TENSIONI AMMNISTRATIVE - Gazzetta del Sulcis Iglesiente

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25.01.2015 Views

Gazzetta del Sulcis n°357 del 10 Aprile 2007 LA PROTOVESME SRL MINACCIA IL BLOCCO PER L’AZIONE DI DISTURBO AI CANCELLI DI LAVORATORI DELLE IMPRESE D’APPALTO Sono ancora in pochi ad avere compreso la delicatezza in cui operano le grandi industrie di Portovesme. A non aver compreso, prima degli altri, c’è l’apparato politico regionale che ancora non è riuscito ad attivare un tavolo concertativo con i produttori di energia elettrica dai quali strappare, non a parole, concrete condizioni tariffarie che avvicinino le industrie isolane a quelle concorrenti del resto d’Europa. Altri che non hanno capito, almeno per intero, sono gli Amministrazioni locali, ma soprattutto il Sindacato che preferisce attendere il momento vertenziale, piuttosto che prevenire tale ipotesi. Non ultimi infine ci si sono messi anche i lavoratori delle imprese d’appalto che per solidarizzare con un piccolo gruppo di cassintegrati, ha fatto venir meno le condizioni di sicurezza in fabbrica, dove peraltro il numero di cassintegrati è almeno quadruplo di quello degli appalti. Contro questa precaria, e per qualche verso anche irresponsabile, condizione è scesa in piazza la stessa Direzione aziendale della Portovesme srl che ha minacciato il blocco dell’attività negli impianti. Tale evento è stato preceduto dal comunicato dell’Ufficio legale che ha spiegato, a chiare lettere, le motivazioni che hanno spinto l’azienda ad agire di conseguenza. “In ragione di quanto accaduto negli ultimi giorni, scrive Gianmario Callai Responsabile dell’Ufficio legale della Portovesme srl, si rende indispensabile rendere evidente la posizione della Portovesme srl sullo stato delle imprese d’appalto operanti all’interno dello stabilimento. Ci pare opportuno, prima di tutto, evidenziare che a tutt’oggi la Portovesme srl ha avviato la procedura per l’attivazione della proroga di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per n° 100 dipendenti diretti. La Cassa Integrazione Guadagni è stato richiesta fino a marzo 2008. Tale procedimento si è reso necessario per due ordini di motivi: 1) la messa in stand by dell’impianto Imperial Smelting, avvenuta il 18 febbraio 2005, che ha comportato una contrazione del lavoro sia per i diretti che per le imprese d’appalto; 2) il ritardo accumulato nelle attività di investimento già programmate e non ancora avviate per fattori indipendenti dalla volontà aziendale: nella fattispecie l’inefficacia della legge 80/05 nella parte in cui prevedeva tariffe energetiche parificate ai diretti competitors europei. Pur tra enormi difficoltà, la Portovesme srl ha gestito la situazione che si è andata a creare senza operare un licenziamento, ma soprattutto nel totale rispetto delle quote di lavoro precedentemente assegnate alle imprese d’appalto secondo i criteri di specializzazione richiesti. Le conseguenze sono state che, EURALLUMINA AUTORIZZATA ESERCIZIO DEL NUOVO BACINO Gianni Podda mentre per i dipendenti della Portovesme srl vi è stato un costante e standardizzato ricorso allo strumento di CIGS (non essendosi create condizioni alternative), per le imprese d’appalto, talvolta, vi sono stati incrementi di lavoro (a solo titolo di esempio: la grande fermata Kivcet) che hanno azzerato il ricorso alla CIGS per periodi più o meno lunghi. L’evidenza che si presenta oggi è che la Portovesme srl gestisce lo strumento della Cassa Integrazione per n° 100 lavoratori diretti secondo un programma prestabilito e nel rispetto degli accordi sindacali raggiunti, accordi che hanno garantito la continuità produttiva dello stabilimento a tutela di tutti i lavoratori siano essi diretti o indotti. La stessa situazione per le imprese d’appalto (nello specifico la gestione della Cassa Integrazione per n° 27 lavoratori), compromette la continuità di marcia degli impianti in ragione degli improvvisi e ripetuti blocchi ai cancelli, vanificando di fatto tutti gli sforzi compiuti fino ad oggi per garantire il lavoro esistente. Stante la situazione e considerata l’impossibilità di gestire la conduzione tecnica in condizioni di sicurezza per i lavoratori e gli impianti, la Portovesme srl si trova costretta ad attivare le procedure di fermata degli stessi con la conseguente sospensione di tutti i contratti in essere”. La CISL ha chiesto il rispetto dell’accordo siglato il 24 novembre 2006 