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Dicembre - La Piazza

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Anno 3 - Numero 11 - <strong>Dicembre</strong> 2006<br />

Periodico dell’Associazione Culturale Albatros<br />

COSA C’È<br />

SOTTO<br />

L’ALBERO<br />

PAR<br />

CHEG<br />

GIO<br />

GOM<br />

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SISTEMAZIONE CENTRO STORICO<br />

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2007<br />

PIANI PARTICOLAREGGIATI


Comune<br />

3<br />

Al via definitivo la Caserma dei Carabinieri<br />

di Carla Santolamazza<br />

Il 30 novembre scorso, all’unanimità, il Consiglio Comunale ha deliberato la presa d’atto<br />

della mancanza di osservazioni al progetto della Caserma da parte della Regione <strong>La</strong>zio,<br />

ed ha quindi avviato la fase finale per la realizzazione dell’edificio<br />

<strong>La</strong> storia della costruzione della caserma inizia<br />

alla fine degli anni ’80, quando per la prima volta<br />

si decide di trovare una sede nuova per i carabinieri,<br />

ma tutto si blocca. Negli anni ’90 la Giunta<br />

Garofolo individua un’area di proprietà comunale<br />

vicino alla scuola S.Anna: anche questa volta<br />

niente di fatto. Durante la prima Giunta Scardala,<br />

quella di centro-sinistra, si sviluppa un lungo contenzioso<br />

con la ditta che aveva vinto la gara, senza<br />

approdare a nulla anche in questo caso. <strong>La</strong> seconda<br />

Giunta Scardala, questa volta di centro-destra,<br />

decide di destinare l’area scelta alla costruzione di<br />

una clinica e di valutare l’ipotesi di trasformare la<br />

scuola Sales in caserma: siamo al 2004. Partono le<br />

proteste dei cittadini, e tra cambi di aree e destinazioni<br />

senza approdare a nulla, si arriva a settembre<br />

2005, quando l’Amministrazione di Centro-Destra<br />

approva, con delibera di Consiglio Comunale<br />

n. 41, il progetto preliminare della Caserma nell’area<br />

di fronte al verde pubblico.<br />

Nel dicembre dello stesso anno il Comune invia<br />

alla Regione <strong>La</strong>zio, alla AUSL RMG, alla Direzione<br />

Regionale Agricoltura e alla Presidenza della<br />

Giunta Regionale tutta la documentazione geologica<br />

e tecnico-urbanistica per una valutazione dell’opera<br />

ed invita le suddette Amministrazioni alla<br />

Conferenza dei Servizi che si svolgerà a gennaio<br />

del 2006. Nonostante l’assenza delle Amministrazioni,<br />

alla conclusione della Conferenza, il progetto<br />

si ritiene approvato ai sensi della legge n.15<br />

del febbraio 2005, art. 14 comma 7 e 9, in quanto<br />

“… il provvedimento finale ... sostituisce a tutti<br />

gli effetti ogni autorizzazione, concessione, nulla<br />

osta o atto di assenso di competenza delle Amministrazioni<br />

partecipanti, o invitate ma risultate<br />

assenti …”. Nei mesi di febbraio e marzo 2006 si<br />

svolge un carteggio tra il Comune e la Regione, che<br />

esprime parere favorevole alla previsione urbanistica<br />

del progetto, con l’obbligo di attenersi ad<br />

alcune prescrizioni da inserire nella delibera comunale<br />

di adozione e nelle norme tecniche attuative.<br />

Passati i tempi previsti per legge dal marzo 2006,<br />

quando tutta la documentazione è stata inviata<br />

dalla precedente Amministrazione alla Regione, e<br />

non avendo avuto risposta, la attuale Amministrazione<br />

di centro-sinistra delibera la presa d’atto che<br />

avvia l’iter finale con il bando di gara, l’assegnazione<br />

e la realizzazione dell’opera nell’area situata<br />

vicino al “plateatico”. Secondo la dichiarazione<br />

dell’Assessore ai <strong>La</strong>vori Pubblici Aldo Testi i lavori<br />

dovrebbero essere avviati la prossima primavera<br />

e completati per l’inaugurazione della nuova<br />

Caserma nel primo semestre del 2008.<br />

Dopo più di dieci anni, aspre contestazioni e mobilitazioni,<br />

lo stato di abbandono dei locali utilizzati<br />

per anni dall’Arma, il minacciato trasferimento<br />

della stazione dei carabinieri di Castel Madama a<br />

Vicovaro, il primo passo concreto per la realizzazione<br />

della Caserma è stato compiuto. L’aspettativa<br />

di tutti è che ora si proceda speditamente per<br />

iniziare e concludere con celerità i lavori, utilizzando<br />

il milione di euro incassato dal comune con<br />

l’emissione dei BOC, già destinato alla caserma.<br />

Non tutti saranno soddisfatti della soluzione adottata:<br />

proposte alternative e validi suggerimenti, in<br />

questi anni di attesa, ce ne sono stati, ma alla fine<br />

una sintesi sembra essere stata trovata.


