Dettaglio. - CCIAA di Treviso

settori dell’export italiano riguardano soprattutto i macchinari (27%), il
settore tessile (18%), quello agroalimentare (5%) e i prodotti in plastica (5%)
(dati: ICE).
L’Italia non detiene una posizione primaria nella classifica dei Paesi fornitori
della Lettonia, dietro a Paesi quali Germania, Federazione Russa, Lituania,
Finlandia, Svezia, Estonia e Polonia. Tuttavia, la presenza italiana si è
rafforzata nel corso degli anni, raggiungendo, nel 2002, una quota di mercato
pari al 4,2%.
2.3. Mercato del lavoro
Il risultato del processo di privatizzazione e dei cambiamenti nella struttura
economica del Paese è la disoccupazione con una media nazionale annua
pari all’8,5% nel 2002 ed all’8,6% nel 2003.
Il tasso di disoccupazione si differenzia da regione a regione. Nel 2002 i più
alti tassi di occupazione si sono registrati a Riga, Vidzeme e Zemgale, ed i
più bassi a Kurzeme e Latrale.
Considerando i cambiamenti attuali nella struttura economica del Paese,
dove i settori che crescono con maggiore rapidità sono quello commerciale,
della ristorazione e dei servizi in generale, si assiste ad un aumento
dell’occupazione femminile tradizionalmente più coinvolta in questi settori.
Tasso di disoccupazione (%)
ANNO TASSO
1999 7,2
2000 7,8
2001 7,7
2002 8,5
2002 8,6
Dati: Central Statistical Bureau of Latvia
I salari medi nel Paese sono in genere inferiori rispetto a quelli di Estonia e
Lituania, con una tendenza costante all’aumento; nel 2002 il salario lordo
medio mensile è risultato pari a 173 Lats, circa 282 Euro, e nel 2003 a 192
Lats, circa 297 Euro.
2.4. Andamento del tasso di cambio
A differenza dell’Estonia, che ha introdotto un sistema di cambio fisso tra la
corona estone e l’Euro, la Lettonia mantiene il cambio flessibile.
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