tra Regione, Sindacati ed Impresa ATI-IFRAS, e relativo all’occupazione di 485 lavoratori (ex LSU) impegnati nei lavori di risanamento e bonifica delle aree minerarie dismesse. A seguito della scadenza della convenzione Regione-Ministeri, indicata originariamente nel 31 dicembre 2006, l’azienda aveva provveduto a licenziare tutto il personale interessato. La firma dell’intesa aveva scongiurato tale pericolo e, contestualmente, proposto un percorso di definitiva stabilizzazione di queste maestranze. Un improvviso voltafaccia dell’Amministrazione regionale ha, nei fatti, rimosso tale intesa ponendo 485 famiglie di fronte ad una prospettiva grondante preoccupazioni anche perché dal 31 marzo scorso, dietro richiesta degli uffici regionali, l’azienda ha provveduto a sospendere tutte le attività e, di conseguenza, i lavoratori. La CISL giudica grave l’atteggiamento della Giunta regionale che, nella particolare circostanza, si è rivelata incapace di onorare un percorso proposto dalla stessa ed accettato dai lavoratori e dai sindacati, nonostante prevedesse un’ipotesi ben diversa da quella originariamente sollecitata dalle maestranze e da CGIL CISL UIL regionali. La CISL sollecita una chiara iniziativa da parte delle forze politiche regionali per evitare Lavoro Portovesme srl LA CISL PER I LAVORATORI ATI-IFRAS che un’ulteriore beffa venga consumata a danno dei lavoratori e delle comunità interessate e, nel contempo, faccia recedere la Giunta da un comportamento decisamente poco serio. La stabilizzazione dei lavoratori del Geoparco deve trovare un chiaro riscontro nella Finanziaria regionale nella quale vanno previste le risorse necessarie, già indicate nell’intesa di novembre, e che allo stato attuale non compaiono nel documento contabile. Se non dovesse intervenire un cambio di rotta, l’iniziativa dei lavoratori e del sindacato sarà adeguata alla gravità della situazione, scaturita dopo la decisione della Giunta. Con una determinazione del Direttore del Servizio Atmosferico e del Suolo Gestione Rifiuti e Bonifiche dell’Assessorato regionale Difesa Ambientale, l’Eurallumina di Portovesme è stata autorizzata all’esercizio del nuovo impianto di discarica dei rifiuti non pericolosi, ubicata in località “sa Foxi” di Portoscuso. L’autorizzazione è limitata ai Attività, programmi e prospettive dell’Agenzia Regionale del Lavoro sono stati gli argomenti al centro del dibattito nell’incontro che si è svolto a Cagliari, presso la sede dell’Associazione Industriali province della Sardegna meridionale, tra la Consulta delle Relazioni Industriali dell’Associazione ed i vertici dell’Agenzia. Il Direttore dell’Agenzia Paolo Palomba, ha illustrato ai componenti della Consulta, organismo tecnico costituito dai Direttori del personale delle imprese più significative del Sud Sardegna, l’ ambito operativo dell’Agenzia auspicando che l’Ente possa riprendere al più presto la sua piena operatività, non appena sarà stato nominato il Collegio sindacale e si sarà insediata la Commissione Regionale del Lavoro. I Componenti della Consulta hanno ribadito la necessità della completa attuazione della Legge Regionale n. 20 sulle politiche attive del lavoro rifiuti speciali derivanti dalla raffinazione della bauxite dalla quale viene estratta l’ossido di alluminio. I rifiuti, meglio conosciuti come “fanghi rossi”, vengono convogliati nel bacino “sa Foxi” che è in fase di ampliamento. La nuova autorizzazione all’esercizio del bacino, consentirà l’accumulo di ulteriori 347 mila metri cubi di “fanghi”. RELAZIONI INDUSTRIALI CON AGENZIA LAVORO e sui servizi per l’impiego. Hanno inoltre espresso l’esigenza delle imprese di poter contare su strumenti di inserimento lavorativo agevolato. In particolare hanno richiamato la positiva esperienza dei PIP, Piani di Inserimento Professionale, che ha visto riconfermati nella aziende associate a Confindustria oltre il 50% dei giovani inseriti, chiedendone la riproposizione con regole più snelle ed elastiche, volte a favorirne il massimo utilizzo possibile. I rappresentanti delle imprese hanno inoltre chiesto tempi di risposta più celeri, adeguati ai tempi delle imprese e del mercato, per tutti gli strumenti disponibili, sulla linea di quanto già verificato con le procedure applicative dei tirocinii di orientamento e formativi. Imprenditori e rappresentanti dell’Agenzia hanno in conclusione concordato sulla opportunità di aprire un tavolo di consultazione permanente.