4 Politica<br />

PARTITO DEMOCRATICO<br />

Riflessioni di Franco Pappalardo (SDI)<br />

a cura di Alessandra De Santis<br />

Da qualche anno si sta parlando nell’area del<br />

centro-sinistra, della costituzione di un nuovo<br />

raggruppamento politico, che dovrebbe nascere<br />

dall’aggregazione principale del Partito dei<br />

Democratici di Sinistra e della Margherita. Questa<br />

nuova aggregazione, facendo proprie le sfide<br />

del nuovo secolo, dovrebbe superare gli attuali<br />

schemi, che nel parlamento europeo sono costituiti<br />

dai Socialisti (centro-sinistra) e dai conservatori<br />

(centro-destra). Interpretando in modo più<br />

attuale e moderno le problematiche della società<br />

e dei problemi derivanti dalla globalizzazione<br />

come ad esempio la precarizzazione. Questo<br />

dovrebbe essere il Partito Democratico. Un progetto<br />

che idealmente dovrebbe rimescolare le<br />

carte in campo nazionale, ma ambiziosamente<br />

anche aprire una nuova prospettiva per la politica<br />

internazionale. Legando tendenzialmente le<br />

vicende dell’internazionale socialista, alla cultura<br />

ed al filone politico dei Democratici americani.<br />

Questo al momento<br />

risulta essere un progetto<br />

aperto anche al<br />

contributo di altre<br />

forze minori, di origine<br />

laica, cattolico<br />

democratico, ed infine<br />

socialista.<br />

Il partito che rappresento,<br />

aveva puntato<br />

su questa ipotesi in<br />

modo convinto, negli anni precedenti, prima che<br />

questa prospettiva fosse interrotta, da uno stop<br />

dato da Rutelli e Marini lo scorso anno.<br />

Nel momento in cui l’unica forza ancora a credere<br />

fermamente in questo progetto erano i Democratici<br />

di Sinistra, i vertici dello S.D.I. fecero un’altra<br />

scelta, tentando di recuperare al cento-sinistra la<br />

presenza dei Radicali, con i quali tante battaglie<br />

erano state condivise, allargando il centro-sinistra,<br />

“<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”<br />

Periodico dell’Associazione Culturale Albatros<br />

Vicolo Giustini, n. 10<br />

00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849<br />

Anno 3, n. 11 - <strong>Dicembre</strong> 2006<br />

Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04<br />

Direttore Responsabile: Rino Sciarretta<br />

Capo Redazione: Carla Santolamazza<br />

Redazione: Alessandra De Santis, Fausta Faccenna,<br />

Federico Chicca, Ivano Chicca, Ivano Moreschini,<br />

Ramona Pompili, Paolo Muzi,<br />

Roberto Bontempi, Salvatore De Angelis<br />

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero<br />

Veronica Moro, Valentina Torella, Gualtiero Todini,<br />

Flavia De Bellis, Ivo Santolamazza, Franco Pappalardo,<br />

Alfredo Scardala, Alberto Grelli, Aurora Fratini<br />

Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355<br />

Grafica ed impaginazione: Salvatore De Angelis<br />

Stampa: Quaresima, via Empolitana km 3,400 - Castel Madama<br />

Chiuso in redazione il 9/12/2006 - Tiratura 1.500 copie<br />

SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com<br />

E-mail: lapiazzaonline@virgilio.it<br />

LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ<br />

DALLE ORE 18 ALLE 20<br />

SOMMARIO<br />

• Caserma pag. 3<br />

• PD riflessioni di Franco Pappalardo » 4<br />

• Intervista ad Alfredo Scardala » 5<br />

• Assestamento bilancio » 7<br />

• Impianto organizzativo comune » 9<br />

• Natale Ortodosso » 11<br />

• Viabilità Roma-Est » 13<br />

• Notizie in breve » 14<br />

• IX Comunità Montana » 16<br />

• In ... Forma » 19<br />

• Vicovaro » 23<br />

• Mandela » 26<br />

• Sambuci » 27<br />

• Tivoli » 28/29<br />

• Tradizioni popolari » 31<br />

• Ad arbitrio di sua Eminenza » 32<br />

• Sport » 34<br />

• Libri » 36<br />

Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli


Politica<br />

5<br />

ed acquisire una presenza più marcatamente laica<br />

e riformista. Adesso sembra che in molti nel centro-sinistra<br />

pongano di nuovo questo obbiettivo e<br />

questo percorso verso il Partito Democratico si<br />

stia facendo impetuoso, i socialisti sono interessati<br />

a questo progetto, al quale se si realizzerà,<br />

daranno un contributo importante, sia a livello<br />

nazionale che locale.<br />

Uno dei nodi da sciogliere rimarrà come questa<br />

forza si riferirà al Partito Socialista europeo, ed<br />

all’internazionale socialista. Per noi questo non è<br />

un problema secondario. Ad esempio i socialisti<br />

di Castel Madama hanno inviato a seguito delle<br />

primarie in Francia, per la designazione del candidato<br />

a Presidente, un telegramma a Segolene<br />

Royal, la prima donna nella storia della repubblica<br />

francese ad aver avuto questo incarico. L’episodio<br />

serve a far capire quanto ancora forti e radicati<br />

siano i valori ed i legami dei socialisti italiani<br />

con i socialisti europei e di tutto il mondo e<br />

quanto la tradizione socialista italiana, si riconosca<br />

in quella degli altri partiti socialisti europei in<br />

particolare in quello francese ed in quello spagnolo.<br />

Sarebbe auspicabile che tutti i partecipanti<br />

alla costruzione di questo nuovo soggetto politico<br />

possano sentirsi a casa propria e non ospiti in casa<br />

altrui. Che non sia solo la fusione dei due soci<br />

fondatori (D.S. e Margherita), ma la nascita di un<br />

nuovo soggetto politico, aperto alla società. Questo<br />

quindi è un percorso ancora lungo, che non<br />

sarà facile per nessuno, ma che sarebbe utile per<br />

tutti realizzare.<br />

Intervista ad Alfredo Scardala (UDEUR)<br />

di Alessandra De Santis<br />

<strong>La</strong> Redazione ha avviato un dibattito ormai da<br />

tre numeri sulla situazione politica locale. Per<br />

tanto si è ritenuto opportuno intervistare lei<br />

che, negli ultimi otto anni ha sintetizzato, in<br />

funzione di sindaco, posizioni disparate e<br />

discordi e ha guidato amministrazioni di opposto<br />

segno. Per cominciare le chiedo, oggi in<br />

quale organizzazione politica milita<br />

Ho aderito all’Udeur, partito che abbiamo fondato<br />

anche a Castel Madama e di cui è segretario<br />

Vincenzo Ciaprini. Tutto è cominciato, almeno<br />

per me, da circa due anni e risale al momento in<br />

cui dopo la sconfitta elettorale di Storace alle<br />

regionali, la segreteria politica dell’allora assessore<br />

alla sanità Varzaschi, mi contattò, quando<br />

anche loro aderirono all’Udeur. In quel momento<br />

sospesi 1’adesione e mi ripromisi, in accordo con<br />

chi mi aveva contattato, di risentirci alla fine del<br />

mandato di sindaco, ormai mancava solo un anno<br />

e mezzo. E adesso le cose stanno cosi.<br />

Non trova che vi sia contraddizione tra la sua<br />

appartenenza all’UDEUR, che appartiene al<br />

centro sinistra a livello nazionale, e la sua collocazione<br />

all’opposizione nel governo locale<br />

Anche nell’ultima tornata elettorale amministrativa<br />

è successo che nelle liste del centrosinistra ci<br />

siano state persone che da amministratori o come<br />

singoli cittadini<br />

erano stati vicini<br />

alla passata amministrazione<br />

poi<br />

a giugno si sono<br />

schierati con il<br />

centro-sinistra,<br />

per cui, dal punto<br />

di vista delle contraddizioni<br />

sono<br />

in molti a dover<br />

spiegare.<br />

Io sto all’opposizione poiché quello è il mandato<br />

che 1’elettorato ci ha affidato.<br />

Il progetto della costituzione del Partito<br />

Democratico apporterà delle modifiche delle<br />

dinamiche politiche anche a livello locale.<br />

Quali pensa che possano essere i soggetti interessati<br />

alla formazione di tale “superpartito” a<br />

Castel Madama<br />

Voglio fare due considerazioni una a livello<br />

nazionale ed una locale. Normalmente già una<br />

semplificazione numerica dei partiti è un fatto<br />

positivo.<br />

Il P.D. nasce da un’esigenza di europeizzazione<br />

della politica italiana fondata soprattutto su due<br />

grandi poli contrapposti. <strong>La</strong> nascita del P.D. da<br />

un lato ma anche quella eventuale del Partito


6 Politica<br />

dei Moderati dall’altro modificherebbero proprio<br />

l’antropologia politica italiana cosi come si<br />

intende l’organizzazione dei partiti dal dopoguerra<br />

in poi.<br />

Oggi tornando al P.D. mi sembra che sia un po’ in<br />

sofferenza, basti vedere le dimissioni di Ruffolo,<br />

uno dei saggi, la discussione sull’organigramma<br />

tra Fassino e Franceschini, la “querelle”, sulla<br />

collocazione europea e cosi via. Ma soprattutto è<br />

nelle idee che mi sembra notevole l’inconciliabilità<br />

tra le posizioni dei D.S. e della Margherita.<br />

Specialmente quando si toccano le tematiche dei<br />

diritti civili, delle libertà individuali, della bioetica<br />

e altro. È semplice mettere insieme le posizioni<br />

di Pollastrini, Manconi, Grillini, Turco, Buffo<br />

con quelle della Binetti, della Bindi, di De Mita o<br />

di Rutelli, adesso più cattolico, apostolico romano<br />

dello stesso Cardinale Ruini Se un referendum<br />

come quello sulla fecondazione assistita, fosse<br />

capitato oggi penso che avrebbe avuto un effetto<br />

deflagrante sul governo. In effetti secondo me,<br />

non tanto la finanziaria o le pensioni o le questioni<br />

militari, dove anche la cosiddetta sinistra radicale<br />

sembra abbia scelto una politica di “appeasement”,<br />

saranno il terreno di scontro nel governo<br />

quanto su questi temi delle libertà civili e individuali.<br />

Lì ritengo si evidenzierà la fragilità del<br />

governo. A Castel Madama il percorso dovrebbe<br />

essere certamente più semplice, almeno in apparenza.<br />

Il P.D. dovrebbe essere lo spazio di confronto tra<br />

forze politiche e culturali riformiste e libertarie<br />

che sgombrando il campo da sospetti e diffidenze<br />

reciproche lavorino per la crescita del paese e per<br />

il rinnovo (vero) della sua classe dirigente. Sia<br />

chiaro, parlo di spazio con dei confini sicuri, non<br />

di un calderone in cui inserire tutto e non si conclude<br />

niente. Questo dovrebbe essere il partito<br />

democratico a Castel Madama, luogo dell’ incontro<br />

ma anche dell’esclusione, se si vuole che il<br />

dibattito politico tra i due schieramenti ritorni sul<br />

campo della concretezza e dei problemi reali<br />

lasciando a pochi istigatori lo spazio del personalismo,<br />

dell’odio e delle aule del tribunale. È da<br />

apprezzare in questo senso lo sforzo che anche il<br />

presidente del Consiglio Comunale sta facendo in<br />

questa direzione.<br />

Dopo anni di appartenenza alla maggioranza e<br />

di gestione del governo del paese, oggi si trova<br />

all’opposizione. Come articola la politica di<br />

minoranza all’interno del Consiglio Comunale<br />

e qual è il suo impegno in tale opposizione<br />

<strong>La</strong> politica della minoranza la stiamo portando<br />

avanti in maniera chiara, rigorosa ma anche attenta<br />

ai problemi del paese.<br />

Devo fare una importante considerazione però<br />

che va chiaramente a nostro vantaggio.<br />

L’attuale amministrazione quando era minoranza<br />

ha osteggiato, direi quasi con ferocia, alcune<br />

scelte importanti che abbiamo fatto come la<br />

caserma, parcheggio stallone (per il quale si raccolsero<br />

le firme contro e fu costituito un comitato<br />

dei lavori pubblici poi evaporato e sciolto<br />

come neve al sole) ma anche sulla clinica in località<br />

Mattatoio.<br />

Oggi 1’attuale amministrazione sta riproponendo<br />

queste scelte sulla stessa strada che abbiamo<br />

segnato noi senza preoccuparsi, come dicevano<br />

allora, delle procedure sbagliate, disinvolte o,<br />

come nel caso della clinica, “dell’urbanistica<br />

creativa” che non avrebbe portato a niente.<br />

Non mi pare che ci sia stata alcuna modifica di<br />

rotta, tutte le procedure si stanno concludendo<br />

cosi come le avevamo impostate compresa<br />

“l’urbanistica creativa” della clinica in località<br />

Mattatoio.<br />

Anche qui potremmo parlare di coerenza delle<br />

scelte visto che nelle domande precedenti abbiamo<br />

leggermente toccato l’argomento, però<br />

lasciamo andare. Certamente io prendo atto<br />

favorevolmente di ciò perché rafforza la convinzione<br />

che molte cose fatte andavano nella direzione<br />

giusta, quella dell’utilità per i cittadini.<br />

Per cui se tali questioni verranno riproposte in<br />

consiglio comunale, come è già stato per la<br />

caserma, posizionata proprio dove avevamo<br />

scelto noi, voterò favorevolmente. Per il resto<br />

quando l’Udeur si sarà strutturata anche in<br />

Consiglio Comunale posso già dire che, senza<br />

preconcetti valuterò di volta in volta le iniziative<br />

dell’amministrazione.<br />

Concludendo ringrazio “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>” per lo spazio<br />

che mi ha offerto in questa intervista e ne approfitto<br />

per fare gli auguri di Buon Natale a tutti i<br />

castellani.


