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0264_BvS n.3 marzo_ok - Fondazione Biblioteca di via Senato

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<strong>marzo</strong> 2010 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano 5<br />

Vissuto e morto con fama <strong>di</strong> voltagabbana, fu solo un vero rivoluzionario<br />

<br />

CURZIO IL PRECURSORE<br />

TRA ITALICI VIZI E VIRTÙ<br />

Uomo <strong>di</strong> mondanità e potere, <strong>di</strong>fese sempre la propria libertà<br />

GIORDANO BRUNO GUERRI<br />

❝Le opinioni <strong>di</strong> un uomo su un altro,<br />

specie <strong>di</strong> un critico, non sono mai obiettive;<br />

e perciò non mi interessano.❞<br />

Visitando la mostra “Malaparte. Arcitaliano nel<br />

mondo”, la prima domanda che viene spontanea<br />

è quale sarebbe, oggi, la posizione politica<br />

<strong>di</strong> Curzio Malaparte: un uomo passato dal Partito Repubblicano<br />

al fascismo, all’antifascismo e <strong>di</strong> nuovo al fascismo,<br />

poi al filocomunismo, all’anticomunismo. E<br />

che morì conteso fra comunisti e cattolici: Palmiro Togliatti<br />

in persona gli consegnò la tessera del Pci, che però<br />

Malaparte avrebbe stracciato dopo un’improvvisa<br />

conversione. Forse la conversione<br />

non ci fu, o forse <strong>di</strong> tessere del Pci ne<br />

aveva due, perché una l’ho vista con i<br />

miei occhi molti anni dopo, in mano<br />

alla sorella Maria. Malaparte era un<br />

uomo non inquadrabile, e dunque è<br />

<strong>di</strong>fficile immaginarlo inquadrato, ai<br />

giorni nostri, in uno dei due schieramenti:<br />

che a lui – uomo <strong>di</strong> eccessi e<br />

<strong>di</strong> provocazioni – sembrerebbero<br />

senz’altro troppo simili l’un altro<br />

per essere interessanti.<br />

<br />

Vissuto e morto con la fama <strong>di</strong><br />

voltagabbana, scrisse, in Deux chapeaux<br />

de paille d’Italie, del 1948: «Il<br />

Curzio Malaparte, luglio 1955<br />

BVS: MALAPARTE IN MOSTRA<br />

Prosegue fino al 26 settembre 2010<br />

“Malaparte. Arcitaliano nel mondo”,<br />

la grande mostra che la <strong>Biblioteca</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> de<strong>di</strong>ca al talento dello<br />

scrittore pratese e, prima ancora,<br />

al fascino magnetico della sua figura<br />

<strong>di</strong> uomo e <strong>di</strong> intellettuale sui generis.<br />

Un ine<strong>di</strong>to allestimento svela così<br />

alcune carte del suo archivio personale,<br />

lettere e documenti che si affiancano<br />

a varie e<strong>di</strong>zioni dei suoi libri e a <strong>di</strong>verse<br />

fotografie scattate dallo stesso Curzio.<br />

Per informazioni: 02/76215314-323<br />

solo, il vero programma <strong>di</strong> ogni italiano è <strong>di</strong> essere in<br />

buoni rapporti con il partito al potere». Una frase che<br />

molti ancora oggi considerano appropriatissima all’autore.<br />

Se non che Malaparte ebbe una condanna a cinque<br />

anni <strong>di</strong> confino durante il regime fascista, si avvicinò<br />

per la prima volta al Pci a guerra non ancora conclusa e<br />

passò il resto della sua vita a polemizzare con la Democrazia<br />

Cristiana al potere. Il fatto è che Malaparte <strong>di</strong>sprezzava<br />

le ideologie, ma amava le rivoluzioni.<br />

Si staccò prima dal fascismo, poi dal comunismo,<br />

quando si accorse che non avrebbero compiuto rivoluzione<br />

alcuna. E scese a compromessi con entrambi perché<br />

riteneva che la propria libertà, il suo bene più prezioso,<br />

e la propria scrittura valessero più del martirio<br />

pro o contro un’ideologia. E proprio il crollo delle<br />

ideologie e la <strong>di</strong>fesa delle libertà in<strong>di</strong>viduali,<br />

che è alla base delle più<br />

moderne democrazie liberali, fanno<br />

<strong>di</strong> lui un precursore, piuttosto<br />

che un voltagabbana: come sostenevo<br />

in un libro (L’Arcitaliano. Vita<br />

<strong>di</strong> Curzio Malaparte, Bompiani) che<br />

ha ormai trent’anni anni, è sempre<br />

vivo in libreria, continuamente ristampato,<br />

e che non è ancora stato<br />

smentito: anche se una frase grossolana<br />

nella cartella stampa della<br />

bella mostra <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> sostiene<br />

che «Malaparte non è stato oggetto,<br />

fino ad ora, <strong>di</strong> una ragionevole e<br />

obiettiva biografia». A quella biografia,<br />

tradotta da Denoel, nel 1983

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