0264_BvS n.3 marzo_ok - Fondazione Biblioteca di via Senato
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32 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – <strong>marzo</strong> 2010<br />
L’intervista d’autore<br />
LA BIBLIOTECA “UTILE” DI CESARE<br />
DE MICHELIS, TUTTA ITALIANA<br />
<strong>di</strong> luigi mascheroni<br />
Poche regole, ma chiare. Primo:<br />
nella gigantesca biblioteca -<br />
45mila volumi - tiene soltanto<br />
autori italiani, e gli stranieri solo<br />
se parlano <strong>di</strong> italiani. Secondo: i libri<br />
sono rigorosamente sistemati<br />
cronologicamente, per secolo,<br />
e all’interno <strong>di</strong> ogni secolo, in or<strong>di</strong>ne<br />
alfabetico. Terzo: nessun timore<br />
reverenziale per il libro. Non sono<br />
feticci ma strumenti da usare.<br />
Docente <strong>di</strong> Letteratura italiana<br />
all’Università <strong>di</strong> Padova, presidente<br />
della casa e<strong>di</strong>trice Marsilio e<br />
protagonista <strong>di</strong> innumerevoli<br />
“operazioni” culturali tra le quali vale<br />
ricordare la <strong>di</strong>rezione insieme con<br />
Massimo Cacciari, dal 1965 al 1974,<br />
della “leggendaria” rivista “Angelus<br />
novus”, Cesare De Michelis ha una<br />
nozione della bibliofila vasta come<br />
la sua libreria, che ricopre<br />
completamente - lungo mezzo<br />
chilometro <strong>di</strong> scaffali - la casa<br />
veneziana, nel quartiere Dorsoduro.<br />
Non si ritiene bibliofilo,<br />
ma bibliomane, anzi collezionista.<br />
Non ha il culto per le prime<br />
e<strong>di</strong>zioni, ma semmai per i libri<br />
che costituiscono le fondamenta<br />
dell’identità italiana: quelli<br />
che ci spiegano “chi siamo”.<br />
Non colleziona<br />
in<strong>di</strong>scriminatamente, ma nello stesso<br />
tempo conserva tutto ciò che è<br />
italiano. «Ciò che conferisce una<br />
personalità alla mia biblioteca - <strong>di</strong>ce<br />
- è il fatto <strong>di</strong> combaciare con la<br />
letteratura che amo, la nostra»”.<br />
E cosa c’è <strong>di</strong> preciso nella sua<br />
libreria<br />
Quasi tutto il Novecento italiano.<br />
Moltissimo Sette e Ottocento,<br />
in particolare veneto, da Carlo Goldoni<br />
a Ippolito Nievo. Più Tre e Quattrocento<br />
che Cinquecento, con l’eccezione <strong>di</strong> una<br />
passione smodata per il Bembo. E a<br />
parte, Boccaccio: come allievo <strong>di</strong> Vittore<br />
Branca ho iniziato a leggerlo prima<br />
ancora <strong>di</strong> camminare… Quante e<strong>di</strong>zioni<br />
ho del Decameron Qualche decina.<br />
Di Goldoni invece, come<br />
Presidente della Marsilio, ha pensato<br />
bene <strong>di</strong> varare l’e<strong>di</strong>zione nazionale<br />
delle opere.<br />
Carlo Goldoni è il “mio” autore<br />
in assoluto. Un amore adolescenziale.<br />
Le numerose e confuse e<strong>di</strong>zioni<br />
settecentesche, la mancanza degli<br />
autografi e la vastità del corpus<br />
goldoniano - più <strong>di</strong> cento comme<strong>di</strong>e,<br />
melodrammi, poesie, un ricco epistolario<br />
- hanno impe<strong>di</strong>to finora che si<br />
affrontasse seriamente la questione<br />
dell’e<strong>di</strong>zione critica delle opere.<br />
Per questo abbiamo deciso<br />
<strong>di</strong> varare l’e<strong>di</strong>zione nazionale, e con due<br />
particolarità. Primo: non volumi<br />
monumentali ed economicamente<br />
inaccessibili, ma libri maneggevoli,<br />
<strong>di</strong> piccolo formato, a prezzi normali.<br />
Secondo: rispetto alle e<strong>di</strong>zioni nazionali<br />
classiche, caratterizzate dal fatto<br />
che prima si stu<strong>di</strong>a tutto un autore e poi<br />
si pubblica, noi abbiamo imparato<br />
a stu<strong>di</strong>arlo pubblicandolo.<br />
Cosa significa per Lei<br />
collezionare libri<br />
E’ una necessità <strong>di</strong> lavoro prima<br />
<strong>di</strong> tutto. Nella vita stravagante che mi è<br />
capitata, io ho sempre stu<strong>di</strong>ato<br />
soprattutto nelle ore non lavorative:<br />
<strong>di</strong> notte, <strong>di</strong> mattina presto, nei giorni<br />
<strong>di</strong> festa… E non potendo frequentare<br />
le biblioteche, me ne sono fatta una mia.<br />
La più ricca e completa possibile.<br />
Insomma, solo libri che le sono