Lavoro H A P R E VA L S O L A R AG I O N E VO L E Z Z A PER I LAVORI DI CAVA A “PINTIXEDDA” Il Tar della Sardegna ha sospeso l’efficacia della delibera regionale che prevedeva, nel giro di sei mesi, la chiusura dell’attività di cava in località “Pintixedda” di Gonnesa. Avverso la delibera regionale ha presentato ricorso la società Copried di Italo Locci, proprietaria dell’intero sito e nel quale sono in corso lavori di prelievo della sabbia argillosa necessaria per i lavori di completamento del bacino di contenimento dei fanghi rossi Eurallumina, della discarica Carbosulcis e della discarica “sa Piramide” di Portoscuso. A sollecitare la chiusura dell’attività di cava era stato il Comune di Gonnesa e la Giunta regionale, la quale, su indicazioni inesatte, aveva approvato una deliberazione di chiusura del cantiere nel giro di sei mesi. Il Tar, invece, ha sospeso l’efficacia della delibera regionale, mantenendo aperto il cantiere nei dieci ettari nei quali sono in corso i lavori. Ciò che ha pesato sulla decisione del Tar sembra sia stato il vizio di fondo, secondo il quale la società proprietaria Copried avrebbe chiesto l’ampliamento della cava. Tale affermazione non ha alcun fondamento. Inoltre la chiusura del cantiere avrebbe provocato seri problemi lavorativi ad almeno 120 unità (dirette ed indotte), bloccando inoltre cantieri di lavoro di primaria importanza ambientale. Contro l’ipotesi di chiusura si era già espresso il Sindacato provinciale, preoccupato dei risvolti che il provvedimento avrebbe potuto provocare. Dall’analisi delle argomentazioni addotte dall’avvocato della Copried si è saputo che la cava è aperta dal 1911, ripresa dopo la guerra, e da mezzo secolo, sotto diverse proprietà, ha mantenuto la sua caratterizzazione di cantiere di sabbie argillose al punto che la sua conformazione antropica, dopo mezzo secolo di ininterrotta coltivazione, risulta a tutti gli effetti modificata e quindi classificabile con la nuova immagine. La proprietà ha smentito di aver richiesto o di avere intenzione di ampliare il cantiere che, nel momento in cui verrà avviato alla chiusura, sarà riqualificato secondo le indicazioni che le istituzioni preposte daranno. “Semmai, è stato precisato, a mano a mano che le esigenze della sabbia argillosa verrà meno Porto Paglia per il completamento delle opere in esecuzione, la cava di “Pintixedda” verrà ridimensionata e riqualificata”. L’argilla prodotta a “Pintixedda” è un materiale particolarmente pregiato, di alta qualità, che si presta a utilizzi differenti, poiché dotata di ottime proprietà impermeabilizzanti, unite a caratteristiche di grande plasticità. L’argilla di “Pintixedda”, quindi, è particolarmente indicata sia come materiale di costruzione, nella realizzazione di discariche o bacini di contenimento di materiali semi liquidi, sia come prodotto altamente isolante nelle opere di protezione ambientale e di bonifica ambientale. L’argilla, come materiale di costruzione, viene utilizzato sia sul fondo delle discariche, sia negli argini. Grazie alla sua elasticità e plasticità, infatti, essa conferisce alle strutture di cui fa parte la capacità di deformarsi senza generare rotture o fratture, adattandosi nel tempo agli Si è svolto a Cagliari presso la sede dell’ANCI Sardegna un importante incontro tra Presidente dell’ANCI Tore Cherchi, il Presidente della Confindustria Sardegna Gianni Biggio, ed una rappresentanza di imprenditori del settore cave-miniere e marmi-graniti aderenti alla Confindustria sarda. La delegazione imprenditoriale era formata da Roberto Bornioli, Presidente della Commissione Consultiva regionale cave-miniere e marmi-graniti, Piero Tamponi, Presidente del Consorzio marmi e graniti, Giulio Pisano, Salvatore Lai, Ivo Ratti, Marco Bonansea. Nel corso dell’incontro, al quale ha partecipato anche il nuovo Direttore dell’ANCI, Umberto Oppus, Roberto Bornioli ha espresso la preoccupazione degli imprenditori per la situazione di incertezza in cui le imprese sono