Comune<br />

7<br />

ASSESTAMENTO BILANCIO<br />

Intervista all’assessore Alberto Grelli<br />

a cura di Ivano Moreschini<br />

Nel Consiglio Comunale del 30 novembre, con<br />

qualche ritardo rispetto alla scadenza del 30 giugno,<br />

è stato discusso il consuntivo del 2005. Ci<br />

puoi illustrare gli aspetti salienti di questo ultimo<br />

atto relativo al periodo dell'Amministrazione di<br />

centro-destra<br />

Finalmente il 30 novembre scorso la nuova maggioranza<br />

di centro sinistra ha approvato il conto consuntivo<br />

relativo alla rendicontazione dell’attività<br />

della precedente amministrazione di centro destra<br />

nell’anno 2005. Il percorso per giungere alla chiusura<br />

del bilancio è stato complesso ed articolato; infatti<br />

il consuntivo 2005 è stato il primo bilancio che<br />

contabilizza l’operazione relativa ai buoni obbligazionari<br />

comunali. I titoli di debito emessi nel dicembre<br />

scorso con i quali il Comune di Castel Madama<br />

ha reperito risorse per estinguere i mutui posti in<br />

essere al fine di limare la spesa per gli interessi passivi,<br />

costruire la caserma dei carabinieri e realizzare<br />

altre opere pubbliche. Gli aspetti salienti del consuntivo<br />

2005, che rappresentano l’anticamera per comprendere<br />

la situazione attuale, mostrano un ente<br />

indebitato, con una discreta autonomia finanziaria<br />

ma con una pessima e pericolosa situazione dei<br />

pagamenti che genera un eccessivo e preoccupante<br />

ricorso all’ anticipazione di cassa (significa in<br />

sostanza che seppure l’ente copre le spese con il<br />

75% delle proprie entrate, queste risorse non riesce<br />

ad averle nel momento in cui gli occorrono ma in<br />

momenti successivi, dovendo per questo motivo<br />

ricorrere all’indebitamento per fronteggiare la manifestazione<br />

dei pagamenti).<br />

Quali sono i contenuti principali dell'assestamento<br />

di bilancio approvato anch'esso il 30 novembre<br />

scorso<br />

L’assestamento di bilancio è un adempimento<br />

importante ed obbligatorio, può identificarsi come<br />

l’atto di aggiustamento relativo al bilancio di previsione<br />

dell’esercizio in corso e decreta il passaggio<br />

dalla fase del bilancio preventivo di competenza a<br />

quella del consuntivo. È un atto necessario per calibrare<br />

le previsioni prima della chiusura del bilancio<br />

al 31 dicembre dell’anno corrente. In concomitanza<br />

con questo atto, si possono per l’ultima volta durante<br />

l’anno in corso, apportare delle variazioni al bilancio<br />

per introdurre nuovi capitoli di entrata e di spesa<br />

o per ridefinire gli importi secondo le previsioni<br />

aggiornate sui capitoli esistenti per favorire l’attuazione<br />

dei programmi dell’amministrazione nell’ultima<br />

parte dell’anno.<br />

L’assestamento di bilancio effettuato il 30 novembre<br />

scorso ha riguardato principalmente sul lato della<br />

spesa i seguenti interventi:<br />

• il recupero dei 10.000 euro risparmiati per la<br />

riduzione delle indennità degli amministratori<br />

comunali;<br />

• il recupero di fondi stanziati per consulenze tributarie<br />

e fiscali;<br />

• il recupero di fondi previsti per interessi passivi;<br />

• il recupero di fondi destinati alla scuola sostituiti<br />

con fondi ottenuti con finanziamenti regionali;<br />

• lo stanziamento di maggiori spese per la fornitura<br />

di energia elettrica agli edifici comunali e per illuminazione<br />

pubblica visto l’ampliamento della rete<br />

esistente;<br />

• lo stanziamento di fondi per il pagamento del materiale<br />

di aggiornamento per gli uffici comunali;<br />

• lo stanziamento di fondi per sostenere le azioni di<br />

lotta al randagismo.<br />

Le variazioni, invece, si sono rese necessarie per<br />

favorire l’attività di gestione relative alla quinta<br />

manifestazione “oliolive”, al recepimento di un contributo<br />

pubblico per favorire l’impiego nell’illuminazione<br />

pubblica di energia elettrica proveniente da<br />

fonti rinnovabili quali quella solare o fotovoltaica,<br />

per favorire la ricezione dei contributi regionali appena<br />

concessi per la progettazione dei piani particolareggiati<br />

sui comparti urbani C2, C3 e C4 e sull’area<br />

destinata a zona industriale e per procedere alla<br />

gestione contabile dell’operazione relativa ai BOC.<br />

<strong>La</strong> coalizione di centro-sinistra ha descritto in<br />

modo fosco la situazione delle casse comunali<br />

durante la campagna elettorale. Quale è la situazione<br />

che hai trovato all'insediamento<br />

Ho trovato una situazione veramente delicata che<br />

richiede grande responsabilità e coraggio da parte di<br />

chi amministra nella definizione delle scelte. Al mio<br />

insediamento di giugno scorso ad attendermi c’era<br />

un grande numero di pagamenti arretrati da effettuare<br />

(pagamenti di fatture mensili arretrati da più di un<br />

anno per il conferimento in discarica dei rifiuti,<br />

pagamenti della mensa scolastica da effettuare dalla<br />

fine dell’anno 2004, lavori e opere pubbliche realiz-


8 Comune<br />

zate con documentazione contabile insufficiente ed<br />

incompleta, molte società in attesa di essere pagate<br />

per lavori prestati ect.) ed un attento lavoro di monitoraggio<br />

dei finanziamenti ottenuti nell’anno precedente<br />

fra i quali, almeno mezza dozzina, per cattiva<br />

gestione, rischiavano di saltare e lasciare il comune<br />

senza fonti di copertura per le opere realizzate.<br />

Inoltre, ho accertato una situazione delicata sulla<br />

disponibilità di risorse e una condizione critica<br />

sullo stato dei residui. I residui sono impegni di<br />

spesa o previsioni di entrata che il comune ha preso<br />

negli anni precedenti a quelli della gestione, che<br />

devono ancora avere l’effettiva manifestazione<br />

numeraria, ossia i residui attivi sono somme del<br />

passato ancora da riscuotere e i residui passivi<br />

somme del passato da pagare. Il dato preoccupante<br />

è che su un bilancio che vede entrate ed uscite ogni<br />

anno pari a circa 8-9 milioni di euro per il funzionamento<br />

dell’ente, gravano oltre 18 milioni di euro<br />

di residui passivi e attivi. Significa che ho un equilibrio<br />

con 18 milioni di residui attivi da riscuotere<br />

del passato che presentano un elevato grado di<br />

incertezza sull’effettiva possibilità di riscossione e<br />

ho contemporaneamente 18 milioni di euro di residui<br />

passivi che possono trasformarsi in pagamenti<br />

immediati e che se si manifestassero congiuntamente<br />

nell’arco di un anno il comune di Castel Madama,<br />

nell’ipotesi più assurda, per estinguerli nella<br />

gestione corrente impiegherebbe tre anni cessando<br />

ogni tipo di attività e di spesa. Tale situazione dei<br />

residui genera un ricorso frequente all’anticipazione<br />

di cassa, ossia l’utilizzo frequente dello “scoperto<br />

di conto corrente” per garantire il funzionamento<br />

dell’ente, che attraverso proiezioni contabili stimate<br />

quest’anno ha raggiunto potenzialmente picchi<br />

intorno a 1,8 milioni di euro.<br />

Quali sono i programmi per uscire da questa<br />

situazione<br />

I programmi per uscire da questa situazione sono<br />

quelli classici, individuati dalle principali teorie<br />

economiche. Attraverso una programmazione attenta<br />

concordata e condivisa con i responsabili dei settori<br />

con tutti gli altri livelli della macchina amministrativa<br />

bisogna ridurre la spesa e attuare programmi<br />

di sviluppo per incrementare le entrate dell’ente<br />

locale. <strong>La</strong> formula è di andare alla ricerca di maggiore<br />

efficienza nell’azione amministrativa attraverso<br />

la crescita della produttività e la riduzione dei<br />

costi di gestione. Questo risultato si può perseguire<br />

attraverso:<br />

• il contenimento della parte di spesa corrente relativa<br />

all’acquisizione di beni e servizi (pari a circa<br />

il 42% delle spese correnti);<br />

• attività di accertamento tributario per aumentare<br />

la base imponibile, con un’azione equa di lotta<br />

all’evasione che scongiuri il più possibile il ricorso<br />

all’aumento delle aliquote delle imposte e tasse<br />

comunali;<br />

• ricerca di finanziamenti a fondo perduto per realizzazioni<br />

di attività della pubblica amministrazione<br />

ed in particolare per quelle non essenziali ed<br />

indispensabili (feste e manifestazioni);<br />

• sviluppo di iniziative per favorire l’acquisto di<br />

beni e servizi con ricorso a contratti a risultato che<br />

arrechino vantaggi economici per l’ente;<br />

• impiego di tecniche di finanziamento per opere<br />

pubbliche che prevedono il ricorso a capitale privato<br />

(project financing e patti misti);<br />

• sviluppo urbanistico crescente ed equilibrato per<br />

accrescere le entrate da oneri di urbanizzazione;<br />

• sostegno allo sviluppo imprenditoriale con azioni<br />

mirate di sostegno ed incentivazioni alle aziende<br />

che vogliono investire sul nostro territorio.<br />

Un'ultima domanda sull'operazione di ristrutturazione<br />

del debito fatta dalla passata Amministrazione.<br />

Di recente c'è stato un aumento del tasso<br />

di sconto, con un aumento quindi degli interessi. A<br />

tuo avviso, quali sono stati i benefici e gli svantaggi<br />

di questa operazione<br />

I BOC hanno rappresentato un’operazione con la<br />

quale la precedente amministrazione ha ottenuto<br />

denaro in prestito ad un tasso di interesse ridotto ma<br />

variabile, indebitando il comune per 30 anni per un<br />

importo di circa 3,4 milioni di euro, con la quale ha<br />

estinto i mutui esistenti accesi negli anni precedenti<br />

ad un tasso più alto, accantonato fondi per la realizzazione<br />

della caserma e si è dotata di risorse per<br />

attuare i propri programmi.<br />

Ritengo che seppure l’operazione può trovare una<br />

giustificazione tecnica razionale, ciò che non condivido<br />

e dalle quali dissento sono le scelte politiche<br />

successive all’operazione. Personalmente avrei<br />

ridotto il valore del BOC il più possibile e limitato<br />

la folle corsa pre elettorale alla spesa per opere pubbliche<br />

non tutte necessarie ed indispensabili (rifacimento<br />

ringhiere, targhe in marmo centro storico,


Comune<br />

9<br />

piccole strade rurali di campagna ect). <strong>La</strong> delicata<br />

situazione delle casse comunali esigeva l’assunzione<br />

di un ben diverso e maggiore grado di responsabilità.<br />

Ma preferisco guardare al futuro, ritengo che per<br />

uscire da questa situazione di crisi il comune abbia<br />

bisogno di gestioni parsimoniose, attente e scrupolose<br />

almeno per i prossimi 10 anni; un impegno che<br />

dovrebbe prendere l’intera classe politica per il bene<br />

di Castel Madama a prescindere dai colori, per questo<br />

motivo ho chiesto alla minoranza di votare il<br />

consuntivo 2005 nell’ultimo consiglio. Non importa<br />

chi effettua questa richiesta, ma per migliorare la<br />

delicata situazione finanziaria comunale occorre che<br />

tutti quanti, amministratori, consiglieri, personale<br />

dipendente e cittadini si impegnino per ottimizzare<br />

la gestione della nostra comunità per il bene di<br />

Castel Madama e per il benessere delle popolazioni<br />

presenti e future.<br />

IL NUOVO IMPIANTO ORGANIZZATIVO<br />

DEL COMUNE<br />

a cura di Carla Santolamazza<br />

L’Amministrazione ridisegna la mappa degli uffici comunali riducendo i settori<br />

e cambiando l’attribuzione del personale dipendente allo scopo di rendere più funzionale<br />

il lavoro e risparmiare<br />

Nell’ultimo Consiglio Comunale di novembre è<br />

stata approvata la nuova piattaforma degli uffici<br />

comunali. “Il nuovo assetto organizzativo è frutto<br />

di un percorso di analisi e conoscenza della macchina<br />

comunale. L’obiettivo è quello di rendere<br />

funzionali gli uffici, capaci di dare una risposta<br />

positiva e tempestiva ai cittadini e di collaborare<br />

proficuamente con gli assessori”. Con queste<br />

parole il Sindaco Giuseppe Salinetti ha presentato<br />

la nuova organizzazione degli uffici. I settori da<br />

otto sono passati a cinque con l’aggiunta dell’avvocatura<br />

comunale. È cambiato l’ufficio dei servizi<br />

sociali che, dal primo dicembre, non è più un<br />

settore ma un servizio. <strong>La</strong> ragioneria è stata concentrata<br />

in un’unica divisione, mentre il settore<br />

affari generali è stato soppresso e i suoi compiti<br />

ridistribuiti. Si stima un risparmio di circa quindicimila<br />

euro l’anno, che saranno rinvestiti per<br />

potenziare le attività culturali, i servizi sociali e<br />

l’informazione ai cittadini. Questo l’assetto organizzativo<br />

del Comune:<br />

Settore I°: Affari istituzionali e strategici.<br />

Responsabile del Settore, Dott. Giovan Battista<br />

Di Rollo, Segretario Comunale. Servizio affari<br />

istituzionali, segreteria, supporto ed assistenza<br />

agli organi. Servizio gestione e sviluppo risorse<br />

umane. Servizio elettorale, URP. Servizio statistica,<br />

anagrafe e stato civile. Servizio sviluppo<br />

informatizzazione generale degli uffici comunali.<br />

Servizi sociali. Servizio protocollo.<br />

Settore II°: Assetto ed uso del territorio.<br />

Responsabile del settore, Dott. Arch. Elisabetta<br />

Cicerchia. Servizio urbanistica e pianificazione<br />

del territorio, usi civici. Sportello di prevenzione<br />

e lotta all’abusivismo edilizio.<br />

Settore III°: <strong>La</strong>vori pubblici, tutela del patrimonio<br />

comunale e dell’ambiente.<br />

Responsabile Dott. Ing. Crediano Salvati.<br />

Servizio lavori pubblici ed espropriazioni.<br />

Servizio tutela e manutenzione del patrimonio<br />

comunale. Servizio tutela ambientale. Servizio<br />

protezione civile.<br />

Settore IV°: Ragioneria generale e risorse<br />

finanziarie.<br />

Responsabile Rag. Antonio Salinetti. Servizio<br />

finanziario. Servizio tributi ed entrate patrimoniali.<br />

Servizio economato.<br />

Settore V°: Attività di sviluppo economico, culturale<br />

e servizi scolastici.<br />

Responsabile Sig. Gianni Di Giovannantonio.<br />

Servizio attività produttive, commercio, agricoltura<br />

e polizia amministrativa. Servizio sviluppo<br />

economico del territorio. Servizio cultura, sport e<br />

turismo. Servizio biblioteca ed archivio storico<br />

comunale. Servizio pubblica istruzione e diritto<br />

allo studio.<br />

Area di alta specializzazione.<br />

Responsabile Avv. Maria Teresa Desideri.<br />

Avvocatura comunale. Servizio notificazioni.


Società<br />

11<br />

<strong>La</strong> tradizione del Natale Ortodosso<br />

a cura di Alessandra De Santis<br />

<strong>La</strong> redazione de “la <strong>Piazza</strong>” ha deciso di mettere a disposizione uno spazio del giornale aperto alla cultura e ai problemi delle<br />

comunità di migranti che vivono nel nostro territorio, affinché vi possa accendere un dialogo tra culture che travalichi il muro dell’indifferenza<br />

e del silenzio, e che apra spazi di incontro interculturale e favorisca un dibattito multiculturale sui vari aspetti della<br />

vita sociale e politica. Per questi motivi si propone in questo numero un articolo sul natale ortodosso scritto in rumeno con la relativa<br />

traduzione, affinché possa essere letto e compreso anche dai cittadini rumeni presenti nel nostro paese. A tal riguardo si<br />

specifica che la traduzione non è letteraria, in quanto è esistita una difficoltà oggettiva per la curatrice di reperire persone bilingue<br />

con buone competenze linguistiche sia in italiano che in rumeno. Si invitano pertanto tutti coloro che sono in grado di effettuare<br />

delle traduzioni dal rumeno all’italiano di collaborare con la redazione del giornale, ma soprattutto si invitano alla collaborazione<br />

gli esponenti delle altre comunità di migranti presenti nel nostro territorio e tutti quelli che vogliono collaborare a tale progetto.<br />

Mi chiamo Nuzzi Prichici sono nata a Focsani (Vrancea) in<br />

Romania ho quaranta anni e da otto anni vivo in Italia e da<br />

cinque qui a Castel Madama. Ho due figli, uno vive qui<br />

con me, l’altro è in Romania e lo vedo purtroppo molto<br />

raramente. Qui a Castel madama ho aperto una mia attività<br />

lavorativa: un Phone Center e Internet Point.<br />

Adesso che il Natale si avvicina io rimarrò qui in Italia a<br />

lavorare e mi aumenta la nostalgia della mia terra dove …<br />

… le festività natalizie durano per molti giorni e sono sentite<br />

profondamente dalla collettività e sono molto allegre.<br />

Per quaranta giorni prima di Natale si osserva un lungo<br />

digiuno durante il quale non si mangiano né carne, né<br />

uova né derivati del latte, salvo le domeniche nelle quali si<br />

può mangiare solo il pesce. Tutto questo serve per la purificazione<br />

dell’anima e il perdono dei peccati. Verso il 22-<br />

24 dicembre si macella il maiale e lo si prepara in vari<br />

modi in vista del pranzo di Natale.<br />

… durante la vigilia del 24 dicembre i bambini passano per<br />

le case cantando motivi natalizi e gli adulti li ringraziano<br />

con dolci e soldini. Sempre il 24 si usa agghindare un<br />

albero vero in modo semplice sotto al quale andranno<br />

messi una parte dei regali per i bambini, un’altra verrà<br />

nascosta sotto il cuscino del letto.<br />

… quando finalmente arriva Natale iniziano tre giorni di<br />

festeggiamenti (25, 26, 27). Si va in Chiesa per assistere<br />

alla solenne funzione e per prendere il pane benedetto,<br />

poi si pranza con tutta la famiglia e si mangiano piatti<br />

tipici come il Sarmale (involtini di verza o foglia d’uva<br />

ripieni di riso e carne), i Calbatos (insaccati di interiora di<br />

maiale) e poi il Cozonac (dolce tipico lievitato come il<br />

panettone).<br />

… dopo il pranzo si esce e si passeggia per le strade illuminate<br />

con addobbi natalizi e si va di casa in casa tra<br />

amici per ballare e per stare in allegria. I bambini, ma<br />

molto spesso anche gli adulti, durante questi tre giorni di<br />

festa amano travestirsi da capra o da orso o da altri animali<br />

e vanno in giro per il paese con una grande stella e<br />

con campanacci, cantando canzoni tipiche ortodosse.<br />

Tutti sono allegri, brindano e augurano: Buon Natale!<br />

Buon Natale anche a tutti i miei connazionali che vivono a<br />

Castel Madama da Nuzzi.<br />

Má Numesc Nuti Prichici, vin din România, loc. Foçsani<br />

jud. Vrancea dintro zonā viticolā cu tradit,íi multiple. Am<br />

plecat din România cu 8 ani în urmā întro simplā vacant,ā<br />

dupā care rāmas aici în Italia s,i trāiesc aici în continuare<br />

in “Castel Madama” unde mi ani deschis si activitate<br />

(phone center). E destul de bine dar îmi lipses,te destul de<br />

mule România în special perioada Sārbātori lor de Iarnā<br />

core sunt cu mult diferite de cele de aici.<br />

Sārbātorile de Iarnā încep cu data de 6 decembrie odatā<br />

cu Sãntul Neculae (la fel cum este aici Befana).<br />

Pe 24 decembrie în ajunul crāciunului se taie porcul sud<br />

formā tradit,ionalā (se înjunghie lupā care se pãrces,te cu<br />

paie de grãu, se trans,eaza).<br />

Tot ziua (24) se fac turtele (din fāina, apā, sare se coc pe<br />

plútā foarte subt,iri sub formā de un strat de turte, un strat<br />

de nucā, zahār si arome) s,i stāni in as,teptarea preotului<br />

pentru ale sfint,i.<br />

Tot în (24) se preparā sucatele (mãncarea) tradit,ionalā:<br />

sarmale, caltados, cãrnat,i, tobā, cozonac cu cacao cu<br />

brãnzā.<br />

Toate acestea se mānãncā începãna cu data de 25<br />

decembrie deoarece cu 40 zile în urmā (deci mijcocuv lui<br />

noiembrie - 25 decembrie) este post in care nu se<br />

māmãncā carne, brãnzā s,i duā.<br />

Pe 24 seara se pregates,te pomul de Iarnā în as,teptarea<br />

Mos,ului pentru a împārti cabóurile care sunt as,ezate sub<br />

pomul de Iarnā.<br />

În seara de 24 copíi umblā cu colindu din casā în casā<br />

cãntãnd cãntece religioase:<br />

Mos, Crāciun cu plete dalbe<br />

A venit de prin nāmet,i<br />

Ca sā aducā daruri multe<br />

<strong>La</strong> fetit,e s,i bāieti<br />

Pe 25 se merge la bisericā se mānãncā si se încep<br />

Sārbātorile de Crāciun cu doferite obieciuri de Iarnā<br />

(capra, ursul, cālus,eii, mascatii) core tin 25, 26 e 27, unde<br />

emistā multā muzicā, dans s,i voie bunā.<br />

În încheire doresc “Sārbātori fericite s,i un lamult,i ani” s,i un<br />

“Crāciun fericif”. Nut,i


Società<br />

13<br />

VIABILITÀ ROMA-EST:<br />

PENDOLARI SU STRADA O SU FERRO<br />

di Carla Santolamazza<br />

Mentre si cercano le soluzioni per alleggerire il traffico sulla A24 nel tratto<br />

