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Consiglio di amministrazione della Fondazione Biblioteca di via Senato Marcello Dell’Utri (presidente) Giuliano Adreani, Carlo Carena, Fedele Confalonieri, Maurizio Costa, Ennio Doris, Paolo Andrea Mettel, Fabio Perotti Cei, Fulvio Pravadelli, Carlo Tognoli Segretario Generale Angelo De Tomasi Collegio dei Revisori dei conti Achille Frattini (presidente) Gianfranco Polerani, Francesco Antonio Giampaolo Fondazione Biblioteca di via Senato Elena Bellini segreteria mostre Chiara Bonfatti sala Campanella Sonia Corain segreteria teatro Giacomo Corvaglia sala consultazione Marcello Dell’Utri conservatore Claudio Ferri direttore Luciano Ghirelli servizi generali Matteo Noja responsabile dell’Archivio e del Fondo Moderno Donatella Oggioni responsabile teatro e ufficio stampa Annette Popel Pozzo responsabile del Fondo Antico Gaudio Saracino servizi generali Direttore responsabile Angelo Crespi Ufficio di redazione Matteo Tosi e Gianluca Montinaro Progetto grafico e impaginazione Elena Buffa Raccolta pubblicitaria Margherita Savarese Fotolito e stampa Galli Thierry, Milano Referenze fotografiche Saporetti Immagini d’Arte Snc, Milano L’editore si dichiara disponibile a regolare eventuali diritti per immagini o testi di cui non sia stato possibile reperire la fonte Immagine in copertina: Pier Paolo Pasolini, 1974 ca. foto di Pietro Pascuttini Direzione e redazione Via Senato, 14 – 20121 Milano Tel. 02 76215318 Fax 02 782387 segreteria@bibliotecadiviasenato.it www.bibliotecadiviasenato.it Bollettino mensile della Biblioteca di via Senato Milano distribuito gratuitamente Stampato in Italia © 2010 – Biblioteca di via Senato Edizioni Tutti i diritti riservati Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana Reg. Trib. di Milano n. 104 del 11/03/2009

la Biblioteca di via Senato - Milano MENSILE DI BIBLIOFILIA – ANNO II – N.3 – MILANO, MARZO 2010 Editoriale Per questa primavera, la nostra Biblioteca, per motivi diversi, ha scelto di rendere omaggio a Curzio Malaparte e Pier Paolo Pasolini, due intellettuali tra i più discussi delle nostre lettere. Con l’obiettivo di delinearne un ritratto il più possibile a tutto tondo – che rendesse conto tanto dell’uomo quanto dello scrittore – attraverso le opere che li hanno fatto grandi, ma anche e soprattutto attraverso le carte, i documenti e gli scatti della loro vita quotidiana. La fotografia, in particolare, diventa strumento privilegiato per conoscerli e raccontarli, e questo anche in virtù dell’attenzione che loro stessi dimostrarono verso il mondo delle immagini e verso questa tecnica “nuova”, che affrontarono a più riprese facendosene sia oggetto che soggetto. Malaparte e Pasolini, infatti, si confrontarono con il loro tempo a trecentosessanta gradi e osarono linguaggi sempre diversi per dare sfogo al loro estro e per narrare la loro idea dell’uomo e del mondo, riuscendo così a diventare testimoni insostituibili del loro prsente e, al tempo stesso, precursori di quelle nascenti istanze culturali che i più non riuscivano ancora a scorgere. Entrambi, insomma, scelsero di essere autentici e di difendere la loro libertà e la loro arte, senza bisogno di essere “contro” a tutti i costi, ma non asservendosi ad alcun potere. Ebbero, semmai, l’umiltà di confrontarsi con esso per servirsene nell’affermazione del loro genio. Ma, impossibili da imbrigliare, in un certo senso ne furono travolti, tirati per la giacchetta e poi ricacciati da qualsiasi parte, vanamente “chiacchierati”. Ed è per questo, allora, che adesso lasciamo a loro la parola.

la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> - Milano<br />

MENSILE DI BIBLIOFILIA – ANNO II – N.3 – MILANO, MARZO 2010<br />

E<strong>di</strong>toriale<br />

Per questa primavera, la nostra <strong>Biblioteca</strong>,<br />

per motivi <strong>di</strong>versi, ha scelto <strong>di</strong> rendere<br />

omaggio a Curzio Malaparte e Pier Paolo<br />

Pasolini, due intellettuali tra i più <strong>di</strong>scussi<br />

delle nostre lettere. Con l’obiettivo <strong>di</strong> delinearne<br />

un ritratto il più possibile a tutto tondo –<br />

che rendesse conto tanto dell’uomo quanto<br />

dello scrittore – attraverso le opere che li hanno<br />

fatto gran<strong>di</strong>, ma anche e soprattutto attraverso<br />

le carte, i documenti e gli scatti della loro vita<br />

quoti<strong>di</strong>ana.<br />

La fotografia, in particolare, <strong>di</strong>venta<br />

strumento privilegiato per conoscerli e raccontarli,<br />

e questo anche in virtù dell’attenzione<br />

che loro stessi <strong>di</strong>mostrarono verso il mondo<br />

delle immagini e verso questa tecnica “nuova”,<br />

che affrontarono a più riprese facendosene<br />

sia oggetto che soggetto.<br />

Malaparte e Pasolini, infatti, si confrontarono<br />

con il loro tempo a trecentosessanta gra<strong>di</strong><br />

e osarono linguaggi sempre <strong>di</strong>versi per dare sfogo<br />

al loro estro e per narrare la loro idea dell’uomo<br />

e del mondo, riuscendo così a <strong>di</strong>ventare testimoni<br />

insostituibili del loro prsente e, al tempo stesso,<br />

precursori <strong>di</strong> quelle nascenti istanze culturali<br />

che i più non riuscivano ancora a scorgere.<br />

Entrambi, insomma, scelsero <strong>di</strong> essere<br />

autentici e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere la loro libertà e la loro arte,<br />

senza bisogno <strong>di</strong> essere “contro” a tutti i costi, ma<br />

non asservendosi ad alcun potere. Ebbero, semmai,<br />

l’umiltà <strong>di</strong> confrontarsi con esso per servirsene<br />

nell’affermazione del loro genio. Ma, impossibili<br />

da imbrigliare, in un certo senso ne furono travolti,<br />

tirati per la giacchetta e poi ricacciati da qualsiasi<br />

parte, vanamente “chiacchierati”. Ed è per questo,<br />

allora, che adesso lasciamo a loro la parola.

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