costrette ad operare a causa dei provvedimenti normativi regionali, dal Piano Paesaggistico Regionale alle norme che regolano la VIA e le concessioni, e dell’eccessiva burocratizzazione che grava sui procedimenti di autorizzazione richiesti alle aziende. È stato ribadito l’impegno delle aziende del settore ad operare nel rispetto delle norme e dell’ambiente e in accordo con le comunità locali presso le quali sono localizzate le attività estrattive. I rappresentanti delle aziende e i vertici dell’ANCI hanno concordato sull’opportunità Gianni Podda assestamenti o cedimenti differenziali dei materiali o rifiuti contenuti all’interno e a quelle del terreno circostante, su cui le strutture stesse poggiano; il tutto unito a livelli altissimi di impermeabilità. Come materiale isolante l’argilla di “Pintixedda” viene di dare seguito al Protocollo d’Intesa per lo sviluppo sostenibile nell’industria estrattiva non energetica firmato tra le parti il 24 marzo del 2005. Il documento è stato fortemente sentito e voluto da entrambe le parti in quanto veniva ribadito la crescente importanza assunta dalle tematiche ambientali negli ultimi anni, nonché l’impegno delle aziende estrattive ad operare nel rispetto del territorio e delle esigenze delle comunità locali presso le quali sono insediate le attività estrattive, alle quali è stato riconosciuto un importante ruolo nella pianificazione del territorio. Durante l’incontro è stato concordato di avviare delle verifiche congiunte sulla normativa regionale di settore e Gazzetta del Sulcis n°357 del 10 Aprile 2007 sulle procedure amministrative al fine di pervenire alla formulazione di proposte quanto più condivise possibile, in grado di garantire la certezza del diritto per le attività d’impresa e addivenire ad un’adeguata semplificazione, tutelando al contempo gli interessi del territorio e delle Amministrazioni comunali. Il Presidente dell’ANCI Sardegna Cherchi ha evidenziato la necessità di preservare le attività estrattive in Sardegna in quanto rappresentano un patrimonio e una tradizione storica di rilievo e ha concordato con le imprese sulla necessità di valorizzare un comparto che rappresenta una parte importante della nostra economia ed è presente con i propri prodotti nella vita di utilizzata nelle opere di bonifica e protezione ambientale. Una volta disposta in strati compattati singolarmente, l’argilla forma una barriera impermeabile, isolando i materiali inquinanti dall’ambiente circostante ed impedendo alle acque meteoriche di raggiungere i rifiuti, eventualità che causerebbe pericolosi fenomeni di percolazione degli stessi all’interno. Attualmente, l’argilla prodotta nella cava di “Pintixedda” viene utilizzata nella realizzazione di opere come discariche o bonifiche ambientali, come: Bacino Fanghi Rossi per conto di Eurallumina-Portovesme; Bonifica (ai sensi del DM 471/99) ex discarica “Sa Piramide” (Enirisorse) per conto Syndial spa- Portovesme; Discarica presso Monte Sinni- Loc. Nuraxi Figus-Gonnesa per conto Carbosulcis spa; Bonifica discarica mineraria Genna Luas-Iglesias Gonnesa - Costa “Spiaggia di mezzo” DAGLI IMPRENDITORI DI CAVE E MINIERE L’IMPEGNO PER IL RISPETTO AMBIENTALE tutti, singoli cittadini, Amministrazioni locali e imprese. Cherchi ha inoltre proposto di organizzare un evento pubblico, promosso dall’AN- CI in collaborazione con la Confindustria Sardegna, da tenersi nel periodo maggiogiugno, allo scopo di sensibilizzare sulle problematiche e sull’importanza del settore sia l’opinione pubblica che le istituzioni regionali con le quali occorre confrontarsi. Il Presidente Biggio ha evidenziato come l’incontro rappresenti un passo importante verso l’affermazione dell’impegno delle aziende del settore estrattivo per la tutela dell’ambiente nel quale operano e il riconoscimento del ruolo di tutti i protagonisti coinvolti nella gestione del territorio. vuoi provare la pubblicità su contatta 0781 675289 oppure tel. 333-6077645 fax 1782282316 www.gazzettadelsulcis.

