0264_BvS n.3 marzo_ok - Fondazione Biblioteca di via Senato
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60 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – <strong>marzo</strong> 2010<br />
Da sinistra: Ama<strong>di</strong>gi <strong>di</strong> Gaula e il suo scu<strong>di</strong>ero; incisione cinquecentesca; Pablo Picasso, Don Chisciotte e Sancio Panza,<br />
1955; incisione<br />
so il Don Chisciotte è sin dall’inizio un<br />
romanzo impregnato <strong>di</strong> letteratura,<br />
«uno straor<strong>di</strong>nario organismo che<br />
trascende, fino quasi a celarla, questa<br />
sua letterarietà originaria; […] un colossale<br />
intertesto, una vasta e complessa<br />
confluenza <strong>di</strong> generi e filoni<br />
letterari, nonché <strong>di</strong> registri linguistici;<br />
è simile ad un fantastico libro totale<br />
che compen<strong>di</strong>asse e rendesse intelligibile,<br />
per mutua giustificazione<br />
delle <strong>di</strong>fferenze, tutta la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong><br />
Babele» 5 . Per Bachtin era «un esemplare<br />
classico e purissimo <strong>di</strong> genere<br />
romanzesco» poiché «con estrema<br />
profon<strong>di</strong>tà e ampiezza ha realizzato<br />
tutte le possibilità artistiche della parola<br />
romanzesca pluri<strong>di</strong>scorsiva e internamente<br />
<strong>di</strong>alogizzata» 6 .<br />
L’esaurirsi, anche sul piano<br />
letterario, della mitica suggestione<br />
del mondo cavalleresco e delle sue<br />
regole etiche è dunque all’origine<br />
del mondo. […] Don Chisciotte legge<br />
il mondo per <strong>di</strong>mostrare i libri» 3 .<br />
E perciò, agli albori del Seicento,<br />
Cervantes mise in scena la figura <strong>di</strong><br />
colui che, indossata una celata <strong>di</strong> cartapesta,<br />
armato ri<strong>di</strong>colmente <strong>di</strong> tutto<br />
punto, in sella al ronzino Ronzinante,<br />
in compagnia del fido scu<strong>di</strong>ero<br />
Sancio Panza (nel romanzo cervantino<br />
anche l’onomastica ha un senso), è<br />
pronto per av<strong>via</strong>rsi verso la più folle<br />
delle avventure, «ma in realtà perseguendo<br />
uno scopo ben definito, cioè<br />
<strong>di</strong> mettere in pratica quanto ha letto<br />
nei libri», come ha sostenuto a sua<br />
volta Marthe Robert 4 .<br />
Qui sta il centro della novità<br />
ideata da Cervantes con la sua storia<br />
fittiziamente ricavata dalla traduzione<br />
dall’arabo della Historia <strong>di</strong> Don<br />
Chisciotte della Mancia scritta dallo<br />
storico Cide Hamete Benengeli. Un<br />
manoscritto ritrovato. In questo sendella<br />
patetica follia del personaggio<br />
cervantino. La fine <strong>di</strong> quel mondo<br />
ha messo in crisi gli schemi formali<br />
e strutturali della rappresentazione<br />
epica ed ha favorito il passaggio<br />
dall’ideale classico, basato sul concetto<br />
dell’imitazione, alla presa <strong>di</strong><br />
coscienza che quell’or<strong>di</strong>ne apparentemente<br />
intangibile era ormai<br />
inadeguato e insufficiente a fronteggiare<br />
l’insorgere <strong>di</strong> un sentimento<br />
nuovo, che metteva in <strong>di</strong>scussione<br />
le certezze <strong>di</strong> una realtà<br />
certificata per secoli dalla letteratura:<br />
«La stesura del Don Chisciotte<br />
corrisponde a un itinerario dalla<br />
Rinascenza al Barocco», secondo<br />
l’immagine data da Cesare Segre 7 ;<br />
il tragitto che porta dalla rispettosa<br />
imitazione dell’or<strong>di</strong>ne naturale al<br />
<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne della trasgressione, avendo<br />
come protagonista proprio lui,<br />
Don Chisciotte, eroe <strong>di</strong> quella