Lunghezza - Roma, il Consiglio di Stato sospende la sentenza del Tar contro l’Anas,<br />

il Ministero delle Infrastrutture, la Presidenza del Consiglio e Strada dei Parchi, che<br />

aveva annullato l’incremento tariffario del 5,87% scattato il 1 gennaio 2006. Gli<br />

utenti e i pendolari pagheranno di nuovo 20 centesimi in più<br />

Sono anni che si discute per trovare soluzioni al problema<br />

del traffico nel tratto della A24 dalla barriera di<br />

Lunghezza all’uscita di Ponte Mammolo e della<br />

Tangenziale est, nel frattempo le auto sono aumentate<br />

sempre di più anche per l’apertura di nuove uscite, il<br />

Mercato agroalimentare e Tor Cervara, e prevediamo<br />

grosse complicazioni quando con l’inaugurazione del<br />

Centro Commerciale Metropolitano di Ponte di Nona si<br />

riverserà sulla A24 dal casello, costruito ad hoc per un<br />

accordo tra Strada dei Parchi, Comune di Roma ed il<br />

costruttore Caltagirone, il traffico del centro commerciale<br />

e del quartiere di 60.000 abitanti di Ponte di Nona.<br />

Questo grosso comprensorio residenziale, in parte<br />

costruito ed in parte in fase di ultimazione, pubblicizzato<br />

per i suoi servizi e facilmente raggiungibile per i collegamenti<br />

viari con la Prenestina, la Collatina e la A24,<br />

collegamenti con la linea ferroviaria Pescara - Roma,<br />

raccoglie già molti residenti che aspettano l’apertura del<br />

casello sulla A24 e che quindi andranno ad intasare<br />

sempre di più l’autostrada. Senza trascurare poi il<br />

Centro Metropolitano, di cui è prevista l’apertura di<br />

Panorama sempre per marzo 2007. <strong>La</strong> soluzione<br />

dovrebbe essere la costruzione delle cosiddette<br />

“Complanari” di cui si parla da diversi anni e che ora<br />

sembra stiano diventando realtà.<br />

Infatti nella riunione del Cipe, svoltasi il 17 novembre,<br />

nel documento presentato dal Ministro delle<br />

Infrastrutture Antonio Di Pietro sulle “Priorità<br />

Infrastrutturali nelle Regioni”, per la Regione <strong>La</strong>zio,<br />

relativamente alla Viabilità a carattere urbano,<br />

Centro Commerciale in costruzione e assonometria di progetto<br />

“Complanari alla A24: realizzazione delle complanari<br />

alla A24 dalla barriera di Roma est a Casal Bertone”,<br />

si precisa che l’intervento costituisce l’alternativa,<br />

richiesta dal Comune di Roma, alla terza corsia del<br />

tratto autostradale della stessa A24. Il costo dell’opera,<br />

stimato in 256 milioni di euro, è ripartito per un<br />

terzo a carico dello Stato, per un terzo a carico della<br />

Società concessionaria Strada dei Parchi s.p.a. e per un<br />

terzo a carico della Regione <strong>La</strong>zio, della Provincia di<br />

Roma e del Comune di Roma. <strong>La</strong> Regione si impegna<br />

per 40 milioni di euro, come previsto nel protocollo di<br />

intesa firmato da Marrazzo e da Di Pietro l’8 novembre.<br />

Ma la Regione nella Conferenza dei Servizi, svoltasi<br />

il 9 novembre, alla presenza di Comuni, Strada dei<br />

Parchi, Associazioni, Enti e Comitati, ha stoppato il<br />

nulla osta al progetto definitivo e rinviato all’attenzione<br />

delle prossime Conferenze di Servizi le proprie<br />

osservazioni e valutazioni sulla nuova viabilità e sul<br />

relativo impatto ambientale. I tempi dunque si allungano<br />

per sperare di arrivare a Roma in tempi accettabili<br />

via autostrada, ma anche la soluzione ferrovia, con<br />

il raddoppio della linea tra Roma e Guidonia, non promette<br />

tempi brevi, perché il tratto tra Lunghezza e<br />

Guidonia è ancora fermo alle modifiche progettuali,<br />

mentre fino a Lunghezza i lavori sono a buon punto,<br />

per cui la realizzazione di un parcheggio nodo di<br />

scambio potrebbe in parte risolvere il problema, tra le<br />

altre soluzioni il raddoppio della Via Tiburtina.


14<br />

NOTIZIE BREVI<br />

CORSI E LABORATORI PER ADULTI E RAGAZZI<br />

L’Assessorato alla Cultura di Castel Madama organizza per gennaio corsi e laboratori di: lingua inglese e<br />

spagnola; internet per adulti; linguaggio cinematografico; musica afro-americana; laboratorio artistico-teatrale,<br />

di disegno e ceramica.<br />

I corsi di Lingua inglese o spagnola, articolati in due livelli (principianti e intermedio), comprenderanno<br />

venti lezioni per un totale di 40 ore, il costo a carico di ogni partecipante è di 100 euro.<br />

Il “<strong>La</strong>boratorio artistico teatrale: come si costruisce uno spettacolo”, sarà curato dall’attrice Maura Ragazzoni,<br />

temi del corso: la recitazione, la regia e la scenografia. 36 ore di corso che inizierà a gennaio per terminare<br />

a maggio. Il costo a carico di ciascun partecipante sarà di 25 euro al mese.<br />

Il laboratorio artistico, “Disegno e tecniche pittoriche”, è a cura dello scenografo Stefano Mancini. Il corso<br />

di 36 ore inizierà a gennaio e terminerà a maggio. Ogni partecipante dovrà contribuire con una spesa di 25<br />

euro al mese.<br />

Inoltre sarà riproposto il laboratorio sulle teniche ceramistiche e creative “Culture & Cotture”. Manipolazioni<br />

primarie di diversi tipi di argille, tecniche di foggiatura e formatura, ricerca dell’espressione e della<br />

forma creativa. Le lezioni sono tenute da Emanuele Astengo, docente in discipline ceramiche e plastiche.<br />

Dodici lezioni di tre ore una volta la settimana. Il corso inizierà a gennaio e terminerà a marzo. Il costo è di<br />

65 euro al mese.<br />

Gratuiti invece:<br />

• il corso di introduzione al Computer e Internet, rivolto ai cittadini “senior”, si svolgerà dal 16 gennaio<br />

al 6 febbraio, con sette lezioni, il martedì e il venerdì mattina dalle ore 9.30 alle 11.00;<br />

• il seminario sul linguaggio cinematografico, comprendente cinque incontri curati dal giovane regista<br />

Alessandro Fusto e dall’Associazione RH Musica Libera di Castel Madama. Il seminario inizierà il 10<br />

gennaio; seguirà una rassegna di film;<br />

• il corso di “Guida all’ascolto video/audio della musica afro-americana”. In programma ci sono otto<br />

incontri curati da Enzo Pavoni, musicista e critico musicale.<br />

Il circolo del cinema<br />

LO STATO DELLE COSE<br />

<strong>Piazza</strong> Europa Unita, 1 - Mandela (Roma)<br />

mail@lostatodellecose.it<br />

PROGRAMMAZIONE DI DICEMBRE<br />

05 - TRANSAMERICA<br />

di Dunkan Tucker con Felicity Huffman<br />

e Kevin Zegres<br />

12 - LA SAMARITANA<br />

di Kim Ki-duk con Lee Uhi<br />

e Kwak Ji-min<br />

19 - ANCHE LIBERO VA BENE<br />

di Kim Rossi Stuart con Kim Rossi Stuart<br />

e Barbora Bobulowa<br />

26 - LILJA 4-EVER<br />

di Lukas Moodysson con Oksana<br />

Akinshina e Artiom Bogutjarskij<br />

CASTEL MADAMA: NUMERI UTILI<br />

Comune: 0774-45001<br />

Pro-Loco: 0774-449500<br />

Carabinieri: 0774-447002<br />

Vigili Urbani: 0774-447305<br />

Ospedale Tivoli: 0774-335086<br />

Farmacia: 0774-447001<br />

Vigili del Fuoco: 115<br />

Servizio Guardia Medica: 118<br />

Croce Rossa Italiana: 0774-531934 / 531938<br />

Protezione Civile: 0774-4500243<br />

Biblioteca Comunale: 0774-4500209<br />

U.S.L. RM/G - Tivoli - Prenotazioni 800986868<br />

Per pagamento Ticket<br />

CCP N. 52577616 – Azienda U.S.L. ROMA G<br />

sulla causale mettere C.F. ASL 04733471009


Notizie Brevi<br />

15<br />

Aspettando “RUGANTINO”,<br />

si replica “NON È VERO MA CI CREDO”<br />

<strong>La</strong> Compagnia Teatrale “Quelli che…continuano”<br />

torna in scena con le repliche della commedia dell’indimenticabile<br />

Peppino De Filippo. Non è vero,<br />

ma ci credo!” È una frase ormai da molti anni di<br />

uso comune. Ogni qual volta si vuole ironizzare<br />

sulla superstizione, la jettatura, ma anche sull’astrologia,<br />

la magia, ecc: per indicare un finto<br />

distacco si dice: non è vero... ma ci credo.<br />

Assistiamo, in questa nostra strana epoca, a magnifiche<br />

rivoluzioni tecnologiche; conquiste della<br />

scienza e della medicina impensabili solo fino a pochi<br />

decenni addietro. Eppure nella nostra avanzatissima società vi sono pericolosi rigurgiti di epoche<br />

lontane, di un passato buio fatto di superstizione, ignoranza, crudeltà. Forse Peppino De Filippo<br />

quando scrisse questa sua bellissima commedia, immaginava che “Non è vero, ma ci credo!” sarebbe<br />

stata di grande attualità anche dopo 50 anni, e che parlare di iettatura e superstizione significava<br />

parlare delle nostre paure più remote e profonde. Ed è appunto ciò che accade al commendatore<br />

Gervasio Savastano, ricco industriale napoletano, prigioniero del demone della superstizione,<br />

che regola la sua giornata a seconda degli incontri o degli avvenimenti fausti o infausti che<br />

gli si presentano. A suo dire uno dei dipendenti è di malaugurio Ed allora cerca di allontanarlo.<br />

Un altro gli porta fortuna Ed allora cerca di farne un prezioso collaboratore. Il tutto, naturalmente,<br />

è solo frutto di ossessive suggestioni… Un bel giorno gli capita di assumere nella sua azienda<br />

un simpatico giovane, molto preparato ma gobbo. Questo rappresenta ai suoi occhi il massimo<br />

della fortuna. Invece, proprio da quel momento, cominceranno per il povero commendatore una<br />

serie di comiche disavventure che termineranno con un finale a sorpresa.<br />

Le repliche sono previste per i giorni: 22/23/29 e 30 dicembre, per concludere definitivamente<br />

il 7 Gennaio 2007, sempre presso il TEATRO COMUNALE in VIA DEI CADUTI DI NASSIRYA.<br />

Spett. giornale “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”:<br />

voglio far presente la situazione di mio figlio Andrea, portatore di handicap, che per continuo<br />

scambio di responsabilità tra scuola e comune di Castel Madama non riesce a frequentare l’anno<br />

scolastico 2006-07 presso l’istituto Rosmini di Tivoli. E siamo già a Novembre! Spiego bene la situazione,<br />

Andrea per il motivo suddetto, ha bisogno di assistenza materiale per frequentare la scuola.<br />

Nel 2005 la passata Amministrazione Scardala gli aveva garantito 25 ore di assistenza, con grande<br />

sensibilità. Nel 2006 le ore di assistenza da 25 sono passate a 30 da parte del comune ma mio<br />

figlio è stato escluso. Dato che la scuola Rosmini dice che l’assistenza spetta al comune mentre il<br />

comune, nel nome dell’assessore Ascani, mi dice che spetta alla scuola, fatto sta che la passata<br />

Amministrazione con l’assessore Pietropaoli, pur con qualche forzatura mi aveva garantito le ore<br />

per Andrea. L’attuale amministrazione invece me le nega. È questo il diritto allo studio negato ad<br />

un ragazzo portatore di handicap Tra l’altro mi risulta che c’è una situazione simile alla mia a cui<br />

l’assistenza è stata assegnata per le ore richieste. Perché questa discriminazione verso Andrea<br />

Che cos’è la guerra tra poveri Dove sono oggi gli insegnanti amministratori che non mi vengono<br />

in aiuto E il comitato dei genitori Sono profondamente angustiata per questo fatto e per questa<br />

grave forma di esclusione che sta togliendo ad un giovane, pur con un problema che non si è certo<br />

cercato da solo, un diritto sancito dalla nostra Costituzione, quello all’istruzione. Mi auguro che<br />

qualcuno intervenga.<br />

Mara Amabili<br />

Pubblichiamo la lettera che abbiamo ricevuto a pochi giorni dalla chiusura del giornale, ma<br />

ritenendo importante il problema sollevato, lo affronteremo con maggiore approfondimento<br />

nel prossimo numero.


16 Comunità Montana<br />

IX COMUNITÀ MONTANA<br />

Dal 7 al 10 dicembre 2006, presso la fiera di<br />

Roma, la Comunità Montana partecipa al III<br />

Salone della Montagna, promosso dalla Regione<br />

<strong>La</strong>zio.<br />

Tale appuntamento, che vede le realtà amministrative,<br />

culturali, economiche e sociali della<br />

montagna impegnate a valorizzare le risorse<br />

dei territori interni attraverso una corretta ed<br />

originale proposta espositiva ed una serie di<br />

incontri e convegni, oltre alla esposizione delle<br />

tematiche attinenti alla realtà socio-economica<br />

locale, sarà l’occasione per far conoscere al<br />

vasto pubblico che ruota intorno a questa iniziativa,<br />

le peculiarità economiche, culturali e<br />

turistiche del nostro territorio.<br />

Durante la manifestazione la Comunità Montana<br />

presenterà numerose ricerche e pubblicazioni<br />

sugli aspetti naturalistici più salienti dell’area,<br />

sui prodotti tipici, gastronomici e sulle<br />

antiche ricette, sulla tradizione del Santo in<br />

casa, tutti aspetti che coinvolgono direttamente<br />

la vita delle popolazioni montane. Nel corso<br />

della manifestazione saranno organizzate<br />

degustazioni dei prodotti locali e avranno<br />

luogo spettacoli folcloristici per favorire la<br />

conoscenza delle espressioni più caratteristiche<br />

delle aree interne.<br />

a cura di Fausta Faccenna<br />

LA COMUNITÀ MONTANA<br />

AL TERZO SALONE DELLA MONTAGNA<br />

Verrà altresì presentato operativamente il progetto<br />

“E-mountain <strong>La</strong>zio” nell’ambito del Programma<br />

E GOVERNMENT a cui la nostra Comunità<br />

ha partecipato dall’inizio consapevole<br />

delle positive ricadute che esso avrà sulla vita<br />

quotidiana delle persone che in montagna<br />

vivono e lavorano, contribuendo con la loro<br />

presenza a frenare il fenomeno dell’abbandono<br />

delle aree montane, favorendo una forma<br />

di tutela del territorio.