<strong>Gazzetta</strong> <strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong><br />

n°357 <strong>del</strong> 10 Aprile 2007<br />

LA PROTOVESME SRL MINACCIA IL BLOCCO<br />

PER L’AZIONE DI DISTURBO AI CANCELLI<br />

DI LAVORATORI DELLE IMPRESE D’APPALTO<br />

Sono ancora in pochi ad avere<br />

compreso la <strong>del</strong>icatezza in cui<br />

operano le grandi industrie di<br />

Portovesme. A non aver compreso,<br />

prima degli altri, c’è<br />

l’apparato politico regionale<br />

che ancora non è riuscito ad attivare<br />

un tavolo concertativo con<br />

i produttori di energia elettrica<br />

dai quali strappare, non a parole,<br />

concrete condizioni tariffarie<br />

che avvicinino le industrie<br />

isolane a quelle concorrenti <strong>del</strong><br />

resto d’Europa. Altri che non<br />

hanno capito, almeno per intero,<br />

sono gli Amministrazioni<br />

locali, ma soprattutto il Sindacato<br />

che preferisce attendere il<br />

momento vertenziale, piuttosto<br />

che prevenire tale ipotesi. Non<br />

ultimi infine ci si sono messi<br />

anche i lavoratori <strong>del</strong>le imprese<br />

d’appalto che per solidarizzare<br />

con un piccolo gruppo di cassintegrati,<br />

ha fatto venir meno le<br />

condizioni di sicurezza in fabbrica,<br />

dove peraltro il numero<br />

di cassintegrati è almeno quadruplo<br />

di quello degli appalti.<br />

Contro questa precaria, e per<br />

qualche verso anche irresponsabile,<br />

condizione è scesa in piazza<br />

la stessa Direzione aziendale<br />

<strong>del</strong>la Portovesme srl che ha minacciato<br />

il blocco <strong>del</strong>l’attività<br />

negli impianti. Tale evento è<br />

stato preceduto dal comunicato<br />

<strong>del</strong>l’Ufficio legale che ha spiegato,<br />

a chiare lettere, le motivazioni<br />

che hanno spinto l’azienda<br />

ad agire di conseguenza.<br />

“In ragione di quanto accaduto<br />

negli ultimi giorni, scrive Gianmario<br />

Callai Responsabile <strong>del</strong>l’Ufficio<br />

legale <strong>del</strong>la Portovesme<br />

srl, si rende indispensabile<br />

rendere evidente la posizione<br />

<strong>del</strong>la Portovesme srl sullo stato<br />

<strong>del</strong>le imprese d’appalto operanti<br />

all’interno <strong>del</strong>lo stabilimento.<br />

Ci pare opportuno, prima di<br />

tutto, evidenziare che a tutt’oggi<br />

la Portovesme srl ha avviato la<br />

procedura per l’attivazione <strong>del</strong>la<br />

proroga di Cassa Integrazione<br />

Guadagni Straordinaria per n°<br />

100 dipendenti diretti. La Cassa<br />

Integrazione Guadagni è stato<br />

richiesta fino a marzo 2008.<br />

Tale procedimento si è reso necessario<br />

per due ordini di motivi:<br />

1) la messa in stand by <strong>del</strong>l’impianto<br />

Imperial Smelting,<br />

avvenuta il 18 febbraio 2005,<br />

che ha comportato una contrazione<br />

<strong>del</strong> lavoro sia per i diretti<br />

che per le imprese d’appalto;<br />

2) il ritardo accumulato nelle<br />

attività di investimento già programmate<br />

e non ancora avviate<br />

per fattori indipendenti dalla<br />

volontà aziendale: nella fattispecie<br />

