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115 1. La tecnica come problema filosofico Da circa un secolo la ...

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ANTROPOLOGIE Lorenzo De Stefano, <strong>La</strong> libertà fragile<br />

l’integrazione dell’arto anteriore nel campo tecnico culminante<br />

nel<strong>la</strong> mano, e solo in ultima battuta lo sviluppo cerebrale. Si può<br />

dire quindi che l’umano inizi dai piedi; non c’è alc<strong>un</strong> rapporto di<br />

priorità tra l’evoluzione del cervello e del dispositivo che esso<br />

control<strong>la</strong>, anzi è l’evoluzione cerebrale, culminante nell’Homo<br />

sapiens con l’apertura del ventaglio corticale e con l’abolizione<br />

dello sbarramento prefrontale, che struttura il contatto cosciente<br />

dell’uomo con il mondo, a essere l’ultimo e più tardivo risultato<br />

del processo evolutivo 12 .<br />

<strong>Da</strong> questo p<strong>un</strong>to di vista è assai rilevante stigmatizzare <strong>come</strong>,<br />

tanto per Anders quanto per Leroi‐Gourhan, <strong>la</strong> comparsa<br />

dell’artificialità non sia legata al<strong>la</strong> nascita del<strong>la</strong> coscienza, ma<br />

sia <strong>un</strong> fenomeno primario. <strong>La</strong> comparsa di <strong>un</strong> pensiero simbolico,<br />

del<strong>la</strong> coscienza e dell’intelligenza riflessiva è di gran l<strong>un</strong>ga<br />

successiva al<strong>la</strong> capacità <strong>tecnica</strong>, <strong>la</strong> quale scaturisce innanzitutto<br />

da <strong>un</strong> processo di liberazione meccanica piuttosto che cerebrale.<br />

«Tra cervello e struttura i rapporti sono quelli intercorrenti tra<br />

contenuto e contenente» 13 . È quindi a partire dall’acquisizione di<br />

<strong>un</strong> tipo meccanico determinato che si assiste all’invasione<br />

progressiva del cervello e non viceversa, ragion per cui<br />

l’adattamento fisico non è guidato in prima battuta dallo sviluppo<br />

cerebrale, sebbene quest’ultimo abbia sicuramente <strong>un</strong> ruolo nel<strong>la</strong><br />

selezione naturale dei tipi e, nell’uomo, animale dotato di <strong>un</strong>a<br />

artificialità specifica, nell’edificazione di <strong>un</strong> mondo proprio.<br />

Tuttavia il nesso tra specializzazione corporea e incremento<br />

cerebrale non è sempre bi<strong>un</strong>ivoco, anzi <strong>la</strong> paleontologia ci<br />

conferma che proprio i gruppi meno specializzati hanno dato vita<br />

alle forme cerebralmente più evolute:<br />

12 A questo proposito è interessante notare <strong>come</strong> tale posizione sia già stata<br />

prefigurata filosoficamente da Nietzsche nell’aforisma 11 de <strong>La</strong> Gaia scienza:<br />

«<strong>La</strong> coscienza è l’ultimo e più tardo sviluppo dell’organico e di conseguenza<br />

anche il più incompiuto e il più depotenziato», F. Nietzsche, <strong>La</strong> gaia scienza,<br />

cit., p. 63.<br />

13 A. Leroi‐Gourhan, Il gesto e <strong>la</strong> paro<strong>la</strong>, cit., p. 70.<br />

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