Comunità Montana<br />

17<br />

IN ONORE DELLA MONTAGNA<br />

Proponiamo uno degli itinerari più panoramici<br />

e suggestivi del <strong>La</strong>zio: Capranica Prenestina<br />

- Guadagnalo; se percorso in giornate sufficientemente<br />

limpide, offre un colpo<br />

d’occhio unico su tutti i principali gruppi<br />

montuosi dell’Italia Centrale, dall’Appennino<br />

al mare.<br />

L’inizio dell’itinerario è a poche centinaia di<br />

metri dall’abitato di Caprinica Prenestina,<br />

poco prima dell’inizio della pineta; si seguono<br />

le indicazioni della vecchia segnaletica<br />

CAI in vernice rossa e gialla o le frecce<br />

rosse, sino alla sommità della collina. Da<br />

questo punto i segnali non sono sempre evidenti;<br />

comunque il sentiero si sviluppa<br />

lungo la cresta che congiunge, con buona<br />

continuità, i due centri abitati; la meta è<br />

ben visibile e costituisce sempre un utile<br />

punto di riferimento.<br />

In prossimità della rupe di Guadagnalo si<br />

deve percorre un sentiero che presenta alcune<br />

difficoltà; l’ultimo tratto più impegnativo<br />

può essere evitato imboccando la strada<br />

sterrata alla base delle pareti di Guadagnalo.<br />

Giunti al pianoro erboso sommatale, sul<br />

quale sono visibili i resti di una torre medievale,<br />

è possibile ammirare un panorama a<br />

360° sul <strong>La</strong>zio centro meridionale: i Monti<br />

Lucretili con Monte Gennaro a Nord, i Monti<br />

Ruffi separati dalla Valle dell’Aniene dai<br />

Simbruini ad Est, i Monti Ernici a Sud Est, i<br />

Monti Lepini a Sud; questi ultimi si elevano<br />

ripidi dalla valle del Sacco e sono facilmente<br />

riconoscibili grazie alla presenza di una<br />

enorme cava di calcare. Ed ancora sono visibili,<br />

verso Sud Ovest, i Colli Albani con la<br />

distesa della Campagna Romana in direzione<br />

Ovest. Dalla cima di Monte Guadagnalo l’itinerario<br />

prosegue fino a raggiungere la piazza<br />

di Guadagnalo.<br />

Tempo di percorrenza: l’itinerario richiede<br />

circa 2 ore e mezza per l’andata.<br />

IX COMUNITÀ MONTANA<br />

Sede: Via Acquaregna n. 90 - Tivoli<br />

tel. 0774-314712-3 - fax 0774-330915<br />

www.comunitamontanativoli.org<br />

Panorama dei monti Affilani e Simbruini


Scuola<br />

19


20 Scuola


Scuola<br />

21


22 Scuola


Vicovaro<br />

23<br />

LA FELICE RISCOPERTA<br />

DI MARCANTONIO SABELLICO<br />

di Roberto Bontempi<br />

Concluse le tante manifestazioni organizzate per celebrare il Cinquecentesimo<br />

anniversario della morte di Marcantonio Sabellico<br />

E così anche la settima edizione del Premio<br />

Arte Marcantonio Sabellico, realizzata grazie<br />

ai contributi della Regione <strong>La</strong>zio e della Provincia<br />

di Roma, è andata in archivio. Un edizione<br />

particolare, in quanto coincidente con il<br />

cinquecentesimo anniversario della morte<br />

dell’umanista nato a Vicovaro, e davvero ricca<br />

di iniziative difficili da condensare in poco<br />

spazio. Ci proveremo.<br />

Sabato 11 Novembre è stato il giorno della<br />

presentazione della imminente pubblicazione<br />

delle “Opere minori e poemetti storici del<br />

Sabellico”. Il dottor Marcello Nobili, coordinatore<br />

del progetto, la professoressa Maria Luisa<br />

Angrisani, vera anima della riscoperta “scientifica”<br />

dell’opera del Sabellico, e tutta l’equipe<br />

di ricercatori che da qualche anno è impegnata<br />

nello studio critico e nella traduzione<br />

delle opere di Marcantonio, hanno messo in<br />

luce le caratteristiche stilistiche e linguistiche<br />

di quattro poemetti storici, una rara operetta<br />

di storia locale e due trattai composti dal<br />

Sabellico nei periodi udinese e veneziano, che<br />

costituiranno il corpus del volume che il<br />

Comune di Vicovaro darà alle stampe l’anno<br />

venturo.<br />

Il giorno successivo, Domenica 12, è stato<br />

l’atteso giorno delle Premiazioni del concorso<br />

di Poesia e Pittura. Trionfatrice della sezione<br />

poesia è stata la famiglia Testi: al padre Anselmo,<br />

poeta nato a Castel Madama e autore di<br />

un buon numero di pubblicazioni, sono infatti<br />

andati il primo ed il secondo premio con due<br />

liriche intitolate rispettivamente “In questo<br />

esser curvo” e “Resteremo nel vento”, mentre<br />

sua figlia Eleonora si è piazzata sul terzo gradino<br />

del podio con una poesia senza titolo il<br />

cui primo verso recita “Immerso nel tuo<br />

mare”. Successi in famiglia anche nella sezione<br />

pittura, con “Composizione Astratta” tempera<br />

su carta di Barbara Petroselli di Ostia,<br />

Il sindaco Thomas premia Anselmo Testi, trionfatore della<br />

Sezione Poesia<br />

vincitrice su “Il ponte di Anticoli Corrado”, un<br />

olio su tela eseguito dalla zia Paola Recchia.<br />

Terza piazza per l’artista di Licenza Anna Di<br />

Felice, autrice di una maiolica dipinta intitolata<br />

“Busto di donna in costume rinascimentale”.<br />

Qualche piccola polemica ha caratterizzato<br />

il dopo-premiazioni.<br />

Il sindaco premia Paola Recchia, seconda classificata nella<br />

sezione pittura<br />

segue a pag. 24


24 Vicovaro<br />

Il direttore della Biblioteca Marciana di Venezia riceve una<br />

targa ricordo dal Comune<br />

Sabato 18 Novembre è un giorno che gli innamorati<br />

del proprio paese difficilmente dimenticheranno.<br />

Vicovaro ha infatti avuto l’onore<br />

di ospitare il direttore della Biblioteca Nazionale<br />

Marciana di Venezia, il dottor Marino<br />

Zorzi che, proprio quel pomeriggio, ha tenuto,<br />

nell’aula consiliare, una conferenza sul<br />

ruolo del Sabellico a Venezia (ricordiamo che<br />

Marcantonio Sabellico fu direttore della Marciana<br />

per lungo tempo). Zorzi, uomo di cultura<br />

sopraffina e di rara signorilità, è stato felicissimo<br />

dell’accoglienza ricevuta al suo arrivo<br />

in paese, ed ha avuto parole di elogio per<br />

l’amministrazione così impegnata nella valorizzazione<br />

di un personaggio tanto importante.<br />

Sembra che il rapporto tra Vicovaro e la<br />

città di Venezia sia destinato a rafforzarsi<br />

sempre di più nel segno del Sabellico, e Zorzi<br />

si è detto pronto ad organizzare altre iniziative<br />

culturali in accordo con il nostro paese.<br />

Alla conferenza sono intervenuti anche la professoressa<br />

Maria Luisa Angrisani, il dottor Marcello<br />

Nobili e la professoressa Erminia Dell’Oro,<br />

anch’essa docente all’Università <strong>La</strong><br />

Sapienza dove terrà un corso semestrale su<br />

Marcantonio Sabellico, che è arrivata a Vicovaro<br />

accompagnata da una sua studentessa<br />

che, in dicembre, discuterà la sua tesi di laurea<br />

sull’Epistolario del Sabellico. Davvero una<br />

grande soddisfazione al di là di ogni più rosea<br />

aspettativa.<br />

<strong>La</strong> serata è proseguita con lo spettacolo teatrale<br />

“<strong>La</strong> Venexiana”, un’opera anonima del<br />

XVI secolo in dialetto veneto allestita dalla<br />

Associazione Culturale “White Light”. <strong>La</strong> ex<br />

chiesa di Santa Maria, nonostante qualche piccolo<br />

problema di acustica, era gremita in ogni<br />

ordine di posto con molte persone rimaste in<br />

piedi a seguire una commedia deliziosa e leggera<br />

quanto basta, montata con sapienza dalla<br />

regia di Massimo Piesco e interpretata da bravissimi<br />

attori professionisti (Michele Cesari nei<br />

panni del giovane protagonista Iulio, Patrizia<br />

Bettini e Gabriella Tommassetti nel ruolo delle<br />

serve Nena e Oria, e Giulia Mombelli che interpretava<br />

la giovane nobildonna Valeria) tra i<br />

quali merita una menzione speciale la portabandiera<br />

locale Alessandra Zibellini che, oltre<br />

ad essere stata una degli organizzatori dell’intero<br />

Premio Arte, ha vestito brillantemente i<br />

panni della matura signora Angela, sedotta e<br />

abbandonata dal giovane protagonista. Un<br />

successo fantastico!<br />

Il Premio Arte si è poi chiuso il 25 e 26 Novembre<br />

con l’ultima scommessa dell’Assessore<br />

Coccia, il Primo Certamen Sabellicum Valerianum,<br />

una gara di traduzione dal latino di<br />

brani dell’opera del Sabellico riservata agli<br />

studenti degli ultimi due anni di tutti i licei e<br />

Istituti Magistrali di Roma e Provincia. All’invi-<br />

Il bacio tra Iulio e Angela nello spettacolo teatrale <strong>La</strong><br />

Venexiana


Vicovaro<br />

25<br />

Il vincitore del Primo Certamen Sabellicum, Attilio Zilli,<br />

posa insieme al sindaco Thomas, la professoressa Angrisani<br />

e i dottori Nobili e Ronci<br />

to, per la verità, hanno risposto un esiguo<br />

numero di studenti, 15 per 7 scuole, ma si era<br />

alla prima esperienza e molti sono comunque i<br />

risultati positivi: si sono sviluppati contatti<br />

con scuole prestigiose che potranno solo essere<br />

rinforzati, e si è dato modo ad alunni e professori<br />

di conoscere un personaggio sconosciuto<br />

ai più. Vincitore del Certamen è stato un<br />

ragazzo del Liceo scientifico Augusto Righi,<br />

Attilio Zilli, premiato dalla Commissione per<br />

un commento brillante. Seconda classificata<br />

Rossella Malaspina, una ragazza che frequenta<br />

il penultimo anno dell’Istituto d’Istruzione<br />

Superiore Classica di Palestrina, mentre al<br />

terzo posto si è piazzata Claudia Ballanti,<br />

anch’essa del Liceo Righi. Al liceo Righi è<br />

andato anche il quinto premio con Giorgia Di<br />

Sora. Gloria anche per il liceo scientifico Spallanzani<br />

di Tivoli, capace di piazzare due ragazzi<br />

tra i primi 10 (Roberto Romiti quarto e Giulio<br />

Giaconi sesto), mentre la settima piazza è<br />

stata occupata da Domenico De Stefano del<br />

liceo classico Giulio Cesare di Roma.<br />

Per il vincitore un bel viaggio di una settimana<br />

a Venezia con visita alla Marciana mentre per<br />

gli altri premi in denaro, pubblicazioni del<br />

Comune di Vicovaro e cesti di prodotti tipici<br />

locali. Per gli organizzatori c’è un anno di<br />

tempo per pensare a migliorare sempre di più<br />

ed organizzare uno scintillante Ottavo Premio<br />

Arte Marcantonio Sabellico.<br />

SUL PROSSIMO NUMERO<br />

DE “LA PIAZZA” UN’INTERVISTA<br />

ESCLUSIVA AL DIRETTORE<br />

DELLA BIBLIOTECA MARCIANA<br />

MARINO ZORZI<br />

<strong>La</strong> compagnia degli attori saluta il pubblico


26 Mandela<br />

TURISMO RURALE A MANDELA<br />

di Roberto Bontempi<br />

Il Comune di Mandela, attraverso una gara per pubblico incanto, ha affidato la gestione di un casale in località<br />

Pian di Papa alla cooperativa sociale Integra. Il casale, che è stato restaurato dal Comune con fondi soprattutto<br />

regionali, è attrezzato con una cucina, una salone, alcune stanze per la ricezione di ospiti. Inoltre esso è immerso<br />

nel verde delle colline che formano il territorio di Mandela, e quindi può essere punto di partenza di escursioni e<br />

passeggiate. Chiediamo a Luca Natali, vice-presidente della cooperativa Integra di spiegarci il progetto di gestione<br />

per lo sviluppo del turismo rurale che ha presentato al Comune di Mandela<br />

1. Quali sono secondo te le potenzialità del<br />

casale che avete preso in gestione<br />

<strong>La</strong> nostra proposta gestionale parte dall’esperienza<br />

maturata dalle realtà imprenditoriali del Consorzio<br />

di cooperative sociali INTEGRA nel settore<br />

turistico, che ci ha portato a definire il turismo<br />

rurale come una realtà che ha una sua identità precisa<br />

e si riferisce ad un segmento della domanda<br />

fortemente caratterizzato. In quest’ottica, la nostra<br />

proposta è stata concepita ed organizzata in base<br />

alle prospettive di fruizione che il casale di Pian di<br />

Papa riteniamo abbia.<br />

Da un lato, relativamente alle caratteristiche del<br />

casale stesso, una struttura accogliente, con<br />

ambienti salubri, accessibile ai portatori di handicap,<br />

dall’altro, la sua collocazione, incastonato tra<br />

le colline e le montagne di Mandela, uno scenario<br />

suggestivo ed ancora tutto da scoprire.<br />

2. Quali attività escursionistiche e di svago si<br />

possono svolgere sulle colline del territorio di<br />

Mandela<br />

È proprio la località nella quale insiste il casale<br />

che ci consente di promuovere attività escursionistiche<br />

molteplici, attraverso la creazione di itinerari<br />

tematici, personalizzati, in accorso con l’identità<br />

del territorio che includa tutti gli operatori<br />

interessati a livello locale.<br />

Penso ad escursioni a piedi, a cavallo, in mountain<br />

bike, attraverso sentieri da poco sistemati ed altri<br />

che potranno essere battutti, adatti alla passeggiate<br />

dolci e agli escursionisti puri, agli sportivi e ai<br />

“villeggianti della domenica”.<br />

3. In generale, che cosa pensi della situazione<br />

del turismo nella Valle dell’Aniene Cosa servirebbe<br />

al nostro territorio per decollare in questo<br />

senso<br />

Penso che il flusso di persone che viene nella<br />

nostra valle, soprattutto nel fine settimana, sia<br />

significativo; ho però la sensazione che sia un<br />

turismo mordi e fuggi, legato quasi esclusivamente<br />

all’offerta agro alimentare e della ristorazione,<br />

peraltro importantissima, che offre il territorio.<br />

Credo che però lo sviluppo passi attraverso 2 strade:<br />

a) la capacità delle realtà imprenditoriali presenti<br />

sul territorio, aziende agricole, agriturismi,<br />

ristoranti, strutture ricettive, imprese artigiane,<br />

di fare rete e di diventare unico soggetto<br />

in grado di offrire servizi diversi su un’area<br />

vasta, che va da Mandela fino oltre Subiaco;<br />

b) la capacità degli Amministratori locali di<br />

sostenere queste realtà, le uniche potenzialmente<br />

produttive ed in grado di offrire posti di<br />

lavoro, anche alla luce degli ultimi stanziamenti<br />

europei in tema di turismo rurale che l’Europa<br />

ha assegnato all’Italia e che la nostra valle<br />

non può e non deve lasciarsi sfuggire.