l’inefficacia <strong>del</strong>la legge<br />

80/05 nella parte in cui prevedeva<br />

tariffe energetiche parificate<br />

ai diretti competitors europei.<br />

Pur tra enormi difficoltà, la<br />

Portovesme srl ha gestito la situazione<br />

che si è andata a creare<br />

senza operare un licenziamento,<br />

ma soprattutto nel totale rispetto<br />

<strong>del</strong>le quote di lavoro precedentemente<br />

assegnate alle imprese<br />

d’appalto secondo i criteri<br />

di specializzazione richiesti.<br />

Le conseguenze sono state che,<br />

EURALLUMINA AUTORIZZATA<br />

ESERCIZIO DEL NUOVO BACINO<br />

Gianni Podda<br />

mentre per i dipendenti <strong>del</strong>la<br />

Portovesme srl vi è stato un<br />

costante e standardizzato ricorso<br />

allo strumento di CIGS<br />

(non essendosi create condizioni<br />

alternative), per le imprese<br />

d’appalto, talvolta, vi sono<br />

stati incrementi di lavoro (a<br />

solo titolo di esempio: la grande<br />

fermata Kivcet) che hanno<br />

azzerato il ricorso alla CIGS<br />

per periodi più o meno lunghi.<br />

L’evidenza che si presenta oggi<br />

è che la Portovesme srl gestisce<br />

lo strumento <strong>del</strong>la Cassa Integrazione<br />

per n° 100 lavoratori<br />

diretti secondo un programma<br />

prestabilito e nel rispetto degli<br />

accordi sindacali raggiunti,<br />

accordi che hanno garantito la<br />

continuità produttiva <strong>del</strong>lo stabilimento<br />

a tutela di tutti i lavoratori<br />

siano essi diretti o indotti.<br />

La stessa situazione per le<br />

imprese d’appalto (nello specifico<br />

la gestione <strong>del</strong>la Cassa<br />

Integrazione per n° 27 lavoratori),<br />

compromette la continuità<br />

di marcia degli impianti<br />

in ragione degli improvvisi<br />

e ripetuti blocchi ai cancelli,<br />

vanificando di fatto tutti gli<br />

sforzi compiuti fino ad oggi<br />

per garantire il lavoro esistente.<br />

Stante la situazione e considerata<br />

l’impossibilità di gestire la<br />

conduzione tecnica in condizioni<br />

di sicurezza per i lavoratori e<br />

gli impianti, la Portovesme srl si<br />

trova costretta ad attivare le procedure<br />

di fermata degli stessi<br />

con la conseguente sospensione<br />

di tutti i contratti in essere”.<br />

La CISL ha chiesto il rispetto<br />

<strong>del</strong>l’accordo siglato il 24 novembre<br />

2006 tra Regione, Sindacati<br />

ed Impresa ATI-IFRAS, e relativo<br />

all’occupazione di 485 lavoratori<br />

(ex LSU) impegnati nei<br />

lavori di risanamento e bonifica<br />

<strong>del</strong>le aree minerarie dismesse.<br />

A seguito <strong>del</strong>la scadenza <strong>del</strong>la<br />

convenzione Regione-Ministeri,<br />

indicata originariamente nel 31<br />

dicembre 2006, l’azienda aveva<br />

provveduto a licenziare tutto il<br />

personale interessato. La firma<br />

<strong>del</strong>l’intesa aveva scongiurato tale<br />

pericolo e, contestualmente, proposto<br />

un percorso di definitiva stabilizzazione<br />

di queste maestranze.<br />

Un improvviso voltafaccia <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />

