparte mondanissimo, che<br />
curava come una signora la propria bellezza, viveva da<br />
single e passava da una donna all’altra, oggi non susciterebbe<br />
scandalo, come invece lo suscitò nella sua epoca<br />
piccolo-borghese e conservatrice. Nel 1955 annunciò<br />
anche un progetto che la malattia e la morte gli avrebbero<br />
impe<strong>di</strong>to <strong>di</strong> realizzare, ma che anticipava <strong>di</strong> molto<br />
sia l’ecologismo sia il concetto attuale <strong>di</strong> sponsorizzazione:<br />
annunciò al mondo che avrebbe attraversato gli<br />
Stati Uniti in bicicletta per «protestare contro la eccessiva<br />
meccanizzazione della vita moderna» e propagandare<br />
un ritorno alla natura; contando <strong>di</strong> farsi pagare le<br />
spese dalla Coca-Cola, non mancò <strong>di</strong> annunciare che<br />
durante l’impresa si sarebbe tenuto su con ben duemila<br />
bottiglie della bevanda.<br />
Sarebbe lunga l’elencazione completa <strong>di</strong> Malaparte<br />
precursore, ma è il caso <strong>di</strong> ricordare almeno che,<br />
giovanissimo <strong>di</strong>rettore della Stampa, alla fine degli anni<br />
Venti varò il giornalismo d’inchiesta; e che, sul finire<br />
della vita, fu tra i primi a visitare la Cina maoista, riporfine<br />
dell’amore con Virginia Bourbon<br />
imposta dal suocero <strong>di</strong> lei, il senatore<br />
Giovanni Agnelli, alla partecipazione<br />
come corrispondente <strong>di</strong> guerra al<br />
Secondo conflitto, ai continui problemi<br />
con il regime fascista e con i tedeschi.<br />
LA TERRA su cui rovina<br />
fragorosamente un intero continente,<br />
in cui vengono gettati <strong>di</strong>ritti e <strong>di</strong>gnità<br />
<strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> persone, la terra e la polvere<br />
delle macerie dei bombardamenti che<br />
crollando travolgono drammaticamente<br />
anche i valori <strong>di</strong> una civiltà antica come<br />
quella europea: la terra avvilita e offesa<br />
che Malaparte vede nel suo vagabondare<br />
<strong>di</strong> giornalista durante la Seconda guerra<br />
mon<strong>di</strong>ale; quella che per lui rappresenta<br />
il <strong>di</strong>sfacimento morale e civile <strong>di</strong> tutta<br />
una generazione, la sua, e che descrive<br />
magistralmente, con parole dure ma<br />
sincere, nei suoi capolavori, Kaputt e La<br />
pelle. La terra <strong>di</strong> una rivoluzione epocale<br />
che precipitando su se stessa avrebbe<br />
portato a un futuro ancora sconosciuto;<br />
la stessa terra che, ne è sicuro, avrebbe<br />
condotto alla necessaria resurrezione <strong>di</strong><br />
tutto un popolo. La terra dei suoi libri<br />
che lo confermano tra i più importanti<br />
scrittori al mondo, che gli procurano<br />
gioie e dolori, sottoponendolo anche a<br />
una serie <strong>di</strong> contestazioni e persecuzioni.<br />
La terra solida della fama in<strong>di</strong>scussa su<br />
cui e<strong>di</strong>ficare il proprio avvenire; la terra<br />
natia la cui conoscenza lo aiuterà<br />
ad affrontare una realtà tante volte<br />
allontanata e esorcizzata nella scrittura.<br />
L’ACQUA che tutto lava, che tutto<br />
può travolgere con impeto, come tutto<br />
può rispettare, avvolgendolo. L’acqua<br />
simbolo <strong>di</strong> un lavacro rituale, <strong>di</strong> una<br />
pulizia soprattutto morale da tutte le<br />
impurità e le scorie accumulate durante<br />
una vita. L’acqua che circonda la terra e<br />
rende l’uomo stesso un’isola nella ricerca<br />
<strong>di</strong> purificazione, <strong>di</strong> tranquillità dopo molti<br />
tormenti. L’acqua che circonda quello che<br />
rimarrà per i tempi futuri, il contributo<br />
artistico più originale, inusuale per un<br />
uomo <strong>di</strong> lettere come lui, quella “Casa<br />
come me”, sua unica, sincera e ideale<br />
“autobiografia”, ideata e progettata da<br />
Malaparte, costruita caparbiamente sulla<br />
punta Massullo a Capri, che ancora oggi<br />
in tutto il mondo è ad<strong>di</strong>tata come uno dei<br />
più begli esempi <strong>di</strong> architettura moderna.<br />
L’acqua dove tutto si specchia, come lo<br />
scrittore si specchia e continua a<br />
rappresentarsi nelle creazioni del suo genio<br />
originale: nelle incursioni nel mondo del<br />
cinema, con il film realizzato – il Cristo<br />
proibito con Raf Vallone – e con i mille<br />
altri solo progettati; nei molteplici tentativi<br />
– non sempre fortunati ma comunque<br />
significativi e degni <strong>di</strong> essere ripresi – <strong>di</strong><br />
affacciarsi sul palcoscenico del teatro,<br />
affrontando con coraggio perfino il terreno<br />
scabroso della rivista <strong>di</strong> avanspettacolo.