Sambuci<br />

27


28 Tivoli<br />

Interventi di riqualificazione sull’Ospedale<br />

“S. Giovanni Evangelista” di Tivoli<br />

di Valentina Torella<br />

Come tutti sanno spesso una delle più<br />

grandi “piaghe” che affliggono le città in<br />

cui viviamo riguarda la sanità che nella<br />

maggior parte dei casi risulta essere<br />

molto carente. Infatti accade di frequente<br />

che chi necessiti di cure e ricoveri venga<br />

ad avere a che fare con ambienti scarsamente<br />

igienici, poco attrezzati e ancor<br />

meno accoglienti, senza tener conto della<br />

scarsa quantità di posti letto disponibili<br />

che spesso inducono al trasferimento dei<br />

pazienti in altri reparti se non addirittura<br />

in altri ospedali.<br />

E i problemi non sono mancati nemmeno<br />

per l’ospedale “S. Giovanni Evangelista”<br />

di Tivoli che di sicuro necessita di una<br />

buona riqualificazione e di un potenziamento.<br />

A farsi carico di tale impegno è<br />

stato il direttore generale della Asl RM G Giovanni<br />

Di Pilla che, schierandosi dalla parte del malato<br />

e della popolazione, ha stilato un programma ai<br />

fini di migliorare, sotto molti punti di vista, la<br />

struttura e il funzionamento del medesimo ospedale.<br />

E con il passare del tempo e l’inizio dei lavori<br />

tanto si è fatto fino ad oggi per cercare di venire<br />

incontro alle esigenze in materia di ogni singolo<br />

cittadino.<br />

E proprio ultimamente, verso la fine del mese di<br />

novembre, enorme soddisfazione è stata espressa<br />

dal Sindaco di Tivoli Marco Vincenzi per l’avvenuta<br />

gara d’appalto dei lavori di ristrutturazione e<br />

completamento definitivo dell’ospedale di Tivoli,<br />

essendo tale avvenimento di rilevante importanza<br />

non solo per la stessa Tivoli ma anche per l’intero<br />

bacino di utenza della Valle dell’Aniene. I lavori<br />

appaltati, per una somma di 13,7 milioni di euro<br />

riguardano interventi di completamento delle<br />

strutture esistenti, la ristrutturazione dell’intera<br />

vecchia ala dell’ospedale e la riqualificazione<br />

degli immobili dell’ex Monte di Pietà.<br />

Con questi interventi l’ospedale “S. Giovanni<br />

evangelista”, il più grande dell’intera Asl RMG,<br />

vedrà aumentare anche il numero dei propri posti<br />

letto, in base anche a un parallelo piano di riqualificazione<br />

della Asl stessa. Inoltre c’è da dire che<br />

circa 700 mila euro saranno spesi, tra l’altro, per il<br />

completamento del pronto soccorso con la realizzazione<br />

definitiva del Dea di 1° livello e le ristrutturazioni<br />

permetteranno anche una più adeguata<br />

dislocazione degli uffici.<br />

L’Associazione<br />

ALBATROS<br />

e la Redazione de<br />

Augura<br />

Buon Natale e Felice Anno Nuovo<br />

ARRIVEDERCI A GENNAIO 2007


Tivoli<br />

29<br />

ROSY SANTH ESPONE LE SUE OPERE<br />

di Veronica Moro<br />

Rosy Santh è una pittrice tiburtina<br />

già nota ai lettori de “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”,<br />

infatti nel numero di marzo abbiamo<br />

parlato della sua personale –<br />

nella quale esponeva opere di pittura<br />

materia – tenutasi presso le Scuderie<br />

Estensi.<br />

Rosy Santolamazza, in arte “Santh”<br />

è nata e vive a Tivoli, ma ha un padre<br />

di origine castellana, ha due figli<br />

Manuel e Carmelo abituati a vivere<br />

in una casa completamente tappezzata<br />

dalle opere della mamma.<br />

Cresciuta affianco ad un nonno<br />

materno artigiano che le illustrava<br />

le opere di Leonardo e del Botticelli,<br />

come se fossero stati dei fumetti,<br />

Rosy si è appassionata fin dall’infanzia<br />

al mondo dell’arte.<br />

Nel corso della sua vita non ha mai<br />

smesso di coltivare la passione per la pittura e ha<br />

frequentato un’accademia di arte privata a Tivoli,<br />

dove ha imparato tecniche antiche e moderne.<br />

Alcuni anni fa, nel corso di una mostra estemporanea<br />

a Castel Madama, ha ricevuto un premio ex<br />

equo con il maestro Riccardo Rovazzani, artista da<br />

lei molto apprezzato e stimato.<br />

Santh fa parte, come ospite da vari anni, dell’Associazione<br />

dei 100 pittori di Via Margutta.<br />

A tutti coloro che hanno avuto modo di conoscere<br />

le sue opere e soprattutto a chi ancora non la conosce<br />

farà piacere sapere che Santh replica, con<br />

un’altra mostra personale, dal 9 al 16 dicembre,<br />

sempre presso le Scuderie di Tivoli.<br />

Abbiamo parlato direttamente con lei per sapere<br />

meglio cosa porterà in questa mostra e quali sono i<br />

soggetti delle sue opere.<br />

Santh<br />

e le sue opere<br />

Quali sono i soggetti e le tematiche principali<br />

Amo dipingere soprattutto cavalli e nudi femminili,<br />

che mi piace rappresentare mescolando il surrealismo,<br />

il figurativo e l’astratto.<br />

Hai altri progetti dopo la mostra tiburtina<br />

Si, dal 15 al 21dicembre, esporrò alcune delle mie<br />

opere in una collettiva a P.zza Re di Roma con<br />

l’Associazione Culturale “Rassegna Re di Roma”.<br />

Ci sarà un grande capannone allestito nel giardino<br />

centrale della piazza che ospiterà le opere di vari<br />

artisti, tra cui le mie.<br />

Per chi non avesse modo di vedere la mia personale<br />

a Tivoli potrà trovare una piccola parte dei miei<br />

quadri in questa esposizione romana.<br />

Quando sarà inaugurata la tua mostra tiburtina<br />

<strong>La</strong> mia personale aprirà il 9 dicembre alle ore<br />

17,00 presso le Scuderie Estensi in Pzza. Garibaldi<br />

16.<br />

Che tipo di opere porterai<br />

Ci saranno circa 40 opere tra quelle nuove, eseguite<br />

nel 2006, e altre degli anni passati. Le tecniche<br />

usate sono diverse: la pittura materica – la mia preferita<br />

– l’olio su tela, affreschi a secco, pittura su<br />

vetro e mosaico.


Tradizioni popolari<br />

31<br />

Tradizioni popolari a Castel Madama - Proverbi<br />

selezione ed elaborazione del testo a cura di Gualtiero Todini<br />

Dalla tesi sulle “Tradizioni Popolari a Castel Madama, 1949” di Vittorio Todini<br />

Tu mo’, che té vinti o trent’anni,<br />

mancu lo sa che so’ le melarosa;<br />

ma ai témpi méi le melarosa<br />

eranu le mela ppiù bòne e<br />

ppiù duci, tutte bianche e rosce<br />

(‘nvece le cuccuvine eranu<br />

bone puru jesse, ma eranu tutte<br />

virdi e sapeanu de limone: macara<br />

pe’ vesso, in italiano, se<br />

chiameanu “limoncelle”).<br />

Allora il proverbio “’n zo’ pe’ j’asini i confetti e<br />

mancu le melarosa pe’ i porci” sta a significare<br />

che fare gentilezze a un ingrato è tempo sprecato:<br />

non si danno i confetti all’asino e nemmeno<br />

delle buone mele ai porci.<br />

Recentemente ho visto un film, “<strong>La</strong> sconosciuta”<br />

di Giuseppe Tornatore, che ho anche commentato<br />

nel numero precedente de “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”. Bene, in<br />

questo film, la protagonista che fa la badante a<br />

una bambina, che fra l’altro ritiene essere sua<br />

figlia, siccome la bimba non sa difendersi, cerca<br />

di insegnarle un singolare (e discutibile) stile di<br />

comportamento: restituire sempre pan per focaccia<br />

(altro che porgere l’altra<br />

guancia!) e se sei stato mandato<br />

in terra e non sai chi è<br />

stato, quando<br />

ti rialzi in<br />

piedi, picchia<br />

il primo che ti<br />

capita fra le mani, perché se sei tu a<br />

farti pecora, il lupo mangia te. Già:<br />

“chi pecora se fa, u jupu se lla magna”.<br />

Gli spagnoli, ma non loro soltanto, distinguono<br />

fra chi è figlio de puta (chiaro, no) e chi è figlio<br />

di “Qualcuno”. Bene: il figlio di Qualcuno avrà<br />

soldi e benessere, avrà comportamenti raffinati,<br />

aristocratici. Chi, invece, è figlio di... nessuno,<br />

sarà povero e straccione; e per quanto si atteggi a<br />

persona per bene, c’è poco da fare: “chi nasce de<br />

cajna, ‘n tera ruspa”. Un proverbio brutale che<br />

teorizza la divisione in classi eterna, senza scampo.<br />

Meno male che qualche volta pure i proverbi<br />

prendono cantonate.<br />

“Barattulu miccu, barzamu (unguento) bonu”.<br />

Questo proverbio è l’equivalente dell’altro “nella<br />

piccola botte c’è il vino buono” ed è il contrario di<br />

un’altra espressione greve e lapidaria: “grossu e<br />

cazzacciu”. Come nascono questi proverbi I proverbi<br />

nascono dalle esperienze di vita: certamente,<br />

se una persona è fine, delicata, piccola (e,<br />

soprattutto, influente) di sé avrà detto: “io sono<br />

piccola, ma sono molto valida, come è vero che il<br />

vino migliore si mette in una botte piccola e in un<br />

barattolo piccolo il buon unguento. Eh, già! I proverbi<br />

non se li sono inventati le capre, ma uomini<br />

saggi con la barba bianca!<br />

Abbiamo visto che chi nasce da gallina resta a<br />

ruspare per terra; ma c’è anche il rovescio della<br />

medaglia: “chi magna ‘n ponta de corteju, no’<br />

rempie mai ju corzemeju (stomaco)”. Mi è capitato<br />

qualche rara volta di mangiare un frutto (una<br />

mela o, peggio, una pèsca) con coltello e forchetta.<br />

Che fatica! E, alla fine, il buon sapore della<br />

mela o della pèsca prese a morsi era andato a farsi<br />

friggere!<br />

“Tutte le botte so’ de j’asinu cioppu”. L’asino<br />

zoppo paga per tutti, non c’è rimedio. Se due o più<br />

fratellini (beh, una volta! adesso nascono quasi<br />

tutti figli unici!), dicevo: se più fratellini litigano,<br />

chi ce le piglia è sempre il più piccolo! L’asino<br />

zoppo è lui. Ma in castellano si dice pure – con<br />

rozza efficacia – “sta scrittu sopra ju muru che u<br />

ppiù miccu se ratta ‘n curu!”.<br />

C’è chi nasce con la camicia o, detto più volgarmente,<br />

co ju fiore ‘n curu.<br />

E c’è quello, che non glie ne va bene una: se<br />

invoca il sole, gli casca addosso un temporale e<br />

un fulmine gli sconquassa la casa. Se decide di<br />

fare un viaggio, gli si<br />

sfascia la macchina di<br />

notte e in una zona<br />

deserta. Vuoi vedere –<br />

impreca sconsolato –<br />

che “se me metto a fa ju<br />

cappellaru, nasciu tutti<br />

senza capu!”.