regionale ha,<br />

nei fatti, rimosso tale intesa ponendo<br />

485 famiglie di fronte ad una<br />

prospettiva grondante preoccupazioni<br />

anche perché dal 31 marzo<br />

scorso, dietro richiesta degli uffici<br />

regionali, l’azienda ha provveduto<br />

a sospendere tutte le attività<br />

e, di conseguenza, i lavoratori.<br />

La CISL giudica grave l’atteggiamento<br />

<strong>del</strong>la Giunta regionale<br />

che, nella particolare circostanza,<br />

si è rivelata incapace di onorare<br />

un percorso proposto dalla<br />

stessa ed accettato dai lavoratori<br />

e dai sindacati, nonostante prevedesse<br />

un’ipotesi ben diversa<br />

da quella originariamente<br />

sollecitata dalle maestranze e<br />

da CGIL CISL UIL regionali.<br />

La CISL sollecita una chiara<br />

iniziativa da parte <strong>del</strong>le forze<br />

politiche regionali per evitare<br />

Lavoro<br />

Portovesme srl<br />

LA CISL PER I LAVORATORI ATI-IFRAS<br />

che un’ulteriore beffa venga<br />

consumata a danno dei lavoratori<br />

e <strong>del</strong>le comunità interessate<br />

e, nel contempo, faccia recedere<br />

la Giunta da un comportamento<br />

decisamente poco serio.<br />

La stabilizzazione dei lavoratori<br />

<strong>del</strong> Geoparco deve trovare un<br />

chiaro riscontro nella Finanziaria<br />

regionale nella quale vanno<br />

previste le risorse necessarie, già<br />

indicate nell’intesa di novembre,<br />

e che allo stato attuale non compaiono<br />

nel documento contabile.<br />

Se non dovesse intervenire<br />

un cambio di rotta, l’iniziativa<br />

dei lavoratori e <strong>del</strong> sindacato<br />

sarà adeguata alla gravità<br />

<strong>del</strong>la situazione, scaturita<br />

dopo la decisione <strong>del</strong>la Giunta.<br />

Con una determinazione <strong>del</strong><br />

Direttore <strong>del</strong> Servizio Atmosferico<br />

e <strong>del</strong> Suolo Gestione<br />

Rifiuti e Bonifiche <strong>del</strong>l’Assessorato<br />

regionale Difesa<br />

Ambientale, l’Eurallumina di<br />

Portovesme è stata autorizzata<br />

all’esercizio <strong>del</strong> nuovo impianto<br />

di discarica dei rifiuti<br />

non pericolosi, ubicata in località<br />

“sa Foxi” di Portoscuso.<br />

L’autorizzazione è limitata ai<br />

Attività, programmi e prospettive<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia Regionale <strong>del</strong> Lavoro<br />

sono stati gli argomenti al<br />

centro <strong>del</strong> dibattito nell’incontro<br />

che si è svolto a Cagliari, presso<br />

la sede <strong>del</strong>l’Associazione Industriali<br />

province <strong>del</strong>la Sardegna<br />

