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115 1. La tecnica come problema filosofico Da circa un secolo la ...

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ANTROPOLOGIE Lorenzo De Stefano, <strong>La</strong> libertà fragile<br />

mondo dei suoi artefatti, per cui se rispetto all’animale può<br />

ritenersi libero, rispetto al mondo dei suoi artefatti<br />

(Apparatenwelt) finisce per esser schiavo.<br />

5. Techne, Ethos e Zoè<br />

<strong>Da</strong> queste considerazioni si evince che il <strong>problema</strong> del<strong>la</strong> <strong>tecnica</strong>,<br />

<strong>come</strong> avevamo preann<strong>un</strong>ciato, si origina proprio a partire dal<strong>la</strong><br />

nascita di <strong>un</strong> partico<strong>la</strong>re tipo di intelligenza simbolica, esito di<br />

<strong>un</strong> processo di liberazione meccanica e tuttavia causa del<strong>la</strong><br />

libertà spirituale, che permette all’uomo di esteriorizzare il<br />

proprio rapporto con il mondo.<br />

Secondo Leroi‐Gourhan, tale intelligenza si differenzia rispetto<br />

all’istinto per <strong>la</strong> capacità di scegliere tra concatenazioni<br />

operazionali non predeterminate geneticamente. <strong>La</strong> memoria negli<br />

organismi cerebralmente più complessi custodisce le concatenazioni<br />

acquisite empiricamente. L’intelligenza umana è contraddistinta da<br />

<strong>un</strong> <strong>la</strong>to da <strong>un</strong>a maggiore capacità memorizzante, dall’altro da <strong>un</strong>a<br />

maggiore capacità di scelta. Nonostante nell’uomo gran parte delle<br />

pratiche operazionali vengano eseguite in <strong>un</strong>o stato coscienziale<br />

semi crepusco<strong>la</strong>re, in quelle più complesse interviene <strong>un</strong>a<br />

coscienza lucida strettamente legata al linguaggio e al simbolo 28 .<br />

«<strong>La</strong> libertà di comportamento è realizzabile, in effetti, solo a<br />

livello di simboli, non a livello di atti, e <strong>la</strong> rappresentazione<br />

simbolica degli atti è indissociabile dal loro confronto» 29 .<br />

<strong>La</strong> libertà è tale solo a partire da <strong>un</strong>a traduzione<br />

nell’intelligenza delle operazioni in concatenazioni simboliche, o<br />

per dir<strong>la</strong> con Anders nell’e<strong>la</strong>borazione e disallontanamento del<br />

mondo nel logos e nell’immaginazione. L’immaginazione <strong>come</strong><br />

capacità simbolica è quindi <strong>la</strong> facoltà del<strong>la</strong> libertà, e il<br />

linguaggio è lo strumento di liberazione rispetto al vissuto.<br />

28<br />

È ancora <strong>un</strong>a volta da stigmatizzare <strong>come</strong> sia per Anders che per Leroi‐<br />

Gourhan il linguaggio sia <strong>un</strong>a diretta emanazione del<strong>la</strong> libertà.<br />

29 A. Leroi‐Gourhan, Il gesto e <strong>la</strong> paro<strong>la</strong>, cit., p. 266.<br />

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