32 Archivio<br />

AD ARBITRIO DI SUA EMINENZA<br />

di Flavia De Bellis<br />

L’assassinio legale è incomparabilmente<br />

più orrendo dell’assassinio brigantesco.<br />

Chi è assalito dai briganti ... spera ancora<br />

di potersi salvare fino all’ultimo momento.<br />

Mentre qui tutta quest’ultima speranza ...<br />

te la tolgono con certezza; qui c’è una condanna,<br />

e appunto nella certezza che non vi sfuggirai<br />

sta tutto l’orrore del tuo tormento ...<br />

F. Dostoevskij, L’idiota<br />

Nella seconda metà del ’700 non solo in Europa<br />

ma anche in quasi tutti gli Stati d’Italia cominciano<br />

a diffondersi con forza le idee illuministe<br />

e si sviluppa un ampio movimento d’opinione<br />

teso ad abolire la pena di morte e gli altri feroci<br />

supplizi cui potevano essere sottoposti i condannati.<br />

In quegli anni Cesare Beccaria pubblica Dei delitti<br />

e delle pene in cui dichiara con coraggio che la<br />

pena di morte è contraria alla stessa idea di contratto<br />

sociale e quindi in aperta contraddizione<br />

con qualsiasi forma civile di Stato o di qualsivoglia<br />

associazione condivisa tra uomini.<br />

Molti governanti italiani raccolgono le nuove<br />

istanze e modificano di conseguenza la legislazione<br />

riguardante i reati penali.<br />

Lo Stato Pontificio, invece, sembra non essere<br />

neanche sfiorato da questo nuovo corso se ancora<br />

nel 1754 Sua Eminenza il Cardinal Valenti<br />

emana un Bando, anche questo sui delitti e sulle<br />

pene ma di tenore del tutto opposto, che non<br />

riguarda la sola città di Roma e Distretto ma si<br />

estende parimenti (...) in tutte le altre Città, Terre,<br />

Castelli ed altri Luoghi dello Stato Ecclesiastico<br />

anche mediatamente soggetti, e quindi anche in<br />

Castel Madama.<br />

In questo Bando, di cui l’Archivio Storico<br />

Comunale conserva una copia a stampa, sono<br />

contemplati pressoché tutti i reati che potevano<br />

essere commessi nell’ambito delle comunità dell’epoca<br />

e tutte le pene che di conseguenza potevano<br />

essere comminate.<br />

<strong>La</strong> prima impressione che si ricava dalla lettura<br />

di questo interessantissimo documento è che esista<br />

in molti casi una forte sproporzione tra l’atrocità<br />

della pena prevista e la gravità del reato commesso;<br />

nella maggior parte dei casi si tratta di<br />

pena della vita, talvolta inflitta automaticamente<br />

in base alla giurisprudenza consolidata, ma spesso<br />

come misura peggiorativa rispetto alla galera<br />

perpetua e sempre, in questo caso, ad arbitrio di<br />

Sua Eminenza.<br />

Va ricordato che nello Stato Pontificio, fino ai<br />

primi anni dell’Ottocento, sono rimaste in vigore<br />

sostanzialmente due forme di pena capitale: la<br />

decapitazione, meno umiliante e perciò privilegio<br />

esclusivo degli aristocratici e del clero, e la<br />

più “democratica” impiccagione che riguardava<br />

la quasi totalità dei comuni cittadini.<br />

Quest’ultima era frequentemente preceduta dalla<br />

tortura e seguita altrettanto frequentemente dallo<br />

scannamento che consisteva nel taglio della testa<br />

che veniva infilzata su un palo posto accanto alla<br />

forca, o dallo squartamento con esposizione dei<br />

pezzi in vari luoghi della città a monito di tutta la<br />

popolazione.<br />

Vediamo ora, sulla base del Bando citato, quali<br />

reati, ancora nel 1754, dovevano essere obbligatoriamente<br />

puniti con le pene suddette.<br />

Si inizia, leggendo semplicemente i Capitoli uno<br />

dopo l’altro, con il tentativo di violenza carnale in<br />

pubblico e si prosegue con il barare al gioco, la<br />

contraffazione di sigilli o scritture pubbliche, la


Archivio<br />

33<br />

sottrazione di documenti dagli archivi, la detenzione<br />

di pistole curte, o siano archibugetti ed altre<br />

armi proibite, il tentato omicidio con armi da<br />

fuoco, lo sparo in Chiesa o in sacrestia, l’omicidio<br />

colposo per motivi passionali soprattutto durante<br />

una rissa.<br />

Particolare attenzione viene riservata agli autori<br />

di libelli famosi, vale a dire diffamatori o ingiuriosi,<br />

o pasquinate di qualsivoglia sorte (...) che<br />

contenghino alcuna sorta di maldicenza, o detrazione,<br />

o calunnia di Principe, o di Persone graduate,<br />

Ecclesiastiche o Secolari. Le esternazioni<br />

della coscienza critica vengono represse con la<br />

pena della vita, confiscazione de’beni, e perpetua<br />

infamia, secondo la qualità delle Persone, o<br />

almeno della Galera ad arbitrio di Sua Eminenza.<br />

Incorre inoltre nella pena di morte, sempre ad<br />

arbitrio di Sua Eminenza e come misura peggiorativa<br />

rispetto alla prospettiva di dover remare in<br />

perpetuo sulle galere della flotta pontificia di<br />

stanza a Civitavecchia, chi romperà, o farà rompere<br />

pace, tregua, parola, o riconciliazione e chi<br />

ardisca a mal fine di far coadunazioni, o conventicole<br />

di Persone, intendendo con questo le<br />

riunioni di sei Persone armate, o più di dieci<br />

senz’armi.<br />

Allo stesso modo gli organizzatori di proteste o<br />

tumulti, chi si presenta nelle case munito di credenziali<br />

false, chi offende i membri del Consiglio<br />

Comunale, chi evade dal carcere o facilita l’evasione<br />

di un carcerato, chi corrompe un pubblico<br />

ufficiale, chi viola i segreti d’ufficio, chi appicca<br />

un incendio in luoghi abitati, tutti questi sono passibili<br />

di condanna a morte.<br />

<strong>La</strong> pena della vita si applica anche agli avvelenatori,<br />

a chi propina poculi amatorj, agli antecedenti<br />

dei moderni scippatori, a chi ruba addormentando<br />

con oppio, agli estorsori e ai ricattatori, ai<br />

ladri abituali e recidivi, a chi commette furto con<br />

scasso o servendosi di chiavi false e a chi ruba<br />

nelle Chiese ancorché la roba fosse di minimo<br />

valore, ed il furto fosse semplice.<br />

Alla forca viene condannato il domestico che<br />

commetterà furto a danno del proprio Padrone e,<br />

in caso di furti domestici qualificati, ovvero con<br />

scasso o con l’uso di grimaldelli, se il valore delle<br />

robe rubate passerà la somma di scudi dieci.<br />

Ugualmente viene avviato al patibolo, dopo aver<br />

subito la frusta, i tratti di corda, la tortura e la berlina,<br />

chi conia o spende monete false e coloro i<br />

quali toseranno, o in altro modo leveranno con<br />

Lime, Forbici, o altra sorta di stromenti, o veramente<br />

con acqua forte, od altri corrosivi alcuna<br />

particella d’oro, o d’argento alle monete poiché<br />

un delitto così atrocissimo, dichiara, e vuole<br />

l’Eminenza Sua, che per incorrere la suddetta<br />

pena basterà.<br />

Si potrebbe continuare ancora per molto ricordando<br />

che la vita può essere tolta ad arbitrio di Sua<br />

Eminenza anche a chi si traveste per non farsi<br />

riconoscere, agli Zingari ed i Vagabondi che si<br />

trattengono nel territorio dello Stato Pontificio<br />

senza permesso e a tanti altri soggetti estremamente<br />

eterogenei.<br />

Va detto comunque, ad onor del vero e come<br />

impone la deontologia professionale di un archivista,<br />

che l’arbitrio di Sua Eminenza si riduce e si<br />

addolcisce nei confronti delle donne, verso le<br />

quali la giustizia pontificia mostra un occhio di<br />

riguardo; si legge infatti nel penultimo capitolo<br />

del Bando che le donne devono esser punite con<br />

le stesse pene stabilite per gli Uomini, quando<br />

però siano eseguibili nelle stesse Donne, come lo<br />

son quelle della vita, della frusta, dell’esilio e le<br />

pecuniarie. Rispetto poi alle non eseguibili, come<br />

la galera, questa s’intenderà per le carceri per lo<br />

stesso tempo.<br />

Possiamo dunque immaginare che le donne di<br />

Castel Madama, Diocesi di Tivoli, Comarca di<br />

Roma, Territorio dello Stato Pontificio, si siano<br />

sentite particolarmente fortunate in quel lontano<br />

1754 ...


34 Sport<br />

A.S.D. Castel Madama<br />

DIECI PUNTI IN DIECI PARTITE<br />

di Ivo Santolamazza<br />

Nella settima giornata di andata del campionato di<br />

Promozione <strong>La</strong>ziale (girone B) disputata il 12<br />

novembre 2006 l’A.S.D. Castel Madama conquista<br />

la vittoria contro Tor Lupara per 2-0.<br />

Nell’ottava giornata il Castel Madama pareggia<br />

1-1 con il Roviano Team Service.<br />

Alla nona giornata, giocata domenica 26 novembre<br />

2006 alle ore 11, sul campo “A. Testa” a Castel<br />

Madama, il Riano batte il Castel Madama: all’ 8’ il<br />

Riano guidato dall’allenatore Gratti trova subito il<br />

vantaggio con D’Ascenzi che trasforma il rigore<br />

concesso per una trattenuta in area. Al 10’ la squadra<br />

di casa ottiene il pareggio con Ippoliti. Nella<br />

ripresa il Riano trova la rete della vittoria con<br />

Stefani che, da calcio di punizione, sigla l’1-2.<br />

Domenica 3 dicembre 2006 Pro Calcio Acilia –<br />

Castel Madama termina con il punteggio di 2-0.<br />

<strong>La</strong> Pro Calcio Acilia batte il Castel Madama e lo<br />

raggiunge in classifica. <strong>La</strong> squadra di casa si porta<br />

in vantaggio al 18’ con una punizione di Oliva. Il<br />

secondo gol è di Barbato e arriva al 25’ con un’altra<br />

punizione. Il Castel Madama gioca una buona<br />

gara cercando di reagire ma arrivano soltanto due<br />

traverse con Salvati.<br />

I ragazzi del Castel Madama oltre al campionato<br />

sono impegnati anche nella Coppa Italia dove si<br />

sono qualificati per i quarti di finale battendo<br />

Boreale 3-1 all’andata e pareggiando 2-2 il ritorno<br />

del 29 novembre 2006.<br />

CLASSIFICA - Girone B<br />

(aggiornata al 4/12/2006)<br />

Pro Sabina 21 10 6 3 1 18 12<br />

Tor Lupara 21 10 6 3 1 14 9<br />

Tor de Cenci 20 10 6 2 2 16 9<br />

Fiumicino 20 10 5 5 0 11 5<br />

Riano 15 10 4 3 3 16 16<br />

Roviano 14 9 3 5 1 15 7<br />

Casette 13 10 3 4 3 12 14<br />

Monter. Scalo 13 10 4 1 5 8 11<br />

N.S. Maria Mole 12 9 3 3 3 13 8<br />

Pescatori Ostia 11 10 3 2 5 12 12<br />

Alessandrino 11 10 3 2 5 10 14<br />

Fonte Nuova 10 10 1 7 2 10 10<br />

Pro Calcio Acilia 10 10 2 4 4 8 12<br />

Castel Madama 10 10 3 1 6 12 18<br />

Tor Sapienza 9 10 2 3 5 13 13<br />

Palocco 2 10 0 2 8 5 23


Sport<br />

35<br />

Seconda Categoria: Pro Castel Madama<br />

di Ivo Santolamazza<br />

Continua la scalata in classifica della F.C. Pro<br />

Castel Madama nel Campionato di Seconda<br />

Categoria (girone H). Il 3 dicembre 2006 si aggiudica<br />

la partita giocata in casa contro Pibe de oro<br />

per 2-1 scavalcandolo in classifica. Ancora tre<br />

punti per la squadra di Castel Madama che si posiziona<br />

al quinto posto in classifica a soli cinque<br />

punti dalla prima. Infatti la Pro Castel Madama<br />

sulle dieci partite fin ora disputate totalizza cinque<br />

vittorie e tre pareggi lasciandosi alle spalle solamente<br />

due sconfitte. Nel prossimo turno incontrerà<br />

fuori casa la Res Roma.<br />

CLASSIFICA Girone H<br />

(aggiornata al 4/12/2006)<br />

<strong>La</strong> Vetrice 23<br />

Gerano 20<br />

Cerreto 20<br />

Arsoli 20<br />

Pro Castel Madama 18<br />

Pibe de oro 17<br />

Aud. Olimpica 17<br />

N. Agosta 16<br />

Borussia 15<br />

N. Lunghezza 15<br />

Poli 10<br />

Real Casilino 9<br />

Vicovaro 9<br />

Res Roma 7<br />

Real Turania 1<br />

Fortitudo RM 1<br />

PALLAVOLO: TERZA DIVISIONE MASCHILE<br />

Sabato 18 novembre a Castel Madama, presso la<br />

palestra della scuola media in via Pio <strong>La</strong> Torre,<br />

l’A.D.G.S. Castel Madama si prende una rivincita<br />

sulla partita amichevole persa fuori casa contro il<br />

Vivivillalba. Il Castel Madama, infatti, domina la<br />

gara amichevole di ritorno disputatasi in casa, con<br />

una somma di punti superiore alla squadra avversaria,<br />

anche se c’è stato un pari merito sui set<br />

vinti. Sono stati giocati quattro set: il primo vede<br />

vittoriosa la squadra Castellana con un punteggio<br />

di 25-21. Il secondo set se lo è aggiudicato il<br />

Vivivillalba per un soffio con il punteggio di 23-<br />

25 grazie ai molti sbagli della squadra guidata dal<br />

mister Simone Ricci. Il terzo set ricalca un po’<br />

l’andamento di quello precedente e termina per 22-25 ancora per la squadra ospite. Nell’ultimo set non<br />

ci sono dubbi, il Castel Madama chiude la partita con un punteggio netto di 25-15 sbagliando pochissimo<br />

e affrontando la gara con la giusta grinta.