meridionale, tra la Consulta <strong>del</strong>le<br />

Relazioni Industriali <strong>del</strong>l’Associazione<br />

ed i vertici <strong>del</strong>l’Agenzia.<br />

Il Direttore <strong>del</strong>l’Agenzia Paolo Palomba,<br />

ha illustrato ai componenti<br />

<strong>del</strong>la Consulta, organismo tecnico<br />

costituito dai Direttori <strong>del</strong> personale<br />

<strong>del</strong>le imprese più significative <strong>del</strong><br />

Sud Sardegna, l’ ambito operativo<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia auspicando che l’Ente<br />

possa riprendere al più presto la<br />

sua piena operatività, non appena<br />

sarà stato nominato il Collegio sindacale<br />

e si sarà insediata la Commissione<br />

Regionale <strong>del</strong> Lavoro.<br />

I Componenti <strong>del</strong>la Consulta hanno<br />

ribadito la necessità <strong>del</strong>la completa<br />

attuazione <strong>del</strong>la Legge Regionale<br />

n. 20 sulle politiche attive <strong>del</strong> lavoro<br />

rifiuti speciali derivanti dalla<br />

raffinazione <strong>del</strong>la bauxite<br />

dalla quale viene estratta l’ossido<br />

di alluminio. I rifiuti, meglio<br />

conosciuti come “fanghi<br />

rossi”, vengono convogliati<br />

nel bacino “sa Foxi” che è<br />

in fase di ampliamento. La<br />

nuova autorizzazione all’esercizio<br />

<strong>del</strong> bacino, consentirà<br />

l’accumulo di ulteriori 347<br />

mila metri cubi di “fanghi”.<br />

RELAZIONI INDUSTRIALI<br />

CON AGENZIA LAVORO<br />

e sui servizi per l’impiego. Hanno<br />

inoltre espresso l’esigenza <strong>del</strong>le imprese<br />

di poter contare su strumenti<br />

di inserimento lavorativo agevolato.<br />

In particolare hanno richiamato la<br />

positiva esperienza dei PIP, Piani<br />

di Inserimento Professionale, che<br />

ha visto riconfermati nella aziende<br />

associate a Confindustria oltre il<br />

50% dei giovani inseriti, chiedendone<br />

la riproposizione con regole<br />

più snelle ed elastiche, volte a favorirne<br />

il massimo utilizzo possibile.<br />

I rappresentanti <strong>del</strong>le imprese<br />

hanno inoltre chiesto tempi di risposta<br />

più celeri, adeguati ai tempi<br />

<strong>del</strong>le imprese e <strong>del</strong> mercato, per<br />

tutti gli strumenti disponibili, sulla<br />

linea di quanto già verificato con<br />

le procedure applicative dei tirocinii<br />

di orientamento e formativi.<br />

Imprenditori e rappresentanti<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia hanno in conclusione<br />

concordato sulla opportunità<br />

di aprire un tavolo<br />

di consultazione permanente.

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