36 Libri<br />

BORGES VENT’ANNI DOPO<br />

recensione a cura di Ivano Moreschini<br />

“I miei libri (che non sanno che io esisto) / sono parte di me come questo viso.”<br />

È inevitabile aprire una presentazione di Jorge Luis<br />

Borges nel ventennale della sua scomparsa partendo<br />

da una citazione di un suo verso, una sua frase. Proprio<br />

di frasi illuminanti, di ragionamenti sul filo del paradosso,<br />

infatti, è fatta la sua scrittura di grande classico<br />

del novecento. Ed è proprio il verso iniziale che mi<br />

tornava in mente, trasformato, impreciso, mentre pensavo<br />

a questo articolo. Scoprivo infatti che quei libri,<br />

persi in qualche scatolone, sollevavano in me, al solo<br />

pensiero di andarli a cercare, più emozioni di tanti<br />

incontri quotidiani, che affollano la banalità dei miei,<br />

dei nostri giorni. E scoprivo altresì la profonda verità<br />

di un’altra affermazione di Borges: che la poesia non<br />

esiste di per sé, ma sta “nel commercio del poema con<br />

il lettore”, nel ritornare al libro che ti ha dato un’illuminazione,<br />

per rinnovarla, cambiata, perché tu sei<br />

cambiato. <strong>La</strong> poesia, come tutta l’arte, si trova in<br />

quell’“imminenza di una rivelazione, che non si produce,<br />

dove sta, forse, il fatto estetico”.<br />

Cerco allora di dare qualche spunto per stimolare un<br />

piccolo interesse su questo autore, avvertendo che è<br />

un autore che si legge per puro piacere, e traffica con<br />

temi che forse sono poco utili. A meno che uno non<br />

sia tanto irragionevole da ritenere che il piacere di<br />

leggere, e di riflettere su temi eterni, ma non utili, non<br />

sia una perdita di tempo.<br />

Jorge Francisco Isidoro Luis Borges nasce a Buenos<br />

Aires, il 24 agosto del 1899. Il padre, Jorge Guillermo,<br />

era avvocato, ma insegnava anche psicologia, in<br />

inglese, in una scuola della città. Uomo colto, scrittore<br />

mancato, sperò che il figlio potesse riuscire in quella<br />

passione letteraria, dove lui aveva fallito. <strong>La</strong><br />

madre, Leonor Acevedo, di origine tutta spagnola, era<br />

anch’essa una donna colta, pur se meno brillante del<br />

marito. Borges quindi crescerà con un doppio codice<br />

linguistico, inglese e spagnolo, nella particolare declinazione<br />

argentina. Entrambi i genitori discendevano<br />

da famiglie che avevano avuto un notevole ruolo nelle<br />

rivoluzioni e nelle guerre per l’indipendenza argentina.<br />

Un ruolo soprattutto militare, di condottieri: figure<br />

che saranno poi evocate poeticamente nell’opera di<br />

Borges. Tra questi Francisco Narciso de <strong>La</strong>prida,<br />

antenato della madre, che aveva presieduto nel 1816<br />

il congresso che a Tucuman dichiarò l’indipendenza<br />

dell’Argentina, e fu ucciso nel 1829 dai gauchos<br />

ribelli: è il protagonista della poesia che riportiamo.<br />

Dal 1914 al 1921 la famiglia si trasferisce in Europa,<br />

prima in Svizzera, per la guerra mondiale che era nel<br />

frattempo esplosa, poi in Spagna. Seguì il ritorno in<br />

Argentina, patria non<br />

solo fisica, ma anche<br />

elettiva di Borges, che<br />

inizia la sua carriera letteraria<br />

nel 1923 con un<br />

libro di poesie intitolato<br />

appunto “Fervor de<br />

Buenos Aires”.<br />

Alcuni altri eventi della<br />

sua vita vanno citati,<br />

perché hanno un rilievo<br />

anche letterario: la sua<br />

progressiva cecità, ereditata<br />

dal padre, che culminerà<br />

alla fine degli<br />

anni cinquanta; la sua<br />

nomina a direttore della Biblioteca Nazionale argentina,<br />

proprio mentre la cecità ormai aveva avuto il<br />

sopravvento, che gli ispirerà una delle sue poesie più<br />

felici, il “Poema de los dones”: “Nadie rebaje a lagrima<br />

o reproche/esta declaracion de la maestria/De<br />

Dios, che con magnifica ironia/Me dio a la vez los<br />

libros y la noche.”. Non fornisco la traduzione, un po’<br />

perché il senso si capisce, un po’ perché può essere<br />

uno stimolo ad iniziare il commercio del poema con il<br />

lettore. E poi a Castel Madama lo spagnolo da qualche<br />

tempo è molto frequentato.<br />

Borges si è cimentato soprattutto con i racconti, le<br />

poesie, la critica letteraria. Ma la particolarità della<br />

sua scrittura è che spesso i racconti sembrano critiche<br />

letterarie, le critiche letterarie racconti, le poesie trattano<br />

di temi filosofici e speculativi. Insomma c’è una<br />

circolarità nell’opera di Borges, che costituisce il<br />

grande fascino di questo scrittore. Borges, inesausto<br />

lettore, indaga filosofie, religioni, letterature mondiali.<br />

Il tutto è tenuto insieme da una ricerca più profonda:quella<br />

della parola poetica. L’itinerario artistico di<br />

Borges inizia infatti negli anni venti, nel periodo dell’espressionismo,<br />

del futurismo, ed egli assorbe questo<br />

tipo di tensione e di ricerca. Si farà notare sulla<br />

scena letteraria argentina per un manifesto sull’ultraismo:<br />

comunque un assalto alla tradizione, anche se<br />

discreto, come nel suo stile.<br />

I temi di Borges sono molteplici: i più noti sono quelli<br />

legati al labirinto, ai sogni, agli specchi, ai libri,<br />

alle biblioteche, alla impossibile definizione del<br />

tempo, alla letteratura fantastica. Ma ce ne sono altri:<br />

la ricerca di alcune metafore comuni a tutte le letterature;<br />

un interesse per l’aspetto estetico delle reli-


Libri<br />

37<br />

gioni e delle filosofie,<br />

come scrive in “Altre<br />

inquisizioni”: indizio,<br />

forse, di uno scetticismo<br />

essenziale. Un<br />

ateismo un po’ triste<br />

(“malinconicamente,<br />

non credo in Dio”). L’epica,<br />

ironicamente legata<br />

alle sue difficoltà<br />

fisiche: “Ho degli antenati<br />

militari da entrambi<br />

i lati della mia famiglia:<br />

questo può spiegare<br />

la mia smania per quel destino epico che, senza<br />

dubbio molto saggiamente, gli dei mi hanno negato”.<br />

<strong>La</strong> lettura costante di alcuni testi ed autori, spesso<br />

legati alla tradizione inglese ed americana: ovviamente<br />

Shakespeare, poi Berkeley, Conrad, James,<br />

Shaw, Carlyle, De Quincey, Joyce, Whitman, Poe;<br />

ma anche Cervantes e Quevedo per la Spagna, Dante<br />

per l’Italia; Hugo e Valery per la Francia; i classici<br />

greci e latini, come Eraclito, Omero, Virgilio. E poi<br />

Kafka, Goethe, i mistici, le saghe nordiche, la passione<br />

per l’antica lingua Sassone. Per continuare, cedo<br />

la parola a Domenico Porzio, nell’introduzione ai<br />

volumi dei Meridiani Mondadori dedicati a Borges<br />

nel 1984: “la ripetitiva vanità della storia, le inappagate<br />

e cicliche interrogazioni delle filosofie e delle<br />

teologie, sollevate a materia di lucida e appassionata<br />

poesia… un’avventura in versi e in prosa nell’immaginario,<br />

alla ricerca dei profetici frammenti di verità<br />

che lo Spirito ha elargito alla letteratura, mutevole<br />

caleidoscopio che ogni lettore modifica e ricrea”.<br />

A quei pochi (o molti) ai quali interessa l’orientamento<br />

politico di Borges, basti sapere che egli si definiva<br />

un conservatore che auspicava uno stato minimo: un<br />

anarchico liberale. <strong>La</strong> sua famiglia ebbe qualche difficoltà<br />

con Peron. In realtà, preso com’era da temi<br />

eterni, non si interessava all’attualità: più volte ha<br />

dichiarato di non aver mai letto i quotidiani.Un uomo<br />

di destra, ma senza clamore.<br />

Dagli anni sessanta la sua notorietà superò i confini<br />

dell’Argentina, e trasformò l’ormai anziano signore<br />

in un ambito conferenziere, che girava l’Europa e le<br />

Americhe ricevendo premi, lauree ad honorem ed<br />

attestati di stima. Visse questo periodo con la solita<br />

ironia, ma anche con qualche civetteria. È morto a<br />

Ginevra nel 1986.<br />

Sicuramente pensava anche un po’ a se stesso nella<br />

sua chiusa ad una nota su Francisco de Quevedo,<br />

grande scrittore spagnolo del seicento: “Trecento anni<br />

ha compiuto la morte corporale di Quevedo, ma questi<br />

rimane il primo artefice delle lettere ispaniche.<br />

Come Joyce, come Goethe, come Shakespeare, come<br />

Dante, e nessun altro scrittore, Francisco de Quevedo<br />

è meno un uomo che una vasta e complessa letteratura”.<br />

E siccome auspico che ci sia qualcuno già appassionato<br />

di Borges che possa trovare banale la citazione<br />

di chiusura, me la cavo citando ancora il Maestro:<br />

che con gli anni che passano la banalità spaventa<br />

poco, purché sia vera.<br />

POESIA CONGETTURALE<br />

Il dottor Francisco <strong>La</strong>pida, assassinato il 22 settembre del 1829 dai guerriglieri di Aldao, pensa prima di morire:<br />

Ronzano i proiettili nella sera ultima.<br />

C’è vento e c’è cenere nel vento,<br />

si disperdono il giorno e la battaglia<br />

deforme, e la vittoria è degli altri.<br />

Vincono i barbari, i gauchos vincono.<br />

Io, che studiai le leggi e i canoni,<br />

io, Francisco Narciso de <strong>La</strong>prida,<br />

la cui voce dichiarò l’indipendenza<br />

di queste crudeli province, sconfitto,<br />

con il viso macchiato di sangue e di sudore,<br />

senza speranza né timore, perduto,<br />

fuggo verso il Sud per le periferie ultime.<br />

[…]<br />

Io che desiderai essere altro, essere un uomo<br />

di sentenze, di libri, di decreti,<br />

sotto il cielo giacerò tra i pantani;<br />

però mi infiamma il petto inspiegabile<br />

un giubilo segreto. Finalmente incontro<br />

il mio destino sudamericano.<br />

A questa rovinosa sera mi portava<br />

il labirinto molteplice di passi<br />

che i miei giorni intrecciarono<br />

fin da un giorno dell’infanzia.<br />

Finalmente ho scoperto<br />

la recondita chiave dei miei anni,<br />

la sorte di Francisco de <strong>La</strong>prida,<br />

la lettera che mancava, la perfetta<br />

forma che Dio seppe fin dal principio.<br />

Nello specchio di questa notte raggiungo<br />

il mio insospettato volto eterno. Il cerchio<br />

si sta chiudendo. Io attendo che sia così.<br />

Calpestano i miei piedi le ombre delle lance<br />

che mi cercano.<br />

Le beffe alla mia morte,<br />

i cavalieri, le criniere, i cavalli,<br />

incombono su di me… Ecco il primo colpo,<br />

ecco il duro ferro che mi squarcia il petto,<br />

l’intimo coltello nella gola.


38 Libri<br />

CAOS CALMO<br />

di Sandro Veronesi<br />

recensione di Gualtiero Todini<br />

451 pagine, ma si leggono tutte dun fiato! A raccontarle<br />

Ł Pietro Paladini, il protagonista, di 43<br />

anni, vedovo. <strong>La</strong>ra, la sua compagna, non ancora<br />

moglie ma pochi giorni mancavano al matrimonio,<br />

muore di infarto (), lasciandolo solo con Claudia,<br />

una figlia di 10 anni; <strong>La</strong>ra muore, mentre lui Ł<br />

intento a salvare unaltra donna che sta annegando,<br />

una coincidenza che prevedibilmente lo<br />

segna: comincia cos la narrazione che poi si sviluppa<br />

per tante pagine, intense e godibili.<br />

Ma chi Ł Pietro Paladini Pietro ha un buon lavoro,<br />

dirige una rete televisiva e quindi dovrebbe<br />

essere un uomo realizzato, come si usa dire;<br />

ma gradualmente scopriremo che non Ł cos, il<br />

suo mondo lavorativo si nutre di ipocrisie, di<br />

sgambetti, di invidie, che non esaltano certo la<br />

convivenza civile.<br />

Sconvolto dallevento tragico che lha colpito,<br />

accompagnando la figlia Claudia a scuola, le dice<br />

senza pesare le parole che la aspetter in<br />

macchina fuori di scuola fino alla fine delle lezioni.<br />

Comincia cos una nuova esistenza, il cui centro Ł<br />

labitacolo dellautomobile, dentro il quale svolger<br />

la sua attivit lavorativa, telefonando, faxando e<br />

ricevendo la sua segreteria e tutti quanti vogliono<br />

avere con lui un rapporto orale, a cominciare dai<br />

suoi parenti (il fratello Carlo, uno scapolo doro,<br />

estroso ma inquieto, sua cognata Marta, con qualche<br />

turba psichica non insignificante).<br />

Ma perchØ il dottor Paladini ha fatto questa scelta,<br />

si chiedono i colleghi sul lavoro e nei salotti<br />

con gli amici Ha, forse, dato di testa Ha bisogno<br />

di uno psicoterapeuta Queste domande frullano<br />

nelle teste di coloro che lo hanno conosciuto<br />

e apprezzato come professionista capace e leale.<br />

Anzi qualcuno glielo chiede esplicitamente, come<br />

un collega di lavoro:<br />

Come diavolo ha fatto a diventare decisivo questo<br />

posto (il riferimento Ł allabitacolo-auto).<br />

PerchØ ci sto bene.<br />

Ho capito, ma oltre a questo Non riesco a capire<br />

coshai in mente, Pietro.<br />

Non cŁ niente, oltre a questo. Non ho in mente<br />

niente.<br />

<strong>La</strong> scelta di Pietro pu sembrare folle e un po lo<br />

sar pure, ma per il protagonista questo caos<br />

calmo determina il risveglio da un esistenziale<br />

torpore, generando risultati davvero produttivi.<br />

Comincia a osservare la vita dalla parte di valori<br />

positivi, demolendo i falsi valori dei rapporti sul<br />

lavoro: diventa importante far credere a un bimbo<br />

down che la sua automobile lo saluti quando<br />

passa, quasi a dargli il buon giorno; Ł palpitante il<br />

momento in cui la figlia Claudia si affaccia alla<br />

finestra per salutare il padre che staziona nel<br />

piazzale antistante la scuola. Ma la vacanza non<br />

pu durare allinfinito ed Ł la figlia Claudia ad<br />

aprirgli gli occhi: Pap mi ha detto devi tornare<br />

al lavoro e se il lavoro che avevi lhai perso mi<br />

ha detto devi trovarne un altro. Devi pensare al<br />

nostro futuro, pap. <strong>La</strong> ricreazione finisce, ma<br />

di sicuro comincer una nuova vita.<br />

In conclusione, non solo di queste note, ma del<br />

romanzo (tra parentesi, Premio Strega 2006), con<br />

Caos Calmo si approda come si scrive in<br />

copertina alla piø semplice delle verit: laccettazione<br />

della natura umana nella sua banale,<br />

eroica confusione di forza e debolezza.<br />

Sandro Veronesi (nato a Firenze nel 1959) in precedenza<br />

con “<strong>La</strong> forza del passato” (pubblicato nel 2000) aveva<br />

vinto il Premio Viareggio e il Premio Campiello. Il presente<br />

volume, ed. Bompiani, costa 17,50 Euro.

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